AFFORZARE v.

0.1 afforçare, afforza, afforzando, afforzandosi, afforzano, afforzanti, afforzar, afforzár, afforzarà , afforzare, afforzarla, afforzârla, afforzarlo, afforzaro, afforzaronlo, afforzarono, afforzaronsi, afforzarsi, afforzasse, afforzassi, afforzata, afforzate, afforzati, afforzatigli, afforzato, afforzava, afforzavano, afforzi, afforzò, afforzó, afforzoe, afforzòe, afforzollo, afforzomi, afforzorono, afforzoronvisi, afforzossi, aforça, aforçà , aforçar, aforçare, aforçati, aforçer, aforsi, aforza, aforzai, aforzaro, aforzarsi, aforzata, aforzati, aforzato.

0.2 Da forzare.

0.3 Bonvesin, Volgari, XIII tu.d. (mil.): 2.

0.4 In testi tosc.: Restoro d'Arezzo, 1282 (aret.); Distr. Troia, XIII ex. (fior.); Fatti di Cesare, XIII ex. (sen.); Ranieri Sardo, 1354-99 (pis.).

In testi sett.: Bonvesin, Volgari, XIII tu.d. (mil.); Rainaldo e Lesengr. di Udine, XIII (ven.); Matteo dei Libri, XIII sm. (bologn.); Fr. Grioni, Santo Stady, a. 1321 (venez.).

In testi mediani e merid.: Jacopone (ed. Contini), XIII ui.di. (tod.).

0.7 1 Rendere più forte, rafforzare; infondere forza (anche spirituale). 1.1 [Milit.]Acquistare forza, vigore, con l'ausilio di qno o qsa, rinforzarsi con l'arrivo di nuovo contingente. 1.2 [Agr.] Sost. Chiudenda. 1.3 Pron. Appoggiarsi, fondarsi su. 1.4 Pron. Ravvivare, attizzare (del fuoco). 2 Pron. Sforzarsi, impegnarsi per riuscire in un intento. 3 [Con signif. fondamentale di forzare]. 3.1 [Rif. a cose:] infrangere, violare. 3.2 [Rif. a persone:] obbligare a fare qsa contro la propria volontà; violentare, stuprare. 3.3 Spingersi, lanciarsi.

0.8 Rossella Mosti 11.12.1998.

1 Rendere più forte, rafforzare; infondere forza (anche spirituale).

[1] Guittone, Lettere in prosa, a. 1294 (tosc.), 21, pag. 270.7: Lo Signore Dio, bel Padre, da cui onni fortessa, con quale è lleggero molto vincer leoni, e sensa cui perder con agnelli, v'aforsi e amaestri sostenendo e vincendo, come sia magiormente glorioso e salutevile voi in tutte cose.

[2] Matteo dei Libri, XIII sm. (bologn.), 50, pag. 148.4: Unde, per Deo, renovati e aforçati vostr'animi a toller via questo foco, sì ke questa terra remagna in bon stato et usata grandeça, e lassati stare omne arengare.

[3] Libro pietre preziose, XIV in. (fior.), pag. 319.28: La sua virtude [[scil. del corallo]] è molto nobilissima, la quale si testimonia per la significazione del nome; chè tenendolo l'uomo adosso e mangiandolo in confecti, conforta molto il cuore, et aforza lo stomaco quello che si mangia.

- [Prov.].

[4] Giovanni da Vignano, XIII/XIV (bologn.>ven.), cap. 28, pag. 267.14: e uno altro savio dixe: «Lo guarnimento se die aforçare quando è da lonçe lo pensero».

1.1 [Milit.]Acquistare forza, vigore, con l'ausilio di qno o qsa, rinforzarsi con l'arrivo di nuovo contingente.

[1] Dino Compagni, Cronica, 1310-12 (fior.), L. 3.40, pag. 216.20: Messer Attaviano Cavalcanti soccorso fu dai figliuoli di messer Pino e da altri suoi amici: e feciono serragli, e con cavalli e pedoni s'afforzorono, per modo niente feciono...

[2] Bosone da Gubbio, Avv. Cic., a. 1333 (eugub.>fior.), L. 2, cap. 21, pag. 274.16: Quegli di Brundisbergo erano afforzati con molta giente armata, quali per amore, quali per soldi, quali per promesse, quali per isperanza, credendosi mettere a ruba il paese.

