0.1 afane, afani, afanni, afanno, äfanno, afannu, afano, affan, affandi, affando, affani, affanne, affanni, affanno, affannu, affano, 'fano.
0.2 Da affannare.
0.3 Proverbia que dicuntur, XIII pi.di. (ven.): 2.5.
0.4 In testi tosc. e toscanizzati: Guido delle Colonne, XIII pm. (tosc.); Bonagiunta Orb. (ed. Parducci), XIII m. (lucch.); Brunetto Latini, Rettorica, c. 1260-61 (fior.); Panuccio del Bagno, XIII sm. (pis.); Bestiario toscano, XIII ex. (pis.); Fatti di Cesare, XIII ex. (sen.); Lett. sang., 1316.
In testi sett.: Proverbia que dicuntur, XIII pi.di. (ven.); Ugolino Buzzola (ed. Orlando), XIII sm. (emil.); Memoriali bologn., 1279-1300; Anonimo Genovese (ed. Cocito), a. 1311; Doc. gen., 1352; Niccolò de' Scacchi, p. 1369 (ver.); Dondi dall'Orologio, Rime, XIV (padov.).
In testi mediani e merid.: Armannino, Fiorita (12), p. 1325 (abruzz.); Poes. an. umbr., XIV pi.di.; Neri Moscoli, Rime, XIV pm. (castell.); Buccio di Ranallo, Cronaca, c. 1362 (aquil.); Anonimo Rom., Cronica, XIV; Destr. de Troya, XIV (napol.).
In testi sic.: Angelo di Capua, 1316/37 (mess.); Accurso di Cremona, 1321/37 (mess.); Simone da Lentini, 1358 (sirac.); Lett. palerm., 1371; Lett. catan. (?), 1370/79 (2).
0.5 Locuz. e fras. affanno d'edifici 2.4.1; affanno del mare 1.2; affanno dell'arme 1.1; affanno della battaglia 1.1; affanno di arme 1.1; affanno di battaglia 1.1; affanno di parole 1.3; avere affanno a 1.4; dare affanno 2.4.2; darsi affanno 1.5; mettersi in affanno 1.5; perdere l'affanno 1.6; portare l'affanno 1.6; prendere affanno a 1.4; prendere affanno per 1.4; primo affanno 2.1; primo dolce affanno 2.1.
0.7 1 Difficoltà di respirazione (per una fatica sostenuta o per malattia). Estens. Fatica, sforzo fisico (o mentale) che si affronta per un det. fine. 1.1 Fras. Affanno di / della battaglia, dell' / di arme: fatica del combattimento; [plur.:] fatti, imprese militari. 1.2 Fras. Affanno del mare: fatica della navigazione; agitazione del mare. 1.3 Fras. Affanno di parole: sforzo adoperato nel parlare o nel farsi intendere, preoccupazione di parlare troppo. 1.4 Locuz. verb. Prendere affanno per qno, prendere (o) avere affanno a qsa: darsi da fare, impegnarsi in favore di qno o nella realizzazione di qsa. 1.5 Locuz. verb. Darsi affanno; mettersi in affanno. 1.6 Fras. Perdere l'affanno: sprecare la fatica, affaticarsi inutilmente. 1.7 [Per meton.:] lavoro, opera. 2 Stato d'animo di forte agitazione ed irrequietezza che procura tormento. 2.1 [Nella lingua letteraria:] ansia d'amore. 2.2 Afflizione, dispiacere; rammarico. 2.3 Tormento fisico (ed eventualmente anche morale), patimento; ciò che è causa di tormento: sventure, calamità. 2.4 Vessazione; oppressione. 2.5 Pericolo, rischio.
0.8 Rossella Mosti 29.05.2000.
1 Difficoltà di respirazione (per una fatica sostenuta o per malattia). Estens. Fatica, sforzo fisico (o mentale) che si affronta per un det. fine.
[1] Brunetto Latini, Rettorica, c. 1260-61 (fior.), pag. 142.12: piace allo sponitore di pregare il suo porto, per cui amore è composto il presente libro non sanza grande afanno di spirito, che 'l suo intendimento sia chiaro e lo 'ngegno aprenditore...
[2] Guittone, Rime (ed. Egidi), a. 1294 (tosc.), Canz. 18.53, pag. 40: Perfetto om valoroso / de' fuggir agio e poso; / e giorno e notte affanno / seguir, cessando danno, / e prender pregio e prode; / e sí detto è l'om prode.
[3] Bestiario toscano, XIII ex. (pis.), cap. 82, pag. 94.5: Questo picciolo animale inganna lo bue, cioè ch'elli s'appiatta in quella erba che lo bue piò ama; prendendo quella erba, prende e devora quello verme lo quale molto l'infiamma lo fegato, sì che molte volte per l'affanno del giogo e per lo stimolo del pungolo e per lo stimolo de lo scaldamento del veneno, preso di quello verme, periculosamente si mette a correre, non guardando unde né come.
