ALANO s.m./agg.

0.1 alan, alani, alano.

0.2 Spagn. alano (Nocentini s.v. alano).

0.3 Boccaccio, Caccia di Diana, c. 1334: 1.

0.4 In testi tosc.: Boccaccio, Caccia di Diana, c. 1334.

In testi mediani e merid.: Anonimo Rom., Cronica, XIV.

In testi sic.: Sposiz. Pass. s. Matteo, 1373 (sic.).

0.7 1 Razza di cane a pelo raso, grande e forte. 2 Agg. Di o da cane alano.

0.8 Pär Larson 27.11.1998.

1 Razza di cane a pelo raso, grande e forte.

[1] Boccaccio, Caccia di Diana, c. 1334, cant. 11.33, pag. 32: E dietro a questi, con piene le mani / di archi e di saette, correr vidi / tre donne preste con tre grandi alani, / lasciando que' con altissimi gridi, / com'io già dissi, e sopra que' giro / feroci assai...

[2] Matteo Villani, Cronica, 1348-63 (fior.), L. VII, cap. 48, vol. 2, pag. 71.23: Il tiranno, perch'avea comandato che 'l salvaggiume non si pigliasse con alcuno ingegno, fuori che co' cani o uccelli, non avendo compassione alla sempricità del villano, né al caso occorso, incrudelì contro al semprice; e mandato per li suoi cani alani, nella sua presenza il fece morire e dilacerare a cquelli.

[3] Fazio degli Uberti, Dittamondo, c. 1345-67 (tosc.), L. 3, cap. 17.58, pag. 233: Ben dèi pensar che la caccia fu bella / di cavalieri e d'argomenti strani, / quando fra noi ancor se ne novella. / Segugi, gran mastini e fieri alani / v'erano molti e tra quelli una schiatta / che prendono i leon: ciò son gli albani.

[4] Sposiz. Pass. s. Matteo, 1373 (sic.), cap. 26, par. 3, vol. 2, pag. 117.25: Figlu saiu, la tua doctrina! Tucti li genti da la matina insigni fina a la vespertina: or si a la cruchi cum testa clina. Li manu santi, quand'eran sani, multiplicaru li chinqui pani; desti vidanda, ma a cani alani: or sun squarchati cussì li mani.

[5] Anonimo Rom., Cronica, XIV, cap. 9, pag. 55.23: Questo missore Lucchino, benché guardie avessi de uomini da pede e da cavallo a muodo regale, nientedemeno abbe una speziale e nova guardia con seco. La guardia soa erano doi cani alani granni e terribili, gruossi como lioni, lanuti como pecora. L'uocchi avevano rosci e terribili. Questi doi cani alani sempre lo sequitavano per la corte, l'uno dalla parte ritta, l'aitro dalla parte manca.

[6] Sacchetti, Trecentonovelle, XIV sm. (fior.), 4, pag. 10.22: Fra molti de' casi che gli avvennono, fu questo, che uno ricco abate, avendo commesso alcuna cosa di negligenza di non avere ben notricato due cani alani, che erano diventati stizzosi, ed erano del detto signore, li disse che pagasse fiorini quattromila.

2 Agg. Di o da cane alano.

[1] Fazio degli Uberti, Dittamondo, c. 1345-67 (tosc.), L. 5, cap. 21.3, pag. 395: La novitá de' volti, ch'io vedea, / diletto m'era; e nondimen temenza / de' feri denti alan, mirando, avea: / perché, quando venia in lor presenza, / digrignavano il ceffo, come i cani / a l'uom, del qual non hanno conoscenza.

[u.r. 06.02.2018]