0.1 adulterata, adulterato, avolterato.
0.2 V. adulterare.
0.3 Arte Am. Ovid. (B), a. 1313 (fior.): 2.2.
0.4 In testi tosc.: Arte Am. Ovid. (B), a. 1313 (fior.); Guido da Pisa, Fiore di Italia, XIV pm. (pis.).
0.6 N Doc. esaustiva.
0.7 1 Snaturato, privato dell'autentica natura e funzione, corrotto. 1.1 Artefatto, reso falso e innaturale. 2 Sost. Chi è nato da un rapporto non legittimo. 2.1 Agg. Offeso da un comportamento adulterino. 2.2 Agg. [In dipendenza da Ovidio:] di adulterio.
0.8 Roberta Cella 12.12.2001.
1 Snaturato, privato dell'autentica natura e funzione, corrotto.
[1] Sacchetti, Rime, XIV sm. (fior.), 191.86, pag. 209: Canzon, a quella adulterata seggia [[soglio pontificio]] / ne va', e di' a colui [[papa Gregorio XI]] che l'aombra, / vitupera, consuma, affligge e guasta, / ch'anzi che sua final giornata veggia / Italia ponga in pace...
1.1 Artefatto, reso falso e innaturale.
[1] Contemptu mundi (II), XIV sm. (tosc.), cap. 40, pag. 75.25: Dio ci guardi che il colore adulterato sia da essere aguagliato al colore naturale, quando la faccia è offuscata di colore artificiale, la boca si corrompe con puzo abominevole.
2 Sost. Chi è nato da un rapporto non legittimo.
[1] Guido da Pisa, Fiore di Italia, XIV pm. (pis.), cap. 31, pag. 78.6: In questo, che 'l populo di Dio stava nel deserto, uno, che era nato di una giudea, ma lo padre era stato egizio, venne un dì a questione con uno giudeo; e, gridando l'uno con l'altro, questo adulterato maledisse lo nome di Dio.
2.1 Agg. Offeso da un comportamento adulterino.
[1] Comm. Arte Am. (B), XIV pm. (fior.), ch. 393, pag. 766.6: Quegli ch'è ebbro è cornuto, sì come l'uomo avolterato, però che l'uomo a cui della sua donna è fatta villania, si pensa in sé la faccia di così fatta vergogna avere netta, però che non lo sae. Le genti il guatano come becco e in ciò il dicono cornuto, e così l'ebbro...
2.2 Agg. Di adulterio. || In ess. che dipendono da Ovidio.
[1] Arte Am. Ovid. (B), a. 1313 (fior.), L. II, pag. 297.14: Or che rimane sicuro quando la fama è avolterata e disidera che quello che non avenne sia creduto? || Ov., Ars am., II, 637-38 : «Quid tuti superest, cum nominis extat adulter, / Et credi, quod non contigit esse, cupit?».
[2] Ceffi, Epistole eroiche, 1320/30 (fior.), ep. Degianira, pag. 83.30: poichè tu [[Ercole]] aggiugni insieme le tue magnifiche opere prime colla disonesta fama adulterata. || Ov., Her., IX, 19-20: «Quid nisi notitia est misero quaesita pudori, / Si maculas stupri facta priora nota?».
[u.r. 08.10.2010]