AFFRENARE v.

0.1 affrena, affrenalla, affrenar, affrenasse, affrenata, affrenati, affrenato, affrene, affreni, affrenino, affreno, affrenò, afrena, afrenando, afrenare, afrenasse, afreni, afreno, afrinari, afrinatu.

0.2 Da frenare.

0.3 Brunetto Latini, Rettorica, c. 1260-61 (fior.): 2.

0.4 In testi tosc.: Brunetto Latini, Rettorica, c. 1260-61 (fior.); Inghilfredi, XIII sm. (lucch.); Stat. sen., 1309-10 (Gangalandi).

In testi sett.: Jacopo della Lana, Purg., 1324-28 (bologn.).

In testi mediani e merid.: Poes. an. urbin., XIII; Poes. an. umbr., XIII/XIV.

In testi sic.: Mascalcia G. Ruffo volg., a. 1368 (sic.).

0.7 1 Arrestare, interrompere il movimento di qsa o l'azione di qno (fig.). Anche assol. e pron. 1.1 Racchiudere, trattenere; risiedere. 1.2 Stringere, dominare. 2 Fig. Tenere a freno, controllare; moderare, disciplinare (anche pron.). 2.1 [Rif. alle parole:] articolare. 3 Governare col freno, frenare.

0.8 Rossella Mosti 02.02.1999.

1 Arrestare, interrompere il movimento di qsa o l'azione di qno (fig.). Anche assol. e pron..

[1] Guittone, Lettere in prosa, a. 1294 (tosc.), 28, pag. 341.16: Per che taccio ed afreno, ché meno sta male tacere che non conpier parlando.

[2] Poes. an. urbin., XIII, 21.68, pag. 584: O dolçe pranço et o dulçe cena / quando el ventre deiuna e la lengua s'affrena, / lo stomaco è vòito e nno sente pena, / e ll'anema pensa del suo Redemtore!

[3] Poes. an. umbr., XIII/XIV, Et donali conforto, se te chiace, 23, pag. 101: peccato fai, se 'n più foco lo teni! / Però s'afreni ciò che lo tramenta; / di tuo honore fai chiù-che-fallança.

[4] Stat. sen., 1309-10 (Gangalandi), dist. 6a cap. 20, vol. 2, pag. 499.27: Anco, statuimo et ordiniamo che li signori Nove governatori et difenditori del comune et del popolo di Siena, sieno tenuti et debiano del mese di lullio elegere tre buoni huomini, di ciascuno Terzo intra li quali sieno alcuni savi di ragione, e' quali provegano et ordinino sì che s'affrenino le fraudi di coloro e' quali, in fraude de' creditori et di molti altri, prendono la redità d'alcuno morto o vero morta, con beneficio d'inventario...

[5] Petrarca, Canzoniere, a. 1374, 86.11, pag. 119: Misera, che devrebbe esser accorta / per lunga experïentia omai che 'l tempo / non è chi 'ndietro volga, o chi l'affreni.

1.1 Racchiudere, trattenere; risiedere.

[1] Petrarca, Canzoniere, a. 1374, 301.4, pag. 375: Valle che de' lamenti miei se' piena, / fiume che spesso del mio pianger cresci, / fere selvestre, vaghi augelli et pesci, / che l'una et l'altra verde riva affrena...

[2] Francesco di Vannozzo, Rime, XIV sm. (tosc.-ven.), [1388] 158.5.3: Dio ti conservi, carità del mondo, / salute e porto d'ogn'alma terrena, / in cui moralità tutta s'affrena, / guida d'ogni uomo al ben comun secondo!

1.2 Stringere, dominare.

[1] Petrarca, Canzoniere, a. 1374, 87.12, pag. 120: Ora veggendo come 'l duol m'affrena, / quel che mi fanno i miei nemici anchora / non è per morte, ma per piú mia pena.

2 Fig. Tenere a freno, controllare; moderare, disciplinare (anche pron.).

[1] Brunetto Latini, Rettorica, c. 1260-61 (fior.), pag. 22.14: In quel tempo che lla gente vivea così malamente, fue un uomo grande per eloquenzia e savio per sapienzia, il quale cognobbe che materia, cioè la ragione che l'uomo àe in sé naturalmente per la quale puote l'uomo intendere e ragionare, e l'acconciamento a fare grandissime cose, cioè a ttenere pace et amare Idio e 'l proximo, a ffare cittadi, castella e magioni e bel costume, et a ttenere iustitia et a vivere ordinatamente, se fosse chi lli potesse dirizzare, cioè ritrarre da bestiale vita, e melliorare per comandamenti, cioè per insegnamenti e per leggi e statuti che lli afrenasse.

[2] Inghilfredi, XIII sm. (lucch.), 1.30, pag. 75: A la mia vita mai non partiragio: / sua dottrina m'afrena, / così mi corge a lena / come pantera le bestie salvage.

[3] Dante da Maiano, XIII ex. (fior.), 3.3, pag. 11: Di voi mi stringe tanto lo disire / e lo talento e lo corale amore, / che non affreno di voler grandire / e d'innorar lo vostro gentil core.

[4] Dante, Rime, a. 1321, 50a.3, pag. 195: Io sono stato con Amore insieme / da la circulazion del sol mia nona / e so com'egli affrena e come sprona, / e come sotto lui si ride e geme.

[5] Jacopo della Lana, Purg., 1324-28 (bologn.), c. 21, 103-111, pag. 440, col. 1.8: E però dixe: la virtù che vole, çoè la raçonabilità, no pò sí afrenare li menbri del corpo che no apara alcuno segno.

[6] Nicolò de' Rossi, Rime, XIV pi.di. (tosc.-ven.), Son. 225.14, pag. 146: A quella ti apigla / Verçene, che portò lo bel figliolo, / ch'afreni el corpo, e te cavi de duolo!».

[7] Antonio da Ferrara, XIV s. e t.q. (tosc.-padano), 31.7, pag. 291: Qu[ivi] è 'l penser che mio piacere affrena, / quivi è l'amar meschiato al dolce tanto, / quivi allegreza e pianto / inseme si retrova nel mio petto...

2.1 [Rif. alle parole:] articolare.

[1] Petrarca, Canzoniere, a. 1374, 220.5, pag. 282: Onde tolse Amor l'oro, et di qual vena, / per far due treccie bionde? e 'n quali spine / colse le rose, e 'n qual piaggia le brine / tenere et fresche, et die' lor polso et lena? / onde le perle, in ch'ei frange et affrena / dolci parole, honeste et pellegrine?

3 Governare col freno, frenare.

[1] Fr. da Barberino, Doc. Am., 1314 (tosc.), pt. 1, docum. 24.116, vol. 1, pag. 316: et ancor mal fa quello / ch'affrena y sardi per li stretti calli.

[2] Mascalcia G. Ruffo volg., a. 1368 (sic.), pag. 575.13: E si tu lu adasti tropu in lu curriri diventa rintropidu, e lu usu di lu afrinari, ki à imprisu, perdi.

- [In similitudine ironica].

[3] Sacchetti, Rime, XIV sm. (fior.), 127.8, pag. 121: E però veggio che 'l tornare è tardo, / ché, come aveste a Mantova la cappa, / libero foste di schinella o rappa, / tra ' signor afrenando come sardo...

[u.r. 22.09.2009]