ADÈRGERE v.

0.1 aderça, aderçe, aderge, adergerse, aderse, aderta, aderto, adherçer.

0.2 Lat. *aderigere (LEI s.v. *aderigere). || Ma il v. è confuso con adhaerere nelle accezioni raccolte al punto 2.

0.3 Pamphilus volg., c. 1250 (venez.): 2.1.

0.4 In testi tosc.: Ubertino del Bianco d'Arezzo, a. 1269 (tosc.); Dante, Commedia, a. 1321.

In testi sett.: Pamphilus volg., c. 1250 (venez.); Matteo dei Libri, XIII sm. (bologn.); Cronica deli imperadori, 1301 (venez.).

In testi mediani e merid.: Stat. perug., 1342; Neri Moscoli, Rime, XIV pm. (castell.).

0.7 1 Pron. Sollevarsi, alzarsi (dell'occhio). 1.1 Fig. Sollevarsi per contrastare qsa; allertarsi, assumere un atteggiamento diffidente, ostile, di difesa. 1.2 Fig. Inorgoglirsi, insuperbirsi. 1.3 Fig. Innalzarsi, elevarsi moralmente. 2 [Con valore prossimo a aderire:] Stare addosso, incalzare. 2.1 Stare vicino (a qno); essere alleato, allearsi. 2.2 Avvicinarsi (persomiglianza, approssimazione).

0.8 Milena Piermaria 21.04.1999.

1 Pron. Sollevarsi, alzarsi (dell'occhio).

[1] Dante, Commedia, a. 1321, Purg. c. 19.118, vol. 2, pag. 326: Sì come l'occhio nostro non s'aderse / in alto, fisso a le cose terrene, / così giustizia qui a terra il merse.

1.1 Fig. Sollevarsi per contrastare qsa; allertarsi, assumere un atteggiamento diffidente, ostile, di difesa.

[1] Ubertino del Bianco d'Arezzo, a. 1269 (tosc.), Son. 8.10, pag. 390: Ché vo' che sia ormai ben tua speranza / ched eo me son pensatamente aderta / per contastare la tua misleanza; / Né mai non mi dirai cosa sì cierta, / giurando quella com'ài per usanza, / ch'eo no la tengna per menzone aperta.

1.2 Fig. Inorgoglirsi, insuperbirsi.

[1] Matteo dei Libri, XIII sm. (bologn.), 48, pag. 138.15: perké Salamon dice: «Non esser savio apu ti medesme»; et in altra parte dice: «Habi fidança in lo Signor cum toto core e non te adherçer al to savere.

1.3 Fig. Innalzarsi, elevarsi moralmente.

[1] Neri Moscoli, Rime, XIV pm. (castell.), son. 46.14, pag. 591: Ond'io ve prego, donna, che pietate / dentro nel vostro cor sormonte e cresca, / mo' che fortuna el mio contraro adesca. / Donna, savendo ch'è somma bontate / quel relevar cui fortuna sommerge, / per ciò che a vera vertute s'aderge.

2 [Con valore prossimo a aderire:] Stare addosso, incalzare.

[1] Pamphilus volg., c. 1250 (venez.), [La Vecchia], pag. 63.18: Mo' dise la vetrana a Panfilo: Mo' parola la vetrana e dise a Panfilo: «O mato, que smaniee tu, e perqué te aderçe lo dolore no utele? || Trad. urget.

2.1 Stare vicino (a qno); essere alleato, allearsi.

[1] Cronica deli imperadori, 1301 (venez.), pag. 236.34: per la qual chossa lo scomunegha quello e tuti li suoi fautori, e a Otto duxe de Saxognia viril mente se aderse et apozà [[testo apoza]], e quello in Aquisgrani in re de Allemagnia fe coronare...

[2] Arte Am. Ovid. (D), XIV pm. (ven.), L. III, pag. 543.5: Questo novello e primo cognito in le albergarie del'amor, la qual novella preda ha tocado le to' camere, cognosca ti sola, sempre se aderça a ti una: quella biava è da fir centa cum alte sieve.|| Cfr. gloss. s.v. aderçerse 'aderire, rimanere vicino'.

2.2 Avvicinarsi (per somiglianza, approssimazione).

[1] Stat. perug., 1342, III.51.1, vol. 2, pag. 88.8: E hua propriamente simele non s'avesse, procedase e la pena se tolla secondo quillo ke se retrovasse più simile overo più asemegliare overo adergerse overo apresemare...

[u.r. 27.11.2017]