0.1 addornamenti, addornamento, adornamenti, adornamento.
0.2 Da adornare.
0.3 Uguccione da Lodi, Libro, XIII in. (crem.): 1.
0.4 In testi tosc. e toscanizzati: Giac. Pugliese, Morte, XIII pm. (tosc.); Brunetto Latini, Rettorica, c. 1260-61 (fior.); Restoro d'Arezzo, 1282 (aret.); Galletto, XIII sm. (pis.); Bind. d. Scelto (ed. Carlesso), a. 1322 (sen.); Doc. volt., 1329; Simintendi, a. 1333 (prat.); Doc. pist., 1352-71.
In testi sett.: Uguccione da Lodi, Libro, XIII in. (crem.); Bonvesin, Volgari, XIII tu.d. (mil.); Cronica deli imperadori, 1301 (venez.); Jacopo della Lana, Purg., 1324-28 (bologn.).
In testi mediani e merid.: Jacopone, Laud. Urbinate, XIII ui.di. (tod.); Anonimo Rom., Cronica, XIV.
0.7 1 Insieme di ciò che rende qno o qsa più bello, più decoroso, di aspetto più importante. 1.1 [Un singolo oggetto:] monile. 1.2 Estens. Ogni ornamento o beneficio spirituale. 1.3 L'insieme delle doti, delle qualità e della grazia muliebri. 2 [Ret.] Artificio volto ad abbellire il discorso. 3 Manifestazione miracolosa, bellezze. 4 Signif. incerto.
0.8 Massimiliano Chiamenti 17.08.1998.
1 Insieme di ciò che rende qno o qsa più bello, più decoroso, di aspetto più importante.
[1] Uguccione da Lodi, Libro, XIII in. (crem.), 185, pag. 606: ave con grand rapinamento, / le riqe vestimente e l'autr'adornamento, / destrieri e palafreni, vassieg d'or e d'arçento.
[2] Restoro d'Arezzo, 1282 (aret.), L. II, dist. 2, cap. 5, pag. 87.32: Adonqua è mestieri per forza de rascione che questa donna, la quale noi chiamamo Venere [[...]] vegna colle corone e con tutte le gioie, e cum li adornamenti d'auro e d'argento...
[3] Jacopone, Laud. Urbinate, XIII ui.di. (tod.), 10.137, pag. 523: De la viltate fa' lo vestemento, / tale ke tte nne copri in onne parte; / e ·dde la povertate adornamento.
[4] Jacopone, Laud. Urbinate, XIII ui.di. (tod.), 10.150, pag. 524: Le parole de Deo te siano pasto / e le santi virtuti guarnemento, / e sse ttu vivi puro, necto e ·ccasto, / avarai parte nell'adornamento.
[5] Fiore, XIII u.q. (fior.), 165.4, pag. 332: Or sì.tti vo' parlar del guernimento, / Come ciascuna dé andar parata, / Che per sua falta non fosse lasciata / Sì ch'ella fosse sanza adornamento. || Il ms. ha inte(n)dime(n)to. 'Adornamento' è congettura di Contini necessitata dal contesto e dalla rima altrimenti identica con il v. 5, nonché dalla fonte (Roman de la Rose v. 13530: «bien atiree»).
[6] Distr. Troia, XIII ex. (fior.), pag. 167.9: e lla chiesa era ornata di nobili addornamenti e ricchi tesori.
[7] Cronica deli imperadori, 1301 (venez.), pag. 181.36: la largeza del so palazo per structura e de adornamento de oro e de arzento e de gemme e de avolio.
[8] Dante, Convivio, 1304-7, I, cap. 10, pag. 44.5: Onde chi vuole bene giudicare d'una donna, guardi quella quando solo sua naturale bellezza si sta con lei, da tutto accidentale adornamento discompagnata.
[9] Legg. S. Torpè, XIII/XIV (pis.), cap. 1, pag. 55.5: aveva restaurato la città di Pisa, et aveva ornato l'adornamento della corte e il palagio de' sua offitiali.
[10] Bind. d. Scelto (ed. Carlesso), a. 1322 (sen.), cap. 343, pag. 551.14: De la beltà e de l'adornamento de la sepoltura non vi voglio fare longo contio.
[11] Doc. volt., 1329, 13, pag. 29.28: con ciò sia cosa che quello statuto per divina spiratione e in adornamento della chiesa del beato sancto Iusto fusse facto.
[12] Simintendi, a. 1333 (prat.), L. 5, vol. 1, pag. 198.2: Atis d'India era quivi, lo quale Lemiace, nata nella ripa del fiume Gange, si crede che partorio nelle chiare acque; nobile per bellezza, la quale egli accrescea col ricco adornamento, d'età di sedici anni...
[13] Doc. pist., 1352-71, Memoria allogagione tavola, vol. 1, pag. 155.15: Diedi e allogai a maestro Leonardo di ser Giovanni da Firenze del popolo di santa Lucia d'Ongnasanti, la taula dello ariento la quale mancha da capo dell'altare di santo Jacopo, verso la sacrestia, con nove quadri regoli e fregi e altri adornamenti secondo che è l'altra taula dall'altro capo, overo testa, del dicto altare...
[14] Anonimo Rom., Cronica, XIV, cap. 13, pag. 112.15: Quelli cani turchi le loro teste ne portaro. Portarone le arme loro e li belli adornamenti. Anche ne menaro li loro destrieri.
