ALIMENTO (1) s.m.

0.1 alementa, alemente, alimenta, alimente, alimenti, alimento.

0.2 Lat. alimentum (LEI s.v. alimentum).

0.3 Pietro da Bescapè, 1274 (lomb.): 1.

0.4 In testi tosc.: Doc. fior., 1279; Doc. pist., 1300-1; Giordano da Pisa, Prediche, 1309 (pis.); Stat. sen., 1309-10 (Gangalandi); Doc. prat., 1328-30.

In testi sett.: Pietro da Bescapè, 1274 (lomb.); Jacopo della Lana, Purg., 1324-28 (bologn.); Doc. moden., 1353; Sam Gregorio in vorgà , XIV sm. (lig.).

In testi mediani e merid.: Stat. perug., 1342.

In testi sic.: Accurso di Cremona, 1321/37 (mess.).

0.7 1 Sostanza nutritiva destinata agli organismi viventi. 2 Ciò che mantiene in vita qsa (una condizione, un evento, un sentimento, una passione) e ne favorisce lo sviluppo. 3 Plur. I mezzi di sussistenza che la legge impone di fornire nei casi previsti.

0.8 Chiara Coluccia 19.10.1999.

1 Sostanza nutritiva destinata agli organismi viventi.

[1] Pietro da Bescapè, 1274 (lomb.), 55, pag. 34: Partí la lux da tenebria, / Partí la nocte dala dia, / Et alla terra dé bailia / E potestá et segnoria. / De le' nasce lo alimento, / Herbe et leme et formento, / Blave e somença d'omia gran, / Arbori et fruite d'omiunca man.

[2] Giordano da Pisa, Prediche, 1309 (pis.), 23, pag. 181.17: Unde dice Salomone ai peccatori: «Abbiate timore, però che somma et subbita povertà sopraverrà ad voi, però che Dio subbitamente vi mette in inferno», et così di tutti li beni son privati li peccatori et di tutti li alimenti. Cotale pena pecuniaria non è data dalle leggi del mondo.

[3] Legg. S. Caterina, XIV in. (tosc.), str. 17.2, pag. 491: L'altro de' savi la domanda: / se vuole disputare degl'alimenti, / e se da loro viene la vivanda, / e qual dà più vita alle genti, / e se non fai ciò che 'l re comanda / dinanzi a noi che siamo qui presenti.

[4] Dante, Commedia, a. 1321, Inf. c. 25.86, vol. 1, pag. 426: Come 'l ramarro sotto la gran fersa / dei dì canicular, cangiando sepe, / folgore par se la via attraversa, / sì pareva, venendo verso l'epe / de li altri due, un serpentello acceso, / livido e nero come gran di pepe; / e quella parte onde prima è preso / nostro alimento, a l'un di lor trafisse; / poi cadde giuso innanzi lui disteso.

[5] Valerio Massimo, Libro II volg. B, a. 1326 (fior.), par. 14, pag. 9.17: Quale cosa era più splendiente di questa, quale cosa ancora era più utile? In pruova la gioventude rendeva il suo onore a' canuti, l'etade de l'uomo logorata per corso di tempo confortava con alimenti di favore li decti giovani intranti nella vita actuosa (m).

[6] Jacopo della Lana, Purg., 1324-28 (bologn.), c. 32, 124-141, pag. 708, col. 1.1: L'ago. Per questo 'ago' intende la sutrazione per la quale, exemplificando, la vespa atrage suo alimento.

[7] Accurso di Cremona, 1321/37 (mess.), L. 4, cap. 8, vol. 1, pag. 191.6: 2. Ca, yà sia chò que issa sustentassi benignissimamenti nutricanduli con soy alimenti X milia di li nostri citadini qui eranu stati rimasi da la sconfitta di Canna, non pertantu issa fu liberali a lu populu di Ruma salvu lu statu di li soy cosi stabili; ma Fabiu mutau lu aviri pocu, qui esti puvirtati, in aviri nienti, qui esti inopia.

