AFFIDATO agg./s.m.

0.1 affidato.

0.2 V. affidare.

0.3 Jacopone (ed. Contini), XIII ui.di. (tod.): 2.

0.4 In testi tosc.: Valerio Massimo, prima red., a. 1338 (fior.).

In testi mediani e merid.: Jacopone (ed. Contini), XIII ui.di. (tod.).

0.6 N L'es. giordaniano, citato a partire da Crusca (4), passato a TB, potrebbe essere un falso del Redi: cfr. Volpi, Le falsificazioni, pp. 88-90.

Doc. esaustiva.

0.7 1 Che ha fiducia. 2 Sost. Chi si sottopone volontariamente alla protezione di un signore, vassallo, protetto.

0.8 Rossella Mosti 04.07.2000.

1 Che ha fiducia.

[1] f Giordano da Pisa, Prediche (Redi): Stanno quieti, e col cuore affidato nella sua misericordia. || Crusca (4) s.v.

[2] Valerio Massimo, prima red., a. 1338 (fior.), L. 7, cap. 2, pag. 476.26: Così andoe, che per provedenza della celestiale deitade o per fortuna, il primo dardo che si lanciò della contraria parte venne nel petto all'àuguro e gittollo morto in terra. La qual cosa saputola il consolo, con affidato animo assalìo Aquilonia e presela. || Cfr. Val. Max., VII, 2, 5: «Id ut cognovit consul, fidente animo et invasit Aquiloniam et cepit».

2 Sost. Chi si sottopone volontariamente alla protezione di un signore, vassallo, protetto.

[1] Jacopone (ed. Contini), XIII ui.di. (tod.), 7.102, pag. 86: Amor largo e cortese, / amor, con larghe spese, / amor, con mense stese / fai star lo tuo affidato.

[u.r. 23.08.2005]