AGGROPPARE (1) v.

0.1 aggroppa, aggroppata, aggroppate, aggroppato, aggropperò, aggroppiamo, aggroppo, aggruppati, aggruppatu, agropa, agropada, agropato, agroppa, agroppare, agroppata, agroppati, agroppato, agroppo, agrupata, agruppanci, agruppati, agruppi, agruppirò, agruppu.

0.2 Da groppo 1.

0.3 Guittone, Lettere in prosa, a. 1294 (tosc.): 1.

0.4 In testi tosc.: Guittone, Lettere in prosa, a. 1294 (tosc.); Monte Andrea (ed. Minetti), XIII sm. (fior); Stat. pis., 1304.

In testi sic.: Angelo di Capua, 1316/37 (mess.); Accurso di Cremona, 1321/37 (mess.).

0.7 1 Unire con un nodo; unire, mettere insieme; avvinghiarsi. 1.1 Aggrapparsi con le braccia, come facendo un nodo. 1.2 [Detto della lingua:] annodarsi, restare impedito come annodato. 2 Fig. Associare, unire mentalmente a scopo di confronto.

0.8 Elena Artale 16.03.1999.

1 Unire con un nodo; unire, mettere insieme; avvinghiarsi.

[1] Guittone, Lettere in prosa, a. 1294 (tosc.), 13, pag. 167.8: Come dell'unghie del Diaulo chederlo donque? Fuggite, merciè!, fuggite, e in la cità de dDio recoverate, e nnon onni vostro laccio solvere 'spettate, - ché, sòltone voi uno, el Diaule n'aggroppa due -, ma solvete e ronpete e tagliate via, e chi più avaccio può, piò avaccio scanpi! Forse molto aggio ditto; ma molto dizìo di vostra, Signor, salute, à speronato me.

[2] Stat. pis., 1304, cap. 66, pag. 704.4: per quello pregio che si conviene alla bottega col maestro quando ne porta, et [non] per altro pregio tessa quella tela. Et siano tenuti li testori, infra quattro die proximi poi che aranno la tela per tessere, d'agiungere vel agroppare quella tela. Et che nullo testore possa tenere per volta due tele per uno telaio; ciò est una tela in telaio, et una di fuori di quello telaio...

[3] Bonafé, Tesoro, 1360 (emil.), 847, pag. 154: Insidissi a modo di pero, / E di ciresa, o voi di mello, / E de mandolo, e di sisino, / Legalo, po' cun uno filo di stopa, / E s'el se rompe e tu l'agropa; / Poi tutto el taiato e la fessura / Sucuri di vischio ben alora, / Sì che la piova non gl'intri dentro, / Nè l'aera dico, nè anche el vento.

- [Di ciò che si mette insieme in un discorso].

[4] Monte Andrea (ed. Minetti), XIII sm. (fior.), canz. 9.191, pag. 100: Creo ch'[a] assai, lor par[r]à lo meo dir troppo; / ma, 'n ciò ch'agroppo, / pic[c]iol è il tanto dire, ë nom basta.

1.1 Aggrapparsi con le braccia, come facendo un nodo.

[1] Boccaccio, Esposizioni, 1373-74, c. XIII (i), par. 96, pag. 624.67: Ed egli a noi, disse: o anime, che giunte, cioè pervenute, Siete a veder lo strazio disonesto, fatto di quel peccatore, il quale a questo mio bronco s'era agroppato, e C'ha le mie fronde da me disgiunte, Ricoglietele al piè del tristo cesto, di questo mio cespuglio.

1.2 [Detto della lingua:] annodarsi, restare impedito come annodato.

[1] Fazio degli Uberti, Dittamondo, c. 1345-67 (tosc.), L. 1, cap. 23.93, pag. 69: E lassa!, ché sí il cuore ancor mi scoppa, / quando ricordo il gran distruggimento / di Claudio, che al dir la lingua aggroppa. / Cosí allora allegrezza e tormento / cambiavan me, come fa gente in mare, / che ride e piange secondo c'ha il vento: / ché, quando piú fioria per sormontare, / di subito giungea nova tempesta, / che 'l passo a dietro mi facea tornare.

2 Fig. Associare, unire mentalmente a scopo di confronto. || Ma tale uso deriva dal testo lat. (volgarizz. nei due seg. testi).

[1] Accurso di Cremona, 1321/37 (mess.), L. 1, cap. 6, vol. 1, pag. 48.12: Que cosa esti plù rika di quista felicitati di Symonides, la quali non potti astutari nìn mari nìn terra crudili? 20. Vuluntarusamenti eu agruppu a Symonides lu avinimentu di Daphnites a chò que ogni homu satha quanta differencia fu intra laudari a Deu, et blastimarilu et farisindi gabbu. Quistu Daphnites era unu sophysta, homu di pacisca et murdaci opiniuni.

[2] Valerio Massimo, prima red., a. 1338 (fior.), L. 6, cap. 9, pag. 460.10: Se alcuno appo il suo animo vorrà dispensare con attenta simiglianza e pareggiamento queste cose così diverse e cotanto contrarie intra , crederae due Sille essere stati in uno uomo, cioè uno sconcio giovanetto et uno uomo, io direi forte, se elli medesimo non avesse voluto essere chiamato Felice. Et acciò che noi aggroppiamo coloro, che sono stati osi di sperare cose più alte che il loro essere, a coloro che per beneficio di nobiltade ammonìti di pentimento sè medesimi guardarono, Tito Aufidio, conciofossecosa che avesse una molto piccola particella della gabella d'Asia, ebbe tutta Asia poi per imperio di consolo...

[u.r. 13.05.2010]