0.1 afatappia, affatappiato, affattapiato.
0.2 Da fatappio (cfr. Ageno, Riboboli, p. 446).
0.3 Marchionne, Cronaca fior., 1378-85: 1.1.
0.4 In testi tosc.: Marchionne, Cronaca fior., 1378-85.
N Att. solo fior.
0.6 N Doc. esaustiva.
0.7 1 Colpire qno con un maleficio, con un incantesimo. 1.1 [Rif. a malattie:] contagiare. 2 Estens. Rimanere sbalordito, allocchire.
0.8 Rossella Mosti 03.08.1998.
1 Colpire qno con un maleficio, con un incantesimo.
[1] Sacchetti, Trecentonovelle, XIV sm. (fior.), 109, pag. 243.34: Compiuti li sei mesi, el marito tornò di podesteria, e come che s'andasse la cosa, affatappiato o aoppiato che fosse, giammai non si ricordò né di questa botte, né del vino, se non come mai non fosse stato in quella casa.
1.1 [Rif. a malattie:] contagiare.
[1] Marchionne, Cronaca fior., 1378-85, Rubr. 634, pag. 231.8: Imperocchè niuno, o pochi voleano intrare in casa, dove alcuno fosse malato, ma ancora non voleano ricettare di quelli, che sani uscissero della casa del malato, e diceano: «Egli è affatappiato, non gli parlate»...
2 Estens. Rimanere sbalordito, allocchire.
[1] Sacchetti, Rime, XIV sm. (fior.), 159.187, pag. 156: Oh che mattana / è questa? / Nuova cesta, / che va con alta cresta, / e mesta / e calpesta / e pur si desta, / e di monte Morello si dá in testa, / e pesta ogni suzzacchera, / e a squacquera / sanza nacchera / s'afatappia, / e non iscappia / il nodo.
[u.r. 21.02.2020]