AGÉVOLE agg.

0.1 agevile, agevilissima, agevol, agevol', agevole, agevoli, agevolissima, agevolissimo, agievile, agievole, agievoli, agivole, asevelle, asevre, assevelle.

0.2 Da agio 1. || Cfr. GDT, p. 21: «Il grafema <sc> [[degli antroponimi Ascivile e Ascievilis att. in doc. lat. toscani del 1147, 1183 e 1194]] indica chiaramente una pronuncia fricativa, non affricata [...]; fatto, questo, che ci consiglia di non accettare senz'altro il giudizio del LEI [I 1297]: "il semidotto it. agevole (...) risale al lat. mediev. AGIBILIS 'che si può fare' (...). L'evoluzione semantica non esige un accostamento all'it. agio (< lat. ADIACENS) come propongono Migliorini-Duro" (della stessa opinione sono il DELI, il DEI e Olivieri Diz. etim., mentre il Devoto propende per un incrocio tra i due etimi). La derivazione da agio mi sembra anzi l'unica possibile, a meno che non si preferisca pensare a un adattamento del fr. ant. aisible 'comodo, facile' (che però non pare attestato prima del sec. XIV: vd. FEW, XXIV, p. 147)».

0.3 Lett. sen., 1265: 1.

0.4 In testi tosc.: Lett. sen., 1265; Bono Giamboni, Vizi e Virtudi, a. 1292 (fior.); Stat. pis., a. 1327; Simintendi, a. 1333 (prat.).

In testi sett.: Bonvesin, Volgari, XIII tu.d. (mil.); Zibaldone da Canal, 1310/30 (venez.).

In testi mediani e merid.: Simone Fidati, Ordine, c. 1333 (perug.); Destr. de Troya (ms. Parigi), XIV (napol.).

0.6 A Doc. prat., 1296-1305: Agevile k. di mes(er) Chiarato.

N In doc. lat., il nome Ascivile è attestato fin dal 1147: v. GDT pag. 21.

0.7 1 Facile da fare o da affrontare, accessibile. 1.1 Leggero, lieve (anche fig.). 2 Di modesta condizione sociale.

0.8 Massimiliano Chiamenti 31.12.1998.

1 Facile da fare o da affrontare, accessibile.

[1] Lett. sen., 1265, pag. 403.10: sì li li rilasai (chon) trenta altre l. di pari. q(ue) ci dovieno dare sop(r)a guagi p(er) la rasione di Parisi, (e) miservi agievole chosto, (e) dovene (e)sare paghati p(er) lo tenpo di P(r)ovino di magio q(ue) viene p(r)esente, <(e) cre> sì chome vo divisarò p(er) altra lete(r)a.

[2] Andrea da Grosseto (ed. Selmi), 1268 (tosc.), L. 4, cap. 29, pag. 358.26: Et riguarda lo cominciamento e la fine de la parola, acciò ke posse mellio parlare le cose pensate. Et Seneca, ne l'Epistole disse: più agievole è contrastare al cominciamento de' vizii ke rimanere ti ne puoi kè l'ài cominciato. Et anche: più è agievole non intrare nel vizio ke uscirne...

[3] Bono Giamboni, Vizi e Virtudi, a. 1292 (fior.), cap. 76, pag. 119.10: E non ti sbigottire né abbi paura perché ti paiano ora duri i loro ammonimenti, perché molte cose paiono agre nel cominciamento, che sono molto agevoli a seguitare e compiere: e quest'è una di quelle.

[4] Bono Giamboni, Vegezio, a. 1292 (fior.), L. 3, cap. 23, pag. 137.4: I cavalieri colle catafratte, cioè colle corazze, per lo guernimento dell'arme dalle fedite sono sicuri; ma per gl'impedimenti che sono pesanti, sono molto agevoli a pigliare, e stannone molti in pregione, e sono migliori nelle battaglie, quando i cavalieri, o i pedoni sono sparti, o vero se dinanzi sono posti colle legioni mescolati. || Cfr. Veg. Mil. 3, 23: «Catafracti equites [[...]] propter inpedimentum et pondus armorum capi faciles».

[5] Fiore di rett., red. beta, a. 1292 (fior.), cap. 46, pag. 47.9: E que' dicono che ciò avrebbero fatto, se l'abergo suo avessero saputo. E que' risponde che ciò era loro agevole cosa d'imparallo, se n'avessoro domandato, sì è conosciuto.

[6] Giordano da Pisa, Quar. fior., 1306 (pis.>fior.), 17, pag. 89.11: È altressì la sua dottrina e sapienzia agevole e sanz'alcuna fatica, e però passa tutti i maestri in tutte le cose.

[7] Dante, Convivio, 1304-7, II cap. 11, pag. 115.22: Onde, con ciò sia cosa che la bontade di questa canzone fosse malagevole a sentire per le diverse persone che in essa s'inducono a parlare, dove si richeggiono molte distinzioni, e la bellezza fosse agevole a vedere, parvemi mestiero alla canzone che per li altri si ponesse più mente alla bellezza che alla bontade.

[8] Bart. da San Concordio, 1302/08 (pis.>fior.), dist. 4, cap. 5, par. 13, pag. 119.3: Autore. Della detta quistione si puote rispondere che l'operazione della virtude sia malagevole nel principio, poi agevole, e alla per fine molto dilettevole. || I termini malagevole, agevole, dilettevole traducono difficilis, facilis e delectabilis.

