0.1 ah, ha.
0.2 LEI s.v. ah.
0.3 Guinizzelli (ed. Contini), a. 1276 (tosc.): 1.
0.4 In testi tosc.: Guinizzelli (ed. Contini), a. 1276 (tosc.); Chiaro Davanzati, XIII sm. (fior.); Palamedés pis., c. 1300; Bind. d. Scelto (ed. Gozzi), a. 1322 (sen.).
In testi sett.: Arte Am. Ovid. (D), XIV pm. (ven.).
In testi sic.: Accurso di Cremona, 1321/37 (mess.).
0.7 1 Esclamazione lamentosa che esprime desiderio, doloroso rammarico o stupore. 1.1 Introduttivo di un'invocazione, preghiera o maledizione. 2 Esclamazione interrogativa.
0.8 Elena Artale 30.07.1999.
1 Esclamazione lamentosa che esprime desiderio, doloroso rammarico o stupore.
[1] Guinizzelli (ed. Contini), a. 1276 (tosc.), 17.9, pag. 479: Par, sì lorina, figliuola d'un tuzzo / de la Magna o de Franza veramente; / e non se sbatte cò de serpe mozzo / come fa lo meo core spessamente. / Ah, prender lei a forza, ultra su' grato, / a bagiarli la bocca e 'l bel visaggio / e li occhi suoi, ch'èn due fiamme de foco!
[2] Chiaro Davanzati, XIII sm. (fior.), canz. 22.74, pag. 83: Isperando, ciò che disi[o] avere, / ah quanto mal ch'avere / mi fa lo non-savere!
[3] Monte Andrea (ed. Minetti), XIII sm. (fior.), Canz. 8.29, pag. 88: Qual ommo è di ricore bene altero, / trovasi amici, parenti, serviziali: / al suo piacere sono tanti (e quali!) / quanti ne sa voler, pur ched ei cheda. / Sed e' nonn- à avarizia e misertà, / (Onor lo guida!) à di sé libertà: / nominanza bon, a[h], di llui fa frutto! / S'e' vuol, del Presgiö è sengnore in tuto, / reggendo sé con senno e con misura.
[4] Bind. d. Scelto (ed. Gorra), a. 1322 (sen.), cap. 365, pag. 429.22: Ahi bella de le belle, che sembrate de le cose spirituali del paradiso, che sete lume di tutta beltà e che sete desiderata sopra tutte quelle che più vagliono, ah! come agramente m'à preso amore e distretto per la vostra divina beltà...
[5] Simintendi, a. 1333 (tosc.), L. 11, vol. 3, pag. 38.20: Ma per ciò che tu ti parti per dovere morire, io vorrei che tu m'avessi menata teco. Ah! come sarebbe stata utole cosa essere venuta teco; però ch'io nonne averei menata alcuna cosa della vita del corpo sanza te, e la morte non sarebbe stata divisa.
[6] Accurso di Cremona, 1321/37 (mess.), L. 3, cap. 5, vol. 1, pag. 125.23: Ha, dei boni, que tenebri suffristivu vuy qui nassissiru di cuntantu splenduri!
[7] Gl Comm. Arte Am. (A), XIV pm. (pis.), ch. 196, pag. 579.19: «Ah»: segno di meravigliare. || Cfr. Ov., Ars am., I, 705: «A! nimia est iuveni propriae fiducia formae».
[8] Arte Am. Ovid. (D), XIV pm. (ven.), L. I, pag. 502.11: Ah, fellonia! Lo inimigo non è da fir temudo dal'amante...
[9] Cinquanta miracoli, XIV pm. (ven.), 10, pag. 23.1: El se leçe ke una zovene vergene vete in vision de spirito la anema de una contessa fir presa da demonij e portada a lo inferno. Plançando la dita anema e digando: «Ah, misera e caytiva! Como eo posso eser dolentre che eo era asè casta e misericordiosa; ma per ornamento soperclo e van de doso e de faça, del qual eo fo spesso castigada e represa a penitentia (no lo fei) eo vegno tirada a tanta danation e privada de la verasia gloria?»
1.1 Introduttivo di un'invocazione, preghiera o maledizione.
[1] Palamedés pis., c. 1300, Pt. 2, cap. 53, pag. 109.9: Incontenente che la donzella vide venire Febus, ella s'inginocchiò contra lui [[...]]. Febus, che di questo fu dolente troppo fieramente, fesi inanti co molto mal talento, e disse: - Ha mercé, franca donzella, per Dio non mi aunite sì villanamente! Or sappiate che voi m'avete fatto grande vergogna di ciò che voi v'inginochiaste.
[2] Tavola ritonda, XIV pm. (fior.), cap. 116, pag. 456.7: Così mi doni Iddio tanta grazia, ch'io l'abbia alle mie mani; chè volentieri gli farei tagliare la testa -. E Tristano disse: - Ah sire messer lo castellano, queste cose che si fanno in avventura d'arme, non si debbono tenere a onta nè a disinore -. E a tanto, gli cavalieri si levano da tavola; e a Tristano pareva mille anni che venisse la mattina e ched egli si dipartissi fuori di quella rôcca.
[3] Dom. da Monticchiello, Lett., a. 1367 (sen.), lett. 13, pag. 53.6: Che almeno mi dia tanta grazia che io mi veggia cominciare la prima via purgativa, che puoi avarò isperanza delle altre. Ah Dio aitami! Jesù Cristo soccorremi! Sposo santo alluminami! Creatore ricevemi nella tua grazia, non mi lassare...
[4] Bibbia (08), XIV-XV (tosc.), Gioel. 1, vol. 8, pag. 167.16: 14. Santificate lo digiuno, e chiamate lo popolo, e radunate tutti li vecchi che sono abitatori della terra e chiamateli nella casa di Dio; e gridate a Dio: 15. Ah, ah, ah, quasi dica: guai, guai, guai al dì; però che appresso è lo dì del Signore, e quasi come guastamento verrà e uscirà dal potente.
[1] Sacchetti, Trecentonovelle, XIV sm. (fior.), 61, pag. 134.17: Bonifazio, udendo la cagione, credette il signore facesse per aver diletto, e quasi cominciò a sorridere. Disse il signore: - Tu ridi, ah? io ti farò ben rider d'altro verso. Menatelo là alla prigione, e guardate non fuggisse.
[u.r. 12.04.2006]