AFFLÌGGERE v.

0.1 afflìanu, affliçe, afflicta, afflicte, afflicti, afflicto, afflictu, afflig, affliga, affligamissi, afflige, affligea, affligeano, affligendo, affligendu, affligendusi, affliger, affligerà , affligerae, affligerai, affligerangli, affligeranno, affligere, afflìgerese, affligerete, affligerlo, affligerò, affligersi, affligesse, affligessero, affligessimo, affligesti, affligeva, affligevali, affligevano, affligga, affliggalo, affliggano, affligge, affliggea, affliggeagli, affliggeano, affliggeli, affliggelo, affliggendo, affliggendoli, affliggendolo, affliggendosi, affliggenti, affligger, affliggerà , affliggerai, affliggerannoli, affliggerci, affliggere, affliggerebbero, affliggerla, affliggerò, affliggersi, affliggesse, affliggessero, affliggessi, affliggete, affliggeva, affliggevano, affliggi, affliggie, affliggono, affliggonsi, afflighono, affligi, affligìa, affligìalu, affligire, affligiri, affligirimu, affligirj, affligisi, affligisindi, affligissi, affligissj, affligon, affligono, affligonsi, afflisse, afflissegli, afflisselo, afflissemi, afflissero, afflissesi, afflissi, afflissono, afflit', afflito, afflitta, afflitte, afflitti, afflitto, afflittu, afflixe, afflixi, affliz, afflizerissi, afflizeva, affricto, affrige, affrigendo, affrigere, affrigge, affriggea, affriggendo, affriggere, affriggie, affrigie, affrigitilu, affrisse, affrissese, affritta, affritte, affritti, affritto, afliçe, aflicendo, afliçere, afliçeva, aflicta, aflicte, aflicti, aflicto, afliga, aflige, afligea, afligendo, afligere, afligersi, afligesse, afligge, afliggi, afligho, afligi, afligía, afligiea, afligono, aflise, aflisse, aflisselo, aflita, afliti, aflito, aflitta, aflitte, aflitti, aflitto, aflize, aflizer, afriçe, africto, afrigendo, afrigerà , afrigerò, afrigge, afriggono, afrigha, afrigiare, afrigiri, afrigome, afrigono, afrise, afrisese, afrite, afriti, afrito, afritta, afritte, afritti, afritto.

0.2 Lat. affligere (LEI s.v. affligere).

0.3 Miracole de Roma, XIII m. (rom.): 2.

0.4 In testi tosc.: Andrea da Grosseto (ed. Segre-Marti), 1268 (tosc.); Bono Giamboni, Orosio, a. 1292 (fior.); Bestiario toscano, XIII ex. (pis.).

In testi sett.: Pietro da Bescapè, 1274 (lomb.); Bonvesin, Volgari, XIII tu.d. (mil.); Matteo dei Libri, XIII sm. (bologn.); Cronica deli imperadori, 1301 (venez.); Paolino Minorita, 1313/15 (venez.); Enselmino da Montebelluna, XIV pm. (trevis.); Sam Gregorio in vorgà , XIV sm. (lig.).

In testi mediani e merid.: Miracole de Roma, XIII m. (rom.); Poes. an. urbin., XIII; Proverbia pseudoiacop., XIII (abruzz.); Jacopone, Laud. Urbinate, XIII ui.di. (tod.); Simone Fidati, Ordine, c. 1333 (perug.); Detto dei tre morti, XIV pm. (camp.); Passione cod. V.E. 477, XIV m. (castell.); Buccio di Ranallo, Cronaca, c. 1362 (aquil.); Stat. cass., XIV; Destr. de Troya, XIV (napol.).

In testi sic.: Giovanni Campulu, 1302/37 (mess.); Accurso di Cremona, 1321/37 (mess.); Stat. palerm., 1343; Simone da Lentini, 1358 (sirac.).

0.5 Locuz. e fras. affliggere di questione pubblica 4; affliggere in questione pubblica 4; affliggere per questione pubblica 4.