[9] Dante, Commedia, a. 1321, Purg. c. 3.51, vol. 2, pag. 43: Noi divenimmo intanto a piè del monte; / quivi trovammo la roccia sì erta, / che 'ndarno vi sarien le gambe pronte. / Tra Lerice e Turbìa la più diserta, / la più rotta ruina è una scala, / verso di quella, agevole e aperta.

[10] Pistole di Seneca, a. 1325? (fior.), Indice rubr., pag. XL.16: Della falsa scusa de' peccatori, e come la malizia indurata si puote correggere; e che le vertudi sono beni naturali; e che i vizj sono nemici di natura; e che il cominciamento delle vertudi è malagevole, ma il guardarle, e ritenerle è agevole, e leggiere.

[11] Zibaldone da Canal, 1310/30 (venez.), pag. 26.5: Fa'-me questa raxion: ello sì è una tore allta braça 50 e da pe sì è un serpente che vuol montare susso e monta ogno dí in susso braça 1/2 e la note desende çioxo 1/3 de braço. Adomandote in quanti dí monterà sto serpente su sta tore. Questa sì è la soa riegolla: asevelle cosa è a dir in che se trova 1/2 e 1/3, in 6 et in 6 dí mont'ello un braço. Mo' dì 6 via 50 fa 300. In 300 dí mont'ello su la tore.

[12] Simintendi, a. 1333 (tosc.), L. 9, vol. 2, pag. 189.19: E non dubita; e non cerca qual parte del fiume sia più agevole; e dispregia d'essere portato per lo servigio dell'acque.

[13] Simone Fidati, Ordine, c. 1333 (perug.), pt. II, cap. 6, pag. 670.7: E tanto fu grave il peccato, e cosí è ora, quanto la cosa comandata è piú agevole a servare.

[14] Giovanni Villani (ed. Porta), a. 1348 (fior.), L. VIII, cap. 124, vol. 1, pag. 591.24: I Fiorentini veggendo i nimici, francamente s'armaro, e usciro di Laterino, e schierarsi in su la riva d'Arno, il quale fiume d'Arno in quello tempo era molto sottile d'acqua, e agevole a passare a quegli da piè, non che a quegli da cavallo.

[15] Destr. de Troya (ms. Parigi), XIV (napol.), L. 34, pag. 299.2: le intrata dove se scendeva era apparata de multe spine salvatiche e da prune camporevole, et era la scesa multo agevole per cierte gradi che nce erano ordenati, avengadio che a la intrata de lo dicto luoco era una fossa celata da multi pruni a lo quale miezo era lo dicto luoco.

[16] Paolo da Certaldo, XIV sm. (tosc.), cap. 374, pag. 239.17: [gua]rdati come dal fuoco di non lasciare i fatti tuoi e de' tuoi fanciulli solamente in mano de la donna tua, non istante ch'ella sia loro madre, in però che le femine sono quasi tutte vane e di leggiere animo, e agevole cosa è a svolgerle.

1.1 Leggero, lieve (anche fig.).

[1] Bonvesin, Volgari, XIII tu.d. (mil.), De scriptura aurea, 734, pag. 176: Lo godhio k'eo aspegio no se porav cuintar. / Oi De, com sont alegro del ben k'eo feva al mondo. / Per quel k'in penitentia porté l'asevre pondo, / Perzò eo sont mo in requie e in dolzor iocondo: / Il mee dolcisme glorie mai no è fin ni fondo.

[2] <Zucchero, Esp. Pater, XIV in. (fior.)>, pag. 58.17: Appresso, chi ha questo dono elli ubbidisce a buon consiglio, e non crede leggiermente, e non discorre a cosa falsa per agevole cagione, e fa e mette ad esecuzione il buono consiglio che l'uomo li dona, che per niente chiede il consiglio chi non ha talento di farlo.

[3] Stat. pis., a. 1327, L. 1, cap. 66, pag. 73.40: Con ciò sea cosa che agevile devito che homo abbia a dare, incontinenti li sergenti lo mectino in pregione sensa alcuna dilacione di tempo, et prendeno lo loro pagamento conducto lui a la Corte...

1.2 Di moderata intensità.

[1] Simintendi, a. 1333 (prat.), L. 2, vol. 1, pag. 95.11: E arde per li beni della avventurata Erse, non più leggierimente che 'l fuoco sottoposto a le spinose erbe, le quali non danno fiamme, ma ardono con agevole tepidore. || Cfr. Ovid., Met. II, 811: «lentoque vapore cremantur»

2 Di modesta condizione sociale. || Quest'uso si riscontra solo in Cecco Angiolieri, e si accompagna a termini che indicano categorie di lavoratori.

[1] Cecco Angiolieri, XIII ex. (sen.), 12.6, pag. 130: Ed ancor fosse nata d'un giogante, / sì com'ell'è d'un agevol coiaio, / ed 'i foss'un che toccasse 'l somaio, / non mi dovrebbe dar pene cotante.

[2] Cecco Angiolieri, XIII ex. (sen.), 65.7, pag. 183: Da l'altra parte m'ha 'l cuor sì agghiacciato, / che se mi fosse fatta villania / dal più agevol villanel che sia, / di me non avrebb'altro che 'l peccato.

[u.r. 30.11.2017]