AFFANNARE v.

0.1 afan, afana, afanà , afanâ, afanado, afanai, afanam, afanandose, afanar, afanare, afanarse, afanata, afanate, afanato, afani, afanna, afannare, afannate, afannato, afannino, afanno, afano, affanando, affanare, affanata, affanati, affanato, affandato, affanerà , affaniamo, affanna, affannando, affannandome, affannandosi, affannano, affannao, affannar, affannare, affannari, affannarmi, affannaro, affannarono, affannarse, affannarsi, affannarti, affannata, affannate, affannati, affannato, affannatosi, affannatu, affannava, affannavano, affannay, affannerà , affanni, affanniamo, affannino, affanno, affannò.

0.2 Prov. afanar, di etimo incerto (DEI s.v. affanare).

0.3 Rinaldo d'Aquino (ed. Panvini), XIII pm. (tosc.): 2.1.

0.4 In testi tosc. e toscanizzati: Rinaldo d'Aquino (ed. Panvini), XIII pm. (tosc.); Bonagiunta Orb. (ed. Parducci), XIII m. (lucch.); Chiaro Davanzati, XIII sm. (fior.); Panuccio del Bagno, XIII sm. (pis.); Fatti di Cesare, XIII ex. (sen.); San Brendano pis., XIII/XIV; Zucchero, Santà , 1310 (fior.); Lett. pist., 1320-22; Lett. volt., 1348-53.

In testi sett.: Anonimo Genovese (ed. Cocito), a. 1311; Jacopo della Lana, Inf., 1324-28 (bologn.); Tristano Veneto, XIV.

In testi mediani e merid.: Regimen Sanitatis, XIII (napol.); Marino Ceccoli, XIV pm. (perug.).

In testi sic.: Simone da Lentini, 1358 (sirac.).

0.5 Locuz. e fras. affannare in fatti d'armi 1.4; affannare la testa sotto l'elmo 1.5; affannare lo stomaco 1.3.1.

0.6 A Doc. fior., 1299-1300: Guill(ielm)o Afannare.

0.7 1 Sottoporre ad un eccessivo sforzo fisico (o mentale); privare di ogni energia fisica, fiaccare. 1.1 Intrans. e pron. Faticare; stancarsi. 1.2 Gravare oltremodo (una nave) di carico. 1.3 [Con rif. all'eccesso di cibo, anche fig.]. 1.4 Fras. Affannare in fatti d'armi: attendere a lavori militari. 1.5 Fras. Affannare la testa sotto l'elmo: affaticarsi in battaglia. 2 Fig. Causare uno stato di grave angoscia, di forte agitazione. 2.1 Intrans. Provare angoscia; soffrire (per lo più per pene d'amore). 2.2 Sost. Dolore; affanno (per lo più amoroso). 2.3 Recare molestia, infastidire. 2.4 Estens. Vessare. 3 Sforzarsi di raggiungere un obiettivo; impegnarsi in favore di qno o nella realizzazione di qsa; darsi pena, pensiero.

0.8 Rossella Mosti 21.05.1999.

1 Sottoporre ad un eccessivo sforzo fisico (o mentale); privare di ogni energia fisica, fiaccare.

[1] Guittone, Rime (ed. Egidi), a. 1294 (tosc.), Son. 146.7, pag. 216: e corpo troppo sovente affannate, / e, se talor posate, / tempest'ha dentro, giorn' e notte, core...

[2] Boccaccio, Ameto, 1341-42, cap. 18, par. 12, pag. 726.15: E, ogni paura da me cacciata, soletta, con imaginevole cura ne' passati studii la memoria non pronta affannava...

[3] Marino Ceccoli, XIV pm. (perug.), 18.7, pag. 680: E que' che prima le somente feo; / mettendo per le prata lunghe righe, / affannate non fuôr da sì gran brighe, / né mai de te più trasser tempo reo.

[4] Antonio da Ferrara, XIV s. e t.q. (tosc.-padano), 10.45, pag. 264: Ahi, quanto è lassa l'infima pendice / de quei che mendicar convien lor vita / e tutto il corpo affannar per la gola!

[5] Tristano Veneto, XIV, cap. 235, pag. 205.25: et molto avea [[Galeoto]] cià perdudo del sangue, et questo era la chossa che molto l'avea afanado e che plui l'avea al desoto...

[6] Destr. de Troya, XIV (napol.), L. 15, pag. 164.8: e specialemente lo duca Theras, lo maiure frate de quisti tre, era quillo chi plu affannava de duri cuolpi lo duca Menesteo.

1.1 Intrans. e pron. Faticare; stancarsi.

[1] Guittone, Lettere in prosa, a. 1294 (tosc.), 25, pag. 304.11: Segondo naturale ed orrata giustisia non già posare può chi non affanna, nè vera vittoria avere chi non conbatte.

[2] F Ruggerone da Palermo, XIII (tosc.): ch'egli è bello e possanti / e non vole pilgliare, / per nom troppo affanare, / se non cosa quale sia parisciente. || CLPIO, V 050 RuPa.22.

