ALEMANNO agg./s.m.

0.1 alamani, alamanna, alamanne, alamanni, alamanno, alamano, alemagni, alemani, alemanni, allamanno, allamano, allemani; x: alemagno.

0.2 Lat. alamannus, di origine germ.

0.3 St. de Troia e de Roma Laur., 1252/58 (rom.): 2.

0.4 In testi tosc.: Bono Giamboni, Vegezio, a. 1292 (fior.); Fatti di Cesare, XIII ex. (sen.).

In testi sett.: Cronica deli imperadori, 1301 (venez.); Stat. trent., c. 1340; Dondi dall'Orologio, Rime, XIV (padov.).

In testi mediani e merid.: St. de Troia e de Roma Laur., 1252/58 (rom.).

0.5 Le forme con ‑gn‑ sono dovute all'influsso di Alamagna / La Magna 'Germania'.

0.6 A Doc. sen., 1263: Arione il Monio l'Alamano; Doc. sen., 1263: Gionata l'Alamano; Doc. sen., 1263: Gilio l'Alamano di Tresi. || Cognome di tipo francese.

N Nei volgarizzamenti di testi lat. il termine si riferisce all'antico popolo germanico degli Alemanni. Nonostante ciò non pare corretto operare una suddivisione degli ess. tra le accez. 'alemanno' e 'tedesco' in quanto - come mostrano chiaramente i testi - gli stessi autori / volgarizzatori non distinguevano tra popoli antichi e moderni.

0.7 1 Tedesco, proveniente dalla Germania o fatto alla maniera tedesca. 2 Sost. Tedesco. 2.1 [Per antonomasia:] l'imperatore tedesco. 2.2 Estens. [Per antonomasia:] chi parla una lingua incomprensibile.

0.8 Pär Larson 05.11.1998.

1 Tedesco, proveniente dalla Germania o fatto alla maniera tedesca.

[1] Fatti di Cesare, XIII ex. (sen.), L. Luc. 2, cap. 15, pag. 103.24: Bidulfo, uno cavaliero alamanno, s'era lanciato avanti sopra le scafane, e tenea in mano una spada di fino acciaro, e l'alzò di gran vertù e ferì Vergenteo...

[2] Intelligenza, XIV in. (tosc.), 295.4, pag. 223: Udivi suon di molto dolzi danze, / in chitarre e carribi smisurati; / e trombe e cennamelle in concordanze, / e cembali alamanni assai triati; / cannon' mezzi cannoni a smisuranze, / sufoli con tambur' ben accordati...

[3] Lett. sen., 1321, pag. 331.12: Uno iscolaio alamanno è ad Imola, ed à tratti di Bolongnia tanti suoi livri, i quali avemo veduti, che vagliono parechie cientonaia di fiorini d'oro, sopra quali ebbe ragionamento di volere che noi li prestassimo moneta...

[4] Stat. trent., c. 1340, cap. 7, pag. 18.5: Le altre domenege no se faça, no se vada noma a la virgen Maria et a miser san Vilio et ay fray alamani, togando fora s'el vegnisse alchuna festa principal in domenega, che a quella festa se debia andar, plaçando al nostro ministro e ay soy consieri.

[5] Doc. tosc., a. 1362-65, pag. 251.13: I ghobbello allamanno di mazzero, a coperchio di mazero, fornito d'argento, dorato. Pesa onc. VIII 1/1. Vale tutto fior. X.

[6] Anonimo Rom., Cronica, XIV, cap. 18, pag. 148.10: Sallìo in sio pulpito Cola de Rienzi fra tanta bona iente. Vestuto era con una guarnaccia e cappa alamanna e cappuccio alle gote de fino panno bianco.

2 Sost. Tedesco.

[1] St. de Troia e de Roma Laur., 1252/58 (rom.), pag. 327.20: Et poi commatteo co li Alemagni et Iulianus per lo soa bontate fo facto siniore da li gallici. Et poi Constantius lo prese ad connestregere ke devesse retornare ad lo primo stato...

[2] Bono Giamboni, Vegezio, a. 1292 (fior.), L. 1, cap. 1, pag. 6.25: In che modo la poca gente de' Romani contra la moltitudine de' Galli averebbe avuto potenza? Come la loro piccola statura contra la grandezza degli Alemanni avrebbe avuto ardimento? || Cfr. Veg. Mil. 1, 1: «Quid adversus Germanorum proceritatem brevitas potuisset audere?».

[3] Guittone, Rime (ed. Contini), a. 1294 (tosc.), Canz. 4.69, pag. 208: A voi che siete ora in Fiorenza dico, / che ciò ch'è divenuto, par, v'adagia; / e poi che li Alamanni in casa avete, / servite ·i bene, e faitevo mostrare / le spade lor, con che v'han fesso i visi, / padri e figliuoli aucisi...