[4] San Brendano pis., XIII/XIV, pag. 73.34: Disse loro sancto Blandano: «O frati, non afaticate i corpi vossi oltra modo; assai avete affanno.
[5] Giovanni da Vignano, XIII/XIV (bologn.>ven.), cap. 23, pag. 260.36: E no dovemo temere afanno né spese per avere honore e gloria...
[6] Giordano da Pisa, Quar. fior., 1306 (pis.>fior.), 21, pag. 111.9: Mangerà il villano il pane, berà il bicchiere del vino, tosto andrà via quel diletto: ben bastò più la fatica e l'affanno che vi durò nell'anno passato.
[7] Anonimo Genovese (ed. Cocito), a. 1311, 141.43, pag. 589: O como è bon un dì d'afano / chi dà reposo a tuto l'ano!
[8] Dante, Commedia, a. 1321, Purg. c. 4.95, vol. 2, pag. 64: tanto, che sù andar ti fia leggero / com'a seconda giù andar per nave, / allor sarai al fin d'esto sentiero; / quivi di riposar l'affanno aspetta.
[9] Stat. pis., a. 1327, L. 1, cap. 75, pag. 82.17: et avere debbiano per loro salario delli beni della suprascripta opera quello che parrà et piacerà al Consiglio di Villa di Chiesa, et segondo l'affanno che in ciò avessino sofferto, et segondo li denari che per lo suprascripto operajo fusseno ricolti.
[10] Angelo di Capua, 1316/37 (mess.), 10, pag. 175.19: Et benkì cum fatiga li navi accustassiru <in terra> a la ripa et li homini ancora cum grandi affannu xindissiru in terra, tamen non sì scautritamenti si pocti fari ki non chi fussi alcunu impachu...
[11] Doc. lucch., 1343, pag. 41.3: Lo nostro mistieri è molto grande in Bologna, chome potete sapere, che molta gente se ne notricha, et fanno utile per lo nostro mistieri, et con grande fatigha e affanno ce lo avemo chosìe multiplicato...
[12] Neri Moscoli, Rime, XIV pm. (castell.), son. 43.1, pag. 588: Come colui, che per soverchio affanno / non noia sente, né tormento alcuno, / né sa, né pòi dolerse, onde nïuno / de sua pena s'accorge o de suo danno, / donna, son io...
[13] Doc. gen., 1352, (1352), pag. 24.9: L'atra raxon sì è, che possando tosto invagir un logo e speciarmenti cum galee, se eli s'apayran de proveir, monto è poa grande afano in star in proa cum galee...
[14] Jacopo Passavanti, Tratt. sogni, c. 1355 (fior.), pag. 332.10: quando il fegato fosse riscaldato o oppilato, sogna la persona d'essere riscaldata di febbre, o d'avere riscaldamento per ira o per affanno di soperchio, per lo quale non possa riavere l'alito nè respirare...
[15] Simone da Lentini, 1358 (sirac.), cap. 12, pag. 54.12: Li Normandi, essendu debilitati per fami, per fridu, per vigillari continuu, per calidu et affannu, a zo ki non parissinu a li inimichi essiri sconfortati, si sforczanu et munstravanu grandi alligricza.
[16] Destr. de Troya, XIV (napol.), L. 5, pag. 81.8: a lo quale altaro se nce saglyeva per XX gradi tutti laborate a musye, senza affanno...
[17] Sam Gregorio in vorgà , XIV sm. (lig.), L. 2, cap. 41, pag. 153.16: E incontenente vegnandoge la freve, començà ad aver gram dolor e gran afano.
[18] Antonio da Ferrara, XIV s. e t.q. (tosc.-padano), 33.98, pag. 299: Sie maladetto ciascaduno stato, / riposo, affanno, non-voler, dixio, / e 'l bene e 'l male ch'io ho e ho passato!
[19] Poes. music., XIV (tosc., ven.), Gherardello madr. 5.2, pag. 64: La bella e la vezzosa cavriola, / con tanti affanni da me seguitata, / subit'è presa per altrui cacciata.
[20] Anonimo Rom., Cronica, XIV, cap. 1, pag. 6.15: Anche questa opera destinguo per capitoli, perché volenno trovare cobelle, senza affanno se pozza trovare.
[21] Discorso sulla Passione, XIV sm. (castell.), pag. 163.27: Puoi se volse um poco reposare e repigliare lena p(er) la fatiga e afanno del corpo e dela m(en)te ch'elli aspetava de recevare p(er) reco(n)perare l'umana natura...
- [Rif. alle fatiche del parto].
[22] Boccaccio, Filocolo, 1336-38, L. 4, cap. 67, pag. 450.24: e lieta del nato figliuolo: a cui prestamente balie alla guardia di lei e del garzone trovate furono. Ritornata adunque la donna dopo il grave affanno alla vera conoscenza, essendo già nato nel mondo il nuovo sole, davanti si vide il cavaliere che l'amava e la madre di lui...