[3] Giovanni Villani (ed. Porta), a. 1348 (fior.), L. IX, cap. 68, vol. 2, pag. 124.22: I priori s'aforzaro di gente d'arme di città e di contado, e difesono francamente il palagio, che più assalti e battaglie furono loro date...

[4] Ranieri Sardo, 1354-99 (pis.), pag. 130.5: Lo venerdì [venne] lo quartieri di Ponte [e] tucto lo chontado et cho' lloro misser Piero di miser Albizo et Lorenzo di Rossel[m]ino, et, innanzi che e' fussino a lLuccha, li Lucchesi s'erano aforzati di giente.

1.1.1 Munire di fortificazioni; anche pron.

[1] Distr. Troia, XIII ex. (fior.), pag. 176.25: Quando furono al cierto delle triegue, sì ssi cominciaro ad aloggiarsi, ed afforzaronsi di fossi e di stecchati e di pozzi e di ciò che a tt[a]le affare si comvenia.

[2] Bosone da Gubbio, Avv. Cic., a. 1333 (eugub.>fior.), L. 1, cap. 4, pag. 113.12: ed egli pensa di difendere la città di Fass, e tenerla per fare continua guerra al Re di Tunisi, come era usato nel presente temporale. E ivi s'afforza di forti steccati, con ispesse bertesche, e con ispesse guardie, e potentemente la tiene.

[3] Ciampolo di Meo Ugurgieri, a. 1340 (sen.), L. 7, pag. 224.13: allora lasso molto delle fadighe abbi memoria di sperare abitazioni, e di locare colla mano tua in quello loco li primi edifizj e d'afforzare la terra con fossi.

[4] Boccaccio, Teseida, 1339-41 (?), L. 1, ott. 92.2, pag. 282: E' fé tender trabacche e padiglioni, / e afforzar suo campo di steccati, / a' cavalier dicendo e a' pedoni / che si facesser e tende e frascati...

[5] Cronaca sen. (1202-1362), c. 1362, pag. 94.4: e come furo intrati in Roma ogni città, cioè la giente di parte ghuelfa si stavano ogni di uno di per sè colla sua bandiera e aforzarsi, e fortificharsi ogniuno di per sé, et erano tutti murati a buona calcina e ripari e mura, e' quai erano fatti, perché el detto inperadore non si incoronasse.

[6] Ranieri Sardo, 1354-99 (pis.), pag. 267.13: Et quello dì [che] passarono Arno a Chalci et arsono la chasa dello Stranbo et da indi in giuso insino a pa[r]lamento et ghuastarono di molte mulina et chase, arsono insino alla chasa fue di missere Jachopo di Manente de' Ghualandi et arsono lo tecto della chasa di misser Jachopo d'Apiano, et tornaro la sera al chanpo a Sallorenzo alle Chorti ad alberghare, pigliando ciò che e' potevano togliendo grano, tagliando fructi et vingnie et arbori per aforzarsi al chanpo...

1.1.2 Sost. Opera, lavoro di fortificazione.

[1] Deca terza di Tito Livio, XIV (fior.), L. 7, cap. 48, pag. 275.2: Asdrubale, lasciato stare l'afforzare del campo, poi che vide che combattere si conveniva, nella prima schiera dinanzi a segni allogò gli elefanti...

1.1.3 Fig. Sostenere, difendere.

[1] Tavola ritonda, XIV pm. (fior.), cap. 30, pag. 108.16: E messer Briobris l'andava ammaestrando, dicendogli: - Cugino, ora ti conviene afforzare e onorare per lo dì d'oggi tutto nostro lignaggio; e bene ti guarda di non fare fallo di tua persona, acciò che quello che è stato detto per voi, sia detto con verità -.

1.2 [Agr.] Sost. Chiudenda.

[1] Palladio volg., XIV pm. (tosc.), L. 3, cap. 24, pag. 111.5: Da' dì VIII di Febbraio si fanno le siepi intorno agli orti, mettendo il seme delle spine in trecce, o funi di paglia, e mettendo nella fossicella, siccom'è detto quando parlavamo dell'afforzar delle colture.

1.3 Pron. Appoggiarsi, fondarsi su.

[1] Valerio Massimo, prima red., a. 1338 (fior.), L. 4, cap. 3, pag. 280.9: E queste cose significa con sue scritture Minuzio Rufo suo compagno fidato della bisogna di Cipro, la cui testimonianza io non abbraccio, però che questa laude s'aforza con proprio argomento di Cato, però che d'uno medesimo ventre de la natura è nata continenza e Cato. || Traduce il lat. «proprio enim argumento laus ista nititur».

