AGGUAGLIARE v.

0.1 agguagli, agguaglia, agguagliai, agguagliala, agguagliamo, agguagliando, agguagliandole, agguagliandolo, agguagliandosi, agguagliano, agguaglianti, agguagliar, agguagliare, agguagliarollo, agguagliarono, agguagliarsi, agguagliarti, agguagliasti, agguagliata, agguagliate, agguagliati, agguagliato, agguagliavano, agguaglierà , agguaglieremo, agguaglieremolo, agguaglierò, agguaglino, agguaglinsi, agguagliò, aghuagliare, aghueglino, aguagiati, aguagliarsi, aguaglate, aguaglati, aguagli, aguaglia, aguagliamo, aguagliando, aguagliandola, aguagliano, aguaglianti, aguagliar, aguagliare, aguagliaro, aguagliarse, aguagliarsi, aguagliata, aguagliate, aguagliati, aguagliato, aguagliava, aguaglie, aguaglino, aguaglio, aguagliòe, agualgliate, agualgliati, agualia, agualiati, aguallia, agualliando, agualliare, agualliate, agualliato, agualliava, aguegliasse, aguellia.

0.2 Lat. *aequaliare (LEI s.v. *aequaliare).

0.3 Andrea da Grosseto (ed. Selmi), 1268 (tosc.): 1.1.

0.4 In testi tosc.: Andrea da Grosseto (ed. Selmi), 1268 (tosc.); Fiori di filosafi, 1271/75 (fior.); Restoro d'Arezzo, 1282 (aret.); Bono Giamboni, Vizi e Virtudi, a. 1292 (fior.); Fatti di Cesare, XIII ex. (sen.); Stat. sen., 1309-10 (Gangalandi); Guido da Pisa, Declaratio, a. 1328 (pis.); Mazz. Bell., Storia (ed. Gorra), 1333 (pist.).

In testi sett.: Jacopo della Lana, Inf., 1324-28 (bologn.).

In testi mediani e merid.: Bosone da Gubbio, Capit., c. 1328 (eugub.); Simone Fidati, Ordine, c. 1333 (perug.).

0.7 1 Rendere uguale (qno o qsa a qno o qsa altro), uguagliare; mettere in pari, pareggiare. 1.1 Considerare uguale; comparare, confrontare. 1.2 [Econ./comm.] Conguagliare. 1.3 [Ret.] Rendere con parole equivalenti al fatto. 1.4 [Geom.] Dividere in due parti uguali. 1.5 [Milit.] Radere al suolo. 2 Raggiungere, conseguire lo stesso grado, valore (di qsa). 3 Riunire, contenere.

0.8 Massimiliano Chiamenti 04.01.1999.

1 Rendere uguale (qno o qsa a qno o qsa altro), uguagliare; mettere in pari, pareggiare.

[1] Fiori di filosafi, 1271/75 (fior.), pag. 196.6: Mestiere è che si fornisca di molte virtudi quelli che non si vuole aguagliare a neuno.

[2] Stat. sen., 1309-10 (Gangalandi), dist. 1, cap. 4, vol. 1, pag. 42.26: Et di somelliante pena giudichiamo che sieno puniti tutti li advocati, e' quali, a favorare lo errore de li eretici, lo scaltrito inimico suscita, o vero amaestri li illiciti difenditori; spetialmente, con ciò sia cosa che la follìa aguellia coloro e' quali insoza; se non se essi, premessa l'ammonitione, si rimarranno, et a la loro vita conselliaranno.

[3] Fr. da Barberino, Doc. Am., 1314 (tosc.), pt. 9. Proemio.11, vol. 3, pag. 287: Con man sinistra la statera aguaglia, / ché non è iusto chi tra due disguaglia.

[4] Dante, Commedia, a. 1321, Par. c. 25.126, vol. 3, pag. 423: Perché t'abbagli / per veder cosa che qui non ha loco? / In terra è terra il mio corpo, e saragli / tanto con li altri, che 'l numero nostro / con l'etterno proposito s'agguagli.

[5] Guido da Pisa, Declaratio, a. 1328 (pis.), c. 3.37, pag. 48: Et se poi guardi a la scriptura mista / del nome di Caron, tu vedrai come / per la carne diventa l'alma trista; / ond'agualliando in tal modo le some / come tu dèi, Lucan, tu vederai / che non ci à fior alcun qui sanza pome.

[6] Bosone da Gubbio, Capit., c. 1328 (eugub.), 44, pag. 378: Et la ragion per cui da lor non pere / descriver per Vergilio el vuol mostrare / ch'ebbe da' libri suoi molto savere. / Questi li mostra come per mal fare / si dèe ricever pena et poi aguaglia / la pena e 'l mal, come piú può adequare.

