AGRESTO (1) agg.

0.1 agresta, agreste, agresti, agresto.

0.2 Lat. agrestis (LEI s.v. agrestis).

0.3 Proverbia que dicuntur, XIII pi.di. (ven.): 1.

0.4 In testi tosc.: Bonagiunta Orb. (ed. Contini), XIII m. (lucch.); Dante, Rime, a. 1321; Metaura volg., XIV m. (fior.); Giovanni Colombini, a. 1367 (sen.).

In testi sett.: Proverbia que dicuntur, XIII pi.di. (ven.); Giacomino da Verona, Babilonia, XIII sm. (ver.); Paolino Minorita, 1313/15 (venez.).

0.6 N Il senso fig., che in 1 non si separa dal senso proprio, è att. nel corpus molto prima di quest'ultimo.

0.7 1 Di sapore asprigno, amaro. Fig. Che dà amarezza, dolore. 1.1 Arcigno, severo. 1.2 Aspro, violento.

0.8 Elena Artale 12.04.1999.

1 Di sapore asprigno, amaro. Fig. Che dà amarezza, dolore.

[1] Proverbia que dicuntur, XIII pi.di. (ven.), 342, pag. 537: Çò q'eu digo de femene, Dieu me 'nde sïa teste, / no 'l digo per eniuria, qe me sia stae agreste, / qé molti n'ave deporti a çardini et a feste; / mai ver digando scrisi 'sto fato q'en ler este.

[2] Bonagiunta Orb. (ed. Contini), XIII m. (lucch.), canz. 1.34, pag. 261: O Deo, ché non m'avene / com'al leon selvaggio, / che tutto tempo vive p[ode]roso / e odïoso sensa pïetate, / acciò che 'n veritate / lo meo greve dolor mostrar potesse / e la mia pen'agresta / per opra manifesta, / perché la gente mei' me lo credesse? / Credo che non feràe / lontana dimoransa / lo core meo, che tanta pena dura; / mentre che viveràe, / serà for di speransa / d'aver giamai solasso né ventura.

[3] Giacomino da Verona, Babilonia, XIII sm. (ver.), 114, pag. 642: E quand ell'è al caldo, al fredo el voravo esro, / tanto ge pare-l dur, fer, forto et agresto, / dond el non è mai livro per nexun tempo adeso / de planto e de grameça e de gran pena apresso.

[4] Giordano da Pisa, Quar. fior., 1306 (pis.>fior.), 23, pag. 121.21: uno che fosse re, e egli gli fosse tolto il reame e cacciato via, e trovassesi povero e ribaldo, qual credete che fosse maggior miseria: o quella di costui o quella di colui che sempre si fu povero? Troppo più agresta povertà è quella di colui che fu ricco, però che quegli l'ha per natura, non se ne cura, ma questi non è così.

[5] Dante, Rime, a. 1321, 16.6, pag. 52: Poi, quando fie stagion, coi dolci impiastri / farà stornarvi ogni tormento agresto, / ché 'l mal d'Amor non è pesante il sesto / ver' ch'è dolce lo ben.

[6] Palladio volg., XIV pm. (tosc.), L. 4, cap. 19, pag. 155.27: Dicesi che la midolla loro agresta si muta in dolce, se 'l seme che si dee porre si maceri prima in molsa d'acqua per tre dì, ovvero in latte di pecora. In altro modo diventa quel di mezzo dolce...

[7] Metaura volg., XIV m. (fior.), L. 2, cap. 30 ch., pag. 290.4: Onde in Cicilia si truova un'acqua acetosa, onde li uomini di quel paese l'usano per aceto; e ne la Magna in molti luoghi si truova acqua agresta, e li uomini di quel paese l'usano per medicina laxativa. E in uno luogo che ssi chiama Calyen esce un'acqua amara, e di tanta amaritudine che ogne altr'acqua che v'entra cambia e falla amara...

[8] Giovanni Colombini, a. 1367 (sen.), 28, pag. 102.21: così si figura l'amore, non ogni otta mostra quel che è dentro, e non continuo mostra la dolcezza de' suoi frutti, però che non meno piace perchè alcuna otta sia celato mostrando cose agreste e dure...

[9] Sacchetti, Rime, XIV sm. (fior.), 272.5, pag. 324: Per poter far<e> come vuol nostra madre / bandi con altro suono che di fisco, / vuolsi lasciar posare il badalisco / e fuggir de le voci cose ladre, / come agrume e vivande agreste e gnadre, / che di collera fanno al petto visco, / sì che non è assenzio o malbavisco / che possa ritondar tal voci quadre.

[10] Bibbia (06), XIV-XV (tosc.), Ec 7, vol. 6, pag. 31.12: [26] Io sguardai tutte le cose nel mio animo per sapere sapienza e ragione, acciò ch'io conoscessi la empietade dello stolto e lo errore dello insipido. [27] E poi trovai ch'era femina, e più agresta che la morte; però che ella ha lacciuolo e rete da cacciatori, e pigliano gli uomini, e le mani sue sono ritorte e giunchi per legare.

1.1 Arcigno, severo.

[1] Andrea da Grosseto (ed. Selmi), 1268 (tosc.), L. 2, cap. 49, pag. 155.9: De la quale anche è detto, ch'è la prima [la] fede, che die combattere le cose turbide, con agresto volto; dubbiosa sorte di battaglia, addomanda 'l campo. Et così per la fede tu dei ricevere battaglia e co le mani combattere, e innanzi ti de' lasciare morire che tu la fede abbandoni...

[2] Paolino Minorita, 1313/15 (venez.), cap. 26, pag. 31.18: Veramente questa vertude à IJ extremitade assè viciose. La prima si è axerbeça, per la qual l'omo è plu agresto e plu duro de çò k'el de' raxonevelmente a volerse recrear en algun çogo; et è greve a quelli che se vol solaçar raxonevelementre, nè çò po çença [tristicia] sostegnir.

1.2 Aspro, violento.

[1] Alberto della Piagentina, 1322/32 (fior.), L. 4, cap. 7, pag. 173.10: Perciò nè voi - posti in avanzare in virtude - veniste per discorrere in ricchezze e per marcire in volontadi carnali: con ogni fortuna ordinar dovete agresta battaglia: acciò che voi la trista non oppriema, nè la ioconda corrompa; occupate il mezzo con forze virili.

[u.r. 15.05.2023; doc. parzialm. aggiorn.]