1.1 Fras. Affanno di / della battaglia, dell' / di arme: fatica del combattimento; [plur.:] fatti, imprese militari.
[1] Fatti di Cesare, XIII ex. (sen.), L. Luc. 7, cap. 48, pag. 273.2: Allora [[Assignus]] fece elli medesimo de' suoi affanni di battaglia di Francia contra a Pompeio le pistole al senato...
[2] Tristano Ricc., XIII ex. (tosc.), cap. 161, pag. 285.23: E quando l'Amorat intese queste parole, fue molto allegro e disse: «T., io posso bene sofferire l'affannodell'arme, e inpercioe vi dico che quando a voi piacierae, noi sì potremo cavalcare per nostre aventure».
[3] Distr. Troia, XIII ex. (fior.), pag. 159.9: Il primo [[figlio d'Ecuba]] ebbe nome Ettor lo forte, che di soffrire affanno d'armi non ebbe pari...
[4] Boccaccio, Filostrato, 1335-36 (?), pt. 2, ott. 3.2, pag. 42: Né creder tu che l'assediata Troia, / o d'arme affanno, od alcuna paura / cagion mi sia della presente noia; / quest'è tra l'altre la mia minor cura.
[5] Giovanni Villani (ed. Porta), a. 1348 (fior.), L. VIII, cap. 27, vol. 1, pag. 457.1: ma com' era valente signore, si strinse a schiera, e serrò colla sua gente per tale modo che 'l re Carlo e ' suoi, i quali per l'afanno della battaglia erano travagliati, non s'ardirono di fedire alla schiera di don Arrigo...
[6] Guido da Pisa, Fatti di Enea, XIV pm. (pis.), cap. 34, pag. 58.26: ma io, imperciò che la fredda vecchiezza mi toglie l'affanno dell'arme, non posso pigliare questa impresa...
[7] Destr. de Troya, XIV (napol.), L. 8, pag. 112.29: Yamay da la soa bocha non insio parola iniuriosa, né sconvenebele, yamay no le foy ad incrissimiento affannode vattagly, nén per nulla fatica che nce avesse sostenuto yamay non fo veduto sudurare...
1.2 Fras. Affanno del mare: fatica della navigazione; agitazione del mare.
[1] Tavola ritonda, XIV pm. (fior.), cap. 31, pag. 113.4: E per tale, io vi priego che, se non vi incresce l'affanno del mare, che voi e vostra gente m'accompagnate per fino in Irlanda - .
[2] Pegolotti, Pratica, XIV pm. (fior.), pag. 322.35: però che quanto il navilio è più fresco e più nuovo tanto è più forte a sostenere le fortune e l'affanno del mare e l'affanno della stiva o del carico che suso vi si carica...
[3] Destr. de Troya, XIV (napol.), L. 11, pag. 122.23: E como li Grieci descendevano in terra stranchati in parte per l'affanno dello mare paczescamente quilli se le opponevano incontra e faceano vattaglya co lloro.
1.3 Fras. Affanno di parole: sforzo adoperato nel parlare o nel farsi intendere, preoccupazione di parlare troppo.
[1] Boccaccio, Filocolo, 1336-38, L. 3, cap. 11, pag. 254.29: che stando Florio con queste così intimamente ristretto, e già quasi aveano le due giovani il loro intendimento presso che a fine recato sanza troppo affanno di parole...
1.4 Locuz. verb. Prendere affanno per qno, prendere (o) avere affanno a qsa: darsi da fare, impegnarsi in favore di qno o nella realizzazione di qsa.
[1] Fiore, XIII u.q. (fior.), 83.6, pag. 168: Sì fur ben tutti d'un acordamento, / Fuor che Ric[c]hez[z]a, che fe' saramento / Ch'ella non prendereb[b]e per me affanno, / Néd al castel non dareb[b]e già danno / Per pregheria né per comandamento / Che nessuna persona far potesse, / Perciò ch'i' non volli anche sua contezza...
[2] Boccaccio, Caccia di Diana, c. 1334, cant. 10.56, pag. 31: Quella ne fece mirabile festa, / dicendo: «I cacciator, ch'ebbero affanno / con loro ingegni forse a prender questa, / trovandola esser presa si dorranno».
[3] Lett. palerm., 1371, pag. 140.1: Et pirzò ki eu, sì comu maritu di la dicta donna, volsi prindiri caricu et affannu a ricogliri li dicti debiti volendu complachiri a li dicti Bartholomeu et soi frati oy soruri, mi obligai di pagari unc. XXX...
1.5 Locuz. verb. Darsi affanno; mettersi in affanno.
[1] Pistole di Seneca, a. 1325? (fior.), 42, pag. 90.29: Alcune cose sono soperchievoli, e alcune non vaglion tanto, che l'uomo si dovesse per loro mettere in affanno.
[2] Tavola ritonda, XIV pm. (fior.), cap. 87, pag. 326.8: sìe vi trarrete davanti e domanderete giostra, sì come è usanza di fare per gli pro' cavalieri. E a voi non faràe mestiere di darvi affanno nè affaticarvi: pure che voi tocchiate lo cavaliere del ferro della lancia, egli tantosto, sanza altra dimora, anderà a terra e scavallato.
