0.1 afecta, afetta, affectando, affectanti, affectava, affetta, affettando, affettava, affette, affetti, affetto; x: affectate.
0.2 Lat. affectare (LEI s.v. affectare).
0.3 Bestiario moralizz., XIII (tosc./aret.-castell.): 1.
0.4 In testi tosc.: Guido Orlandi, 1290/1304 (fior.); Bind. d. Scelto (ed. Gorra), a. 1322 (sen.); Cavalca, Esp. simbolo, a. 1342 (pis.); Pietro dei Faitinelli, XIV pm. (lucch.).
In testi mediani e merid.: Jacopone (ed. Ageno), XIII ui.di. (tod.); Neri Moscoli, Rime, XIV pm. (castell.); Anonimo Rom., Cronica, XIV; Destr. de Troya, XIV (napol.).
0.7 1 Bramare, desiderare con passione (anche fig.); aspirare ardentemente, intendere. 1.1 Estens. Amare. 1.2 [Con implicazione sessuale]. 2 Ostentare. 3 Impressionare, colpire.
0.8 Rossella Mosti 30.03.1998.
1 Bramare, desiderare con passione (anche fig.); aspirare ardentemente, intendere.
[1] Bestiario moralizz., XIII (tosc./aret.-castell.), 24.4, pag. 788: Una fera, manticora kiamata, / pare d'omo et de bestïa concepta, / però ka a ciascheduno è semegliata, / e carne humana desia e afecta.
[2] Jacopone (ed. Ageno), XIII ui.di. (tod.), 38.60, pag. 136: L'offesa de Deo légame ad amar la vendetta, / la pietà del prossimo la perdonanza affetta...
[3] Guido Orlandi, 1290/1304 (fior.), 2.46, pag. 99: «Non star più disïoso / di me, ché non affetta / la mia mente corretta / di cosa disonesta tener uso».
[4] x Jac. Garatori, XIV in. (imol.>tosc.), 7: Presommo ch'ell'è l'amistade anticha / Che 'l fa(r) dir ciò, e curialitate / El move e voi, che d'udir affectate / Quel ch'a dolcieça par che contradicha.
[5] Bind. d. Scelto (ed. Gorra), a. 1322 (sen.), cap. 310, pag. 417.4: Sì vi dico, cara dama, ch'io non desidero, nè non affetto nulla cosa nel mondo come la gioia di vostro amore; che s'egli aviene ch'io l'abbia, mio disio, mia gioia e mio sollazzo sarà adempito.
[6] Nicolò de' Rossi, Rime, XIV pi.di. (tosc.-ven.), son. 432.11, pag. 259: Unde eo credo, qual a cuy plu deletta / lo stato del proximo et ame luy, / sia da lodare, e chi iustisia afetta.
[7] x G. N. da Polenta, Tanto, a. 1330 (ravenn.>trevis.): Donqua chi vol saper quanto d'onore / altri è degno e de lauda perfecta, / guardi de che desio amante à 'l core: / però ch'esser felice on'omo afecta / ma solamente quel che per amore / veraçe adopra, tal corona aspecta.
[8] Ottimo, Purg., a. 1334 (fior.), c. 17, pag. 310.10: Come colui, che disordinatamente affetta li cibi, non mangia per vivere, ma vive per mangiare...
[9] Cino da Pistoia (ed. Marti), a. 1336 (tosc.), 46.59, pag. 532: In questa speme è tutto 'l mio diletto, / ch'è sì nobile cosa, / c'ha solo per veder tutto 'l suo effetto, / questa speranza palese esser osa, / ch'altro già non affetto / che veder lei che di mia vita è posa.
[10] Cavalca, Esp. simbolo, a. 1342 (pis.), 73.8, pag. 618: Sendo luntan dal suo ligiadro aspetto, / da ben parlar la mia léngua s'aretra, / toccando villania oscura e tetra, / per qual non viver, ma morire affetto.
[11] Pietro dei Faitinelli, XIV pm. (lucch.), 3.10, pag. 423: La femmen'è radice de l'enganno; / femmen'è quella che ogni fraude affetta; / femmene pensan ogni mal e fanno.
[12] Neri Moscoli, Rime, XIV pm. (castell.), son. 75.8, pag. 620: Lo vostro umíle e grazïoso aspetto / da le soi belle vertute s'aretra / e prende la durezza oscura e tetra, / per qual non viver, ma morire affetto.
[13] Boccaccio, Rime, a. 1375, pt. II, 41.131, pag. 225: Drizza la mente mia a quelli arcani / consigli e spirti che l'anima affetta, / e più la trae de' viluppi umani.
[14] Anonimo Rom., Cronica, XIV, cap. 27, pag. 241.14: Per queste paravole mosso Cola de Rienzi, anco per la gloria, la quale naturalemente affettava, penzava de fare alcuno fonnamento donne potessi avere iente e sussidio per Roma entrare.
[15] Destr. de Troya, XIV (napol.), L. 35, pag. 295.2: [[lo re Ydumeo]] pregandolo [[scil. Ulixe]] multo ne la partencza che ipso andasse a lo re Anthenore, lo quale affectava multo de lo videre.
[1] Torini, Rime, 1342/98 (fior.), [1375] 23.15, pag. 388: Ma sole / due son necesse 'aumentare li stati: / caritate in tra sé e con amore / guardarsi, e con prudenzia, ciò che vole / il gran Comun, seguir, che li ha adottati [[scil. Ruberto e Carlo]] / per suoi figliuoli e qual padre gli affetta.
1.2 [Con implicazione sessuale].
[1] Nicolò de' Rossi, Rime, XIV pi.di. (tosc.-ven.), son. 113.1, pag. 87: Quando che l'omo la donna affetta / o ela lüy, per alcuno verso / non è amore, ançi e converso / voya carnale, libidine dreta...
[1] Canzoniere del sec. XIV, a. 1369 (tosc.occ.), 29.24, pag. 65: Destossi in prima la nostra inperitia / per una voce che venne eccitando / l'otio nostro nefando / da' corni de l'altar che d'oro tene, / con dolce oratïone; / che, ben che quel dottor tegna a malitia / s'alcuno affecta lode del far bene, / altre carte son piene / che la vertù laudata va montando...
[1] Boccaccio, Teseida, 1339-41 (?), L. 7, ott. 82.4, pag. 481: Per che se 'l mio migliore è che' tuoi cori / seguiti ancora vergin giovinetta, / attuta gli aspri e focosi vapori / ch'accendono il disio, che sì m'affetta, / de' giovinetti di me amadori, / di cui gioia d'amor ciascuno aspetta...
[u.r. 12.12.2022]