0.1 affocao, affocare, affocaro, affocata, affocati, affocato, affocavano, affocorono, affoga, affogado, affogala, affogando, affogandosi, affogano, affoganti, affogar, affogare, affogarlo, affogaro, affogaron, affogarone, affogarongli, affogarono, affogarsi, affogasse, affogassela, affogata, affogate, affogatevi, affogati, affogato, affogava, affogavalo, affogavano, affogh', affogha, affoghano, affogharono, affoghassono, affoghati, affoghato, affogherà , affogherai, affogherebbe, affogherebbono, affoghi, affoghiamo, affoghila, affoghino, affoghò, affoghovvi, affogò, affogoe, affogollo, affogoro, affogoronlo, affogoronsi, affogossi, affuochi, afochò, afoga, afogadi, afogalo, afogar, afogaranno, afogare, afogaro, afogarono, afogasse, afogassono, afogato, afogava, afogay, afoghati, afogherei, afoghi, afogho, afoghoe, afoghoro, afogo, afogò, afogòe, afugasse.
0.2 Lat. volg. *affocare (DELI 2 s.v. affogare).
0.3 St. de Troia e de Roma Laur., 1252/58 (rom.): 1.2.
0.4 In testi tosc.: Restoro d'Arezzo, 1282 (aret.); Bono Giamboni, Vizi e Virtudi, a. 1292 (fior.); Bestiario toscano, XIII ex. (pis.); Fatti di Cesare, XIII ex. (sen.); Stat. sen., 1309-10 (Gangalandi); Pietro dei Faitinelli, XIV pm. (lucch.).
In testi sett.: Rainaldo e Lesengr. (Oxford), XIII ex. (ven.); Jacopo della Lana, Par., 1324-28 (bologn.).
In testi mediani e merid.: St. de Troia e de Roma Laur., 1252/58 (rom.); Armannino, Fiorita (12), p. 1325 (abruzz.); Poes. an. perug., c. 1350.
0.7 1 [Con signif. fondamentale di soffocare, morire per asfissia o dare la morte impedendo la respirazione:] morire per l'impossibilità di respirare (anche pron.). 1.1 [Mediante una forte compressione sulla gola:] strozzare, strangolare; anche pron. 1.2 [Mediante immersione nell'acqua:] morire o far morire per annegamento. 1.3 Estens. [Rif. alle piante:] impedire la crescita, lo sviluppo. 1.4 Soffocare col fumo, affumicare. 2 Fig. Reprimere, sopraffare, opprimere, vessare; sommergere, ricoprire; anche pron. 3 Signif. non accertato.
0.8 Rossella Mosti 23.02.1999.
1 [Con signif. fondamentale di soffocare, morire per asfissia o dare la morte impedendo la respirazione:] morire per l'impossibilità di respirare (anche pron.).
[1] Bestiario toscano, XIII ex. (pis.), cap. 76, pag. 87.30: sì como fa lu polcino en ella stuppa, che tragendo l'uno piede e traggendo l'altro, lui medesmo s'affoga entro.
[2] Cronica fior., XIII ex., pag. 127.14: In questo tenpo, in Borgongna inperiale, i monti de' paesi l'uno dall'atro per tremuoti si partirono, onde molte castella e casali profondarono; e più di V.M persone afogaro.
[3] Fatti di Cesare, XIII ex. (sen.), L. Luc. 7, cap. 38, pag. 256.1: Anco facevano logie e tabernacoli per le rughe de la città e per li campi di fuore; e molti ne morivano ne la pressa spessamente, e due de' senatori v'afogaro.
[4] Jacopo della Lana, Par., 1324-28 (bologn.), c. 9, 109-117, pag. 223, col. 1.8: Avvenne ch'el povolo d'Israel andando in terra de promissione e condutti [da] Josuè... steno ad assedio al ditto Jerico... Brevemente, n'afogò in grande quantità, li quai corsero la terra e averseno le porte, onde 'l povolo entrò dentro e anciseno li soi inimisi, e la casa de costei avea per insegna un cavestro con che fono afogadi dentro, onde fo salva con tutti li soi parenti.
