AFFREDDARE v.

0.1 affreda, affredati, affredda, affreddano, affreddare, affreddata, affreddate, affreddato, affreddi, affreddò, affrederàti, affrida, affridatu, afredare, afredda, afridari, afridatu, asfrecare, asfreçare, asfredà , asfredare.

0.2 Da freddo.

0.3 Poes. an. sang., 1270-71: 1.2.

0.4 In testi tosc.: Poes. an. sang., 1270-71; Trattati di Albertano volg., a. 1287-88 (pis.); Fatti di Cesare, XIII ex. (sen.); Dante, Convivio, 1304-7; Metaura volg., XIV m. (fior.); Gramm. lat.-aret., XIV m.

In testi sett.: Serapiom volg., p. 1390 (padov.).

In testi sic.: Mascalcia G. Ruffo volg., a. 1368 (sic.).

0.5 Le forme con as- derivano da un incrocio di a prostetico con gli esiti di ex.

0.7 1 Provocare una diminuizione di temperatura (di un corpo), raffreddare. Intrans. Diventare freddo o più freddo. 1.1 Sost. Freddo. 1.2 Fig. [Rif. ad una passione:] placarsi, perdere d'intensità. 2 Pron. Prendere freddo, costiparsi.

0.8 Rossella Mosti 14.03.2006.

1 Provocare una diminuizione di temperatura (di un corpo), raffreddare. Intrans. Diventare freddo o più freddo.

[1] Trattati di Albertano volg., a. 1287-88 (pis.), De amore, L. II, cap. 6: però disse uno phylozofo: cosa è simigliante al fuoco, al quale se troppo serai p(ro)ximo arderàti et se al tucto ne serai rimocto affrederàti.

[2] Dante, Convivio, 1304-7, III, cap. 9, pag. 211.11: E per lunga riposanza in luoghi oscuri e freddi, e con affreddare lo corpo dell'occhio coll'acqua chiara, riuni' sì la vertù disgregata che tornai nel primo buono stato della vista.

[3] Cecco d'Ascoli, Acerba, a. 1327 (tosc./ascol.), L. 4, cap. 4.3690, pag. 344: In mezza notte l'ora vien più fredda / Ché più remoto è il Sole e più congela: / La sera è presso al Sole e non affredda.

[4] Ciampolo di Meo Ugurgieri, a. 1340 (sen.), L. 5, pag. 156.15: Non l'amore della laude nè la gloria s'è partita cacciata dalla paura; ma perciò che 'l gelido sangue per la tardante vecchiezza è in difetto, e le forze debilitate sono nel corpo affreddate.

[5] Metaura volg., XIV m. (fior.), L. 2, cap. 16, ch., pag. 257.12: E segno di ciò si è che quanto è maggior freddo il verno ne le parti d'aquilone, tanto i pozzi più fumicano; e quando il gelo non è, non fumicano, ma affreddano l'acque.

[6] Serapiom volg., p. 1390 (padov.), Erbario, cap. [10.1], pag. 15.11: E po polvereçage sovra un pucho de nitro - nitro è un sale chosì chiamà, el quale ven de oltra mare -, e po mittila a cusere. E quando l'averà bogìo do ebulicion over tre, tùla via dal fugo e lagala asfredare.

1.1 Sost. Freddo.

[1] Gl Gramm. lat.-aret., XIV m., pag. 39, col. 2.2: Algoror, ris, per afredare.

1.2 Fig. [Rif. ad una passione:] placarsi, perdere d'intensità.

[1] Poes. an. sang., 1270-71, 14, pag. 69: P(er) Deo, madonna, n(on) mi siate chara: / me como io voi amate similm(en)te, / inna(n)ti che 'l foco affreddi più che nive.

[2] Fatti di Cesare, XIII ex. (sen.), Luc. L. 4, cap. 4, pag. 136.26: Allora ubidiro a Cesare. Quando coloro viddero che non potevano avere la battallia, e la sera veniva, affreddò lo furore, e venersi ritraendo al poggio.

[3] Boccaccio, Teseida, 1339-41 (?), L. 1, ott. 22.1, pag. 261: Ma poi che l'ira alquanto fu affreddata, / con utile consiglio immantanente / di volersi difendere avvisata, / fece chiamar ciascuna, di presente, / donna che nel suo regno era pregiata, / e tutte a sé venirle tostamente...

2 Pron. Prendere freddo, costiparsi.

[1] Mascalcia G. Ruffo volg., a. 1368 (sic.), Di la guardia..., pag. 572.27: E pir la fridiza di lu ayru di la nocti pirò si affrida spissu lu cavallu; pirò lu cavalcari di lu matinu esti da laudari.

[u.r. 14.03.2006]