[3] Sacchetti, Rime, XIV sm. (fior.), 169.81, pag. 174: Guai a l'alma, ch<e> ha perduto il cielo! / Dunque che monta tanto affanno darsi / d'andar per piano e per monte e per valle, / cercando terra di più sana riva?
1.6 Fras. Perdere l'affanno: sprecare la fatica, affaticarsi inutilmente.
[1] Nicolò de' Rossi, Rime, XIV pi.di. (tosc.-ven.), Son. 298.13, pag. 192: ma, quel che ti ama sol quando ti adopra, / non seguire, ché tu perdi lo affanno, / poy çascuna spene ti verte a danno.
- Fras. Portare l'affanno: sopportare la fatica.
[2] Simone da Lentini, 1358 (sirac.), cap. 29, pag. 136.13: Manda a mi a Malta, chì eu, iuvini et di minu preczu di ti, et poczu purtari lu affannu et lu periculu...
1.7 [Per meton.:] lavoro, opera.
[1] San Brendano pis., XIII/XIV, pag. 48.37: boccone sul suo volto medesmo a' piei del sancto padre, dicendo: «Unde abbo io meritato che tu, margarita di Dio, in questi sancti dì del'afanno dele mieie mani sii pasciuto?».
[2] San Brendano pis., XIII/XIV, pag. 75.5: tu dici indel tuo cuore che non se' degno di portare habito monacile, et tu se' magiore che monaco; et lo monaco si veste del'affanno dele suoi mani.
[3] Boccaccio, Filocolo, 1336-38, L. 5, cap. 25, pag. 584.14: tu i tuoi pedali avrai torti, né fia loro licito il potersi troppo in alto distendere, ma più tosto fieno sì bassi, che con poco affanno di terra ciascuno piccolo uomo coglierà i tuoi pomi.
[4] Boccaccio, Decameron, c. 1370, conclusione, pag. 720.5: cominciai infino a questa ora che io al fine vengo della mia fatica, non m'è per ciò uscito di mente me avere questo mio affanno offerto all'oziose e non all'altre...
[5] Anonimo Rom., Cronica, XIV, cap. 1, pag. 4.14: Anche ne voglio fare speziale livro e narrazione. L'opera ène granne e bella. Questo affanno prenno per moite cascione.
[6] Dondi dall'Orologio, Rime, XIV (padov.), 5.8, pag. 19: io cognovi i danni / dei perssi dì, lasai la via di prima, / prendendo quello che 'n più pregio si stima / chon magior cura et studïosi afanni.
2 Stato d'animo di forte agitazione ed irrequietezza che procura tormento.
[1] Brunetto Latini, Tesoretto, a. 1274 (fior.), 2429, pag. 259: La Penetenza Al fino amico caro, / a cui molto contraro / d'alegrezza e d'afanno / pare venuto ogn'anno: / io Burnetto Latino, / che nessun giorno fino / d'aver gioia e pena...
[2] Panuccio del Bagno, XIII sm. (pis.), 18.2, pag. 104: Dolendo, amico, di gravosa pena / d'affanno, il quale in te, avizo, regna, / dolor portando...
[3] Inghilfredi, XIII sm. (lucch.), 5.9, pag. 117: in gran bonaccia greve fortun'agio / e son dimiso da la signoria, / da regimento là 'nde son signore, / tant'è l'affanno che porta 'l meo core, / ove allegranza vince tuttavia.
[4] Memoriali bologn., 1279-1300, 6.24, pag. 15:Disiando 'l vostro onore / me parea sentir afanno, / perch'eo non ce volsi erore / e desplacemento o danno.
[5] Anonimo Genovese (ed. Cocito), a. 1311, 54.54, pag. 320: E quando assai sun travajai / e d'afano tormentai, / denanti una isola i apar, / che 'li dexiram per lô star.
[6] Lett. sang., 1316, pag. 85.18: i pred(e)c(t)i denari e ancho quello salare che a voi pare che si convenga: isteroe contento a quello che vi piacerae. La brigha e l'afanno per lo pred(e)c(t)o piato non vi iscrivo, che vi serebe troppo faticoso a udillo...
[7] Jacopo della Lana, Inf., 1324-28 (bologn.), c. 5, 115-120, pag. 169, col. 1.3: Qui vuole D. dire lo modo de cotale inchesta sotto forma de domandaxone; e in prima se redole del so affanno per renderli benivoli al respondere: segondo, dommanda espresso del modo.
[8] Cecco d'Ascoli, Acerba, a. 1327 (tosc./ascol.), L. 2, cap. 8.30, pag. 201: O quanto è bella, o quanto è gentile / La mente che conducesi nel bene / Quando si vince nell'affanno vile.