[8] Palladio volg., XIV pm. (tosc.), L. 4, cap. 1, pag. 138.23: Alcuni fanno lo innesto un mezzo piè sotterra, sicchè la terra ricuopre, e barbavi entro il nuovo innesto; e riceve alimento sì dalla terra, come dalla nuova madre vite.

[9] Torini, Brieve collezzione, 1363-74 (fior.), pt. 2, cap. 12, pag. 247.21: Raguarda il fuoco e l'acqua, i quali sono tanto utili che sanza essi non si può vivere e perciò che ci alimentano sono detti alimenti: per accidente possono essere e sono nocivi e mortali.

[10] Bibbia (01), XIV-XV (tosc.), Gen 42, vol. 1, pag. 215.10: Vedendo Iacob, che gli alimenti si vendevano in Egitto, disse a' suoi figliuoli: perchè sete negligenti?

2 Ciò che mantiene in vita qsa (una condizione, un evento, un sentimento, una passione) e ne favorisce lo sviluppo.

[1] Comm. Rim. Am. (B), a. 1313 (fior.), ch. 190, pag. 877.28: Sono le ric[c]hezze poppe de l'ozio e l'ozio è alimento d'amore.

[2] Valerio Massimo, Libro II volg. B, a. 1326 (fior.), par. 65, pag. 40.6: E dice: ragionevole ordinamento fu il sopradecto, se tu vuoli raguardare il facto, overo la persona, imperciò che l'onore (n) è gratiosissimo alimento di virtude e degno di Periclo, dal quale s'incomincioe il potentissimo principio e potenza di dare tale guiderdone (o).

[3] Petrarca, T.F. III, 1371, 89, pag. 576: Poi vidi ond'ave appoggi ed alimenti / nostra memoria fragile e digiuna.

[4] Boccaccio, Esposizioni, 1373-74, c. VII (i), par.105, pag. 405.14: ma la seconda fu ed è nutrice degl'idii, cioè di coloro li quali divengono idii, cioè beati: per ciò che il dolersi e l'attristarsi delle cose men che ben fatte niuna altra cosa è che prestare alimenti alle vertù, per le quali i Gentili andarono nelle lor deità, secondo che le loro istorie ne mostrano, e noi cristiani per l'attristarci de' nostri peccati n'andiamo in vita eterna, nella quale noi siamo veri idii e non vani.

[5] Bel Gherardino, a. 1375 (tosc.), II, st. 23.6, pag. 127: E sì la prese sanza più indugiare, / e del grande disio, ch'è pieno d'alimento, / al suo volere di quelle rose colse, / e poscia per più volte se ne tolse.

[6] Sam Gregorio in vorgà , XIV sm. (lig.), L. 2, cap. 1, pag. 114.26: Or spanda[n]dose lo so nome e la fama per la contrâ, començà a esse' monto visitao da alcunne bone persone de la contrâ, le quae adugandoli cibi corporai reportavanne alimenti e cibi spirituai de monto santa dotrina ch'elo ge dava.

3 Plur. I mezzi di sussistenza che la legge impone di fornire nei casi previsti.

[1] Doc. fior., 1279, pag. 240.25: Item a messer lo conte G. Salvatico, f. ke fue del conte Rugieri mio f., libre V; e di questo voglo ke stea contento e per neuna altra ragione non possa ne debia più avere dela mia ereditade e dela mia ragione e né per neuno altro modo possa più kiedere né domandare, inperciò k'egli non m'à dati i miei alimenti sì come dovea e la mia ragione sì m'à molestata; e quando sono istata inferma quasi a morte, non m'à visitata, né non s'è portato di me sì come de fare nepote di sua avola.

[2] Doc. pist., 1300-1, pag. 236.3: MCCCj. Diedi a Cillo d(omi)ni Rube, p(er) lui a s(er) Tocto Parlieri, i quali li dae p(er) la dota di mo(n)na Cina molglie che fue di Pone d(omi)ni Rube, lb. CCCxxxviiij: fuorono le livre trece(n)to ve(n)ticinque p(er) la dota (e) le quatordici p(er) alime(n)ti, dielli dì xiij di magio, carta di paghame(n)to p(er) s(er) Lippo Cecchi.

