0.1 affocata, affocate, affocati, affocato, affochato, affogati, affogato, afocata, afocate, afocato, afochado, afogada, afogay; f: affocatissimo.
0.2 V. affocare.
0.3 Bono Giamboni, Orosio, a. 1292 (fior.): 1.
0.4 In testi tosc.: Bono Giamboni, Orosio, a. 1292 (fior.); Guido da Pisa, Fiore di Italia, XIV pm. (pis.); Teologia Mistica, 1356/67 (sen.).
In testi sett.: Elucidario, XIV in. (mil.); Fr. Grioni, Santo Stady, a. 1321 (venez.).
0.6 N L'es. di Giordano da Pisa, cit. a partire da Crusca (4), passato a TB e GDLI, potrebbe essere un falso del Redi: cfr. Volpi, Le falsificazioni, pp. 88-90.
0.7 1 Infuocato, dato alle fiamme; incandescente; arroventato. 1.1 Fig. Cocente, torrido. 2 Infiammato, sprizzante fuoco. 3 Fatto di fuoco. 4 Del colore del fuoco, rosseggiante. 5 Fig. Infiammato, acceso d'ardore.
0.8 Rossella Mosti 23.02.1999.
1 Infuocato, dato alle fiamme; incandescente; arroventato.
[1] Bono Giamboni, Orosio, a. 1292 (fior.), L. 6, cap. 9, pag. 373.6: E abbiendo continui sette dì e altrettante notti combattute le schiere de' nemici, rinfrescandosi sempre le schiere, e subitamente uno grande vento fosse levato, testi roventi gittaro i nemici colle fonde, e gittaro lance affocate, le quali percosse spandiano fiamme.
[2] Elucidario, XIV in. (mil.), L. 3, quaestio 30, pag. 193.27: la quale anima fiva tragia per dì e per nogie per logi asperi e afogay e pox el dì del zudixio crezo ke la serà crutiada in inferno.
[3] Fr. Grioni, Santo Stady, a. 1321 (venez.), 4711, pag. 173: Lo toro caldo e afochado, / Che iera de rame traçitado, / Intro lo qual era serady / Li quatro martori biady, / Començà a brayr e cridar / E tal enbastia menar, / Como ello sentisse veramente / Lo calor del fuogo ardente, / E fosse stado de carne vivo.
[4] S. Caterina, Epist., 1367-77 (sen.), lett. 4, (1372/73), pag. 23.14: Allora escivano le parole di loro, come esce el coltello affocato della fornace: con questo caldo fendevano e' cuori degli uditori e cacciavano le dimonia...
[1] Arrighetto (ed. Bonaventura), XIV (tosc.), pag. 182.2: Ora lo caldo affogato, ora lo freddo gielato, ora lo sudore ostile è acquoso alle menbra.
2 Infiammato, sprizzante fuoco.
[1] Guido da Pisa, Fiore di Italia, XIV pm. (pis.), Rubr. 42, pag. 103.9: Qui cominciò lo populo a lagnarsi della fatica del cammino; e, mormorando contra Moise, Dio mandò loro addosso serpenti affocati, li quali con li loro morsi affocavano la gente.
[2] Chiose falso Boccaccio, Inf., 1375 (fior.), c. 25, pag. 196.11: Per queste parole fingie l'altore che stando egli vedesse venire un serpentello accieso e affochato a similitudine, overo lighoro, che chosì si chiama di luglio, ch'è il maggior chaldo dell'anno, ed è il maggior pianeto dal Sole in fuori, e stella Chane si chiama, l'una perch'ella è ardentissima per lo chalore...
[1] Dante, Commedia, a. 1321, Purg. c. 8.26, vol. 2, pag. 123: e vidi uscir de l'alto e scender giùe / due angeli con due spade affocate, / tronche e private de le punte sue.
