ADORNATRICE s.f.

0.1 adornarise, adornatrice.

0.2 Da adornare.

0.3 Dante, Convivio, 1304-7: 1.

0.4 In testi tosc.: Dante, Convivio, 1304-7.

In testi sett.: Arte Am. Ovid. (D), XIV pm. (ven.).

0.6 N Doc. esaustiva.

0.7 1 Colei che adorna.

0.8 Massimiliano Chiamenti 20.08.1998.

1 Colei che adorna.

[1] Dante, Convivio, 1304-7, IV cap. 26, pag. 427.13: Dice adunque che sì come la nobile natura in adolescenza ubidente, soave e vergognosa [e] adornatrice della sua persona si mostra, così nella gioventute si fa temperata e forte. || Non si accetta l'integrazione di e, senza riscontro nella tradizione ms.: 'la nobile natura si adorna nell'adolescenza obbedientemente, soavemente e vergognosamente, mentre in gioventù si mostrerà temperata e forte'

[2] Arte Am. Ovid. (D), XIV pm. (ven.), L. III, pag. 533.11: L'adornarise sia segura; io ho in odio quella che saucia le boche. || Traduce «Tuta sit ornatrix; odi quae sauciat ora».

[u.r. 29.07.2005]