ALLEGRAGGIO s.m.

0.1 alegraggio, alegragio, allegraggio.

0.2 Prov. alegratge (LEI s.v. alacer, 1, 1439.19).

0.3 Guittone, Rime (ed. Egidi), a. 1294 (tosc.): 1.1.

0.4 In testi tosc.: Guittone, Rime (ed. Egidi), a. 1294 (tosc.); Megliore degli Abati, XIII sm. (fior.).

0.5 Locuz. e fras. tornare in allegraggio 1.1.

0.7 1 Stato d'animo lieto, letizia. 1.1 Fras. Tornare in allegraggio: ritornare ad essere lieto.

0.8 Veronica Orazi 19.02.2002.

1 Stato d'animo lieto, letizia.

[1] Megliore degli Abati, XIII sm. (fior.), 14, pag. 375: Ché faccio vista d'amare e sembianti, / e mostro in tale loco benvoglienza, / che giamai non vi scese il mio coraggio, / per li noiosi falsi maiparlanti / che 'nfra li fin' amanti dànno intenza. / Non sanno [d]onde move il mio alegraggio.

[2] Poes. an. (ed. Panvini), XIII (tosc.), 31.23, pag. 532: L'usanza - del salvagio / m'à fermo lo coragio, / e vivo in alegragio / per la buona speranza.

[3] Dante da Maiano, XIII ex. (fior.), 41.31, pag. 123: Deo, quanto mi fu bene avventurosa / l'ora che lo meo core / di voi, più fina, amar prese arditaggio! / ché 'n sì grande allegraggio mi ritene / la vostra innamoranza, / ch'ogn'altra beninanza / inver' lo meo disïo sì disvene.

[4] Cino da Pistoia (ed. Marti), a. 1336 (tosc.), 110.50, pag. 683: lo martiro e 'l pianto / è la pena di quanto / aggio ver' Dio fallato e falleraggio; / male, in questo secol, pur avraggio, / non punto d'allegraggio, / però è 'l meglio assai / che giammai - cotal omo non nascesse.

1.1 Fras. Tornare in allegraggio: ritornare ad essere lieto.

[1] Guittone, Rime (ed. Egidi), a. 1294 (tosc.), canz. 14.76, pag. 31: E forse anche però mi ritornate, / se mai tornare deggio, in allegraggio. / Amore, Amor, più che veneno amaro, / non già ben vede chiaro / chi se mette in poder tuo volontero...

[u.r. 15.01.2018]