0.7 1 [Con signif. di tormentare moralmente:] procurare tristezza, infelicità d'animo; non dare pace, infastidire. 1.1 Pron. Darsi pena o pensiero. 1.2 Umiliare, infamare. 2 Tormentare fisicamente. Pron. Provare dolore fisico. 2.1 Percuotere, colpire. 2.2 Perseguitare. 2.3 Ridurre in schiavitù (un popolo). 2.4 Danneggiare gravemente; rovinare, distruggere. 2.5 Sottoporre a tortura; martoriare, straziare. 2.6 Mortificare (il corpo, la carne) con dure pratiche di penitenza; anche pron. 3 Fig. Scoraggiare, deludere. 4 [Dir.] Fras. Affliggere (qno) di (per, in) questione pubblica: sottoporre a processo. 5 [Con signif. di infliggere].

0.8 Rossella Mosti 05.05.1999.

1 [Con signif. di tormentare moralmente:] procurare tristezza, infelicità d'animo; non dare pace, infastidire.

[1] Poes. an. urbin., XIII, 6.95, pag. 549: Tal corona fo ficta / ne lo so capo olloso, / ke mm'à morta et afflicta / ke nno trovo reposo... || Si noti l'hysteron proteron morta-afflicta.

[2] Jacopone, Laud. Urbinate, XIII ui.di. (tod.), 2.5, pag. 489: Tanto m'affrige lo radïare / de voler plangnare e ·ssospirare, / ke ·nno me lassa ben satïare / de lo fillolo mio cumpotare.

[3] Cecco Angiolieri, XIII ex. (sen.), 83.8, pag. 201: Ma in tal guisa è rivolto il quaderno, / che sempre viverò glorificato, / po' che messer Angiolieri è scoiato, / che m'affriggea e di state e di verno.

[4] Cronica deli imperadori, 1301 (venez.), pag. 219.25: In lo tempo de Lovixe, la desmestega cura afflisse Karlo re de Franza in li filgioli...

[5] Giordano da Pisa, Quar. fior., 1306 (pis.>fior.), 80, pag. 386.29: Altressì l'afflisse per questo modo il dolore e la pena che vedea a la Madre sua...

[6] Nicolò de' Rossi, Rime, XIV pi.di. (tosc.-ven.), Son. 401.9, pag. 244: Cusì m'afliçe quella che nel core / me mise l'umbra, che ley representa, / unde m'acresse pena al gran dolore...

[7] Simone Fidati, Ordine, c. 1333 (perug.), pt. I, cap. 10, pag. 631.12: Quando avvengono persecuzioni e tribulazioni chi ti tribola, chi t'affligge, chi ti bestemmia, chi ti vitupera, chi ti dá mala fama, chiunque ti fa veruno rincrescimento e dispiacimento, considera sí come ministri di Dio, mandati da lui in vendetta de' tuoi mali...

[8] Cavalca, Dialogo S. Greg., a. 1342 (pis.), L. 2, cap. 30, pag. 107.2: lo quale mi dicea che un giorno un fedele e buono uomo costretto di necessitade di debiti, non avendo altro rimedio, con grande fede venne a san Benedetto, e gli disse la sua necessitade, e come da uno suo creditore per dodici soldi che gli dovea dare era gravemente afflitto e molestato.

[9] Enselmino da Montebelluna, XIV pm. (trevis.), 768, pag. 50: El me fa pezo vederte dolente / che non fa quela pasion ch'io sento, / e plu m'aflize el tuo dolor la mente.

[10] Sposiz. Pass. s. Matteo, 1373 (sic.), cap. 19, par. 2, vol. 2, pag. 54.32: O figlu senza peccatu, o figlu ki semper mi allegrasti, figlu binidictu ki mai non mi cuntristasti, comu mi atrista la tua fatigua, comu mi affligi la tua dogla, comu m'è amara sta vista amara!

[11] Destr. de Troya, XIV (napol.), L. 21, pag. 193.10: Ma chella Breseyda, commo a femena che era multo saputa e viciosa de cutale malvastate, davale parole con promessiune collorite e sperlongavale la speranza per lo fare ben stennerire e per lo potere affligere bene inde la soa afflictione...

[12] Legg. sacre Mgl. XXXVIII.110, XIV sm. (sett.), 20, pag. 101.11: O vui fradelli mei, eio ve prego per l'alto Deo ch'el ve piaça de no volere me più afliçere del me fiolo, ch'eo sum la soa dolorosa madre e vu savì bene che çamai el no ve fe inoio.

- [Prov.].

[13] Proverbia pseudoiacop., XIII (abruzz.), 77, pag. 29: XX. Non affliger lu subditu, s' ey postu 'n sinioria; / Monstratili amorevele, sempre 'n te questo scia.