[3] San Brendano pis., XIII/XIV, pag. 48.14: Et uno die videno una yzola che non era loro lungi; et navicando inver quella, sopravenne loro buono vento ad aiutarli, che non s'afannino piò che loro forse possano sostenere.

[4] Zucchero, Santà , 1310 (fior.), Pt. 1, cap. 12, pag. 100.28: E sì tosto come uomo l'à presa [[scil. la medicina]], non si dee uomo affanare nè muovere tanto ch'ella sia avallata.

[5] Anonimo Genovese (ed. Cocito), a. 1311, 3.16, pag. 104: L'omo è vojo como cana / de vertue e d'ogni ben, / ma chi in voi [[scil. la Vergine Maria]] speranza tém / mai inderno no s'afana.

[6] Boccaccio, Filocolo, 1336-38, L. 2, cap. 13, pag. 139.18: e io, partendomi di qui, fuggirò il riposo per affannare!

[7] Simone da Lentini, 1358 (sirac.), cap. 17, pag. 79.24: Lu Conti, famusissimu combattituri, non inpachatu per nullu dilettu corporali, non cessava may di affannari et viglava per impliri lu so desideriu di haviri Sichilia.

[8] Destr. de Troya (ms. Parigi), XIV (napol.), L. 35, pag. 310.9: E tanto se affannao per soy iornate, che ipso pervenne ad Acaya...

1.2 Gravare oltremodo (una nave) di carico.

[1] Stat. pis., 1322-51, cap. 131, pag. 573.12: dalli quali dimanderò comsiglio, che le navi de' Pisani le quali si charichano in delle parti marine (et queste cose si faccino se alli comsuli parrà), non si affannino di charico, sì come ogi fanno...

1.3 [Con rif. all'eccesso di cibo, anche fig.].

[1] Regimen Sanitatis, XIII (napol.), 549, pag. 579: Non usare con femena che passa li trenta anni; / quando ad mangiare ponete, vestete belli panni; / de diversi cibarii guardate no te affanni, / cha se multo lo carreche, lo stomaco condanni...

[2] Jacopo della Lana, Inf., 1324-28 (bologn.), c. 8, 103-108, pag. 252, col. 2.5: Ma qui m'attendi, e lo spirito lasso conforta, zoè: reprindi speranza e vigore, e ciba, zoè: nodriga lo spirto affanato de quilli cibi ch'hanno mistiero a le temptaciuni ... promittendoli ch'ello nol lassarave líe desconsolato...

1.3.1 Fras. Affannare lo stomaco: sottoporlo ad una difficile digestione.

[1] Zucchero, Santà , 1310 (fior.), Pt. 2, cap. 6, pag. 133.5: E collui che affanerà lo suo stomaco in qualità di mal cibo distenperato di conperazione overo di qualità di soperchio cibo, pasando il modo e la misura, conducierae tutto il suo corpo a distenperamento...

1.4 Fras. Affannare in fatti d'armi: attendere a lavori militari.

[1] Deca prima di Tito Livio, XIV pm. (fior.), L. 5, cap. 10, pag. 15.11: e quelli che dimoravano a Roma, pagavano sforzati, però che ancora loro convenia affannarein fatti d'armi, e servire al comune guardando la città.

1.5 Fras. Affannare la testa sotto l'elmo: affaticarsi in battaglia.

[1] Ceffi, Epistole eroiche, 1320/30 (fior.), ep. Laudomia, pag. 124.22: Or pettinerò io li miei capelli, e 'l mio Barone affannerà la sua testa sotto l'elmo?

2 Fig. Causare uno stato di grave angoscia, di forte agitazione.

[1] Guittone, Rime (ed. Contini), a. 1294 (tosc.), canz. 7.77, pag. 221: Peggio che guerra, Amor, non t'ho blasmato / perché m'ai' affannato / più ch'altro...

[2] Monte Andrea (ed. Minetti), XIII sm. (fior.), Tenz. 46.2, pag. 176: Ai come, lasso, assai brig'ò e tramaz[z]o / i[n] loco e 'm parte e 'n cos', e[h] , che m'affanna!

[3] Panuccio del Bagno, XIII sm. (pis.), 15.22, pag. 98: sì forte à mizo destra / me, che, 'n guiza ogni, destra / lei servir chero, e largha / (ne l'affannarmi largha) / vita di gioia magra, / c'altro savor no m'agra.

[4] Marino Ceccoli, XIV pm. (perug.), 16.1, pag. 678: Quando sinistro alcun la mente affanna, / déi lo 'ntelletto derizzar sua libra / a schiarir l'accidente, e poi delibra / al corruttibel dar notturna manna.

[5] Destr. de Troya, XIV (napol.), L. 7, pag. 96.12: èy certe l'altra raysone che plu me grava et affanna per la quale poza recoperare la mia soro Exiona...