1.1 Considerare uguale; comparare, confrontare.

[1] Andrea da Grosseto (ed. Selmi), 1268 (tosc.), L. 3, cap. 16, pag. 238.15: La bontà del fedele amico non si può aguagliare nè ad auro nè ad argento.

[2] Bono Giamboni, Vizi e Virtudi, a. 1292 (fior.), cap. 8, pag. 20.26: E l'Apostolo disse: Non son degne da aguagliare le passioni di questo tempo alla gloria di vita eternale.

[3] Dante, Commedia, a. 1321, Par. c. 22.105, vol. 3, pag. 369: né mai qua giù dove si monta e cala / naturalmente, fu sì ratto moto / ch'agguagliar si potesse a la mia ala.

[4] Bibbia (06), XIV-XV (tosc.), Is 40, vol. 6, pag. 531.10: 25. E dice lo Santo: a cui m'avete assomigliato e agguagliato? || Traduce l'adaequastis della Vulgata.

1.2 [Econ./comm.] Conguagliare.

[1] Doc. fior., 1299-1300, pag. 770.24: Mo(nta) questa faccia lb. LXXVIIJ s. VJ d. X tor., agualgliati a dì VIJ di giungnio anno treciento. Diederne, dì VIJ di giungnio anno treciento, lb. LXXVIIJ s. VJ d. X.

1.3 [Ret.] Rendere con parole equivalenti al fatto.

[1] Lancia, Eneide volg., 1316 (fior.), Libro 2, pag. 181.9: Chi narrerà lo strazio di quella notte? chi esplicherà le morti? o chi co lagrime potrà aguagliare le fatiche? L'antica città rovina, che signoreggiò per molti anni.

1.4 [Geom.] Dividere in due parti uguali.

[1] Restoro d'Arezzo, 1282 (aret.), L. II, dist. 1, cap. 2, pag. 52.5: E questo cerchio potemo chiamare equatore per doe vie: l'una è ch'elli aguallia lo mondo per mezzo da oriente ad occidente.

1.5 [Milit.] Radere al suolo.

[1] Fatti di Cesare, XIII ex. (sen.), L. Luc. 6, cap. 5, pag. 175.14: Quando il monte de' morti fu agualliato col bettifredi, elli scese in su' corpi de' morti al pari co li suoi nemici.

[2] Bono Giamboni, Orosio, a. 1292 (fior.), L. 7, cap. 7, pag. 448.31: E tutti i muri della cittade agguagliò colla terra.

2 Raggiungere, conseguire lo stesso grado, valore (di qsa).

[1] Jacopo della Lana, Inf., 1324-28 (bologn.), c. 5, 1-6, pag. 136, col. 1.3: Dixe che discese nel sigondo circo, el qual cinghia men luoco, zoè che è minore, ma è tanto più doloroxo che agualia ed eccede lo primo, e però dixe: E tanto piú dolor.

[2] Mazz. Bell., Storia (ed. Gorra), 1333 (pist.), pag. 448.27: Sotto li quali era la fronte bianca lattata e grande e le sue tempie risplendenti infino di sotto, ove li crini dell'oro per lucida visione ingrossavano; l'anpiezza della quale fronte da non credere niuna dirittura gli sarebe d'aguagliare.

[3] Petrarca, Canzoniere, a. 1374, 71.21, pag. 95: Con queste alzato vengo a dire or cose / ch'ò portate nel cor gran tempo ascose. / Non perch'io non m'aveggia / quanto mia laude è 'ngiurïosa a voi: / ma contrastar non posso al gran desio, / lo quale è 'n me da poi / ch'i' vidi quel che pensier non pareggia, / non che l'avagli altrui parlar o mio.

[4] Petrarca, Canzoniere, a. 1374, 325.6, pag. 401: Come poss'io, se non m'insegni, Amore, / con parole mortali aguagliar l'opre / divine, et quel che copre / alta humiltate, in se stessa raccolta?

2.1 Mettersi allo stesso livello di, conseguire (un valore).

[1] Dino Compagni, Rime, XIII ui.di. (fior.), 5.12, pag. 367: Ciò ch'io dico vèr te, provo neente / Appo ben canoscente / Che nobeltate et arte insieme aguaglie. / E grande nobiltà non t'à mistiere, / Nè gran masnad'avere; / Chè cortesia mantien leggiera corte.

2.2 Unirsi (a qsa, astratto).

[1] Simone Fidati, Ordine, c. 1333 (perug.), pt. I, cap. 8, pag. 622.20: O quanto è buono il pensiero della morte umile, che s'agguaglia all'orazione e debbasi aspettare in desiderio per essere con Cristo, e per non fare i peccati di questa vita!

[u.r. 30.11.2017]