[9] Accurso di Cremona, 1321/37 (mess.), L. 7, cap. 7, vol. 2, pag. 136.24: Adonca ad issu lu filyu di Carseclanu in quillu chaytu plù li dunau afannu lu favuri di Pompeyu, qui l'era contrariu, ca li ciniri di so patri.
[10] Boccaccio, Filocolo, 1336-38, L. 4, cap. 7, pag. 367.34: e già tolto avea loro l'uno de' timoni, e dell'altro stavano in grandissimo affanno di guardare.
[11] Neri Pagliaresi, XIV sm. (sen.), pt. 2, 16.8, pag. 24.8: E quando Giosafà fatto maggiore / fu, e lo stallo allora gli rincrebbe / po' c'aveva già quattordici anni, / unde di star rinchiuso aveva affanni...
[11] Francesco di Vannozzo, Rime, XIV sm. (tosc.-ven.), 152.1: La mente mia, che sta colma d'afanno / non per mondana voglia o per desio, / alarga pienamente el voler mio / contra di me, nemica del mio danno.
2.1 [Nella lingua letteraria:] ansia d'amore.
[1] Guido delle Colonne, XIII pm. (tosc.), 1.1, pag. 97: La mia gran pena e lo gravoso afanno / c'ho lungiamente per amor patuto, / madonna lo m'ha 'n gioia ritornato.
[2] Bonagiunta Orb. (ed. Parducci), XIII m. (lucch.), ball. 3.22, pag. 75: eo fui, sono e sempre d'esser spero / vostro servente tanto ch'avrò vita. / E se tardate più, saciate eo pèro, / tant'ho nel core affanno, pena e vita: / non pò, se no da voi, esser sanato.
[3] Brunetto Latini, Canz., 1260/66 (fior.), 2, pag. 191: S'eo sono distretto inamoratamente / e messo in grave affanno / assai più ch'io nom posso soferire...
[4] Chiaro Davanzati, XIII sm. (fior.), canz. 19.16, pag. 72: Amore amaro dico, / guerra d'affanno e d'ira; / assai forte sospira / quegli che gli è più amico; / chi co· llui più si smira / fa di dolor notrico...
[5] Rinuccino, Rime, XIII sm. (fior.), 5.11, pag. 49: Dolce potenza è quella de l'amore / e ric[c]a gioia che spande tra gli amanti, / che mette 'n ubrïanza tanto affanno, / ca più sormonta in alegrezza un core / uno piacer d'amor, che non fan manti / afanni l'om disavanzare in danno.
[6] Inghilfredi, XIII sm. (lucch.), 6.12, pag. 125: Ma poi che piacere / ha l'amore, che tant'è poderoso, / ciò è lo mio volere; / m'ha miso il core in affanno gravoso, / non saccio loco che v'agia rasione.
[7] Ugolino Buzzola (ed. Orlando), XIII sm. (emil.), Son. 6, pag. 69: lo qual gli occhi a lo cor dimostraro / che vostra mente ad Amor il ver dica; / ancor che quella, di senno men dica, / non fini affanno donarvi rovaro; / però ch'amore e valor vi trovaro / fermo e soffrente, ciascun vi s'aplica.
[8] Fiore, XIII u.q. (fior.), 77.14, pag. 156: «E' non ti fia già danno, / Ché tu tti se' portato come sag[g]io, / Sì avrai guiderdon del grande afanno».
[9] Cecco Angiolieri, XIII ex. (sen.), D. 127.10, pag. 249: Ché non dovresti sì forte sentire / d'ira, d'angoscia, d'affanno o d'amore, / che non dovessi molto rallegrarti, / veggendo lei, che fa maravigliarti / sì, che per poco non ti fa perire / gli spiriti amorosi ne lo core.
[10] Ciuccio, Rime, XIII ex. (umbr.>tosc.), Ball. II.1, pag. 21: Lo [meo] lontano e periglioso afanno / ave condotto sì lo mio desire / sempre en süa usata, / che vostre nove gioie non me fanno / coralemente ancor gausor sentire...
[11] Poes. an. umbr.>aret., 1300, 11, pag. 371: Donqua ben ò rasgione / de cantare, ch'ò partutu / l'afanno ch'agio avutu / de molto longamente; / or sù, leto e gaugiente / renuovo il meo cantare.
[12] Poes. an. tosc.>bologn., 1309, Placente vixo, adorno, angelicato, 5, pag. 342: Per ti patisco doloroso afano / plu che non fe' per Ysota Tristano, / immaginando, quando m'è lunta[no], / lo to vedere.
[13] Nicolò de' Rossi, Rime, XIV pi.di. (tosc.-ven.), Son. 249.1, pag. 161: Poy che 'l cor mi remase sença afanno / per questa blancha donna che vi venne, / onne meo spirto beato si tenne / e tutti en croçe denanti ley stanno...
[14] Poes. an. umbr., XIV pi.di., 1 (ball.), 57, pag. 258: Homo in vista mostrando / tucto ço· cche in cor sente / videmo spessamente / ke li retorna en danno: / però volglo mio affanno / tener celata-mente, / ancor sia plu cocente / mio focu ascuso stando, / ca 'nflammando me vane / et stane onn'ora ardente...
