ALFINE avv.

0.1 al fin, alfin, al fine, alfine.

0.2 Da fine 1 (DEI s.v. alfine).

0.3 Poes. an. tosc. occ., XIII: 1.

0.4 In testi tosc.: Poes. an. tosc. occ., XIII; Boccaccio, Filostrato, 1335-36 (?); Chiose Selmiane, 1321/37 (sen.).

In testi sett.: Paolino Minorita, 1313/15 (venez.); Jacopo della Lana, Inf., 1324-28 (bologn.).

In testi mediani e merid.: Jacopone (ed. Contini), XIII ui.di. (tod.).

0.7 1 Al termine (di un periodo di tempo, di una serie, di un processo); in conclusione.

0.8 Veronica Orazi 12.02.2002.

1 Al termine (di un periodo di tempo, di una serie, di un processo); in conclusione.

[1] Poes. an. tosc. occ., XIII, 35, pag. 22: [Al]fin tuto mi parto: / più cho lor non comparto, / perchè tuttor disparto / lo mio, per mala via.

[2] Jacopone (ed. Contini), XIII ui.di. (tod.), 11.93, pag. 101: Tanto so' gito parlando, / corte i Roma gir leccanno, / c'or è ionto alfin lo banno / de la mia presonzïone.

[3] Paolino Minorita, 1313/15 (venez.), cap. 27, pag. 33.8: In Asia fo atrovado [lo çogo] de le tavole da un che ave nome Atthalo. E siando destructo lo reame de Asia, quello çogo en molte mainere trappassà en Grecia et alfin malamente à occupado quelli del ponente.

[4] Jacopo della Lana, Inf., 1324-28 (bologn.), c. 5, 52-69, pag. 150, col. 2.2: Tristano . Fo quel de chi se lege che alfin fo morto per amore.

[5] Boccaccio, Filostrato, 1335-36 (?), pt. 4, ott. 2.3, pag. 109: Vennergli i Greci incontro, e con battaglia / dura quel giorno consumaron tutto; / ma de' Troiani alfine la puntaglia / non resse bene, onde opportuno al tutto / fu il fuggir con danno e con travaglia, / e molti ne moriro in doglia e lutto, / ed assai ve ne furon per prigioni, / nobili re ed altri gran baroni.

[6] Chiose Selmiane, 1321/37 (sen.), cap. 2, pag. 8.25: Ogni corporale creatura principio riceve ne la creatione, e poi cresce infino al suo tempo, e poi mènoma, e poi alfine muore...

[7] A. Pucci, Libro, 1362 (fior.), cap. 22, pag. 164.23: Dopo Samiramis li persii fecero re Arsirius, ma fu chiamato Diastones, e molti re d'Egitto furon poi per lui così chiamati; po' furon chiamati Tebei e poi Fastors, e alfine fur chiamati Faraoni.

[8] Petrarca, Canzoniere, a. 1374, 105.82, pag. 140: E 'n bel ramo m'annido, et in tal modo / ch'i' ne ringratio et lodo il gran disdetto / che l'indurato affecto alfine à vinto, / et ne l'alma depinto« I' sare' udito, / et mostratone a dito », et ànne extinto / (tanto inanzi son pinto, / ch'i' 'l pur dirò)« Non fostú tant'ardito »...

[9] Tristano Veneto, XIV, cap. 47, pag. 80.4: E cussì la damisela penssà tanto che dapuò ella deschonvrì lo so coracio a Governal, et sì li disse del tuto como ella amava Tristan sì maraveiosamentre qu'ella non amava algun al mondo tanto como ela faseva a lui. Et alfin disse la damisela a Governal: «Or faxé tanto che io lo abia, perqué se vui non meteré conseio de sto fato, io farò tanto qu'ello averà dalmancio, et io medesima altrosì».

[u.r. 13.12.2017]