AGIARE v.

0.1 agi, agiar, agiare, agiarsi, agiasse, agiata, agiate, agiati, agiato, agiatti, asciata, asciato, asgiato, asïaa, asiada, asïadha, asiadhi, asïadhi, asïadho, asiadi, asiado, asïao, asiata, asiato, assiada, axati.

0.2 Fr. ant. aisier (cfr. DEI s.v. agiare).

0.3 Guittone, Rime (ed. Contini), a. 1294: 2.

0.4 In testi tosc.: Guittone, Rime (ed. Contini), a. 1294; Distr. Troia, XIII ex. (fior.); Conti morali (ed. Zambrini), XIII ex. (sen.).

0.5 Locuz. e fras. agiare le ricchezze 1.2.

0.7 1 Fornire di agio e comodità; dare o ricevere conforto di cibo, bevande, ricovero. 1.1 Pron. Agiarsi insieme. 1.2 Fig. Fras. Agiare le ricchezze: difenderle e incrementarle. 2 Assol. Provare una sensazione di benessere, essere felice.

0.8 Elena Artale 10.03.1999.

1 Fornire di agio e comodità; dare o ricevere conforto di cibo, bevande, ricovero.

[1] Distr. Troia, XIII ex. (fior.), pag. 182.10: E poi mentre che 'l tenpo delle triegue durò, pensaro di riposarsi e d'agiare li chavalli e di guerire li fediti e di racconciare l'armi ch'erano dirotte.

[2] Deca prima di Tito Livio, XIV pm. (fior.), L. 4, cap. 9, pag. 377.15: Marco Geganio il consolo incontanente si mise alla via con tutta l'oste, e attendossi presso a' nemici a tre miglia; ed essendo già presso a farsi notte, elli comandò che la sua gente s'agiasse di mangiare e di bere, e ch'elli si riposassero.

1.1 Pron. Agiarsi insieme.

[1] Conti morali (ed. Zambrini), XIII ex. (sen.), 9, pag. 55.2: El pretie l'albergó volontieri, e molto ebe cara la sua venuta, perchè l'aveva veduta altra volta; e fecele apparecchiare molto bene da mangiare per agiarsi ensieme.

1.2 Fig. Fras. Agiare le ricchezze: difenderle e incrementarle.

[1] Guittone, Lettere in prosa, a. 1294 (tosc.), 1, pag. 6.22: O quanto e de quante parte periglioso travaglio e dura pena reciever vedemo ad esti Grandi in difendere amici e conculcare nemici, in reggier li soi e 'l suo, in iscanpare ed agiarele povere suoie ricchesse! Che montano dunque queste grandesse, se non pro, non honore, non allegressa fanno, sensa el contrario doppio? E, se pro e honore vi fusse, e netto di dannaggio e d'onta, pagamento dov'è?

2 Assol. Provare una sensazione di benessere, essere felice.

[1] Guittone, Rime (ed. Egidi), a. 1294 (tosc.), Canz. 30.38, pag. 78: Gravezza in corpo certo / face, oh, che poco, ov'è dolcezza in core! / E, quando evvi amarore, / non guaire corpo in agiar ben monta. / Ov'om falla e prend'onta, / onni sua gioi de noi dea star meschiata. / Non ha giá mai savor non bono a bono, / ni fore suo savor propio è bon loi, / sí como è certo noi.

[u.r. 21.03.2006]