1.1 Pron. Darsi pena o pensiero.

[1] Andrea da Grosseto (ed. Segre-Marti), 1268 (tosc.), L. 2, cap. 1, pag. 205.4: Imperciò che molti son che si conturbano e affligonsi tanto '[n]de l'aversità e ne la tribulazione...

[2] Matteo dei Libri, XIII sm. (bologn.), 28, pag. 87.4: Anke dise un savio: «Non s'aflige lo savio per perdita de figli e d'amici, et en quel medesmo animo sostene lor morte cum lo qual elo 'speta la soa».

[3] Paolino Minorita, 1313/15 (venez.), cap. 23, pag. 27.22: e per tante vie el [[l'avaro]] s'afliçe per quante elo po perder la roba.

[4] Giovanni Campulu, 1302/37 (mess.), L. 3, cap. 33, pag. 117.6: Dicte ste parole lu abate, mantanente, davanti li frati, lu demoniu intrau in killu garzune. Videndu zo, lu abbate accommenczause a dare grandi lamenti, e li monachi lu vulianu cunsulare ki non se affligissi tantu.

[5] Cavalca, Dialogo S. Greg., a. 1342 (pis.), L. 3, cap. 15, pag. 156.15: E non tornando l'orso all'ora usata cominciò Florenzio ad entrare in sospetto, ed aspettandolo infino a vespro e vedendo che non tornava cominciossi a dolere ed affliggersi...

[6] Enselmino da Montebelluna, XIV pm. (trevis.), 848, pag. 54: Et elo [[el mio fiol]] a mi: de no me dar plu noia, / de non te aflizer tanto, che tu fai / a mi plu pena e a li Zudei plu zoia.

[7] Detto dei tre morti, XIV pm. (camp.), 10, pag. 408: Lu secondo re sy volta et mostra con grande paura; / diche: «Tremo et afrigome plu ch'esta vista dura, / tant'ò grande tremore che la mente me fura...

[8] Anonimo Rom., Cronica, XIV, cap. 14, pag. 122.25: Allora operze la vista Adoardo e conubbe infallibilemente che vattaglia non poteva schifare. E considerata la moititudine de Franceschi, non è maraviglia che affrissese un poco.

- [Detto anche di animali].

[9] Cecco d'Ascoli, Acerba, a. 1327 (tosc./ascol.), L. 3, cap. 14.13, pag. 296: Ciascun an'mal s'affligge per suo grido [[scil. del leone]] / Ed egli intorno con la coda segna / E stan timenti senza voce e strido.

1.2 Umiliare, infamare.

[1] Cavalca, Esp. simbolo, a. 1342 (pis.), L. 2, cap. 12, vol. 2, pag. 243.12: Or così s. Gregorio, ed altri Santi molti, sopra ciò parlano, e mostrano, che li buoni in questa vita deono essere afflitti, e li rei esaltati...

[2] Deca terza di Tito Livio, XIV (fior.), L. 8, cap. 19, pag. 319.8: Dove ciascuno per morte debba cadere questo essere da riguardare, qual più tosto si prenda, o nella battaglia e nella schiera, dove Marte comune spesse volte rileva il vinto e affligge il vincitore...

2 Tormentare fisicamente. Pron. Provare dolore fisico.

[1] Miracole de Roma, XIII m. (rom.), 32, pag. 575.37: Ne le tempora de li consoli et de li senatori venne uno rege potentissimo in Ytalia da la parte de Oriente, et da la parte de Laterani assidiao Roma, et afflixe lo populo Romano de molte vattalie et de molti periculi.

[2] Bono Giamboni, Orosio, a. 1292 (fior.), L. 4 prologo, pag. 192.8: Come se alcuno morso da pulci, e però non abbia potuto dormire, vegghiando si ricordi notti che non abbia potuto dormire, istimolato e afflitto da arzenti febbri...

[3] Giovanni Campulu, 1302/37 (mess.), L. 2, cap. 30, pag. 67.27: Sanctu Benedictu andau allu uratoriu, e finuta sua oratione, mantanente [tornau. Lu demoniu] trovau unu monacu ki alczava acqua, e comu illu alzava l'acqua, cussì lu demoniu li intrau in corpu, et affligìalu multu.

[4] Passione cod. V.E. 477, XIV m. (castell.), 196, pag. 45: ma no sirà multo placente / a nullo mio benevoliente / ke sirò enfra voi traduto, / preso, legato e retenuto, / et sì sirò en croce ficto / et de tormenti molto aflicto».

