ALLEVARE v.

0.1 aleva, alevà , alevada, alevadi, alevado, alevaie, alevando, alevao, alevar, alevare, alevasti, alevate, alevati, alevato, alevay, alevò, alevono, alivari, alleva, allevai, allevame, allevando, allevandosi, allevano, allevao, allevar, allevare, allevarli, allevarlo, allevaro, allevasi, allevasse, allevasselo, allevassero, allevasti, allevata, allevate, allevati, allevatisi, allevato, allevava, allevavano, allevavansi, allevavasi, allevay, alleverà , alleverallo, allevi, allevò, allevoe, allevollo, allevossi, allevòvvi, allieva, allievano, allivirà , aslevadha, aslevao.

0.2 Lat. allevare (LEI s.v. allevare).

0.3 Patecchio, Splanamento, XIII pi.di. (crem.): 2.

0.4 In testi tosc.: Ruggieri Apugliese (ed. Contini), XIII m. (sen.); Stat. fior., a. 1284; Teperto, Lettera in prosa, XIII sm. (pis.); Libro mem. Donato, 1279-1302 (lucch.); Folgóre, Semana, c. 1309 (sang.); Doc. volt., 1322; Simintendi, a. 1333 (prat.).

In testi sett.: Patecchio, Splanamento, XIII pi.di. (crem.); Bonvesin, Volgari, XIII tu.d. (mil.); Caducità , XIII (ver.); Jacopo della Lana, Purg., 1324-28 (bologn.); Vita di S. Petronio, 1287-1330 (bologn.); Passione genovese, c. 1353; Enrico Dandolo, Cron. Venexia, 1360-62 (venez.).

In testi mediani e merid.: St. de Troia e de Roma Amb., 1252/58 (rom.); Jacopone (ed. Bettarini), XIII ui.di. (tod.); Stat. perug., 1342; Buccio di Ranallo, Cronaca, c. 1362 (aquil.); Destr. de Troya (ms. Parigi), XIV (napol.).

In testi sic.: Giovanni Campulu, 1302/37 (mess.); Angelo di Capua, 1316/37 (mess.).

0.5 Le forme mil. aslevadha e aslevao (in Bonvesin, Volgari, XIII tu.d.), saranno dovute ad un probabile scambio di prefisso AD- / EX- (per cui cfr. anche abbassare v. 0.5), tanto più plausibile in quanto entrambi i prefissati possono intendersi nell'accezione 'sollevare'. Si veda in proposito quanto osservato da P. Larson in GDT, p. 31, s.v. allevanza.

La forma mess. alivari (in Giovanni Campulu, 1302/37), è l'unica nel testo, che altrove adopera sempre levare; lo stesso dicasi per alevare degli Stat. perug., 1342.

Locuz. e fras. allevare a bottega 2.1; allevare a maestro 2.1; allevare cagione 2.2.

0.7 1 [Con il signif. fondamentale di sviluppare:] crescere o far crescere (un essere animato); alimentare, sostentare. Estens. Educare. 1.1 [Di piante:] coltivare. 1.2 Aumentare di dimensione o di numero; espandersi. 2 [Con il signif. fondamentale di sollevare:] elevare moralmente o spiritualmente. 2.1 Elevare ad una carica. 2.2 Muovere (un'accusa). Fras. Allevare cagione. 2.3 Innalzare, edificare. 3 Lo stesso che levare; portar via. 3.1 Far nascere? 4 [Da fraintendimento del testo francese].

0.8 Elena Artale 16.02.2000.

1 [Con il signif. fondamentale di sviluppare:] crescere o far crescere (un essere animato); alimentare, sostentare. Estens. Educare.

[1] Ruggieri Apugliese (ed. Contini), XIII m. (sen.), Genti, intendete, 6, pag. 902: Genti, intendete questo sermone: / Rug[g]ieri à fatto la sua 'Passione' / Non trovai dritto né ragione / in quelle false persone, / cioè in Siena, là 'v'io sono istato, / fue cresciuto e allevato: / da' mei nemici fui akusato / al vescovo ed al kericato.

