AGONE (1) s.m.

0.1 agone, nagoni.

0.2 Lat. agon, agonem (LEI s.v. agon).

0.3 Jacopone (ed. Ageno), XIII ui.di. (tod.): 1.1.

0.4 In testi tosc.: Boccaccio, Caccia di Diana, c. 1334.

In testi mediani e merid.: Jacopone (ed. Ageno), XIII ui.di. (tod.); Anonimo Rom., Cronica, XIV.

0.7 1 Combattimento, lotta, battaglia. 1.1 Essere in agone: agitarsi.

0.8 Elena Artale 15.04.1999.

1 Combattimento, lotta, battaglia.

[1] Boccaccio, Caccia di Diana, c. 1334, cant. 18.9, pag. 42: Io, che veduto lungamente avea / le nuove cacce e 'l ritornare al piano / e 'l rimontar della turbata dea / e lo scender dell'altra ed il sovrano / miracol fatto in non lunga stagione, / [[...]] mi ritrovai di quel mantel coperto / che gli altri usciti dello ardente agone; / e vidimi alla bella donna offerto, / e di cervio mutato in creatura / umana e razionale esser per certo: / ma non ingiustamente, ché natura / non mise mai valor né gentilezza / quant'è in lei, onestissima e pura.

[2] Boccaccio, Teseida, 1339-41 (?), L. 2, ott. 11.6, pag. 300: perciò che, dopo Anfiorao, Tideo / stato era ucciso, e 'l buono Ippomedone, / e similmente il bel Partenopeo, / e più Teban, de' qua' non fo menzione, / innanzi e dopo al fiero Campaneo; / e dietro a tutti, in doloroso agone, / Etiocle e Polinice, ferito, / morti, e Adastro ad Argo era fuggito...

[3] Gl Boccaccio, Chiose Teseida, 1339/75, L. 2, 11.6, pag. 300.36: [agone]: battaglia.

[4] Anonimo Rom., Cronica, XIV, cap. 6, pag. 26.28: Puoi se domannao una grazia e uno dono a Romani. Da vero che llo ioco de Nagoni non era fatto.

1.1 Essere in agone: agitarsi.

[1] Jacopone (ed. Ageno), XIII ui.di. (tod.), 34.70, pag. 123: Omo posto en altura en fievele scalone, / si illo è en agone, pareme gran follia: / rompennose la scala, a terra è sua mascione; / fassene puoi cancione de la sua gran pazia: / granne è la frenesia non metterse a vedire / a che fin dego venire tutte suoi operate.

[u.r. 18.11.2010]