[5] Simone da Lentini, 1358 (sirac.), cap. 15, pag. 68.7: Eu criyu beni chi unu chiraulu curaria sucandu killu tossicu fridu, vininosu et dotusu, sencza furnu. Di chista passioni foru afflitti multi Normandi...

[6] Stat. cass., XIV, pag. 70.25: Et i(n)p(er)czò ly garzoni voy li iuveny de etate, voy quilli menu poczone i(n)tendere quanta sia la pena de la scomunicacione, quisti tali, quando offendano, siane aflicti de grave ieiunii...

[7] Deca terza di Tito Livio, XIV (fior.), L. 9, cap. 10, pag. 394.15: Già appeteva il tempo delle comizie, quando da P. Licinio consolo furono a Roma lettere portate, sè e lo esercito di gravissima infermità essere afflitto...

[8] Mascalcia G. Ruffo volg., a. 1368 (sic.), cap. 6, pag. 580.37: et, a la staxuni chi intra lu ventu pir li pori di lu corpu sudatu e tropu riscaldatu, porta grandi inflatura di corpu e di flanki, undi lu cavallu si ndi affligi et adulura fortimenti: e kistu duluri si diki duluri di ventusitati.

2.1 Percuotere, colpire.

[1] Palladio volg., XIV pm. (tosc.), L. 4, cap. 24, pag. 166.24: E se 'l bue arando si colcasse nel solco, non si vuole affliggere con pungiglio, o battiture, o fuoco...

[2] Arrighetto (ed. Bonaventura), XIV (tosc.), pag. 182.46: O fortuna, che è questo, che tu furiosa e corrente afliggi lo mio capo con crudeli battiture?

2.1.1 Fig. Battere, sferzare (del vento).

[1] Fazio degli Uberti, Dittamondo, c. 1345-67 (tosc.), L. 1, cap. 10.13, pag. 30: Da l'altra parte, che Boreas affligge, / par l'Oceano coi gioghi Rifei, / dietro da' quai mal fa chi vi s'affigge.

2.2 Perseguitare.

[1] Bono Giamboni, Orosio, a. 1292 (fior.), L. 7, cap. 31, pag. 480.22: In questo mezzo Diocleziano in oriente, e Massimiano Erculeo in occidente, guastare le chiese, e affliggere, e uccidere i cristiani, nel decimo luogo dipo' Nerone comandaro...

[2] Cavalca, Atti Apostoli, a. 1342 (pis.), cap. 16, pag. 89.5: E nel predetto tempo lo re Erode misse mano ad affliggere certi principali della Chiesa di Cristo, e fece tagliare la testa a s. Jacopo fratello di Santo Giovanni.

2.3 Ridurre in schiavitù (un popolo).

[1] Cavalca, Esp. simbolo, a. 1342 (pis.), L. 1, cap. 36, vol. 2, pag. 5.11: E questo dice, che fu figurato in ciò, che Dio permise, che Faraone re di Egitto affliggesse ingiustamente li figliuoli d'Israele...

[2] Guido da Pisa, Fiore di Italia, XIV pm. (pis.), Rubr. 5, pag. 27.17: Stando Moise nelle terre di Madiani e guardando le pecore del suocero, lo re di Egitto, che affliggea lo populo d'Isdrael, morì.

2.4 Danneggiare gravemente; rovinare, distruggere.

[1] Bono Giamboni, Orosio, a. 1292 (fior.), L. 3, cap. 23, pag. 185.1: In questo mezzo Euridice, moglie d'Arrideo re di Macedonia, molte cose sozze fece, sotto ispezie del marito, per Cassandro, col quale era giaciuta, e avialo messo innanzi sopra tutti i gradi degli onori; il quale, per la libidine della femmina, molte cittadi di Grecia afflisse.

[2] Accurso di Cremona, 1321/37 (mess.), L. 3, cap. 2, vol. 1, pag. 115.25: Ma a Theogenes di Numancia, a fari semelyanti opera, magistra li fu la firizza di la genti sua: ca distrutti et afflitti li cosi di li Numantini...

[3] Valerio Massimo, prima red., a. 1338 (fior.), L. 5, cap. 1, pag. 337.17: e fatto stimagione, non della fortuna ma dell'etade sua e del cavaliere, della seggia discese, e con quelle mani, con le quali aveva afflitte le ricchezze di Dario, il corpo duplicato per lo freddo, nella sua seggia puose.