2.1 Intrans. Provare angoscia; soffrire (per lo più per pene d'amore).

[1] Rinaldo d'Aquino (ed. Panvini), XIII pm. (tosc.), 1, red. C.55, pag. 98: Agio credenza, / poi c'a lei piace ch'eo le sia intendente, / che grandemente / mi faccia bene, poi c'ò sì affan[n]ato.

[2] Bonagiunta Orb. (ed. Parducci), XIII m. (lucch.), canz. 6.22, pag. 58: Ma fallimento fôra a conquistare / senza affanare così gran dilettanza, / ca per la soverchianza / vive in erranza quel che s'umilìa.

[3] Chiaro Davanzati, XIII sm. (fior.), son. 97.2, pag. 319: L'om pote in sé aver tal disïanza / ch'affanna tuttotempo e non v'aviene, / e foria me' s'avesse temperanza, / al primo che giungesse ne le pene...

2.2 Sost. Dolore; affanno (per lo più amoroso).

[1] F Poes. an. Kosì afino ad amar ·vi, XIII (tosc.): Senza vedere guardà' ·vi, / donna, già non vi· piacie / lo mio affannare piangiendo. ||CLPIO, V 103.6.

[2] F Poes. an. Ciò c'altro-ommo a noia o pena conta, XIII (tosc.): Accioché 'l mio affannare alenti c'agio / e compiagiente gioia / mi· torni, a sua merzé m'arendo e clamo... || CLPIO, V 096.57.

[3] Antonio da Ferrara, XIV s. e t.q. (tosc.-padano), 74.4, pag. 351: ito son per questo mare / sicondo che fortuna e 'l ciel m'ha scorto, / senza àncora gittare in alcun porto / per metter fine al mio [...] afannare.

2.3 Recare molestia, infastidire.

[1] Lett. volt., 1348-53, pag. 200.29: ma(n)diamo q(ue)sto n(ost)ro fante p(ro)p(r)io, p(er) no(n) dare impedime(n)to nè sconcio a' v(ost)ri f(a)c(t)i, ne' q(u)ali se p(er) li n(ost)ri troppo v'impediamo (e) affaniamo, preghia(m)vi che ci p(er)doniate...

2.4 Estens. Vessare.

[1] Cicerchia, Passione, 1364 (sen.), ott. 68.2, pag. 326: Non posano a Iesù di far ingiuria: / tiensi beato quel che più l'affanna.

[2] Braccio Bracci (ed. Medin), a. 1385 (tosc.), O Lombardia, 1, pag. 580: O Lombardia affannata da tiranni / sotto qual se' per invidia venuta, / tu credi riparare a questi affanni / per esser dentro di ghuerra fronzuta!

3 Sforzarsi di raggiungere un obiettivo; impegnarsi in favore di qno o nella realizzazione di qsa; darsi pena, pensiero.

[1] Bonagiunta Orb. (ed. Contini), XIII m. (lucch.), canz. 1.18, pag. 261: E sono stanch'e lasso: / meo foco non alluma, / ma, quanto più ci afanno, men s'apprende.

[2] Guittone, Rime (ed. Egidi), a. 1294 (tosc.), canz. 8.52, pag. 18: E perché 'n aquistare affanno? Eo veglio / solo per poder meglio / vostro servigio fare / e valer sí, che stare / potesse sofficiente en vostro amore.

[3] Fatti di Cesare, XIII ex. (sen.), L. Luc. 6, cap. 5, pag. 176.4: Tutt'altro ferire era di sopra a lui, come sopra una ancudine li colpi de' martelli: invano s'affannava che sopra lui ferisse.

[4] Lett. pist., 1320-22, 16, pag. 64.2: Anzi si vuolle istudiare e afanare di dì e di noctte per te e per li amicci tuoi.

[5] Pistole di Seneca, a. 1325? (fior.), 19, pag. 39.22: Se tu vuo' sapere in che modo tu ne puoi uscire, pensa quante cose tu ha' già fatto per guadagnare danari, e quanto ti se' affannato per acquistare onore.

[6] Cecco d'Ascoli, Acerba, a. 1327 (tosc./ascol.), L. 3, cap. 10.63, pag. 280: Per lui [[scil. il corvo]] lo padre sente doglia al fianco / Fin che non vede in lui le penne negre, / E trovar cibo per lui non s'affanna, / Nè mai natura vuole che s'allegre.

[7] Bosone da Gubbio, Avv. Cic., a. 1333 (eugub.>fior.), L. 1, cap. 5, pag. 119.20: E gli detti Arabi più aspramente affannandosi per la loro vendetta più coraggiosamente alla morte si mettono e alla Fortuna, ove molti ne erano mortalmente fediti, sicchè molti ne morivano.

[8] Destr. de Troya (ms. Parigi), XIV (napol.), L. 35, pag. 319.2: Et azò che lla verdate non remanesse non canoscuta nella perfectione della presente opera me affannay.

[9] Sam Gregorio in vorgà , XIV sm. (lig.), L. 2, cap. 3, pag. 117.5: e afanandose continuamenti in correçe' queli monexi così desaviai, lasando de curar li faiti soi...

[u.r. 27.11.2017]