0.1 adoppiata, adoppiati, adoppiato, aoppiato.
0.2 V. adoppiare.
0.3 Boccaccio, Decameron, c. 1370: 1.
0.4 In testi tosc.: Boccaccio, Decameron, c. 1370.
N Att. solo fior.
0.6 N Doc. esaustiva.
0.7 1 Stordito dall'oppio. 1.1 Fig. In stato di stupore, come stordito dall'oppio. 2 Mescolato con oppio.
0.8 Milena Piermaria 19.05.1999.
[1] Boccaccio, Decameron, c. 1370, IV, 10, pag. 318.1: La moglie d'un medico per morto mette un suo amante adoppiato in una arca...
[2] Sacchetti, Trecentonovelle, XIV sm. (fior.), 109, pag. 243.34: Compiuti li sei mesi, el marito tornò di podesteria, e come che s'andasse la cosa, affatappiato o aoppiato che fosse, giammai non si ricordò né di questa botte, né del vino, se non come mai non fosse stato in quella casa.
1.1 Fig. In stato di stupore, come stordito dall'oppio.
[1] Boccaccio, Rime, a. 1375, pt. I., 3.13, pag. 6: Nettuno, Glauco, Forco e la gran Teti / dal mar lei riguardavan sì contenti, / che dir parevon: «Giove, altro non voglio». / Io, da un ronchio, fissi agli occhi lieti / sì adoppiati aveva e sentimenti, / ch'un sasso paravamo io e lo scoglio.
[1] Boccaccio, Decameron, c. 1370, IV. 10, pag. 325.3: in casa il medico menato l'avea e come gli avea data bere l'acqua adoppiata non conoscendola, e come per morto l'avea nell'arca messo...
[u.r. 27.07.2005]