AGGIRARE v.

0.1 aggira, aggirammo, aggirando, aggirandogli, aggirare, aggirarono, aggirarsi, aggirata, aggirato, aggiratoli, aggirava, aggire, aggiri, aggiro, aggirò, aggiroe, agira, agirammo, agirando, agirandosi, agirare, agiraro, agirata, agirato, agiri, agiro, agirò, agiròe, agirramo.

0.2 Da giro.

0.3 Restoro d'Arezzo, 1282 (aret.): 1.

0.4 In testi tosc.: Restoro d'Arezzo, 1282 (aret.); Mare amoroso, XIII ui.di. (fior.); Fatti di Cesare, XIII ex. (sen.); Guido da Pisa, Declaratio, a. 1328 (pis.).

In testi mediani e merid.: Proverbia pseudoiacop., XIII (abruzz.); Neri Moscoli, Rime, XIV pm. (castell.).

0.6 N Molto raro prima di Dante, il lemma diventa poi diffuso con i commenti alla Commedia. Si fornisce qui la doc. esaustiva fino a Dante incluso.

0.7 1 Percorrere all'intorno; ruotare intorno. 1.1 Pron. Muoversi intorno, in uno spazio (anche fig.), percorrere uno spazio con moto (idealmente) circolare. 1.2 Pron. Girarsi su se stesso. 1.3 Pron. Estens. Muoversi intorno ad uno scopo, darsi da fare.

0.8 Massimiliano Chiamenti 10.11.1998.

1 Percorrere all'intorno; ruotare intorno.

[1] Restoro d'Arezzo, 1282 (aret.), L. I, cap. 20, pag. 34.7: E trovamo agirata la terra da dodeci venti, de li quali ne so' quatro principali...

[2] Proverbia pseudoiacop., XIII (abruzz.), 174, pag. 34: XLIV. Là 've te non poy ergere, saccite humilïare; / Pei' è· ppreta pertondere ka gran monte agirare.

[3] Dante, Commedia, a. 1321, Inf. c. 6.112, vol. 1, pag. 108: Noi aggirammo a tondo quella strada, / parlando più assai ch'i' non ridico.

[4] Dante, Commedia, a. 1321, Purg. c. 4.130, vol. 2, pag. 68: Prima convien che tanto il ciel m'aggiri / di fuor da essa, quanto fece in vita.

[5] Guido da Pisa, Declaratio, a. 1328 (pis.), c. 7.74, pag. 67: Così lo 'nganno in diece modi abaia, / tanto agirando per le bolge eterne, / quanto ne' cerchi tra qua' luce Maia / staran le gemme del ciel sempiterne.

1.1 Pron. Muoversi intorno, in uno spazio (anche fig.), percorrere uno spazio con moto (idealmente) circolare.

[1] Fatti di Cesare, XIII ex. (sen.), L. Luc. 4, cap. 10 rubr., pag. 144.2: Come Curio, che tanto s'era aggirato in mare, venne a quelle rocce che gli antichi chiamavano i regni di Anteo.

[2] Dante, Commedia, a. 1321, Inf. c. 3.28, vol. 1, pag. 42: un tumulto, il qual s'aggira / sempre in quell'aura sanza tempo tinta, / come la rena quando turbo spira.

[3] Dante, Commedia, a. 1321, Inf. c. 7.120, vol. 1, pag. 124: come l'occhio ti dice, u' che s'aggira.

[4] Neri Moscoli, Rime, XIV pm. (castell.), 43.12, pag. 588: E più me dòl ch'el male ov'io m'aggiro, / chél fo palese a voi, perché pietate / farà men bella la vostra beltate.

1.2 Pron. Girarsi su se stesso. || (Contini).

[1] Mare amoroso, XIII ui.di. (fior.), 9, pag. 487: lo pesce, che, credendo prender l'esca, / ed egli ha preso l'amo in tal maniera, / com' più s'agira per voler campare, / e più s'aferra contra 'l suo volere. || «S'agira: 'si gira su se stesso'» (Contini).

1.3 Pron. Estens. Muoversi intorno ad uno scopo, darsi da fare.

[1] Detto d'Amore, XIII u.q. (fior.), 288, pag. 502: S'i' potesse oltre gire. / «Per neente t'ag[g]ire».

[2] Dante, Commedia, a. 1321, Inf. c. 8.123, vol. 1, pag. 141: non sbigottir, ch'io vincerò la prova, / qual ch'a la difension dentro s'aggiri.

[u.r. 09.03.2006]