[4] Ciampolo di Meo Ugurgieri, a. 1340 (sen.), L. 11, pag. 381.8: Vorrei che non fusse essuta contenta di cotale milizia, quando si forzò d'affligere i Trojani...

2.4.1 Sconfiggere (di esercito).

[1] St. de Troia e de Roma Laur., 1252/58 (rom.), pag. 228.24: Et po la morte de quelli de Fiandala, sì como ene dicto de sopre, retornao ad Roma et volze contra de Mitridates e esso co li soi fo molto aflicto.

[2] Bono Giamboni, Orosio, a. 1292 (fior.), L. 7, cap. 37, pag. 497.21: E però il conte Teodosio, il padre di Teodosio, che poscia fue imperadore, mandato da Valentiniano, le gente de' Mauritani ruppe, vintili in prima con molte battaglie, e quello medesimo Firmio, vinto e afflitto in prima che si uccidesse constrinse.

2.4.2 [Agr.].

[1] Palladio volg., XIV pm. (tosc.), L. 3, cap. 12, pag. 95.11: E nota, che 'l potare autunnale, se si continui più anni, affligge la vite, prima per cagion del sole che l'arde, secondo per cagion del freddo che si seguita.

[2] F Piero de' Crescenzi volg., XIV (fior.), L. 3, cap. 8: della qual sarchiagione [[la fava]] non s'affliggie anzi fa pro... || Crescenzi, [p. 81].

2.5 Sottoporre a tortura; martoriare, straziare.

[1] Pietro da Bescapè, 1274 (lomb.), 268, pag. 37: Li homini ki te segueno seran destrugi e morti, / Conduti al'inferno, firan afflicti e morti.

[2] Jacopo della Lana, Inf., 1324-28 (bologn.), c. 27,1-6, pag. 639, col. 1.10: E dà esempio del ditto mormoramento ch'era simele a quel boe ch'era de metallo, in Cicilia, in lo quale sí s'afligía li peccaduri zudicadi per la segnoría de Cecilia; in lo qual boe fo primo afflitto ... quel medesimo maestro che fe' lo ditto boe.

[3] Giovanni Campulu, 1302/37 (mess.), L. 3, cap. 12, pag. 89.10: Videndu Totila li prisenti ki li avia mandati lu episcupu, mispriczauli, et iratu contra lu episcupu, dixe a killi sirvituri soy: 'Prinditi lu episcupu, costringitilu bene et affrigitilu assay.

[4] Cavalca, Ep. Eustochio, a. 1342 (pis.), cap. 13, pag. 432.9: All'ultimo essendo flagellato, e duramente afflitto, e schernito tacette, ed essendo crocifisso acerbamente, pregò umilmente il Padre per li suoi crocifissori.

[5] Giovanni Colombini, a. 1367 (sen.), lett. 3, pag. 13.5: E 'l vostro amadore buono e fedele con grandissimo diletto, con molto agio, con molto onore, senz'alcuna fadiga vi concedette la grande e desiderata grazia, e più aggiognendovi di farvi mostrare il chiovo, che affrisse e conficcò la santissima mano...

[6] Boccaccio, Decameron, c. 1370, II. 6, pag. 116.25: fammi ritornare alla prigione e quivi quanto ti piace mi fa affliggere...

[7] Destr. de Troya (ms. Parigi), XIV (napol.), L. 32, pag. 279.12: onde ipso [[Dyomedes]] tutti li [[scil. i nemici delli Troyani]] fice impendere, et con diviersi tormienti li afflisse a muodo de larroni.

2.6 Mortificare (il corpo, la carne) con dure pratiche di penitenza; anche pron.

[1] Bonvesin, Volgari, XIII tu.d. (mil.), Vita beati Alexii, 325, pag. 303: Vegiand e zezunando el á afflig lo corpo...

[2] Guittone, Rime (ed. Egidi), a. 1294 (tosc.), Canz. 48.156, pag. 129: Oh, che calda è febra esta, / unde calor tempesta! / Vol donque intrar freddore, / escir sangue, calore, / forte vestir cellice, / cocere, fragellare, / e di pondi carcare / matta carne; e, sí affritta, / pur conven sia sconfitta / e spirto aggia di lei vettoria piena.

