0.1 afeggono, affiçe, afficto, affige, affigere, affigga, affigge, affiggersi, affigi, affissa, affisse, affisser, affissi, affisso, affito, affitti, affitto, aficte, afige, afigere, afigge, afisse, afissono, afissu, afita, afite, afiti, afito, afitto, afixe, afixo. cfr. (0.6 N) affinge.
0.2 Lat. affigere (LEI s.v. affigere).
0.3 Restoro d'Arezzo, 1282 (aret.): 1.
0.4 In testi tosc.: Restoro d'Arezzo, 1282 (aret.); Garzo, Proverbi, XIII sm. (fior.); Chiose Selmiane, 1321/37 (sen.).
In testi sett.: Poes. an. ven., XIII; Paolino Minorita, 1313/15 (venez.); Enselmino da Montebelluna, XIV pm. (trevis.).
In testi mediani e merid.: Passione cod. V.E. 477, XIV m. (castell.).
In testi sic.: Sposiz. Pass. s. Matteo, 1373 (sic.).
0.6 N Per la forma affinge in Tavola ritonda, XIV pm. (fior.), l'editore propone di correggere in affige: cfr. Gloss. s.v. affingere.
0.7 1 Attaccare, fissare saldamente (anche pron.). 1.1 Esporre avvisi in luogo pubblico. 1.2 Estens. Infiggere, conficcare; trafiggere (anche fig.). 1.3 Fig. Segnare, imprimere. 1.4 Fig. Applicarsi, adattarsi. 2 Arrestare, fermare (anche pron.). 2.1 Concentrarsi; applicarsi intensamente con la mente. 2.2 Stabilire, fissare.
0.8 Rossella Mosti 03.11.1998.
1 Attaccare, fissare saldamente (anche pron.).
[1] Restoro d'Arezzo, 1282 (aret.), L. II, dist. 6, pt. 2, cap. 1, pag. 146.7: E hane fatte plante, e halle distinte e divisate tanto quanto elli ha en sé e po' e quanto è mestieri, secondo che lo sugello distingue e divisa la cera tanto quanto elli ha en sé e pò, e poi s'afige...
[2] Ciampolo di Meo Ugurgieri, a. 1340 (sen.), L. 9, pag. 306.1: Il principe Turno lanciò una fiaccola ardente, e affisse la fiamma al lato della torre; la quale crescendo molto per lo vento prese le tavole, e accostossi alle finestre ardendo.
[3] Apollonio di Tiro, XIV m. (tosc.-venez.), incipit, pag. 22.32: Et lo roffianello fese sichome quello so signore li aveva comandado, et affisse quella charta in la porta della chammera.
- [Prov.].
[4] Garzo, Proverbi, XIII sm. (fior.), 496, pag. 313: Zanzara trafigge / ovunque s'afigge.
- Fig. [In senso mistico].
[5] Teologia Mistica, 1356/67 (sen.), cap. 3, part. 4, pag. 92, col. 1.22: Il secondo si è quando l'anima fedele senza tutte l'altre creature per sola cognizione messa in lei da Dio in esso s'affigge e accosta. L'altro modo di levarsi in Dio si è molto più nobile che tutti questi predetti, e più agevole ad acquistare. || Si noti l'hysteron proteron s'affigge-accosta.
1.1 Esporre avvisi in luogo pubblico.
[1] Cost. Egid., 1357 (umbro-romagn.), L. IV, cap. 25, pag. 656.25: E no per quello meno, quando el messo, baylio o executore predicto non serà permesso intrare in la terra o in lo luogho in la quale l'ambasciata sua era da fire facta, baste d'afigere la citacione, la notificatione e l'ambasciata qualunque a llui comessa per esso alla porta de quella terra o luogho o denançi da esse guarde, sença altra notificatione, ambasciata qualunque a quelli o de quelli a chi doveva fire facta personalmente fosse facta, quello medesmo effecto per tutto se segua.
