ALLEGATO (2) agg.

0.1 alegati, allegado, allegati, allegato, alleghati, alligati, alligato.

0.2 V. allegare 2.

0.3 Bono Giamboni, Vizi e Virtudi, a. 1292 (fior.): 1.2 [3].

0.4 In testi tosc.: Bono Giamboni, Vizi e Virtudi, a. 1292 (fior.); Zucchero, Santà , 1310 (fior.).

In testi sett.:Zibaldone da Canal, 1310/30 (venez.).

In testi mediani e merid.: Destr. de Troya, XIV (napol.).

0.7 1 Fissato (con una corda). 1.1 Fig. Tenuto stretto, avvinto. 1.2 [Dei denti:] offeso dalla sensazione prodotta da frutti acerbi o da cibi acidi o agri. 2 [Di metalli:] fuso insieme a formare una lega.

0.8 Veronica Orazi; Paolo Squillacioti 21.05.2002.

1 Fissato (con una corda).

[1] Bibbia (09), XIV-XV (tosc.), Mc 11, vol. 9, pag. 243.11: E dissegli: andate nel castello ch'è contro di voi, e incontanente che sarete entrati, troverete il poledro dell'asina alligato, sopra il quale ancora nullo degli uomini è seduto; scioglietelo, e menatelo.

1.1 Fig. Tenuto stretto, avvinto.

[1] Destr. de Troya, XIV (napol.), L. 35, pag. 289.13: Lo decto Polifeno aveva una sorella nobile e multo bella la quale, veduta che appe Alphenor mio compagno, arsey in concupiscencia de ley, et allegato de lo amore suo fo facto quasy senza signo.

1.2 [Dei denti:] offeso dalla sensazione prodotta da frutti acerbi o da cibi acidi o agri.

[1] Rustico Filippi, XIII sm. (fior.), son. 4.4, pag. 29: Su, donna Gemma, co·la farinata / e col buon vino e co·l'uova ricenti, / che la Mita per voi sia argomentata, / ch'io veggio bene ch'ell'ha alegati i denti.

[2] Zucchero, Santà , 1310 (fior.), Pt. 3, cap. 6, pag. 168.17: Ancora chi masticha le porciellane quand'elli èe i denti alleghati, sì è virtude di slegharlli...

- [Con uso fig. del concetto].

[3] Bono Giamboni, Vizi e Virtudi, a. 1292 (fior.), cap. 7, pag. 18.9: e però si dice nella Bibbia: «I padri nostri manicaro l'uve acerbe, e' denti de' figliuoli ne sono allegati».

[4] Bibbia (07), XIV-XV (tosc.), Ez. 18, vol. 7, pag. 440.5: li padri manicarono le uve acerbe, e li denti de' figliuoli sono alligati?

2 [Di metalli:] fuso insieme a formare una lega.

[1] Zibaldone da Canal, 1310/30 (venez.), pag. 22.31: Questa sì è la soa dreta riegolla che nui devemo fare onçe de çiaschuna sorta per si l'una de l'olltra e devemo mulltiplichar quelle onçe de l'una sorta cum li charati de l'oro ch'el ten la marcha e scriver quella molltipllichaçion per si da una parte dapuò che vu avé molltiplichado l'una sorta e sì devemo far l'olltra e puo' devemo açonçer intrame ste mulltiplichaçion in una suma e tuta quella suma devemo partir in tanti charati quanti nui vollemo (con)dure queste sorte, doncha dovemo partir in 20 e quello che nde vegnirà sì serà le onçe ch'el de' tornar cossì allegado e in quella fiada poremo veder quanto ello serà callado de pesso intrame le parte, over le sorte.

[2] Ottimo, Inf., a. 1334 (fior.), c. 30, pag. 522.22: e quanto di mala misura avea ne l'oro falsificato, e coniato per costui: dice tre carati d'oro fine, del quale il fiorino de l'oro di Firenze è allegato fin a di XXIIIJ carati.

[u.r. 05.05.2006]