[3] Conti morali (ed. Zambrini), XIII ex. (sen.), 1, pag. 4.6: e subitamente, venendo a costui una grandissima contrizione, sie si pose in cuore di tornare a' suoi frati, e afrigiare la sua carne, se per alcuna pena potesse avere merzè.

[4] Bestiario toscano, XIII ex. (pis.), cap. 45, pag. 65.31: al quale [[omo peccatore]] è bizogno che digiunando e affrigendo lo su corpo...

[5] Cavalca, Vite eremiti, 1321-30 (pis.>fior.), cap. 2, pag. 100.2: Lo nimico gli scaldava la carne e incitava a disonesti reggimenti, ed egli la macerava vegghiando, orando e digiunando e in molti modi sé affliggendo.

[6] Stat. palerm., 1343, esordio, pag. 5.4: Divimu adunca sicutari a Christu per la via di la pinitencia, affligendu e turmintandu lu corpu nostru sicundu lu dictu di miser sanctu Petru apostulu e papa...

[7] Simone da Lentini, 1358 (sirac.), cap. 25, pag. 113.14: Nota chi quistu fachia comu fidili catholicu, ca da Deu ananti dimandava ayutu cum devotioni, dandu elemosini, fachendu processioni, affligendusi illu, andandu a pedi scalczu, et im pirò Deu era cum sì et sempri havia vittoria.

[8] Sam Gregorio in vorgà , XIV sm. (lig.), L. 4, cap. 36, pag. 260.26: Unde poa fé sì grande penitencia e afrisese de tanti çaçuni e vigilie...

[9] Legg. sacre Mgl. XXXVIII.110, XIV sm. (sett.), 15, pag. 53.18: E Alexio, stagando quialoga, cum molti deçunii e oracione afliçeva lo corpo so.

- [Rif. anche all'anima].

[10] Bibbia (02), XIV-XV (tosc.), Num. 30, vol. 2, pag. 163.1: 14. Se la donna farà voto, e per giuramento prometterà di affliger l'anima sua o per digiuno o per astinenza di alcune cose, sarà in libertà del marito, che lei lo facci o non facci.

3 Fig. Scoraggiare, deludere.

[1] Nicolò de' Rossi, Rime, XIV pi.di. (tosc.-ven.), Son. 341.12, pag. 214: nì çova che bone parole loqua, / se l'effetto di l'opra mancha, c'unqua / l'omo non prova foco che sì coqua / che la falsa promessa affliçe...

4 [Dir.] Fras. Affliggere (qno) di (per, in) questione pubblica: sottoporre a processo.

[1] Valerio Massimo, Libro II volg. B, a. 1326 (fior.), par. 119, pag. 69.31: Onde dice Valerio: che si farae a Gneo Fulvio Flacco il quale, vogliendo l'onore del triunfo da desiderare agl'altri, rifiutoe l'onore a llui conceduto dal Senato per le cose da llui bene facte, certo elli non presentendo più beni che mali che gl'avennero imperciò che, sì tosto com'elli introe nella cittade, incontanente fue afflicto di pubblica quistione e fue mandato a' confini...

[2] Accurso di Cremona, 1321/37 (mess.), L. 8, cap. 1, vol. 2, pag. 151.24: Eciandeu non esti da tachiri la dannaciuni di quillu, lu quali, curruttu di superchu amuri di unu so pizulillu, essendu pregatu da issu a lu campu que issu cummandassi que si facissi a cena una ventri di boy con zò sia cosa que non si truvassiru carni di boy ad acatari inpressu fici talyari unu boy dumesticu per acumplirli lu so disiyu; et per quilla causa issu fu afflictu per questiuni publica.

[3] Valerio Massimo, prima red., a. 1338 (fior.), L. 8, cap. 1, pag. 542.6: pregato in villa da lui, ch'elli facesse fare da cena uno ventre di bue, non potendosi sì presto comperare carne di bue, uccise uno bue domato, e la voglia di colui adempleo, e per questa voce fue afflitto in questione publica.

5 Lo stesso che infliggere.

[1] Buccio di Ranallo, Cronaca, c. 1362 (aquil.), [1342/1348] son. 12.7, pag. 140: O bona Judith, al tempo de Oloferno, / Se tte resuscitasse Dio benedicto, / Collo coltello et collo culpo afflicto / Alli nostri tirandi de Amiterno!

[u.r. 27.11.2017]