4 Del colore del fuoco, rosseggiante.
[1] Bono Giamboni, Vegezio, a. 1292 (fior.), L. 4, cap. 41, pag. 185.10: Ed ancora nel sole nel suo nascimento, o vero quando si corica, è grande differenza se egli luce con iguali razzuoli, o vero si variano per alcuna nebbia che contrastea alla luce, o che sia lucente d'usato splendore, o vero che per venti sia affocato, e vermiglio, o vero pallido, o vero che per piova sia macolato. || Cfr. Veg. Mil. 4, 41: «utrum solito splendore fulgidus an ventis urguentibus igneus neve pallidus uel pluvia sit inpendente maculosus.».
[2] Jacopo della Lana, Par., 1324-28 (bologn.), c. 14, 82-90, pag. 326, col. 1.2: Per l'affocato riso... 'l colore del sole è crocco, çoè çano, quel de Marte è rosso, e al senso chiaro pò apparere.
[3] Boccaccio, Esposizioni, 1373-74, c. VIII (i), par. 73, pag. 463.31: e così vuol dire che né ancora qui vederebbe quelle meschite, se non fosse che esse medesime si facevan vedere per l'essere affocate, cioè rosse...
5 Fig. Infiammato, acceso d'ardore.
[1] Dino Compagni, Cronica, 1310-12 (fior.), L. 2.6, pag. 159.21: Molti dicitori si levarono in piè, affocati per dire e magnificare messer Carlo, e andarono alla ringhiera tosto ciascuno per esser il primo; ma i Signori niuno lasciorono parlare.
[2] Guido da Pisa, Fatti di Enea, XIV pm. (pis.), cap. 50, pag. 93.6: Come Cammilla si vide ingannata, cominciò a gridare verso colui, che fuggía: «Poco ti varrà lo tuo inganno; questa tua fallacia non ti rimenerà a casa tua». E dicendo questo, tennegli dietro tutta quanta affocata, co' piè leggieri, che parea che volasse...
[3] Deca prima di Tito Livio, XIV pm. (fior.), L. 8, cap. 32, pag. 270.34: Egli non s'appartiene nè alla vostra età, nè al vostro grande senno di mettere fuoco e di dare materia di divisione agli animi che tanto sono infiammati e affocati.
[4] Teologia Mistica, 1356/67 (sen.), cap. 3, 3, pag. 76, col. 2.6: In questo si de' esercitare la divota persona con tutte le viscere, così con prieghi e orazioni dinanzi da Dio, come con piatose affezioni, unte di compassione, e con parole affocate quanto si predica al popolo, in tutte le cose attentamente provvedendo che la divina maiestà nel mandare fuori la sapienza e la dottrina...
- [Di passione amorosa, di fervore religioso].
[5] f Giordano da Pisa, Prediche (Redi): Con un petto nel divino amore affocatissimo. || Crusca (4) s.v. affocatissimo.
[6] Dante, Commedia, a. 1321, Par. c. 28.45, vol. 3, pag. 463: La donna mia, che mi vedëa in cura / forte sospeso, disse: «Da quel punto / depende il cielo e tutta la natura. / Mira quel cerchio che più li è congiunto; / e sappi che 'l suo muovere è sì tosto / per l'affocato amore ond'elli è punto».
[7] x Mazz. Bell., Storia (ed. Zaccagnini) 1333 (pist.), pag. 138: Medea era di tanto fervore afocata in cupiscença...
[8] Legg. Sento Alban, c. 1370 (venez.), pag. 65.18: E no possando quel segnor plu perdonar a la soa afogada voluntade, sì dormì con la fia ch'elo avea inçenerado; e tignando la cosa celada quanto el podeva, molte fiade 'lo abraçava soa fia, la qual ognomo credeva che quello el fesse per amor paterno ch'elo li avesse.
[9] S. Caterina, Epist., 1367-77 (sen.), lett. 26. (1375), pag. 110.20: Adunque goda e esulti l'anima, con ardentissimo e affocato disiderio, pigliando el vero gonfalone della santissima croce, senza neuno timore di non potere perseverare la vita cominciata...
[u.r. 20.02.2006]