0.1 adirosa, adirose, adirosi, adirosissime, adiroso, airoso.
0.2 Da adirare.
0.3 St. de Troia e de Roma Laur., 1252/58 (rom.): 1.
0.4 In testi tosc.: Brunetto Latini, Rettorica, c. 1260-61 (fior.).
In testi mediani e merid.: St. de Troia e de Roma Laur., 1252/58 (rom.); Simone Fidati, Ordine, c. 1333 (perug.).
0.7 1 Incline, facile all'ira; iracondo, irascibile, collerico. 1.1 Impaziente, irritabile. 1.2 Bellicoso. 2 In preda all'ira; che manifesta ira. 2.1 Sost.
0.8 Milena Piermaria 05.01.1999.
1 Incline, facile all'ira; iracondo, irascibile, collerico.
[1] St. de Troia e de Roma Laur., 1252/58 (rom.), pag. 303.18: Et incontra se defengea de essere troppo adiroso et ad l'ira inclinava et era tardo ad respondere et era dato ad lo ioco et onne cosa credea ad li maledicitori de dicto e de facto, ke li diceano.
[2] St. de Troia e de Roma Amb., 1252/58 (rom.), pag. 274.25: E queste fuoro le vitia soe, ke abe lo predecto Octaviano. Fo poco adiroso e currea cetto ad ira. Et invidiava privatamente e desideroso sopre tucti li homini fo desideroso d'avere sinioria.
[3] Andrea da Grosseto (ed. Selmi), 1268 (tosc.), L. 3, cap. 15, pag. 235.9: Et in un altro luogo si dicie: non essere velocie ad adiratti, perciò che l'ira si riposa nel seno de lo stolto. Et Salamon disse: non essere amico dell'uomo adiroso, et non andare coll'uomo adiroso, acciò che tu non impari l'andamento suo e ricevi scandalo dell'anima tua. Et anche: secondo che' carboni a la bragia e le legnia al fuoco; così l'uomo iracondo risuscita l'ira.
[4] Bart. da San Concordio, 1302/08 (pis.>fior.), dist. 30, cap. 6, par. 10, pag. 457.3: Aristotile, nel secondo della Rettorica. Gl'infermi, i bisognosi, gli amanti, gli assetati, e generalmente tutti quelli che disiderano e non acquistano, sono adirosi, e di leggieri.
[5] Zucchero, Santà , 1310 (fior.), Pt. 1, cap. 19, pag. 118.11: perciò che lle 'nferme nodrici ucidono i fanciulli anzi la loro diritta ora. Suoi costumi dee l'uomo guardare, s'ella è bene insengniata e di buon aire, umile, che no ssia adirosa, paurosa nè sciocha, perciò che queste cose rimuovono le conplexioni de' fanciulli e fanoli divenire isciochi e male costumati...
[6] Scienza fisiognomia, XIV pm. (tosc.), pag. 12.12: E cului che arà li suoi passi, andando, spesso e assai corti, quel cutale omo fi naturalmente, per ragione de la sopradicta scienzia, empio e corrente et airoso, sospeccioso, non potente in buone opre et di mala volontà.
[1] Bart. da San Concordio, 1302/08 (pis.>fior.), dist. 30, cap. 6, par. 6, pag. 455.14: Gli studj forti e duri si deono lasciare dagli uomini adirosi, ovvero si deono aoperare meno che a stanchezza, e l'animo si dee dare ad arti dilettevoli: lo leggere de' versi l'alleggerisca, e la storia lo tegna.
[1] Andrea da Grosseto (ed. Selmi), 1268 (tosc.), L. 2, cap. 52, pag. 171.14: Et Seneca, de la Cremenza de lo 'mperador, disse: ad neuno è più convenevole la pietà che ad re. Et anche: adirosi e piccioli di persona sono l'[api] e lo loro re non à punto d'aculeo. Adopera addunque in questa vendetta benignità et pietà e humilità...
[2] Bart. da San Concordio, 1302/08 (pis.>fior.), dist. 40, cap. 10, par. 7, pag. 589.6: Seneca, ivi medesimo. Adirosissime sono le pecchie, e secondo lo loro pigliare elle sono di molto combattimento: lo loro re sanza pungiglione è; non volle natura che fosse crudele, nè che cercasse vendetta che altrui costasse cara.
2 In preda all'ira; che manifesta ira.
[1] Brunetto Latini, Rettorica, c. 1260-61 (fior.), pag. 169.10: Ma se ll'uditore fosse adiroso e curicciato contra noi malamente, certo in quel caso ne conviene ritornare ad altro modo de exordio, cioè «insinuatio», e fare un bel prologo di parole infinte e coverte, sicché noi possiamo mitigare l'animo suo et ...
[2] Novellino, XIII u.v. (fior.), 77, pag. 305.18: giorno, andando il donno a sollazzo con altri cavalieri (e messere Rinieri era grande della persona et avea le gambe lunghe et era su uno magro ronzino, et avea queste calze line in gamba), il donno il conobbe e con adiroso animo il fe' venire dinanzi da ssé e disse: «Che è ciò, messer Rinieri, che voi non siete partito di Sardigna?» «Certo» disse messere Rinieri, «sì sono; ma io sono tornato per li scappini delle calze».
[3] Simone Fidati, Ordine, c. 1333 (perug.), pt. II cap. 5, pag. 667.26: Alcune sono parole oziose, le quali non sono parole necessarie, né è bisogno a udire e non danno edificazione; alcune sono viziose, alcune da fare ridere altrui, alcune ingiuriose, alcune di bugie, alcune da fare beffe d'altrui, alcune adirose, alcune di mentire, alcune di giurare e di spergiurare, alcune da infamare altrui, alcune da detrarre altrui e di seminare discordie e di scoprire gli altri difetti.
[1] Chiaro Davanzati, XIII sm. (fior.), Son. 96.11, pag. 318: ond'io medesmo gioia mi 'mprometto / né disperar già non mi vo' neiente; / ché quando piog[g]ia e 'l tempo è nuvoloso, / in poca d'ora veg[g]iolo schiarare / e divenire umìle l'adiroso.
[u.r. 18.12.2017]