0.1 affida, affidando, affidandoci, affidandolemi, affidandosi, affidano, affidansi, affidar, affidarci, affidare, affidarsegli, affidassero, affidate, affidati, affidato, affidava, affidavali, affiderebbesi, affidi, affidino, affido, affidò, affidòe, affidomi, afì, afià , afid', afida, afidai, afidano, afidati, afidavànci, afideròmmi, afidi, afido, afidò, afiez. cfr. (4 [1]) afidel.
0.2 Da fidare.
0.3 Raimb. de Vaqueiras, Contrasto, c. 1190 (gen.): 1.1.
0.4 In testi tosc.: Andrea da Grosseto (ed. Segre), 1268 (tosc.); Brunetto Latini, Tesoretto, a. 1274 (fior.); Stat. sen., 1280-97; Inghilfredi, XIII sm. (lucch.); Bestiario toscano, XIII ex. (pis.).
In testi sett.: Raimb. de Vaqueiras, Contrasto, c. 1190 (gen.); Pietro da Bescapè, 1274 (lomb.); Sermoni subalpini, XIII (franco-piem.); Stat. venez., c. 1334.
In testi mediani e merid.: Neri Moscoli, Rime, XIV pm. (castell.).
In testi sic.: Giovanni Campulu, 1302/37 (mess.); Accurso di Cremona, 1321/37 (mess.).
0.5 Locuz. e fras. affidare per sacramento 1.1.
0.7 1 [Con signif. fondamentale di dare fiducia, assicurare:] dare per certo, garantire. 1.1 Dare la propria parola a qno (anche sotto giuramento: fras. Affidare per sacramento). 1.2 Incoraggiare; rassicurare. 1.3 [Dir.] Trarre d'obbligo e assicurare di qualunque danno. 2 [Con signif. fondamentale di dare con fiducia:] consegnare alla cura, alla capacità, alla discrezione altrui; prestare (denaro); confidare (un segreto). 2.1 [Con valore di concedere, accordare (pietà)]. 3 [Con signif. fondamentale di fidarsi, aver fiducia:] credere a qno; mettersi nelle mani di qno; ricorrere a, contare su qno o qsa; sperare. 3.1 Assol. Essere sicuro. 3.2 [Relig.] Rimettersi alla volontà (di Dio), aver fede. 3.3 Fig. Appoggiarsi; adattarsi. 3.4 [Con valore di aver coraggio (di dire o fare qsa)]. 4 Signif. non accertato.
0.8 Rossella Mosti 04.07.2000.
1 [Con signif. fondamentale di dare fiducia, assicurare:] dare per certo, garantire.
[1] Raimb. de Vaqueiras, Contrasto, c. 1190 (gen.), 82, pag. 166: Voi t'acaveilar comego? / Si ·l saverà me' marì, / mal plait averai consego. / Bel messer, ver e' ve dì: / no vollo questo latì; / fraello, zo ve afì.
[2] Brunetto Latini, Tesoretto, a. 1274 (fior.), 1372, pag. 224: «Se tu vuol'esser mio, / di tanto t'afid'io, / che nullo tempo mai / di me mal non avrai...
[3] Tristano Veneto, XIV, cap. 45, pag. 78.19: Adonqua io lo afido - disse lo re - che da mi non averà mal, ma se queste parole che tu me disesti non fosse, malamentre li andarave».
1.1 Dare la propria parola a qno (anche sotto giuramento: fras. Affidare per sacramento).
[1] Sermoni subalpini, XIII (franco-piem.), 9, pag. 244.38: Mas eo vos darai conseil, si vos m'afiez, que, quant vos prendrez la terre e la cità - car eo sai ben que voi la aquistarè -, que vos mal ne me farè, e que vos mi e tota la mia lignaa e tote le mie chose garentirez de l'ost. E il lo li an afià e iurà per lor lei.
[2] Stat. venez., c. 1334, cap. 77, pag. 393.6: salvo se algun avesse condutto veri a Venexia et volesse far fare per si una varnaça o II per so uso solamente et no per vendere, licito sia ad ello vegnire dananti li segnori iustixieri et tore licencia, affidando per sagramento che 'l no fase far quella o quelle per vender...
[3] Accurso di Cremona, 1321/37 (mess.), L. 8, cap. 1, vol. 2, pag. 145.22: Con zò sia cosa que Serviu Galba fussi riprisu furtissimamenti intra la curti da Libuni tribunu di populu, per zò que issu Galba, essendu preturi in Spagna, avia aucisi una quantitati di homini lusitani, avenduli afidati... || Cfr. Val. Max., VIII, 1, 2: «Cum a Libone tribuno p[opu]l[i] Ser. Galba pro rostris vehementer increparetur, quod Lusitanorum magnam manum interposita fide praetor in Hispania interemisset».
1.2 Incoraggiare; rassicurare.
[1] Brunetto Latini, Tesoretto, a. 1274 (fior.), 2225, pag. 253: Ma trovai quel suggello / che da ogne rubello / m'afida e m'asicura: / così sanza paura / mi trassi più avanti, / e trovai quattro fanti / ch'andavan trabattendo.
