ADDOPPIARE v.

0.1 addoppi, addoppia, addoppiano, addoppiare, addoppiata, addoppiati, addoppiato, addoppiava, addoppio, adojar, adopia, adopla, adoplerà , adoplla, adopllar, adopllare, adoppi, adoppia, adoppiare, adoppiata, adoppiati, adoppiato, adoppiava, adoppierebe, adoppio, adopplado.

0.2 Da doppio.

0.3 Patecchio, Frotula, XIII pi.di. (crem.): 3.1.

0.4 In testi tosc.: Poes. an. tosc. occ., XIII (4); Chiaro Davanzati, XIII sm. (fior.); Fatti di Cesare, XIII ex. (sen.); Lett. pist., 1320-22; Francesco da Buti, Par., 1385/95 (pis.).

In testi sett.: Patecchio, Frotula, XIII pi.di. (crem.); Anonimo Genovese (ed. Cocito), a. 1311; Zibaldone da Canal, 1310/30 (venez.).

0.7 1 Far diventare o diventare doppio, raddoppiare (detto per lo più di entità non numerabili, col valore di accrescere o aumentare in grande misura). 1.1 [Di entità anche numerabili, ma con lo stesso valore]. 1.2 Assol. Fig. Far fruttare, aver guadagno, avere tornaconto (da qsa). 1.3 Fig. [Del coltello:] moltiplicare i colpi. 2 [Mat.] Moltiplicare per due (un numero). 2.1 Raddoppiare in progressione geometrica (fino alla sessantaquattresima potenza, quante sono le caselle della scacchiera); fig. aumentare sempre di più, di un valore sempre più alto. 3 Piegare in due, mettere a doppio (detto di un qualsiasi filo). 3.1 Pron. Estens. Ammaccarsi; piegarsi, formare delle pieghe. 4 Duplicare, fare copia esatta di qsa.

0.8 Milena Piermaria 19.05.1999.

1 Far diventare o diventare doppio, raddoppiare (detto per lo più di entità non numerabili, col valore di accrescere o aumentare in grande misura).

[1] Poes. an. tosc. occ., XIII (4), 8, pag. 439: La mia pena crudele / m'ancid' e dàmi morte; / ognie giorno più forte / m'adopia la pessança...

[2] Chiaro Davanzati, XIII sm. (fior.), canz. 12.4, pag. 49: Quand'è contrado il tempo e la stagione / ed omo ha pena contro a suo volere, / co lo pensere / adoppia suo tormento...

[3] Fatti di Cesare, XIII ex. (sen.), L. Luc. 4, cap. 11, pag. 145.9: Quando Anteo seppe la venuta di Ercules che veniva per sprovarsi con lui, bagnò la terra d'oglio e d'acqua, pensando che la terra, puoi ch'elli cadeva, li addoppiava la forza e la virtude...

[4] Anonimo Genovese (ed. Cocito), a. 1311, 45.99, pag. 267: Donde e' prego semper De', / e pregem lui li amixi me', / che quelo gran segnor sobré / chi le ihave tém de cê, / oitava degne e far comande / a questo santo cossì grande, / e sso officio adojar; / chi ben è degno, zo me par.

[5] Lett. pist., 1320-22, 7, pag. 43.24: Se pure avenisse che no' si potesse lo nostro intendimento in questa parte fornire, procura e fa tuo potere quanto puoi che neuno Pistorese vi sia, per ciò che qui adoppierebe troppo nostra vergogna.

[6] Fazio degli Uberti, Dittamondo, c. 1345-67 (tosc.), L. 1, cap. 20, pag. 58: però che la mia doglia non è sola; / anzi, parlando teco sí s'addoppia, / ch'a lo sfogar s'annoda ne la gola.

[7] Gl Francesco da Buti, Par., 1385/95 (pis.), c. 7, 1-15, pag. 226.27:Sopra la qual; cioè sustanzia, cioè sopra l'officio di Iustiniano, doppio lume s'addua; cioè doppio splendore s'addoppia: imperò che prima v'era uno splendore, secondo lo fervore della carità che era in quella anima; poi cresciuto lo fervore della carità, per lo canto crebbe lo splendore.

[8] San Brendano ven., XIV, pag. 178.26: E in quela fiada li dise li demonii: «Sepi ch'elo li s'adoplerà le so pene a questo cativelo Iuda e in questi sete dì, perché tu l'à' cansado in questa note ch'è pasà».

