ADDURARE (1) v.

0.1 addura, addurato, adura, adurare, adurari, aduraru, aduraste, adurato.

0.2 Lat. volg. *abdurare (DEI s.v. addurare).

0.3 <Egidio Romano volg., 1288 (sen.)>: 1.

0.4 In testi tosc.: <Egidio Romano volg., 1288 (sen.)>; Giovanni Villani (ed. Porta), a. 1348 (fior.).

In testi mediani e merid.: Regimen Sanitatis, XIII (napol.); Jacopone (ed. Ageno), XIII ui.di. (tod.).

In testi sic.: Accurso di Cremona, 1321/37 (mess.).

0.5 Locuz. e fras. addurare la carne 1.

0.7 1 Render duro, indurire. Fig. Fras. Addurare la carne: rendere il corpo, il fisico, meno sensibile (alla percezione della fatica, del dolore). 1.1 [In senso morale:] rendere il corpo resistente, indifferente alle tentazioni, ai piaceri dei sensi. 1.2 Pron. Farsi, diventare insensibile, crudele (il cuore). 2 Perseverare, resistere; rimanere a lungo, persistere, perdurare. 2.1 Sost. 2.2 Pron. [Con rif. al cibo:] astenersi da qsa, resistere a qsa. 2.3 Trans. Sopportare, sostenere a lungo qsa (un sentimento).

0.8 Milena Piermaria 19.05.1999.

1 Render duro, indurire. Fig. Fras. Addurare la carne: rendere il corpo, il fisico, meno sensibile (alla percezione della fatica, del dolore).

[1] <Egidio Romano volg., 1288 (sen.)>, L. 2, pt. 2, cap. 18, pag. 183.14: Ma non conviene che tutte l'usanze dei travagli sieno comuni ad ogne persona; perciò che 'l travaglio e la fatiga addurala carne, unde impedimentisce la sottilità dello intendimento.

1.1 [In senso morale:] rendere il corpo resistente, indifferente alle tentazioni, ai piaceri dei sensi.

[1] Laudario Magliabech., XIV sm. (fior.), 8, pag. 378: O vergine, che 'n piccola etade / a Dio vi deste e fecevi sua sposa, / et non voleste, per nobilitade / che fosse 'n voi, esser del mondo rosa, / ançi prendeste la fede cristiana / che scaccia vana et fa a Dio servente, / vinceste 'l mondo per dispreçamento / e 'l diaulo che sempre ne conbatte, / et poi la carne per maceramento / teneste sotto li piedi ed aduraste.

1.2 Pron. Farsi, diventare insensibile, crudele (il cuore).

[1] Inchiesta San Gradale, XIV pm. (tosc.), cap. 79, pag. 196.24:. Et la pietra che l'uomo trova dura si dé intendere lo peccatore che tanto è adurato in sul peccato, che llo suo cuore si è tanto adurato che non si puote amollare né per fuoco né per acqua.

2 Perseverare, resistere; rimanere a lungo, persistere, perdurare.

[1] Jacopone (ed. Ageno), XIII ui.di. (tod.), 43.328, pag. 166: «Ed eo ne la tua fronte croce segno / de crismate, salute a tua valura: / confòrtate, combatte, ch'eo do regno / a quello che 'n mia schiera ben adura».

[2] Accurso di Cremona, 1321/37 (mess.), L. 6, cap. 6, vol. 2, pag. 89.22: ma issi gittati in prima da fori tutti li fimini et tucti quilli li quali non era homini di armi per tal qui li homini di armi plù seguramenti putissiru sperlongari la fami, aduraru a li mura et ananti muriu la citati tucta que issa da nulla parti lassassi lu resguardu di la humana compagnia.

[3] Inchiesta San Gradale, XIV pm. (tosc.), cap. 79, pag. 196.23: Et la pietra che l'uomo trova dura si dé intendere lo peccatore che tanto è adurato in sul peccato, che llo suo cuore si è tanto adurato che non si puote amollare né per fuoco né per acqua.

2.1 Sost.

[1] Jacopone (ed. Ageno), XIII ui.di. (tod.), 16, pag. 59.46: «Frate, non te desperare; paradiso pòi lucrare / si te guarde da furare l'onor suo, ché t'ha vetata. / Teme, serve e non falsare, e combatte en adurare; / sed è' 'n bon perseverare, proverai l'umiliata».

[2] Jacopone (ed. Ageno), XIII ui.di. (tod.), 80.63, pag. 331: 'Mpria t'è opo te con Deo ordenare / e da lui prender regola d'amare: / amore saio e forte en adurare, / e mai non smaglia.

[3] Accurso di Cremona, 1321/37 (mess.), L. 2, cap. 2, vol. 1, pag. 79.35: Per la quali severitati li cavaleri sfurzassi per fatiga di corpu, commu homini desperati di lur vita, vinsiru et la iniquitati di lu locu et la multitudini di li inimici [et repilyaru quillu stazu]. Adonca lu adurari esti multu efficacissima cosa a la humana debilitati [ca qui la dura, sì la vinci].

2.2 Pron. [Con rif. al cibo:] astenersi da qsa, resistere a qsa.

[1] Regimen Sanitatis, XIII (napol.), 298, pag. 572: De carne porcina, dicote, mangia sença rancora, / ch'est ben nutrebele, se te-nde puni a cura; / multo la trovi semele a la humana natura; / tamen de vierno mangiala, de state te-nde adura; / quando la mange usa lo travagllo, / ca-nce face profecto sença fallo. / La carne de lo crapio fa cocere con vino / e poi securo mangialo de sera e de matino, / e se-nde avisse assai, clama lu to vicino...

2.3 Trans. Sopportare, sostenere a lungo qsa (un sentimento).

[1] Giovanni Villani (ed. Porta), a. 1348 (fior.), L. IX, cap. 63, vol. 2, pag. 118.29: Papa Bonifazio vedendosi libero e cacciati i suoi nimici, per ciò non si rallegrò niente, però ch'avea conceputo e addurato nell'animo il dolore della sua aversità: incontanente si partì d'Anagna con tutta la corte...

[u.r. 27.11.2017]