[5] Armannino, Fiorita (12), p. 1325 (abruzz.), pag. 544.11: Ancho se dice che nella dicta sconficta fu morto Federigo Re d'Antiocia fratello del dicto Manfredi, ma el suo corpo non fu trovato e però si crede che fuggendo afugasse.
[6] Guido da Pisa, Fiore di Italia, XIV pm. (pis.), Rubr. 88, pag. 179.13: Spesse fiate si gittano questi spiriti addosso altrui dormendo, e gravano sì, ch'el pare che l'uomo affuochi.
- Fig.
[7] Poes. an. perug., c. 1350, 547, pag. 30: - Di sot' al tuo precepto mi sogiogho, / entendo qui chanbiar l'usata norma / sentendo già chom'io dolente afogho.
- [Con valore iperbolico:] affogare di caldo, di / per sete, di risa.
[8] Bind. d. Scelto (ed. Gorra), a. 1322 (sen.), cap. 274, pag. 406.24: Allora la fiere colui ch'è imboscato dentro a le foglie; ma elli aviene molte fiate che la bestia uccide lui inanzi ch'ella sia morta. E tal fiata aviene che colui che così l'aspetta affogadel caldo e arde ine.
[9] Cavalca, Vite eremiti, 1321-30 (pis.>fior.), cap. 13, pag. 128.24: E come furono giunti a mezza via, venuta meno l'acqua, e gli uomini e il cammello affogavanodi sete...
[10] Comm. Arte Am. (C), XIV pm. (tosc.occ.>fior.), ch. 85, pag. 962.24: le Naide, cioè le dee delle fonti, vennero lae e per la costui bellezza infiamate forte d'amore, il trassero nella fonte e quivi morì. Forse il vero è che per lo disordinato bere e per la grande sete v'afogasse e i savi allora la rivolsono in questo modo.
[11] Sacchetti, Trecentonovelle, XIV sm. (fior.), 26, pag. 60.7: Quanti ne avea nel bagno, delle risa furono presso che affogati, e li medici più che gli altri.
1.1 [Mediante una forte compressione sulla gola:] strozzare, strangolare; anche pron.
[1] Bono Giamboni, Orosio, a. 1292 (fior.), L. 5, cap. 13, pag. 301.27: E coloro che non ebbero copia d'uccidersi, pigliati prima da' Romani, altri per ferro, altri affogandosi col lacciuolo, altri non manicando, se medesimi si consumaro...
[2] Meo dei Tolomei, Rime, XIII/XIV (sen.), 5.12, pag. 54: E 'n sul letto [[mia madre]] mi salì molto fèra, / e man mi pos'a la gola, al ver dire, / e solamente per farmi morire, / e se non fosse ch'i' m'atai, mort'era. / Sicché non fu [co]tanto ria Medea / che le piacqu'al figliuol la morte dare, / che mie madre non sia tanto più rea, / ch'a tradimento mi vols'affogare / perch'a Min dimanda' la parte mea...
[3] Jacopo della Lana, Par., 1324-28 (bologn.), c. 9, 109-117, pag. 223, col. 1.11: onde 'l povolo entrò dentro e anciseno li soi inimisi, e la casa de costei avea per insegna un cavestro con che fono afogadi dentro, onde fo salva con tutti li soi parenti.
[4] Bosone da Gubbio, Avv. Cic., a. 1333 (eugub.>fior.), proemio. osservazioni, pag. 78.28: I cani abbajano, e' fanciugli, soccorrendo a romore e allo scampo di loro bestiame, subitamente i giuochi abbandonano; e quello impiccato, abbandonato dal sostenente, affoga.
[5] Ingiurie lucch., 1330-84, 180 [1360], pag. 55.10: - Chi fura sie impicchato, ma voi n'andate p(er) usança, che tu serai affogato e apicchato come fu fratelto.
1.2 [Mediante immersione nell'acqua:] morire o far morire per annegamento.
