0.1 ales, alite.
0.2 Lat. ales (LEI s.v. ales).
0.3 Bestiario moralizz., XIII (tosc./aret.-castell.): 1.
0.4 Att. solo in testi di provenienza non univoca.
0.5 Accento non det.
Genere incerto in Bestiario moralizz., XIII (tosc./aret.-castell.).
0.6 N Doc.: cit. tutti i testi.
0.7 1 [Zool.] Uccello di grosse dimensioni identificabile prob. con l'ibis.
0.8 Veronica Orazi; Rossella Mosti 10.10.2005.
1 [Zool.] Uccello di grosse dimensioni identificabile prob. con l'ibis.
[1] Bestiario moralizz., XIII (tosc./aret.-castell.), 42.1, pag. 824: Ales è ucello di mala natura, / non maggia se non carne enterlasata, / sì como li s'avene per ventura / en canto di marina e defusata. / Carognia e carne morta sì devora: / quella è la vita che fa per usata; / non sa notare e no 'nde prende cura, / [e] fuggie l'acqua kiara e delicata.
[2] Rim. Am. Ovid. (C), XIV pm. (tosc.occ.>fior.), pag. 444.26: Lo studio di pigliare la alite fa pro, avegna che sia picciolo studio a pigliarla o col lacciuolo o con sampogna, overo fare li ritorti ami, ficcatovi cibi, i quali il divorace pesce inghiotta con disiderata bocca: o con queste cose o con altre tu· tt'hai a 'ngannare te medesimo furtivamente.
[3] Comm. Rim. Am. (C), XIV pm. (tosc.occ.>fior.), ch. 153, pag. 977.8: La alite, avegna che sia uno uccello di picciolo fatto, si è molto utile a contendere di pigliarla, per torre via il pensiero dell'amore.
[u.r. 26.04.2018]