[15] G. N. da Polenta, Rime, a. 1330 (ravenn.>ven.), 2.3, pag. 214: Madonna, per vertute / d'amor, la pena m'è zoia, pensando / ca iusto affanno fai dolce salute / e sempre vive quil che more amando.
[16] Neri Moscoli, Rime, XIV pm. (castell.), canz. 1.19, pag. 544: del cor fanno, / ch'io seria morto già, non fusser quiste / che fòra d'alcun senno me dan lena, / ond' io più vivo con mortale affanno.
[17] Matteo Corr. (ed. Corsi), XIV pm. (padov.?), 1.58, pag. 147: La lor virtú dispensa / ogni atto onesto e gentilesco affanno: / onde, estimando in te ciascuna cosa, / se' piú che bella e piú che vertudiosa.
- Amoroso affanno, dolce affanno.
[18] Bondie Dietaiuti, XIII sm. (fior), Canz. 2.23, pag. 121: E però v'adomando solamente, / per Dio, ch'ag[g]iate a grado il mio servire, / poi ch'io gradisco l'amoroso affanno...
[19] Mare amoroso, XIII ui.di. (fior.), 73, pag. 489: così mi voglio d'amoroso afanno / e di pensier carcar tanto ch'i' mora, / poi che voi non mi fate se non male.
[20] Amico di Dante, XIII ex. (fior.), Son. 13.1, pag. 730: Ne l'amoroso affanno son tornato / ed hommi miso, Amore, a·ssostenere / la più dolce fatica, al mi' parere, / che·ssostenesse mai null'omo nato...
[21] Dante da Maiano, XIII ex. (fior.), 13.5, pag. 42: preso a la lenza, / che 'l pescatore li proffera danno, / e quel lo piglia, e falla ·i sua credenza; / simil son eo: d'uno amoroso affanno / vidi ver' me gicchita proferenza, / che mi distenne tutto al suo comanno, / sì c'oramai non saccio la partenza.
[22] Boccaccio, Filocolo, 1336-38, L. 5, cap. 10, pag. 569.13: e fummi caro ascoltargli, sentendo che solo negli amorosi affanni non dimorava -.
[23] Petrarca, Trionfi, 1351(?)-74, T. Cupidinis I.55, pag. 183: «E fu ben ver; ma gli amorosi affanni / Mi spaventâr sì ch'io lasciai la 'mpresa; / Ma squarciati ne porto il petto e' panni.» (sofferenza d'amore).
[24] Poes. music., XIV (tosc., ven.), Bartolino ball. 2.4, pag. 245: Amor, che nel pensier mio viv' e regna / d'est'alta dona sopra ogn'altra ensegna, / Amor, Amor ogni pensier m'enduce / con dolce affanno ben servire amore, / però che d'ogne nobeltà traluce / la donna in vista fonte de valore.
[25] Antonio da Ferrara, XIV s. e t.q. (tosc.-padano), 66.4, pag. 331: Fortuna per ristor de mia gran dani / sì m'ha condotto nuovamente a Siena, / là dove non ho spirito né vena / che no sia pieno d'amorosi afani.
- Locuz. nom. Primo (dolce) affanno: innamoramento.
[26] Petrarca, Canzoniere, a. 1374, 61.5, pag. 83: et benedetto il primo dolce affanno / ch'i' ebbi ad esser con Amor congiunto, / et l'arco, et le saette ond'i' fui punto...
[27] Petrarca, Canzoniere, a. 1374, 72.15, pag. 99: divine / luci sentir mi fanno, / e quando 'l verno sparge le pruine, / et quando poi ringiovenisce l'anno / qual era al tempo del mio primo affanno.
[28] Petrarca, Canzoniere, a. 1374, 271.10, pag. 345: Et se non fosse experïentia molta / de' primi affanni, i' sarei preso et arso, / tanto piú quanto son men verde legno.
2.2 Afflizione, dispiacere; rammarico.
[1] Nicolò de' Rossi, Rime, XIV pi.di. (tosc.-ven.), Son. 272.13, pag. 178: possa li conta che plu porto afanno / del suo fallo, che di verun mio danno.
[2] A. Pucci, Centiloquio, a. 1388 (fior.), c. 65, terz. 100.3, vol. 3, pag. 231: e come piacque a Dio, nel seguente anno, / in quel Castel morì addolorato; / e la Reina n'ebbe grande affanno.
[3] Poes. music., XIV (tosc., ven.), Appendice ball. 15.10, pag. 350: Quando è perduto el tempo disiato, / non è più doglia né più greve affanno / che ricordarsi del felice stato, / quando amendar non si potrebbe el danno.
[4] Destr. de Troya, XIV (napol.), L. 27, pag. 232.19: Et Ayas non troppo allongandose semelemente cadeo muorto a terra. Li Troyani allora, vedendo Paris muorto con gran pena et affanni recoperaro lo cuorpo suo e portarondilo a la citate con grande pyanto.