[1] St. de Troia e de Roma Laur., 1252/58 (rom.), pag. 69.25: Arotam fece Tyberinum, lo quale fo affocato in Alvula fluvio.
[2] Restoro d'Arezzo, 1282 (aret.), L. II, dist. 5, cap. 13, pag. 140.13: sì che l'acqua coprirà li monti e tutte le parti de quella terra, sì che li animali che saranno en quelle parti de la terra murranno tutti e afogaranno.
[3] Bono Giamboni, Orosio, a. 1292 (fior.), L. 2, cap. 6, pag. 79.3: E uno cavaliere del paiese, candido e bellissimo del corpo, credendosi potere oltrepassare, si mise nel fiume, e la forza del corso dell'acqua il sommerse, e rivolgendolo l'affogò.
[4] Giordano da Pisa, Quar. fior., 1306 (pis.>fior.), 36, pag. 188.5: Or mi di': affogherebbe il mare lo 'mperadore come un altro omo? Guardisi pur che la nave non si fiacchi!
[5] Stat. sen., 1309-10 (Gangalandi), dist. 3, cap. 259, vol. 2, pag. 115.29: conciò sia cosa che molti già nel detto passo sono affogati nel fiume sopradetto.
[6] Bosone da Gubbio, Avv. Cic., a. 1333 (eugub.>fior.), L. 2, cap. 3, pag. 175.8: cioè di molti uomini per la subita piena non provveduti, giunti dall'onde affogano...
[7] Simintendi, a. 1333 (tosc.), L. 11, vol. 3, pag. 26.22: Come Ceis, per lo grande pericolo ch'ebbe nel mare, affogò.
[8] Cavalca, Specchio de' peccati, c. 1340 (pis.), cap. 11, pag. 89.9: Che se, come disse Cristo, l'uomo trae incontanente a colui, che ha il bue, o l'asino caduto nella fossa, acciocchè non affoghi...
[9] Apollonio di Tiro, XIV m. (tosc.-venez.), incipit, pag. 20.9: El è ben XV annj che Appollonio, pare de Tharsia si despartì de questo luogho, et non è vengnudo a tuor questa soa figlia; io credo ch'ello sia morto o ch'ello sia affogado in mar.
[10] Antonio da Ferrara, XIV s. e t.q. (tosc.-padano), 33.69, pag. 298: Sie maladetto il foco che ascaldò / l'acque che prima menbre mie bagnarono, / e quel che 'l fe', che non mi v'affogò!
[11] Anonimo Rom., Cronica, XIV, cap. 15, pag. 138.8: Questa soperchia acqua consumao e defocao tutti li coiti e lli seminati che trovao [[...]] Affocao vestiame.
[12] Francesco di Vannozzo, Rime, XIV sm. (tosc.-ven.), [1371] 137.6: biastemo el dì che mi spinse a ponente, / e 'l tristo mar ch'afogar non mi pote, / la terra che non s'apre e non m'inghiotte / come ranochia in boca di serpente.
- Fig.
[13] Pietro dei Faitinelli, XIV pm. (lucch.), Componim. 4.13, pag. 424: Gran meraviglia parmi che v'entrassi, [[nel corpo della donna mia]] / e più che non vi se' dentro affogata: / ben credo, Morte, che ti desperassi!
1.2.1 Sost. Morte per annegamento.
[1] Boccaccio, Decameron, c. 1370, II. 4, pag. 95.29: e, come gli altri, venutagli alle mani una tavola, a quella s'apiccò, se forse Idio, indugiando egli l'affogare, gli mandasse qualche aiuto allo scampo suo...
1.2.2 Allagarsi, rimanere sommerso.
[1] Giovanni Villani (ed. Porta), a. 1348 (fior.), L. X, cap. 80, vol. 2, pag. 285.17: Questa pestilenzia avenne per lo verno dinanzi, e poi la primavera e tutta la state fu sì forte piovosa, e 'l paese è basso, che l'acqua soperchiò e guastò ogni sementa. Allora le terre affogarono sì, che più anni appresso quasi non fruttarono, e corruppe l'aria.