1.4 Pron. Ravvivare, attizzare (del fuoco).

[1] Boccaccio, Rime, a. 1375, pt. II, 36.77, pag. 199: e giammai non s'ammorza, [[scil. l'eccesso di dolor]] / ma come foco in fornace profonda, / se fuor non esce, più dentro s'afforza, / e contro a sé riflette sua caldezza...

2 Pron. Sforzarsi, impegnarsi per riuscire in un intento.

[1] Bonvesin, Volgari, XIII tu.d. (mil.), Disputatio mensium, 184, pag. 9: Quand av parlao April, ser Maz destend la gora / E avre söa bocha e dis senza demora: / «Pur fiza deponudho Zené ke no lavora, / Lo qual s'aforza pur in consolar la gora.

[2] Onesto da Bologna, XIII sm. (tosc.), 12c.10, pag. 62: Siché, per quel ch'i' odo, io non mi smago / perch'ogni gentil core in ciò s'aforza / de far tornar de nigra bianca imago...

[3] Jacopone (ed. Contini), XIII ui.di. (tod.), 25.164, pag. 154: En quello che Li piace / te ponere te piaccia, / perché non val procaccia, / quando tu te afforzassi; / en te sì aggi pace...

[4] Fatti di Cesare, XIII ex. (sen.), L. Luc. 5, cap. 11, pag. 167.7: Afforzati di dilongarti da la riva, chè almeno li Dii non mi lassarebbero in alto mare.

[5] Fr. Grioni, Santo Stady, a. 1321 (venez.), 2046, pag. 103: Ancora li contà la vera, / Che fexe poy i persiany / A l'inperio et ally romany, / E con li nemixi dello inperio / S'aforça con gran dexederio / De far sempre tuto 'l mal / Si como çente deslial, / Che al tempo che n'era lo baron / Stava tuti in subieçion.

[6] Lapo Gianni, XIII ex./1328 (fior.), 16.11, pag. 602: Quando mirai, un po' m'era lontana: / allor m'aforzai per non cadere; / il cor divenne morto, ch'era vivo.

3 [Con signif. fondamentale di forzare].

3.1 [Rif. a cose:] infrangere, violare.

[1] Restoro d'Arezzo, 1282 (aret.), L. II, dist. 5, cap. 13, pag. 139.12: e vedemo per stasione lo tempo che dea èssare per rascione secco uscire fore de rascione e èssare umedo, e econtra. E questo adevene per la congiunzione de le stelle che afforzano la rascione: e se noi dovemo avere lo tempo freddo, e sarà afforzata la rascione e avaremlo caldo, questo sarà per congiunzione de stelle, che saranno calde, che saranno en tale loco e·llo cielo, che saranno più potente de le fredde...

3.2 [Rif. a persone:] obbligare a fare qsa contro la propria volontà; violentare, stuprare.

[1] Rainaldo e Lesengr. di Udine, XIII (ven.), 279, pag. 166, col. 1: Fora ensì Rainald da l'altra part, / de dreto me venne çença revart, / a ma' meo gra' sì m'aforçà , / entro la via se acolegà...

[2] Fr. Grioni, Santo Stady, a. 1321 (venez.), 2884, pag. 125: Cossí romax'io molto dolloroxa, / Con vuy aldí, et angostioxa, / Enfin ch'el vene può la note, / Che llo paron fe ço ch'el pote, / Voiando-me pur aforçar / E lla mia perssona vitoprar.

3.3 Spingersi, lanciarsi.

[1] Libro del difenditore della pace, 1363 (fior.), diz. 1, cap. 16, par. 22, pag. 103.31: E sse tuttavia elli concievesse tale odio con appetito e ddisiderio di vendichamento o per loro ingnoranza o malizia o per l'uno e ll'altro, sì non sarebbon ellino usscire e lloro afforzare de' fatti a vendetta fare per la paura del portatore della leggie e dell'altro principante seguente, del quale verosomilglantemente dotterebbono essere puniti come del predeciessoro. || Traduce il lat. «ad vindictam non audebunt prorumpere metu legislatoris et reliqui principantis».

[u.r. 21.02.2006]