[2] Petrarca, Canzoniere, a. 1374, 172.14, pag. 228: non, perché mille volte il dí m'ancida, / fia ch'io non l'ami, et ch'i' non speri in lei: / che s'ella mi spaventa, Amor m'affida.
[3] Poes. music., XIV (tosc., ven.), Jacopo madr., 10.7, pag. 37: Dal tempo novo en fin dov'el declina, / n'è sta' la spina en l'amorosa mente / esente dal bel viso pelegrina. / Or sun tornato e 'l mio segnor m'afida, / pur che retorni a la sua dolze guida.
1.3 [Dir.] Trarre d'obbligo e assicurare di qualunque danno.
[1] Stat. sen., 1280-97, par. 154, pag. 45.6: Item, statuimo et ordiniamo che la corte vecchia sia tenuta d'affidare la nuova, anzi ch'ella esca di signoria.
2 [Con signif. fondamentale di dare con fiducia:] consegnare alla cura, alla capacità, alla discrezione altrui; prestare (denaro); confidare (un segreto).
[1] Andrea da Grosseto (ed. Segre), 1268 (tosc.), L. 1, cap. 3, pag. 153.18: E ciò è che dice Isopo: «non affidare e non manifestare alcuna tua cosa privada a colui cun cui tu hai combattuto».
[2] Pistole di Seneca, a. 1325? (fior.), 83, pag. 228.16: Augustus Cesare affidò a costui medesimo i suoi secreti...
[3] Valerio Massimo, prima red., a. 1338 (fior.), L. 8, cap. 1, pag. 537.10: Incontanente il popolo concedeo la sua sentenza quasi esaminata, al giudicio di Fabio solo, pensando che indegna cosa era contendere al testimonio di colui, a cui si ricordava essere bene affidate l'osti da sè popolo ne li malagevoli et aspri tempi de la republica. || Cfr. Val. Max., VIII, 1, 9: «indignum ratus eius testimonio non credere cui difficillimis rei publicae temporibus bene se exercitus credidisse meminerat».
[4] Cavalca, Esp. simbolo, a. 1342 (pis.), L. 2, cap. 5, vol. 2, pag. 176.20: Alcuni altri sono, li quali vituperano Cristo nelle sue spose, e figliuole, in ciò che affidando Dio loro le sue spose vergini a Lui consecrate, e altre donne di penitenza, essi ne fanno mala masserizia o peccando con loro, o inducendole a peccato, o male guardandole.
[5] Doc. lucch., 1343, pag. 40.33: grande parte di quelli Lucchesi che sono in Bologna fanno l'arte et lo mistieri loro con denari altrui che sono loro affidati.
- [Prov.] Cane che lecchi cenere, non gli affidare farina: chi commette una frode per poco, facilmente froderà per molto.
[6] Sacchetti, Trecentonovelle, XIV sm. (fior.), 147, pag. 338.17: - Voi parete un buon uomo, e giurate in lealtà; come vi dobbiamo noi dare fede? quando voi frodate il Comune vostro d'una piccola cosa, ben lo faresti d'una grande; e sapete, ch'e' dice: «Can che lecchi cenere, non gli affidar farina».
2.1 [Con valore di concedere, accordare (pietà)].
[1] Onesto da Bologna, XIII sm. (tosc.), 7.8, pag. 44: e già non son sì nato infra gli abidi / che mai la pensi trovare amatrice, / quella ch'è stata di me traditrice, / né spero 'l dì veder sol che m'affidi / merzede Amor, che sotterra Rachele...
3 [Con signif. fondamentale di fidarsi, aver fiducia:] credere a qno; mettersi nelle mani di qno; ricorrere a, contare su qno o qsa; sperare.
[1] Poes. an. (ed. Panvini), XIII (tosc.), 30.37, pag. 530: Al senno m'afidai / che mi dovesse atare, / sì come a manti aiuta...
[2] Fiore, XIII u.q. (fior.), 127.5, pag. 256: «Dì, Falsembiante, per gran cortesia, / Po' ch'i' t'ò ritenuto di mia gente, / E òtti fatto don sì bel[l]'e gente / Che· ttu se' re della baratteria, / Afideròm[m]i in te, o è follia? / Fa che· ttu me ne facci conoscente...
[3] Bestiario toscano, XIII ex. (pis.), cap. 76, pag. 87.22: Sono molti homini a questa supradicta similitudine presi et impediti da loro medesemi, che affidandosi in della profundità de la loro scientia, et entrano in doppie et in profonde scientie prendendone dubitose questione et ententione...
[4] Nicolò de' Rossi, Rime, XIV pi.di. (tosc.-ven.), Son. 45.1, pag. 48: Per cosa che y'oda non t'afido / se no en tanto che diçi sapere / s'el'è persona ch'abïa volere / d'essere per Amor sustitüido / en loco dove tu seray usido, / voglendo coglere tuto en placere, / çoire pena, bene e male avere, / secondo quelo ch'ò constitüito.