[5] Neri Pagliaresi, XIV sm. (sen.), pt. 10, 32.5, pag. 132: Poi al palagio tutte se ne vanno; / el per uscire fuor di que' pensieri / metter le fe', senza noia o affanno, / con Giosafà in camera primieri; / poi fece l'uscio molto ben serrare / e dentro le lassò con lui stare.
2.3 Tormento fisico (ed eventualmente anche morale), patimento; ciò che è causa di tormento: sventure, calamità.
[1] Armannino, Fiorita (12), p. 1325 (abruzz.), pag. 510.35: A questo luogo non vanno li meççani nè li menori, ma quivi acapitano li gran peccatori, li quali per niente ebbero dio e li suoi sancti, credendose a lui pareggiare per loro avere e loro tyrannegiare, prendendo parti e mectendo el mondo a tale squarscio che sença grandi affanni vivere non se potia.
[2] Jacopo della Lana, Inf., 1324-28 (bologn.), c. 2, 1-9, pag. 49, col. 1.6: Toglieva gli animai . Qui mostra commo a tal ora i animali mondani vanno a riquiare, ed ello puro alora s'aparechiava de sustignire quello affanno el qual significa che chi va a l'Inf. non speri requiare ma apparichisse de sostiniere infinita bataia, guerra e pena.
[3] Boccaccio, Caccia di Diana, c. 1334, cant. 12.46, pag. 34: E mentre che di ciò facevan festa, / ben sei altri n'usciron piccioletti, / figliuoi di quel, con noiosa tempesta. / Con lieve affanno a morte fur costretti, / perché già el fumo gli avea consumati / mentre da quel nel buco eran distretti.
[4] Angelo di Capua, 1316/37 (mess.), 1, pag. 6.15: di Troya per disposicioni di li dei, pervinni in Italia et applicau in li rivagi di Lavina; et per violencia di li dei sustinni multi affanni et travagli, essendu gictatu per mari et per terra, spicialimenti per la mala voluntati et grandissima ira la quali dea Iuno purtava contra li Truyani...
[5] Buccio di Ranallo, Cronaca, c. 1362 (aquil.), DCXXX, pag. 142: Et li Cruciati vesterose tucti de bianchi panni; / Andaro per lo mare, tornaro con affanni.
[6] Cicerchia, Passione, 1364 (sen.), ott. 158.3, pag. 348: Dietro li gìe co' la madre Giovanni, / l'altre Marie e ancor Magdalena, / sostenendo Maria con grand'afanni / ne le lor braccia...
[7] Niccolò de' Scacchi, p. 1369 (ver.), 52, pag. 573: Ma pòrte gli ày le braccie / Per tragier luy d'affani e de moleste; / E ciò credo che faccie, / Perchè 'l voy teco nel regno celeste.
[8] Maramauro, Exp. Inf., 1369-73 (napol.>pad.-ven.), cap. 31, parr. 6-9, pag. 453.3: E ad Orlando crepò le vene, e per l'afano de la sete morì e per il sangue che li era uscito.
[9] Atrovare del vivo e del morto, a. 1375 (emil.), iii. st. 32.6, pag. 170: In queste pene sì è ordenà / tute le arte che al mondo se fano: / çascuna ha la soa pena et afano: / sicome lo peccadore l'hano portado, / l'anema con l'arte soa al colo ha ligado.
[10] Lett. catan. (?), 1370/79 (2), pag. 159.16: li vostri pedi, ki pir quatru anni eu sì aspectay, pir la quali cosa eu standu pir hospitu sì portay multa tribulac[ioni] .... et laburi et affani, ki eu pir potiri stari honestamenti pir gracia di Deum omni cosa portava a tali ki non mi fussi .... custatu et eu continuamenti ci spiava...
[11] A. Pucci, Centiloquio, a. 1388 (fior.), c. 20, terz. 46.1, vol. 1, pag. 229: la vita sua si ruppe con affanni, / perch'una volta addosso gli cadette, / ch'era abitata prima per molti anni.
[12] A. Pucci, Centiloquio, a. 1388 (fior.), c. 59, terz. 67.3, vol. 3, pag. 161: E' primi, che v'entraro senza inganni, / si furono i soldati Fiorentini, / che la francar di fuoco, e d'altri affanni.
[13] Anonimo Rom., Cronica, XIV, cap. 1, pag. 5.23: Così dico io: «Mentre che prenno diletto in questa opera, sto remoto e non sento la guerra e li affanni li quali curro per lo paese, li quali per la moita tribulazione siento tristi e miserabili non solamente chi li pate, ma chi li ascoita».
[14] Destr. de Troya (ms. Parigi), XIV (napol.), L. 33, pag. 289.4: A la fine la dicta tempestate me gettao in Sicilia, a quale voglya eo avesse, onde eo sostenni multe tribulatione et affanni, inperzò che in Sicilia regnavano duy ri fratielli, li quali l'uno se clamao Stigone e ll'altro Ciclopas.