[3] Stat. sen., 1309-10 (Gangalandi), dist. 2, cap. 40 rubr., vol. 1, pag. 400.29: Che ciascuno obbligato a restituire le dote, sia costretto di dare li alimenti a la femina.

[4] Doc. prat., 1328-30, pag. 49.11: Diambra che fue chonversa de lo Spedale di Chalimala ebbe dì xxx di Novembre per suo alimenti per li beni del detto Spedale lb. III. Diambra che fue chonversa de lo Spedale di Chalimala ebbe dì xxvi d'Abrile de la somma di quatro ... livere che dee avere l'anno per suoi alimenti per li beni che furo del detto Spedale, portolli monna Gnesa, figluola che fue di Puccio livere 2. Diambra che fue chonversa de lo Spedale di Chalimala ebbe il dì xvi di Dicembre lire 2 li quali de' avere per suoi alimenti ongne se' mesi da questo Spedale per li beni li quali noi tegnamo che fuoro del detto Spedale, sì chom'è carta per mano di Ser Ciuto di Ser Pericetto.

[5] Accurso di Cremona, 1321/37 (mess.), L. 4, cap. 4, vol. 1, pag. 173.6: Li quali cosi da poy que lu Senatu lu sappi da li consuli, cummandau et que lu sou campu incontinenti fussi lucatu per cultivarssi et que fussiru dati l'alimenti a la mulyeri et a li filyoli et que tuttu quantu issu avia perdutu fussi rifattu di lu publicu.

[6] Valerio Massimo, prima red., a. 1338 (fior.), L. 4, cap. 4, pag. 294.18: Le quali cose poichè il senato le seppe dal consolo, comandò che il colto fosse dato a lavorare incontanente al massajo della camera; e che fossero dati li alimenti alla moglie et a' figliuoli d'Attilio; e che quelle cose le quali avea perdute per la morte del castaldo, fossero ricomperate de la pecunia del comune.

[7] Stat. perug., 1342, L. 3, cap. 94, par. 1, vol. 2, pag. 147.2: Se la moglie d'alcuno con alcuno conmecterà adulterio overo fornicatione voluntariamente e 'l marito acuserà essa denante a la podestà overo capetanio overo d'altro de loro iudece de malefitie e proverà el dicto adulterio overo fornicatione, tucta la sua dota sia perpetualmente del suo marito e a la restitutione d'essa dota el marito de quilla e le suoie rede en nullo tempo siano costrecte, e 'l marito de quilla femmena a prestare overo dare a lieie gli alimenta per alcuno modo non sia costrecto.

[8] Doc. moden., 1353, par. 30, pag. 200.23: Anchora prometo al dito Cichino meo fradello stipulando e recevando per si et per la dita madona Maria mia mugere e per ugni altra persona a chi ço spetaxe de dovere restituere in tere et in cosse imobille le dite doyte et donaxon e de dovere alimentare la dita mia mugere e de dovere portare ugni pexo de matrimonio lo qualle si è dentro nue e de dovere construare e defendre sença danno lo predicto Cichino meo fradello e le soe rede et gi so' bene da la dita mia mugere e da le soe erede et da ugni altra persona per caxon de la dita doyta et donaxon e per chaxon di alimenti gi qua' se dovexeno prestare e per ugni altra caxon depende[n]te da le predite.

[9] Velluti, Cronica, 1367-70 (fior.), pag. 150.6: Convennemi fare compromesso in messer Paolo suo zio, e de' fiorini da 125 io dovea avere da Piero, e l'Agnola per la dota sua di fiorini 160 e lb. L di donagione, ed oltre a ciò 250 della sepoltura, e' vestimenti dell'Agnola e gli alimenti.

[u.r. 13.12.2017]