[4] Fatti di Cesare, XIII ex. (sen.), L. Luc. 1, cap. 7, pag. 79.13: Li Alamanni vi vennero, li Potevini, buoni combattitori, e li Franceschi e li Lombardi, e li Toscani, quelli di vernante, e quelli di verso lo monte Sa' Micheli, là dove lo mare enfia e disenfia...

[5] Cronica deli imperadori, 1301 (venez.), pag. 213.38: Carlo dito Martello. Questo fo homo de molte gran bathalgie: ello suiugà quelli de Saxogna per arme, el vense Lamfredo dux deli Allemani, e Allemagnia lu feze a sì respondere.

[6] Pistole di Seneca, a. 1325? (fior.), 124, pag. 418.12: Perchè pettini tu così curiosamente i tuoi capelli? quanto tu gli avrai ben puliti, e sparti al modo de' Turchi, o attrecciati, o avviluppati come gli Alemanni, e a ogni altra usanza, sì avrà ciascuno cavallo, e ciascuno leone i crini più spessi di te.

[7] Doc. fior., 1304-29, pag. 33.1: Uno Alamanno, il quale ne scrisse More e Duccio che no 'l chonoscevano, dè avere, dì 9 di genaio 315, il quale ne scrisse More e Duccio che s'inghanòe a 12 pezzi di cera che C[i]one Bonsengnore e Francescho Balducci chonperarono da lui per loro, sichè l'Alamano gl'ebbe meno, overo i chonpangni di Bardi C[i]one e Francescho gli pagharo e falaro[no] a lo scrivere.

[8] Giovanni Villani (ed. Porta), a. 1348 (fior.), L. X, cap. 231, vol. 2, pag. 412.27: E tornato messer Marco in Milano, dissensione nacque tra la sua gente dagli Alamanni di sopra a quegli di sotto, cioè di Valdireno, per invidia che quegli di Soavia erano più di presso al signore, e meglio pagati; e ben Vc a cavalio se ne partirono...

[9] Pegolotti, Pratica, XIV pm. (fior.), pag. 251.24: Diritti di mercatantie che si paga in Anguersa et Brabante per le gente che sono previlegiate dal duca di Brabante, ciò sono alamanni, inghilesi, e fiorentini, e genovesi, essendo la stapola de' mercatanti risedente in Anguersa; e quella franchigia ànno le dette gente l'uno come l'altro...

[10] Gl Simone da Lentini, 1358 (sirac.), cap. 6, pag. 18.19: Congregatu lu so exercitu di li Normandi, et va adossu di lu Papa; et fortimenti combattendu, comu era costumatu, li Longobardi si misiru in fuga et li Alamanni, czo è li Tudischi, lassaru in campu. Et insembli combattendu li Normandi cum li Tudischi, li Normandi appiru la vittoria et quasi tutti li Tudischi foru auchisi in campu.

[11] x Doc. prat., 1363 (2), pag. 392: per cientosesanta paia di dita da guanti a la gh(u)isa de la Mangna, chonperò da uno alamanno, per s. sete paio, chosì chostarono; montano f. quarantasei s. sedici.

[12] Fazio degli Uberti, Dittamondo, c. 1345-67 (tosc.), L. 4, cap. 13.68, pag. 291: Da lui partito, in vèr la Germania / mi trassi, avendo l'occhio in vèr ponente, / come Solino mi facea la via. / German son detti per la molta gente / che germina il paese e Alemanni / da Leman, fiume ruvido corrente.

[13] x Poes. an. tosc., a. 1374 (3), p. 124: O del settimo ciel fermo vivagno, / Colonna e spera del cerchio vulcano; / O lustro, o comedia di quel buon Giano, / Che di Tarpea fusti fermo alemagno... || Sfugge completamente il senso di questo sonetto.

2.1 [Per antonomasia:] l'imperatore tedesco.

[1] Arrighetto (ed. Battaglia), XIV (tosc.), L. II, pag. 227.10: Il greco, il giudeo, il barbaro, il latino mi temono, ed hanno paura di me, onoranmi e amanmi. Non costringo io colla mia potenzia i principi e i popoli del mondo, e tutte le cose star suggette facc'io? Novellamente l'Alamanno, portato nelle bocche di Cicilia, combattendo perdè la sua ferza.

2.2 Estens. [Per antonomasia:] chi parla una lingua incomprensibile.

[1] Poes. an. fior., p. 1315, 62, pag. 964: Perdonami, reina di trestizia, / ch'a tal millanto non do fede alcuna. / Apri ben l'altra e l'una / orecchia e 'ntendi, ch'io non so' alamanno, / che 'l re Ruberto, fonte d'avarizia, / per non scemar del colmo de la Bruna, / passerà esta fortuna / e smaltirà 'l disnor temendo il danno.

[u.r. 18.01.2018]