ADIMARE v.

0.1 adima, adimò. cfr. (0.6 N) adimare.

0.2 Da a 1 (ad) e imo (nella locuz. ad imo).

0.3 Dante, Commedia, a. 1321: 1.

0.4 In testi tosc.: Dante, Commedia, a. 1321.

In testi sett.: Jacopo della Lana, Par., 1324-28 (bologn.).

0.6 N È prob. una forma corrotta per addimandare o dimandare oppure, meno prob., adattamento senese del lat. adimere 'togliere, sottrarre', adimare di Stat. sen., 1309-10 (Gangalandi), dist. 5, cap. 472, vol. 2, pag. 450.23: «nè alcuno da essa possa dicere sè gravato, o vero inde adimare [sic] o vero avere consèllio di savio».

Doc. esaustiva.

0.7 1 Volgere qsa in basso (ad imo), abbassare, chinare. 1.1 Pron. Scendere a valle (di un fiume).

0.8 Milena Piermaria; Mariafrancesca Giuliani 24.01.2014.

1 Volgere qsa in basso (ad imo), abbassare, chinare.

[1] Dante, Commedia, a. 1321, Par. c. 27.77, vol. 3, pag. 451: Lo viso mio seguiva i suoi sembianti, / e seguì fin che 'l mezzo, per lo molto, / li tolse il trapassar del più avanti. / Onde la donna, che mi vide assolto / de l'attendere in sù, mi disse: «Adima / il viso e guarda come tu se' vòlto».

[2] Gl Jacopo della Lana, Par., 1324-28 (bologn.), c. 27, 67-78, pag. 603, col. 2.22: Onde la donna, çoè Beatrixe. Adima, çoè 'abassa lo to sguardo'. Come tu se'. Qui vol mostrare ch'el se volgea torno la terra, sí come feva lo segno di Gemini in che ello era.

[3] Jacopo della Lana, Par., 1324-28 (bologn.), c. 27, 79-96, pag. 605, col. 1.1: Dall'ora, çoè 'dall'ora' ch'ello adimò simele lo vixo e vide totte e VII le spere ch'avea asceso, sí come apare nel XXII capitulo, quando disse: «Col viso retornai per tutte quante»...

1.1 Pron. Scendere a valle (di un fiume).

[1] Dante, Commedia, a. 1321, Purg. c. 19.100, vol. 2, pag. 324: Intra Sïestri e Chiaveri s'adima / una fiumana bella, e del suo nome / lo titol del mio sangue fa sua cima.

[u.r. 27.11.2017]