[15] Francesco di Vannozzo, Rime, XIV sm. (tosc.-ven.), [1379] 79.240: facendo bater negri a la celata, / terra spiatata e d'animi pusili; / ancora dei sgordili è vivo el Costa, / notrito per tua sosta en duri affanni, / che de duo anni li crepasti gli ochi.
[16] Neri Pagliaresi, XIV sm. (sen.), pt. 7, 45.5, pag. 96: incontanente, per fuggir più danno, / del letto si levò ove giaceva / e in collo si misse, con affanno, / una correggia che cinta teneva...
[1] A. Pucci, Centiloquio, a. 1388 (fior.), c. 74, terz. 23.2, vol. 3, pag. 322: Ell'avie male, e per darle conforto, / si fece questo; ma di quello affanno / ella morì, come quì vedi scorto.
[1] Cecco d'Ascoli, Acerba, a. 1327 (tosc./ascol.), L. 2, cap. 5.12, pag. 190: Saranno i giusti oppressi da tiranni, / Bagnando il viso con lagrime acerbe / Per la tristezza degli empii affanni.
[2] Nicolò de' Rossi, Rime, XIV pi.di. (tosc.-ven.), Son. 306.9, pag. 196: donna quanto honor de ley concede, / la stolta çilosia ponto non lede, / nì vana fantasya nel cor gli strida. / Donque, dolçe mio amor, che fero afanno / di questo marito: cum gran furore / te vieta ço che l'altre honeste fanno...
[3] Buccio di Ranallo, Cronaca, c. 1362 (aquil.), CMXLII, pag. 216: Et co lloro chiamaro lo conte de Ariano; / Lo conte nostro annò ad Monte Salbano. / Poi li Malatestini stavano in quisto affando, / Ché vi erano durati dece misci de l'anno, / Pensaro con loro venire trattando / De dareli denari, se illi se nne vando.
[4] Braccio Bracci (ed. Medin), a. 1385 (tosc.), O Lombardia, 3, pag. 580: O Lombardia affannata da tiranni / sotto qual se' per invidia venuta, / tu credi riparare a questi affanni / per esser dentro di ghuerra fronzuta!
[5] A. Pucci, Centiloquio, a. 1388 (fior.), c. 66, terz. 13.3, vol. 3, pag. 233: Nel predett'anno fe Papa Giovanni / Vescovo d'Arezzo un degli Ubertini, / acciocchè al privato e' desse affanni.
[6] Destr. de Troya, XIV (napol.), L. 15, pag. 155.3: devinchyao l'una de tutta soa forza contra de quillo cavaliere Curion de Petra chi plu dell'altri C cavalieri contra de Hector dava molestia et affanno; e con quella lanza lo ferio per tale maynera che mantenente Curion cadeo muorto in terra per lo mortale cuolpo che recipio.
2.4.1 [Rif. ad una città:] assedio. Fras. Affanno d'edifici: opera di macchine d'assedio.
[1] Giovanni Villani (ed. Porta), a. 1348 (fior.), L. VIII, cap. 68, vol. 1, pag. 520.10: Ma sappiendolo il re Carlo, fece suonare le trombe alla ritratta, e disse che non volea guastare sua villa, onde avea grande rendita, né uccidere i fantini, ch'erano innocenti, ma che la voleva per affanno d'edificii, e per assedio aseccargli di vivanda, vincere.
[2] A. Pucci, Centiloquio, a. 1388 (fior.), c. 61, terz. 59.3, vol. 3, pag. 183: Castruccio fece cavalcare a 'nganno / d'intorno a Prato per quel, ch'io ne creda, / per liberare Altopascio d'affanno...
[3] A. Pucci, Centiloquio, a. 1388 (fior.), c. 27 terz. 44.2, vol. 2, pag. 38: e non sperando aver soccorso mai, / Agosta s'arrendè dopo l'affanno, / saputa la sconfitta, ch'udirai.
2.4.2 Fras. Dare affanno: importunare.
[1] Sacchetti, Rime, XIV sm. (fior.), 6.5, pag. 7: - Omè, perché? - Per mal, che Dio ti dia. / - Vo' avete torto! - E tu se' pien d'inganno. / - Che ho i' fatto? - Non mi dar afanno! / - Sonvi a noia? - Più che malattia!
[1] Proverbia que dicuntur, XIII pi.di. (ven.), 692, pag. 552: Cotal è lo so uso, saçate sença engano, / con' lo çardin qe fruita ogna sason de l'ano: / quel om qe plu ne prende, quelo 'nd'à maçor dano, / e qi da ese vardase, scampa de grand afano.
[2] Fazio degli Uberti, Dittamondo, c. 1345-67 (tosc.), L. 5, cap. 23.49, pag. 402: Per queste selve ancor, piene d'affanni, / cameleopardi sono e fanno stallo: / nabun lo noman Cirenensi e Fanni.
[u.r. 17.05.2023; doc. parzialm. aggiorn.]