1.2.3 [Di navi:] affondare, colare a picco.
[1] Simintendi, a. 1333 (tosc.), L. 14, vol. 3, pag. 156.25: Silla si rimase nel luogo; e quando ebbe potenzia, contro all'odio di Circes, prima spogliò Ulisse de' suoi compagni: e quella medesima averebbe fatto affogare le navi de' Troiani, s'ella non fusse prima mutata in uno scoglio, lo quale è aguale di sassi; e' navicatori fuggono quello scoglio.
1.3 Estens. [Rif. alle piante:] impedire la crescita, lo sviluppo.
[1] Bono Giamboni, Vizi e Virtudi, a. 1292 (fior.), cap. 5, pag. 12.9: perché le ricchezze son l'erbe, secondo che dice il Vangelio, ch'affogano lo seme che cade nella buona terra.
[2] F Giordano da Pisa, Prediche, 1303-1309 (pis.>fior.): Ancora usa l'ortolano quando l'arbore è sì affogato di molte erbe, e piante cattive intorno di se, che non lasciano fare suo frutto... || Moreni, vol. 1, p. 179.
1.4 Soffocare col fumo, affumicare.
[1] Stat. sen., 1309-10 (Gangalandi), dist. 5, cap. 86, vol. 2, pag. 269.32: Anco, che neuno debia pilliare o vero tollere, ucidere o vero affogare o vero furare alcuno sciame d'api d'alcuno...
2 Fig. Reprimere, sopraffare, opprimere, vessare; sommergere, ricoprire; anche pron.
[1] Bono Giamboni, Vizi e Virtudi, a. 1292 (fior.), cap. 21, pag. 41.23: síe che, se l'uomo non è savio in temperar la volontade, mangia e bee di soperchio; per la qual cosa s'affoga il calore naturale, e non può ricuocere il cibo che è ito di soperchio nel ventre...
[2] Nicolò de' Rossi, Rime, XIV pi.di. (tosc.-ven.), Son. 282.8, pag. 184: Unde la lingua che a torto sumerçe / alcuna parte che 'l vançelio toccha, / se ponto 'l core non batte la boccha, / afoga l'alma, ma 'l mondo si terçe.
[3] Cavalca, Vite eremiti, 1321-30 (pis.>fior.), cap. 6, pag. 111.16: e non vi paia peregrino e fuor di nostra natura questo studio della virtù, la quale dipende dal nostro arbitrio, e abbiamone naturalmente quasi un seme in noi medesimi, cioè un desiderio e amore, se la mala volontade non lo affogasse.
[4] Simone Fidati, Lett., a. 1348 (tosc.), pag. 517.8: Et altro non studiano di pensare se non cosa che a carne piaccia, affogati in loro medesimi con spirito di tristitia o di superbia et vana letitia, et chiunque ragiona di cose sopra natura et carne, lo' paiono stolti, ovvero greci che parlino con latini ignoranti lingua greca.
[5] Guido da Pisa, Fiore di Italia, XIV pm. (pis.), Rubr. 28, pag. 69.21: A questa petizione contradisse quanto potè Aaron ed Ur. Ed indegnato lo populo affogaron Ur con lo sputo.
[6] Diatessaron, a. 1373 (fior.), cap. 100, pag. 277.25: Uscito che fu fuori quel servo, trovò uno de' conservi suoi, il quale gli doveva dare cento denari; e tenendolo, sì lo afogava e dicea: Rendimi quello che tu dei.
3 Signif. non accertato. || Corruzione di afolare 'distruggere'?: cfr. Contini, PD, I, p. 840.
[1] Rainaldo e Lesengr. (Oxford), XIII ex. (ven.), 765, pag. 840: Li cani vano de tosto in tosto, / e Raynaldo se 'n fuçe de bosco in bosco. / In quella parte si misono andare, / ché i lo volea prendere e afogare.
[u.r. 01.09.2022]