0.1 aledama, aledamare, aletamare, alledamado; f: alletamano.
0.2 Da letame.
0.4 Att. nel corpus solo in Bonafé, Tesoro, 1360 (emil.).
0.8 Pär Larson 23.02.1999.
1 Amministrare letame o altra sostanza fertilizzante (cfr. 1 [4]) a terreni o piante.
[1] F Piero de' Crescenzi volg., XIV (fior.), L. 9, cap. 25: conviene, che in terra d'intorno alla pianta sia il cibo putrido della pianta, e che allora delle radici sue si tiri et attragga l'umido e di quello si cibino: e questo provano l'operazion de' villani, i quali alletamano con lo sterco, il quale appellano letame, tutte le generazion delle piante, il quale sterco non distilla alla radice, se non per bagnamento di piova o d'acqua sopr'esso versata. || Sorio, Tratt. Agr., vol. 1, p. 159.
[2] Bonafé, Tesoro, 1360 (emil.), 53, pag. 100: Ogni terre[n] ch'è magro e fievole / Sença letame è poco frutevole; / Sichè aledamare più se convene, / Perchè furtare pur farà bene; / Ma dagliene spesso e poco per volta, / Chè del troppo la biava se revolta.
[3] Bonafé, Tesoro, 1360 (emil.), 468, pag. 128: Ma voglioti qui dire un secreto, / E chi nol sa, e chi ten cheto: / Ogni arboro che voi aledamare / Ledame schietto mai non li dare; / Ma meseda cun tanta terra in prima, / Poi fa come di sopra dice la rima.
[4] Bonafé, Tesoro, 1360 (emil.), 257, pag. 116: Le provane se volen colechare / Entro la fossa e aledamare / Di fanghaci de le strade, / Che sono state remondate, / Li quali son seche ali morelli / E tuo', se tu voi, sempre di quelli, / Over letame che sia stato / Con tanta terra ben mesedato...
[u.r. 11.05.2006]