0.1 adocion, adopciuni, adoption, adoptiuni, adotion, adozione.
0.2 Lat. adoptio, adoptionem (LEI s.v. adoptio).
0.3 Cronica deli imperadori, 1301 (venez.): 1.
0.4 In testi tosc.: <Zucchero, Esp. Pater, XIV in. (fior.)>; Cavalca, Specchio de' peccati, c. 1340 (pis.).
In testi sett.: Cronica deli imperadori, 1301 (venez.).
In testi sic.: Accurso di Cremona, 1321/37 (mess.).
0.5 Locuz. e fras. dare in adozione 1.1.
0.8 Massimiliano Chiamenti 05.09.1998.
[1] Cronica deli imperadori, 1301 (venez.), pag. 178.4: Driedo la nativita del nostro segnor Yhesu Cristo, Ottavian augusto impera anni XIV. Questo de generacion roman nassudo de pare che ave nome Ottavian senador, e la generacion de la mare descendi da Enea, e fo nievo de Iulio Cesaro, e per adotion el fo fyo.
[2] Gl <Zucchero, Esp. Pater, XIV in. (fior.)>, pag. 5.22: Adozione è un motto di legge, ch'è secondo la legge dello 'mperadore, quando un uomo non ha veruno figliuolo, elli puote eleggere un figliuolo d'un povero uomo, s'elli vuole, e farne suo figliuolo adottivo, sì ch'egli è avuto per suo figliuolo, e porteranne il retaggio.
[3] Petrarca, Trionfi, 1351(?)-74, T. Famae Ia.99, pag. 314: Vespasian poi a le spalle quadre / Riconobbi ed al viso d'uom che ponta, / Con Tito suo dall'opre alte e leggiadre. / Domitian non v'era (ond'ira ed onta / Avean), ma la famiglia che per varco / D'adoption al sommo imperio monta: / Traiano ed Adriano, Antonio e Marco, / Che facea d'adottar anch'egli il meglio; / Al fin Teodosio di ben far non parco. / Questo fu di vertù l'ultimo speglio.
- Fig.
[4] Cavalca, Specchio de' peccati, c. 1340 (pis.), cap. 8, pag. 64.7: Non avete ricevuto spirito di servitù in timore, come feciono li Giudei ricevendo la legge in terrore; ma avete ricevuto spirito d'adozione di figliuoli di Dio, per lo quale possiamo chiamare Abba pater, cioè, Iddio nostro padre.
1.1 Locuz. verb. Dare in adozione.
[1] Accurso di Cremona, 1321/37 (mess.), L. 7, cap. 7, vol. 2, pag. 138.3: Eciandeu fu multu nobili la sentencia di Calfurniu Piso, qui era preturi di Ruma. Ca, con zò sia cosa que Terrenciu, lu quali avia 8 filgi perduti fin a la adulescencia, di li quali issu end'avia datu unu in adoptiuni et quillu per so testamentu avia exheredatu lu patri et factu altri heredi, issu Terrenciu se lamentau di zò ananti lu preturi. Et incontinenti lu preturi li dedi la pussessiuni di li beni di lu juvini so filyu.
[2] Valerio Massimo, prima red., a. 1338 (fior.), L. 7, cap. 7, pag. 523.7: Però che, conciofossecosa che Terenzio diseredato da uno de li suoi otto figliuoli, che avea generato in sua giovinezza, il quale elli avea dato in adozione, si richiamasse a Calpurnio, li diede la possessione de' beni del giovane, e non sofferse che si facesseno eredi per legge.
[u.r. 27.11.2017]