ALLA (1) s.f.

0.1 ala, alla, alle.

0.2 Fr. halle (DEI s.v. alla 1).

0.3 <Zucchero, Esp. Pater, XIV in. (fior.)>: 1.

0.4 In testi tosc.: <Zucchero, Esp. Pater, XIV in. (fior.)>; Doc. fior., 1311-13.

N Att. solo fior.

0.6 N Doc.: cit. tutti i testi.

0.7 1 Esposizione e compravendita di merci e luogo ad esse deputato, mercato stabile o periodico.

0.8 Roberta Cella 19.12.2001.

1 Esposizione e compravendita di merci e luogo ad esse deputato, mercato stabile o periodico.

[1] <Zucchero, Esp. Pater, XIV in. (fior.)>, pag. 84.36: Dio non vuole neente che l'uomo faccia di sua magione mercato, nè ala, ond'elli cacciò quelli che vendeano, e comperavano nel tempio, che elli non vuole che l'uomo vi faccia nè piato, nè battaglie, nè bisogna nulla che sia secolare, anzi vuole che l'uomo intenda a lui lodare devotamente, e lui ringraziare di tutti suoi beni.

[2] Gl Pegolotti, Pratica, XIV pm. (fior.), pag. 17.21: Mercato in Toscana, e Piazza in più lingue. Bazarra e raba in genovesco. Fondaco in più lingue. Fonda in Cipri. Alla in fiammingo. Sugo in saracinesco. Fiera in Toscana e in più linguaggi. Panichiero in grechesco. Questi nomi vogliono dire luogora dove le mercatantie si vendono nelle cittadi e nelle castella e nelle ville - tutta maniera di vettuvaglia e cose bisognevoli per vita d'uomo, e biado e bestiame - i quali continuamente, e quali a certi tempi ordinati della settimana o vero mesi dell'anno.

- Denaro dell'alla: tassa o tariffa dovuta dal venditore per la partecipazione ad un mercato.

[3] Doc. fior., 1311-13, pag. 120.13: E dè dare, dì 15 d'ottobre, pagò per noi Cornachino a Marsilia per lo danaro dell'alla et per ostellagio et altre averie minute, lbr. due s. undici d. due di rinforzati, valsono, per s. 23 il fiorino: ponemo che Cornachino dè avere ne la decta karta fior. 2 d'oro s. 6 tor. pic..

- Alla di Bruggia: edificio pubblico adibito a mercato e magazzino della città fiamminga di Bruges.

[4] Giovanni Villani (ed. Porta), a. 1348 (fior.), L. XI, cap. 89, vol. 2, pag. 633.28: come piacque a Dio, e quasi fu uno miracolo, le donne e femmine di Bruggia congregate insieme, presono bandiere dell'arme del conte correndo in su la piazza dell'Alla di Bruggia, gridando in loro lingua: «Viva il conte, e muoiano i traditori!»...

[5] Giovanni Villani (ed. Porta), a. 1348 (fior.), L. IX, cap. 55, vol. 2, pag. 90.13: per la qual cosa lo re incontanente vi mandò messer Giacomo di San Polo sovrano balio di tutta Fiandra, con MD cavalieri franceschi, e con sergenti assai; e giunti a Bruggia, presono e fornirono i palagi de l'Alle del Comune e tutte le fortezze de la terra con guernigione di loro genti d'arme, istando la terra di Bruggia in grande sospetto e guardia.

[6] Pegolotti, Pratica, XIV pm. (fior.), pag. 241.5: Chi mette panni in Bruggia paga tolonneo in Bruggia 1 sterlino d'argento, cioè denari 4 de' sopradetti piccioli parigini, per balla o vero per ghibba; [[...]]. E se gli vuogli mettere in Bruggia, sì gli ti conviene mettere nell'alla di Bruggia, e paghi denari 2 parigini piccioli d'argento per panno, cioè denari parigini piccioli, di denari 12 parigini piccioli 1 grosso tornese d'argento; e puoglivi tenere dentro quanto ti piace.

[7] Pegolotti, Pratica, XIV pm. (fior.), pag. 239.20: In Bruggia si à due grandissime magioni a modo di grandissimi palagi, le quali magioni sì s'appellano alle, e nell'una alla sì si vendono pure panni di lana interi, e non s'apre se non 3 dì della settimana, cioè il mercoledì e 'l venerdì e 'l sabato; e nell'altra alla sì si vendono panni lani interi e a taglio e a tutte maniere che l'uomo volesse avere, e tutta la settimana sta aperta.

[8] Matteo Villani, Cronica, 1348-63 (fior.), L. 9, cap. 38, vol. 2, pag. 339.7: Il calzolaio trasse fuori la spada, e disse che chi volesse seguire con sua arme n'andasse all'alla di Bruggia, il perché molti de' mestieri il seguirono; e ragunati in sul mercato co· lloro arme e transegne stavano in punto, e atenti per rispondere a chi li volesse di quel luogo cacciare.

[u.r. 13.12.2017]