1.2 Estens. Infiggere, conficcare; trafiggere (anche fig.).
[1] Guittone, Rime (ed. Egidi), a. 1294 (tosc.), Son. 162.10, pag. 228: Se losenghieri e auro e amici islogna, / pregi poi poco lo podere e 'l fitto; / dico che quanto el di montar piú pugna / maggiormente è nel basso e dietro affitto.
[2] Poes. an. ven., XIII, 18, pag. 136: O anema, varda in quele mane gloriose, / Como elle fo aficte su l'alboro de la croxe / Là si è facto un flume de quel sangue glorioso, / Che à facto a l'anema un unguento precioso.
[3] Paolino Minorita, 1313/15 (venez.), cap. 40, pag. 53.12: Et avengnach'ello avesse tanti aplaxeri en la vita, en la morte fo tropo vituperado, kè da un prefeto de Dario el fo afficto sovra una altissima croce.
[4] Chiose Selmiane, 1321/37 (sen.), cap. 30, pag. 151.12: El padre più volte carnalmente la conobbe, e quando si venne a partire ell'uno dall'altro, essendo al Re molto piaciuta, volsela conosciare, e ella non potendosi cielare, chiese al padre misericordia, e 'l padre, vedendo che era la figliuola, tristo e gramo trasse fuore la spada per ferirla, e essa ciò vedendo, innuda prese a fuggire, e usciendo per uno uscio, che entrava in uno giardino, e 'l Re seguendola, essa s'afisse col capo in terra, e, o che per arte ella se 'l sapesse fare, o che dio el permettesse, Mirra diventò arbolo e subbito mise rami e frondi.
[5] Ciampolo di Meo Ugurgieri, a. 1340 (sen.), L. 11, pag. 391.5: Subbitamente Arunte insieme udì lo stridore della lancia e l'aere sonante, e il ferro s'affisse nel corpo.
[6] Enselmino da Montebelluna, XIV pm. (trevis.), 709, pag. 46: Oimè, chomo li vezo star afliti, / l'un sopra d'altro su quel legno amaro / chol grave chlavo e groso eser afiti.
[7] Tavola ritonda, XIV pm. (fior.), cap. 145, pag. 543.30: E la reina, intendendo le parole, immaginando sì come ella era istata cagione di tanto male, si affisse di dolore...
[8] Laudi Battuti di Udine, XIV m. (tosc.-ven.), 36.25, pag. 84: O testa bella et avinente, / corone de spine ponzente / e sono afite sì amaramente / che tuto lo cavo v'à crudentà.
[9] Sposiz. Pass. s. Matteo, 1373 (sic.), cap. 26, par. 4, vol. 2, pag. 122.23: Kista bilanza esti la lanza, la quali affigi, cunfigi et affligi tucta baldanza di li spiriti crudili et infernali.
1.2.1 Fig. Puntare, fissare (gli occhi).
[1] Dante, Commedia, a. 1321, Par. c. 1.48, vol. 3, pag. 9: Fatto avea di là mane e di qua sera / tal foce, e quasi tutto era là bianco / quello emisperio, e l'altra parte nera, / quando Beatrice in sul sinistro fianco / vidi rivolta e riguardar nel sole: / aguglia sì non li s'affisse unquanco.
[2] Ciampolo di Meo Ugurgieri, a. 1340 (sen.), L. 1, pag. 11.3: E già era fine alle predette cose, quando Jove dal sommo cielo mirando il mare disposto alle vele, e le terre quete, e le rive e i larghi popoli, a vedere queste cose si ristette nella sommità del cielo, ed affisse li occhi alli regni di Libia.
[1] Ciampolo di Meo Ugurgieri, a. 1340 (sen.), L. 12, pag. 399.28: Sì come se alcuno abbia isforzato l'indo avorio di sanguigna purpura, overo quando molti gigli rosseggiano meschiati con candida rosa; così i colori dava la vergine nella faccia. L'amore turba colui, ed affigge il volto nella vergine.
[2] Canzoniere del sec. XIV, a. 1369 (tosc.occ.), 10 [Fazio?].29, pag. 25: Color di perla e di granata mixto / parvemi il viço suo, quando a me il volse, / nel qual tucte beltà erano affiçe, / le qual<e> <io> descriverò sì chome ò visto...