[2] St. de Troia e de Roma Amb., 1252/58 (rom.), pag. 205.14: E Micissa vedendo ke Gigurta suo nepote crescea in onne bontade e de bella persona et homo prodente de arme, sì como proprio suo filio lo nutrio e allevao. Et in questo facto Micissa abendo molto tempo, fece de la molgie doi filgi, Attrabalem e Gepsalem.

[3] Pietro da Bescapè, 1274 (lomb.), 1696, pag. 61: Plançí mego del meo filiol / Dond'eo ne porto lo grande dol! / Ke sempre è stado bon e liale, / Sança peccao e sança male; / Da ke l'insí dal meo ventre, / Casto e puro è vivudo sempre, / E da ke 'l fo inçenerao, / Sança macula è alevao; / Sempre á servido ali çudé / Lo dulcissimo filiol me'.

[4] Bonvesin, Volgari, XIII tu.d. (mil.), De vanitatibus, 60, pag. 189: «Tu he bon pe' e bon gambe e e' ben pastezao; / Eo t'ó per grand amor e past e alevao. / In mi no po 't trovar alcuna rea cason / K'in tut no habia fagio zo ke vol la rason...

[5] Caducità , XIII (ver.), 54, pag. 656: En questa vita misera e cativa / tu fusi alevà cun gran faìga: / spese fïae quella ke te noriva / pur de dolor né morta era né viva. / Mo qual fo el guiërdon k'avo da ti / la mar e 'l par li quali te norì, / se no penser e briga ognunca dì?

[6] Bestiario moralizz., XIII (tosc./aret.-castell.), 40.2, pag. 820: L'ucello k'à[ne] nome pellicano, / li sui filioli aleva dolcemente, / poi ke so' grandi tal guerra li fano, / k'a morte lo conduco spessamente; / tanto è l'ira e l'anguscia ke lli dano, / ke tranmendue l'ucide emantenente, / e così terço giorno morti stano, / finché lo pate de pietança sente...

[7] Rainaldo e Lesengr. di Udine, XIII (ven.), 535, pag. 174, col. 1: «Fioli, de molto mala tençon, / ch'eo semenai furment / con Rainald comunament, / e lo traditor Rainald / no me vol dar la mia part. / Fioli, eo voleva del gran, / ch'eo ve voleva far del pan; / e sì ve voleva dar mançar, / unde ch'eo ve voleva alevar».

[8] Jacopone (ed. Bettarini), XIII ui.di. (tod.), Oimè lascio dolente, 6, pag. 50: Oimè lascio dolente, / c'a lo tempo passato / aio male operato / invèr' lo Creatore. / Tutto 'l mio delettare, / da poi che m'allevai, / fo de lo mondo amare: / de l'altro non pensai; / or me convèn lassare / quel che più delettai, / ed aver pena assai / e tormento e dolore.

[9] Bestiario toscano, XIII ex. (pis.), cap. 44, pag. 64.20: La pernice si è uno ucello di cutal natura che quando ella fa le vuova per covarle, se un'altra pernice le può involare, sì le l'invola e alleva quelli filliuoli...

[10] Folgóre, Semana, c. 1309 (sang.), 32.14, pag. 391: Ché la mia madre cortesia avete / messa sì sotto 'l piè che non si leva; / l'aver ci sta, voi non ci rimanete; / tutti sièm nati di Adamo e di Eva; / potendo, non donate e non spendete: / mal ha natura chi tai figli alleva. || Così il ms. Marti legge «chi ai figli alleva» (probab. errore di stampa).

[11] Stat. sen., c. 1318, cap. 114, pag. 108.14: Anco statuimo et ordinamo, che tutte le cittelle femine gittate et exposte del detto Ospitale deggano essere tenute et alevate e nutricate nel detto Ospitale, a le spese del predetto Ospitale, infino al tempo che parrà al signore e a' frati del decto Spedale.

