AFFANNOSO agg.

0.1 afannose, afannosi, affannosa, affannosi, affannoso, affannusa, affannuso, affannusu, 'ffannoso.

0.2 Da affanno.

0.3 Guittone, Lettere in prosa, a. 1294 (tosc.): 2.

0.4 In testi tosc.: Guittone, Lettere in prosa, a. 1294 (tosc.); Bestiario toscano, XIII ex. (pis.); Boccaccio, Filocolo, 1336-38.

In testi mediani e merid.: Destr. de Troya, XIV (napol.).

In testi sic.: Giovanni Campulu, 1302/37 (mess.).

0.7 1 Che provoca respirazione ansimante, difficoltosa. 1.1 [Detto dell'estate:] afosa. 1.2 Fig. 2 Fig. Che dà pena, ansia, dolore. 3 Fig. Carico di dolore, gravato dall'angoscia.

0.8 Rossella Mosti 23.03.1999.

1 Che provoca respirazione ansimante, difficoltosa.

[1] Giovanni Campulu, 1302/37 (mess.), L. 2, cap. 5, pag. 46.2: Ricunta ancora sanctu Gregoriu ky trj monasterij de kyllj XII ky avia hedificatu sanctu Benedictu eranu supra de unu dirrupu, et era multu affannusu a chillj monachi descinderi fina allu lacu pir prinderj aqua...

1.1 [Detto dell'estate:] afosa.

[1] Destr. de Troya, XIV (napol.), L. 21, pag. 193.17: ben che in quilli iuorni era la 'state, la quale fo sì scalfante et affannosa che per lo suo gran calore sopervenne a li Grieci, chi stavano a lo campo scopierti, grande mortaletate, per la quale multi de lloro nde foro muorti per infermetate de corroctione de ayro.

1.2 Fig.

[1] Boccaccio, Filocolo, 1336-38, L. 5, cap. 54, pag. 621.13: Ma quelli, vinta la sua sposa dalle false subduzioni dell'etterno nimico, piacendo a lei il trapassò, per che cacciato con lei insieme del glorioso luogo, agli affannosi cultivamenti della terra ne venne, e morì...

[2] Destr. de Troya, XIV (napol.), L. 26, pag. 227.15: Achilles sopre la cappellina che tenea in testa de diviersi cuolpi gravusi intanto che Achilles gravemente feruto cadeo quase muorto da lo cavallo. Per la quale cosa li Troyani recoperaro lo cuorpo de Troylo, non perzò senza periculosa vattaglya et affannosa fatica.

2 Fig. Che dà pena, ansia, dolore.

[1] Guittone, Lettere in prosa, a. 1294 (tosc.), 1, pag. 5.12: Dico ch'è da conosciere per malvagia, e conosciuta odiarla, onni grandessa terrena, come e affannosa e periculosa ad aquistare, e come e temorosa ed angostiosa e grave a possedere, e come affriggittiva a perdere e tribulosa, e anche come diçamata e diçorrata dai buoni e da' malvagi aquistata e posseduta, e come quella che crea...

[2] Bestiario toscano, XIII ex. (pis.), cap. 82, pag. 94.13: Questo homo lo quale è armato e ripieno di buone vertude, ciò sono giustisia, provedenza, temperanza e fortessa d'animo, e che queste vertude conferma con buona patientia, ora aviene molte volte ch'è tanto avenenato da lo rio homo di rie e nocevele parauole e di stimillose punture e d'affannosi carichi a la similianza del bue.

[3] Cino da Pistoia (ed. Marti), a. 1336 (tosc.), 125.36, pag. 723: O omo saggio, o Dio!, perché distretto / vi tien così l'affannoso pensiero? / Per suo onor vi chero, / ch'allegramente prendiate conforto, / né aggiate più cor morto, / né figura di morte in vostro aspetto...

[4] Francesco di Vannozzo, Rime, XIV sm. (tosc.-ven.), 97.3: Io mi credia questo fuoco alentare, / madonna mia, per far quel che tu sai; / or, circundato d'afannosi guai, / comincian le mie piaghe a rinovare.

[5] Destr. de Troya, XIV (napol.), L. 1, pag. 52.32: E lo luoco ove è la prima vocha, per la quale se despande e descende chisto grande mare de Oceano, in parte se clama Strato de Sibilla e de Secta, et è luoco multo angustioso et affannoso.

3 Fig. Carico di dolore, gravato dall'angoscia.

[1] F Monaldo da Sofena, XIII (tosc.): Rico sono di sì alto aquistato, / che quale altro-omo più aquista, è perdente, / ed è affannoso quale più gioia sente, / guardando me, che 'n gioia pare non atendo; / e, s'agio lungo temppo tormentato, / per divenir è a ciò, c'ora sono gaudente; / ch'avere tuto m'è bene sì doblamente, / che per ciaschuno male mille bene prendo. || CLPIO, V 194 MoSo.21.

[2] Boccaccio, Filocolo, 1336-38, L. 5, cap. 55, pag. 628.7: Udito avete la laudevole e virtuosa e miracolosa vita di lui. Udito avete l'affannosa e vituperosa fine e cruda morte ch'egli per noi sostenne...

[3] Sposiz. Pass. s. Matteo, 1373 (sic.), cap. 21, par. 7, vol. 2, pag. 87.21: Et insigna a li devoti di plangiri et di cumplangiri cum la donna nostra l'affannusa cruchi di lu dolenti amicu, di lu dolenti signuri.

[4] Destr. de Troya, XIV (napol.), L. 23, pag. 207.9: commo ad homo inpaciente gittaose abandonatamente sopre lo liecto tempestando e revoltandosse ad onnora, e multo stava amaricato e corrozuso e canoscea bene ca per lo amore de Polissena illo stava cossì languido et affannuso.

[u.r. 05.08.2005]