1.4 Fig. Applicarsi, adattarsi.
[1] Libro del difenditore della pace, 1363 (fior.), diz. 1, cap. 5, par. 9, pag. 29.11: Da cchapo però che in alqune dell'année è grande fertilità e abondanza de' beni e de' frutti della terra, e altr'anni n'è grande sterilità e difalta, e però altressì che alquna volta la città è bene disposta e in buona pacie e concordia e unione all'altre città sue vicine, e alquna volta altrimenti e per le neciessità decences convenevolezza e profitto comune e riparazioni di quelli e ssostenenza, siccome di ponti, di vie e d'altri edifici comuni, e ttali altre cose, le quali non s'afeggono punto a rricontare al presente, né brievemente non potrebon essere esplichate...
2 Arrestare, fermare (anche pron.).
[1] Dante, Commedia, a. 1321, Inf. c. 18.43, vol. 1, pag. 300: Per ch'ïo a figurarlo i piedi affissi; / e 'l dolce duca meco si ristette, / e assentio ch'alquanto in dietro gissi.
[2] Gl Tavola ritonda, XIV pm. (fior.), cap. 87, pag. 331.10: E quivi di vero trovaro che tutti gli erranti cavalieri erano stati abbattuti e menati in prigione; e sopra la grande torre della cittade aveva una canna e una palla tonda, in segno di grande doglienza. Ciò è che la canna vôta e vana dimostrava, adunque, avere perduta loro buona fermezza; e la palla tonda, che non si affinge, cioè non istà ferma, significava che fermi non poteano essere in neuna maniera d'allegrezza.
[3] Mino Diet., Sonn. Inferno, XIV m. (aret.), 19.8, pag. 28: Li falsatori archimi di metalli, / testimon falsi, vitiati spergiuri, / sono assetati con tormenti duri, / turpi, infiati, gravissimi, gialli, / rognosi, pien di scabia ch'a guatalli / non si cogno[sco]n tanto sono obscuri, / da più rabiosi continuo ingiuri / dove s'affisse odendoli adastarli.
[4] Passione cod. V.E. 477, XIV m. (castell.), 1165, pag. 70: Ihesù menato a quello loco / per fare a Lui crudele gioco; / sapendo Ihesù k'er'adampita / la giornata de la sua vita, / su nel monte sì se afisse / et a quelle genti disse: / «Per pietade me secorete, / daiteme bere k'eo agio sete».
[5] Fazio degli Uberti, Dittamondo, c. 1345-67 (tosc.), L. 4, cap. 13.48, pag. 291: Poi, prima ch'io del paese uscisse, / volsi sapere chi n'era signore / per un che meco a ragionar s'affisse.
2.1 Concentrarsi; applicarsi intensamente con la mente.
[1] Dante da Maiano, XIII ex. (fior.), 46.5, pag. 145: Lasso, merzé cherere / ho lungiamente usato, / e non son meritato / già d'alcun bene, che di gio' sentisse, / da quella in cui s'affisse / lo meo volere e 'l grato...
[2] Dante, Commedia, a. 1321, Par. c. 33.133, vol. 3, pag. 557: Qual è 'l geomètra che tutto s'affige / per misurar lo cerchio, e non ritrova, / pensando, quel principio ond'elli indige, / tal era io a quella vista nova...
[1] Ciampolo di Meo Ugurgieri, a. 1340 (sen.), L. 12, pag. 409.14: Dall'altra parte Eumenide è portato nel mezzo della battaglia, saggia schiatta di guerra dell'antico Dolone; per lo nome ripresentando l'avo, per l'animo e per l'opere il padre; il quale per tempo a dietro, acciò che andasse ad avisare il campo de' Greci, ebbe ardimento di domandare a sè per prezzo i carri d'Achille. Qui Diomede affisse d'altro prezzo per cotale ardimento; e non ebbe i cavalli d'Achille.
[u.r. 27.11.2017]