AGGIACERE v.

0.1 adiacente, adjace, adjacente, adjacque, aggiaccia, aggiace, agiacente, aiace, aiacente, azaseva.

0.2 Lat. tardo adiacere (DEI s.v. aggiacere).

0.3 Brunetto Latini, Tesoretto, a. 1274 (fior.): 1.1. || Ma cfr. anche Jacopone (ed. Contini), XIII ui.di. (tod.), forse più ant.

0.4 In testi tosc.: Brunetto Latini, Tesoretto, a. 1274 (fior.).

In testi sett.: San Brendano ven., XIV.

In testi mediani e merid.: Jacopone (ed. Contini), XIII ui.di. (tod.); Buccio di Ranallo, Cronaca, c. 1362 (aquil.).

0.7 1 Trovarsi vicino, adiacente. 1.1 Fig. Essere o sembrare conveniente, opportuno; piacere.

0.8 Elena Artale 04.02.1999.

1 Trovarsi vicino, adiacente.

[1] Deca terza di Tito Livio, XIV (fior.), L. 10, cap. 19, pag. 478.11: Queste cose in terra e in mare in quella parte d'Italia, la quale aggiace all'alpi, furono fatte.

1.1 Fig. Essere o sembrare conveniente, opportuno; piacere.

[1] Brunetto Latini, Tesoretto, a. 1274 (fior.), 1782, pag. 238: E sie bene apensato, / s'un om molto pesato / alcuna volta faccia / cosa che non s'aggiaccia / in piazza né in templo, / no 'nde pigliare asemplo, / perciò che non ha scusa / chi altrui mal s'ausa.

[2] Jacopone (ed. Contini), XIII ui.di. (tod.), 22.27, pag. 140: Quando nella contrata t'aiace alcun castello, / 'n estante mitti screzio enfra frate e fratello: / all'un getti el braccio en collo, all'altro mustri el coltello: / si no assente al tuo appello, menaccigli de ferire.

[3] Buccio di Ranallo, Cronaca, c. 1362 (aquil.), MLXVI, pag. 247: Lo augusto poy che benne, uno desdigno nacque / Tra Baczano et Paganeca, lo dìne me despiacque, / Et fóvi facta cosa la quale no adjacque, / Ca alli boni increbe et alli rey si piacque.

2 Lo stesso che giacere.

[1] San Brendano ven., XIV, pag. 152.4: e vardando lo pè de la colona vete ch'ela pareva eser fermada soto, sì como s'aferma le colone de li marmori a le gliesie, e tuto lo cavo de lo canevo ch'azaseva in tera molto da lonzi.

[u.r. 30.11.2017]