[5] Giovanni Campulu, 1302/37 (mess.), L. 1, cap. 4, pag. 12.32: Chistu sancto padre sempre may arrecordava a li soi monachi che sse guardassero de omne tentacione carnale, et non se affidassero multo a llor sanctitate.
[6] Simintendi, a. 1333 (tosc.), Suppl. L. 9, vol. 4, pag. 9.23: E che posso io dire, che con certi indizi io era vietata di perdonare al mio amore; allora quando a me, comandante che le tavolette fossono portate, le tavolette caddero, e, cadute, feciono vane le nostre speranze? [[...]] Lo dio me ne ammonia, e davami certi segnali, s'io non fossi suta pazza. E almeno gli dovea io favellare, e non mi dovea affidare alla cera; e doveagli aprire e furori del mio animo. || Cfr. Ov. Met. 601: «Et tamen ipsa loqui nec me committere cerae debueram praesensque meos aperire furores».
[7] Neri Moscoli, Rime, XIV pm. (castell.), tenz. 4, son. 2.11, pag. 773: Ma i' ve tegno più savio, che non crida / el vostro motteggiar, ch'él seria fello / quel, ch'una strada far tuttor s'affida.
[8] Boccaccio, Esposizioni, 1373-74, c. IX (i), par. 38, pag. 480.9: Così disse 'l maestro, come detto è, ed egli stessi Mi volse, in dietro, e non si tenne, cioè non si affidò, alle mie mani, che io con esse ben mi chiudessi, Che con le sue ancor non mi chiudessi, acciò che io per niuna cagione potessi vedere il Gorgone.
[1] Inghilfredi, XIII sm. (lucch.), 4.39, pag. 108: Vana promessa messo m'ha in errore, / e folle sicuranza / mi fa del parpaglion risovenire, / che per clartà di foco va a morire: / così m'impiglio credendo avanzare, / ca molti doglion per troppo affidare; / lo pesce aesca l'amo unde ha perire.
[2] F Giordano da Pisa, Prediche, 1304-1305 (pis.>fior.): Altro è a dire affidare, e altro confidare. Disfidare, è quando fossi sfidato dal nemico: affidare è, quando non temessi di lui; ma confidare ha virtù di speranza, la quale non può essere sanza guiderdone. || Manni, pag. 183.
[3] Poes. music., XIV (tosc., ven.), Jacopo madr., 22.2, pag. 48: Tanto che sit', aquistati nel iusto, / né v'afidati, ché 'l tempo non dura, / e non v'engani tropo 'l dolze gusto, / ma pensati che siti e onde e quali...
3.2 [Relig.] Rimettersi alla volontà (di Dio), aver fede.
[1] Cavalca, Specchio de' peccati, c. 1340 (pis.), cap. 8, pag. 60.19: E quanto Iddio abbia per male di coloro, li quali per poca fede non gli si affidano, e non si arrischiano per lui ad ogni pericolo, e non si confortano in ogni tentazione, sì il mostra quando dice nell'Apocalissi...
[2] Cavalca, Specchio di croce, a. 1342 (pis.), cap. 28, pag. 126.7: E però amando e conoscendo l'uomo tanto beneficio, tutto gittasi nelle mani di Dio, ed in lui spera, ed in lui si affida, lasciando la speranza e lo amore di ogni creatura.
3.3 Fig. Appoggiarsi; adattarsi.
[1] Deca prima di Tito Livio, XIV pm. (fior.), L. 5, cap. 21, pag. 30.25: Ma quelle cose, le quali sono più convenevoli a raccontare alle ragunanze che si rallegrano di miracoli, che non s'affidino a veritade, non è pro' d'affermare, nè di contradire. || Cfr. Liv. V, 21, 9: «haec ad ostentationem scenae gaudentis miraculis aptiora quam ad fidem neque adfirmare neque refellere est operae pretium».
3.4 [Con valore di aver coraggio (di dire o fare qsa)].
[1] Brunetto Latini, Tesoretto, a. 1274 (fior.), 1116, pag. 215: Ond'io aggio talento / nello mio parlamento / ritrare ciò ch'io vidi. / Non dico ch'io m'afidi / di contarlo pe· rima / dal piè fin a la cima, / ma 'n bel volgare e puro, / tal che non sia oscuro, / vi dicerò per prosa / quasi tutta la cosa / qua 'nanti da la fine, / perché paia più fine.
[2] Sacchetti, Rime, XIV sm. (fior.), 300.8, pag. 351: Solo pensando al materiale ingegno / de' grossi versi, ed al rozzo dettato, / ed a la fama indegna d'ogni lato, / mostrar non m'affidava tal disegno...
[1] ? Pietro da Bescapè, 1274 (lomb.), 2037, pag. 66: No vene a lor a men de niente / Ke 'l con lor sí regnará sempre, / Et a lor sí fé una impromessa / Ke a lor fo de grande alegreça: / Ked el no li á abandonare / Fin ke 'l mundo sí á durare, / No afidel li soi corpi / Ke per lu debieno esser morti. || Prob. testo corrotto: Keller propone di emendare in no a ferir (o fedir).
[u.r. 28.11.2019]