[9] Botrico da Reggio, XIV (emil.>ven.), 3.11, pag. 228: Ché la gran zoia e 'l ben ch'aver solea / de vostro alegro e dolce accoglimento / m'ha, gentil donna, addoppiato 'l tormento: / poi me parti' da voi, lasciaive 'l core.

1.1 [Di entità anche numerabili, ma con lo stesso valore].

[1] Deca prima di Tito Livio, XIV pm. (fior.), L. 7, cap. 7, pag. 160.31: Quando il dittatore fu giunto, e l'oste novella fu congiunta colla vecchia, e la gente fu addoppiata, il dittatore parlò in concilio...

- [In contesto metaf.].

[2] Petrarca, Trionfi, 1351(?)-74, T. Temporis, pag. 266: Ingiuria da corruccio, e non da scherço, / Avenir questo a me, s'i' fossi in cielo / Non dirò primo, ma secondo, o terço! / Or conven che s'accenda ogni mio çelo, / Sì ch'al mio volo l'ira adoppi i vanni...

1.2 Assol. Fig. Far fruttare, aver guadagno, avere tornaconto (da qsa).

[1] Fiore, XIII u.q. (fior.), 58, pag. 118: Natur'è quella che lle v'à 'fetate, / Sì com'ell'à 'fetato a caccia il cane. / Ver è c[h]'alcuna si mette a donare; / Ma ella s'è ben prima proveduta / Ch'ella 'l darà in luogo d'adoppiare.

1.3 Fig. [Del coltello:] moltiplicare i colpi.

[1] Bibbia (07), XIV-XV (tosc.), Ez. 21, vol. 7, pag. 460.5: Adunque tu, figliuolo d'uomo, profeta, percuoti la mano alla mano, acciò che lo coltello s'addoppi e in tre doppi; questo è lo coltello di grande uccisione ... || Cfr. Ez. 21, 14 «tu ergo fili hominis propheta et percute manu ad manum et duplicetur gladius et triplicetur gladius interfectorum».

2 [Mat.] Moltiplicare per due (un numero).

[1] Zibaldone da Canal, 1310/30 (venez.), pag. 30.4: E simiantementre s'ello te fosse una tore cotanto dentro e tu volesis saver quanto la volçesse de fora, tutavia mulltiplicha la groseça del muro per 4 e puo' adoplla e meti sovra la suma e puo' saveràs quanto ella volçerà de fora.

- Sommare (un numero a se stesso, lo stesso che moltiplicare per due).

[2] Zibaldone da Canal, 1310/30 (venez.), pag. 17.14: e devemo adopllare 70 e 70, fa 140...

2.1 Raddoppiare in progressione geometrica (fino alla sessantaquattresima potenza, quante sono le caselle della scacchiera); fig. aumentare sempre di più, di un valore sempre più alto.

[1] Pieraccio Tedaldi, XIV pm. (fior.), 6.10, pag. 722: Per che d'amarvi, donna, io pur sormonto / e pure addoppio a guisa di scacchiere, / per modo quasi far non si può conto.

- Sost. [Il calcolo].

[2] Ottimo, Par., a. 1334 (fior.), c. 28, pag. 615, 11: Ed eran tante ec.. Pone uno numero innumerabile: l'addoppiare delli scacchi si fa per lo primo uno, per lo secondo due, per lo terzo quattro, per lo quarto otto, e così va raddoppiando insino alle sessanta quattro.

3 Piegare in due, mettere a doppio (detto di un qualsiasi filo).

[1] Sacchetti, Trecentonovelle, XIV sm. (fior.), 166, pag. 411.32: Addoppia quello spaghetto e fa' nel capo tu stessi un nodo scorritoio e mettivi pianamente il dente dentro.

3.1 Pron. Estens. Ammaccarsi; piegarsi, formare delle pieghe.

[1] Patecchio, Frotula, XIII pi.di. (crem.), pag. 586: soz om e reu aver muier bela; / qi a pedon me tol lo cavalero; / e l'osberga qe s'adopla en sela...

[2] Mazz. Bell., Storia (ed. Gorra), 1333 (pist.), pag 450.5: quando la pelle sotto la valle del mento alquanto s'adoppiava, pareva che gittasse isplendore di cristallo.

4 Duplicare, fare copia esatta di qsa.

[1] Stat. sen., c. 1318, cap. 26, pag. 37.22: E lo detto libro degga essere adoppiato, cioè che ne sieno facti due, sì che l'uno sempre rimanga nella camera de l'Ospitale, e l'altro possa essere portato in qualunche parte serà bisogno...

[u.r. 08.11.2007]