0.1 alienacione, alienagione, alienassione, alienassioni, alienatione, alienationi, alienazione, alienazioni, allienagione.
0.2 Lat. alienatio, alienationem (LEI s.v. alienatio).
0.3 Stat. sen., 1305: 1.
0.4 In testi tosc.: Stat. sen., 1305; Stat. pist., 1313; Stat. fior., c. 1324; Stat. pis., a. 1327.
In testi mediani e merid.: Stat. perug., 1342.
0.7 1 [Dir.] Trasferimento di proprietą di un bene. 2 Smarrimento delle facoltą mentali, svenimento.
0.8 Pär Larson 12.11.1998.
1 [Dir.] Trasferimento di proprietą di un bene.
[1] Stat. sen., 1305, cap. 20, pag. 31.1: quando fusse bisogno di véndare alcuna cosa stabele. [[...]] non possa čssare venduta o vero in altro modo alienata senza coscienzia e parąula del Rettore e del Capitolo del detto Spedale. E s'alcuno facesse incontra, sia punito secondo che piaciarą al Rettore e al Capitolo del detto Spedale. E non vallia la vendita, o vero altra alienazione, la quale fusse fatta cosģ, cioč senza parąula del Capitolo; e anco non vallia alcuna impromessa la quale ad essa casione fusse fatta.
[2] Stat. pist., 1313, giunta, pag. 202.4: E ke tutte le carte di vendigione o di alienagione o di cessione e ongn'altra carta ke ssi tro[va]sse, ke fosse fatta delle ditte terre, case e possesioni, o ke p(er) inanēi si facessero in pregiudicio della ditta Opera, siano casse e vane e di nessuno valore...
[3] Stat. fior., c. 1324, cap. 54, pag. 80.20: neuno de la cittą o del distretto di Firenze possa comperare overo per alcuno altro titolo d'alienagione acquistare terre e possessioni e beni de' segnori Conti le quali sono poste nel distretto di Firenze, nč eziandio di loro fedeli dimoranti nel distretto di Firenze...
[4] Stat. pis., a. 1327, L. 3, cap. 84, pag. 176.39: Et se in altro modo per inansi s'allogasse overo s'alienasse, non vaglia nč tegna; et se alcuna allogata overo alienata ne fusse, di quella allogagione o alienagione si servi l'ordini della ragione.
[5] Stat. pis., 1330 (2), cap. 12, pag. 462.34: Et excepto che se la vendigione u vero alienassione facta, sarą per anni tre [innanti] commesso lo maleficio, et lo venditore u vero lo alienatore in possessione, u vero detentasione, rimarrą di po' la decta vendigione u vero alienassione; che in questo cazo non si stia al dicto del Capitano, ma sempre si presumma et s'intenda essere fraudulenta et fictisia quella vendigione et alienassione.
[6] Stat. perug., 1342, L. 2, cap. 73, par. 3, vol. 1, pag. 477.34: E entendase essere fatta l'alienagione de la cosa da esso, ciņ che la cosa de l'aliverato se trovasse apo 'l non aliverato e non acatastrato overo quegnunque altro, piubecamente overo secretamente, tacitamente overo expressamente, essere detenuta overo possederse overo egl frutte d'essa receverse...
[7] Boccaccio, Trattatello (Toled.), 1351/55, pag. 5.18: Oh scellerato pensiero, oh disonesta opera, oh miserabile esemplo e di futura ruina manifesto argomento! In luogo di quegli, ingiusta e furiosa dannazione, perpetuo sbandimento, alienazione de' paterni beni, e, se fare si fosse potuto, maculazione della gloriosissima fama, con false colpe gli fur donate.
[8] Cost. Egid., 1357 (umbro-romagn.), L. II, cap. 27, pag. 592.39: Volendo etiamdeo salutevelmente provedere a l'indempnitą de la Romana Ghiesia, per la presente constitutione cassemmo et irritemmo tutte le venditione, locatione, infeudatione, alienatione e ciascune concessione facte per alcun modo a pocho tempo o a no poco, de le ragione delle terre, di boschi, di molini, di pascui, de le case, di passagi, di ponti, del peschare, de le aque del conducto...
- Documento attestante tale atto giuridico.
[9] Stat. sen., c. 1331, cap. 17, pag. 28.11: Anco, si scrivano in esso Inventario tutte permutazioni e vendizioni et alienazioni de le dette cose, e tutte l'altre cose le quali parranno al Rettore et al suo Consčglio che sieno da scrivare a perpetua memoria.
2 Smarrimento delle facoltą mentali, svenimento.
[1] Pistole di Seneca, a. 1325? (fior.), 78, pag. 203.4: La doglia de' denti, degli occhi, e degli orecchi č maggiore, perch'ella nasce in luogo stretto, e la doglia del capo simigliantemente. E s'ella č smisurata, ella si converte in alienazione, o in sonno profondo non naturale. || Cfr. Sen. Ep. IX, 78, 9: «si incitatior est [[scil. dolor]], in alienationem soporemque convertitur».
[2] Ugo Panziera, Trattati, a. 1330 (tosc.occ.), 12, cap. 10, pag. 89, col. 2.22: quello che sarebbe negli altri sensuale dolore č facto in lui per divino conoscimento virtude. Nel principio di questo excellentissimo stato si ghustano con mirabile divina dulcedine excessivi fervori e amorose lachryme e dilectosi languiri e le suavi alienationi e le gioconde abstractioni e gli innamorati extasi e i copiosi iubili e gl'inconsiderabili rapti e le investigabili alterationi e le secrete revelationi e le superne visioni e le beatissime manifestationi.
[u.r. 13.12.2017]