AFFUMICATO agg.

0.1 affumicata, affumicate, affumicati, affumicato, affumichati, affummicate, affummicato.

0.2 V. affumicare.

0.3 Fatti dei Romani, 1313 (fior.): 1.

0.4 In testi tosc.: Fatti dei Romani, 1313 (fior.).

0.7 1 Annerito dal fumo, scurito; imbrattato di fumo.

0.8 Rossella Mosti 25.09.1998.

1 Annerito dal fumo, scurito; imbrattato di fumo.

[1] Fatti dei Romani, 1313 (fior.), pag. 206.33: i loro isqudi erano tutti affumichati, i quoi ne chadeano a terra, la dipintura si dicrostelava, le punte de' dardi erano rivolte come uncini, le spade piene di rugine, ché lunghamente ierano istate i riposo.

[2] Pistole di Seneca, a. 1325? (fior.), 44, pag. 93.18: La casa piena d'immagini antiche, e affummicate, non fa l'uomo gentile, perocchè coloro, che furono innanzi a noi, non vivettero in nostra gloria, e quel che fu innanzi, che noi, non è nostro.

[3] Simintendi, a. 1333 (tosc.), L. 8, vol. 2, pag. 158.13: Quegli colla forca di due rami spiccò la carne del porco, che pendeva all'affumicata corrente... || Traduce il lat. «nigro tigno».

[4] Boccaccio, Decameron, c. 1370, VI.10, pag. 431.30: Ma Guccio Imbratta, il quale era più vago di stare in cucina che sopra i verdi rami l'usignuolo, e massimamente se fante vi sentiva niuna, avendone in quella dell'oste una veduta, grassa e grossa e piccola e mal fatta, con un paio di poppe che parean due ceston da letame e con un viso che parea de' Baronci, tutta sudata, unta e affumicata, non altramenti che si gitti l'avoltoio alla carogna, lasciata la camera di frate Cipolla aperta e tutte le sue cose in abbandono, là si calò...

[u.r. 25.02.2006]