1.1 [Un singolo oggetto:] monile.
[1] Dante, Commedia, a. 1321, Purg. c. 12.51, vol. 2, pag. 198: Mostrava ancor lo duro pavimento / come Almeon a sua madre fé caro / parer lo sventurato addornamento. || La tradizione dell'antica vulgata presenta sia questa forma sia quella con la consonante protonica scempia.
[2] Jacopo della Lana, Purg., 1324-28 (bologn.), c. 12, 49-51, pag. 223, col. 1.8: Cap. de l'Inf.: e questo apaleçamento fo perché Argía mugliere de Polliniges sí li donò una nosca de perle açò che 'l so marido fosse più seguro per essere acompagnado cum Amphyrao: lo quale adornamento fo casone della morte soa.
1.2 Estens. Ogni ornamento o beneficio spirituale.
[1] Brunetto Latini, Rettorica, c. 1260-61 (fior.), pag. 31.11: la loro sovrana virtude; sì che la loro eloquenzia era grande adornamento di loro et aiuto e mantenimento della comunanza.
[2] Questioni filosofiche, p. 1298 (tosc.), L. V, pt. 10, pag. 171.4: nostra Donna, odore di gloria, colore di virtuti e adornamento de' giusti.
[3] Trattato di virtù morali, XIII/XIV (tosc.), cap. 27, pag. 70.10: Questa virtude è adornamento di tutta la buona vita et appagamento di tutte le tribulazioni.
1.3 L'insieme delle doti, delle qualità e della grazia muliebri.
[1] Giac. Pugliese, Morte, XIII pm. (tosc.), 35, pag. 147: Ov'è madonna e lo suo insegnamento, / la sua bellezza e la gran canoscianza, / lo dolze riso e lo bel parlamento, / gli oc[c]hi e la boc[c]a e la bella sembianza, / e lo suo adornamento - e cortesia?
[2] Chiaro Davanzati, XIII sm. (fior.), Canz. 14.32, pag. 54: Gentil donna amorosa, / il vostro adornamento / ha tanto valimento.
[3] Chiaro Davanzati, XIII sm. (fior.), Canz. 56.40, pag. 191: porto di gioie e di valore orata, / d'adornamento e di grazze abondosa, / gentil terra sovr'ogne altra pisana.
[4] Galletto, XIII sm. (pis.), Canz. 1.12, pag. 284: mio cor s'umelìa, / e servo là 'v'è tutto adornamento. / Li amadori lo sacciano 'n certansa.
[5] Sacchetti, La battaglia, 1353 (fior.), cant. 3, ott. 38.5, pag. 48: gli addornamenti suoi non vaglion poco / che saríe sciocco a la stima Merlino.
2 [Ret.] Artificio volto ad abbellire il discorso.
[1] Brunetto Latini, Rettorica, c. 1260-61 (fior.), pag. 160.8: Et perciò dice che exordio è uno adornamento di parole le quali il parlieri e 'l dittatore. propone davanti.
[2] Fiore di rett., red. gamma, a. 1292 (tosc.), cap. 14, Rubrica, pag. 141.2: De la quarta cosa onde il dicitore dé essere amaestrato in adornamento de la favella giudiciale.
[3] Dante, Convivio, 1304-7, II, cap. 11, pag. 115.13: fecila quando alcuna cosa in addornamento della canzone era mestiero a dire, fuori della sua sentenza.
[4] Dante, Convivio, 1304-7, IV cap. 3, pag. 272.2: nella terza si volge lo parlare alla canzone, ad alcuno adornamento di ciò che detto è.
[5] Dante, Convivio, 1304-7, IV cap. 30, pag. 454.12: in questo trentesimo e ultimo capitolo, della terza parte principale brievemente è da ragionare, la quale per tornata di questa canzone fatta fu [ad] alcuno adornamento, e comincia: Contra-li-erranti mia, tu te n'andrai.
3 Manifestazione miracolosa, bellezze. || Uso idiosincratico del Convivio dantesco.
[1] Dante, Convivio, 1304-7, II, cap. 15, pag. 143.10: Poi quando dice: tu vedrai / di sì alti miracoli addornezza, / annunzia che per lei si vedranno li addornamenti delli miracoli: e vero dice, ché li addornamenti delle maraviglie è vedere le cagioni di quelle; le quali ella dimostra, sì come nel principio della Metafisica pare sentire lo Filosofo, dicendo che per questi addornamenti vedere cominciaro li uomini ad innamorare di questa donna.
[1] Bonvesin, Volgari, XIII tu.d. (mil.), Disputatio mensium, 104, pag. 6: Indug a penitentia tug i fedhì cristian / E g'aregord ke i serviano al nostro rex sopran, / Perzò ke la quaresma ne ven a man a man, / E tal adornamento sí plax al rex sopran. || Probabilmente da emendare in 'adoramento'.
[2] Diretano bando, XIV (tosc.), cap. 25, pag. 19.19: Et del dormire d'amore vien tucti li pericoli; et a tucti li adornamenti seguiscie la morte, sì come al liocorno che s'adormenta alla pulcella, et de l'huomo che s'adormenta alla serena che poi l'uccide. || E' traduzione dal fr. «les endormis». Si può dunque supporre che sia errore (forse per aplografia) o forma hapax col valore di 'addormentamenti'.
[u.r. 15.11.2010]