[12] Doc. volt., 1322, 8, pag. 19.9: Et perciò voglio che sappiate che fu vero che Nocto predecto fue suo tutore et fece i suoi facti e de' suoi frategli come quelli de' suoi figliuoli e maritò le srocchie [[...]]. Et poi quando gli ebbe allevati, congnoscendo ser Guasscho, fece chiamare al iudice del Comune uno curatore per ser Guasscho ad vedere rendere la ragione che Nocto volea rendere...

[13] Jacopo della Lana, Purg., 1324-28 (bologn.), C. 27, 34-48, pag. 566, col. 2.6: Piramo fo un çovene delle parte de Babilonia, e Tisbe fo una dongella del ditto paese, li qua' erano visini e stavano a muro a muro; e perché fono alevadi da puerizia in suso in una vicinança, s'inamorò l'uno de l'altra molto forte.

[14] Nicolò de' Rossi, Rime, XIV pi.di. (tosc.-ven.), Son. 228.7, pag. 147: el core a pïetate gli formay: / sic vos non vobis nidificatis, aves; / poi cum dolçi desiri la alevay: / sic vos non vobis melificatis, apes. / Onde, come il poeta de sti versi, / me lamento di ço che m'è avenuto, / contra çascun che me pò dare ayuto.

[15] Simintendi, a. 1333 (prat.), L. 3, vol. 1, pag. 122.5: Furtivamente Ino sua zia allevò lui nella culla: poi levato quindi, le ninfe Niseide lo nascosoro nelle loro spilonche, e diedorgli notricamenti di latte. || Cfr. Met., III, 313-14: «Furtim illum primis Ino matertera cunis / educat; inde datum nymphae Nyseides...».

[16] Guido da Pisa, Fatti di Enea, XIV pm. (pis.), cap. 48, pag. 88.4: e tu va' per l'altra via del piano, per la quale viene l'altra gente, e fa' quello che ti pare; tu hai teco la gente tua, e anche sarà teco Messapo e le schiere latine». Ma innanzi che andiamo più oltre, mettiamo qui, come fu nutricata e allevata all'arme questa nobile reina Cammilla.

[17] Passione genovese, c. 1353, pag. 33.19: Oy me dolenta, tu non lo achatasti cossì charo questo me' figlor, como my. Che he' som quella che lo portay nove meysi e che lo norigay com lo me' layte proprio e cum fayga lo allevay, e tu sì l'ày venduo e dayto per cossì vil prexo, como è XXX dinay.»

[18] Velluti, Cronica, 1367-70 (fior.), pag. 154.9: E per quello truovo, nacqui a dì VI di luglio 1313, e fui allevato al correggimento di mia madre e di Filippo mio fratello, più che d'altra persona. Sono di statura comunale, con viso fresco e vermiglio, e di carnagione bianca, e con vembra minute...

[19] Braccio Bracci (ed. Medin), a. 1385 (tosc.), Illustr'e serenissimo, 28, pag. 576: Ell'è sì bello in ogni human cospetto, / ch'ogn'altro bello presso a lui par nulla: / non s'allevò in culla / già fa gran tempo alcun di lui più bello; / suo parlar non è fello, / ma angelica voce a ciascun sembra...

[20] Destr. de Troya (ms. Parigi), XIV (napol.), L. 34, pag. 298.5: Veramente multo se dolce Pirro de tanto smesurato periculo de lo suo avulo, ma più se dolce de sé medesmo, considerando como lo re Licomede figlyolo de lo re Acasto suo bisavolo lo avea allevato e cressuto indeli tienneri anni.

[21] Sacchetti, Trecentonovelle, XIV sm. (fior.), 146, pag. 333.4: Passato il porco, poco stettono che giunsono alla magione, donde s'erano partiti; ed essendo tre dì presso a San Tommè, che piglia il porco per lo pè, avendo costui un altro porco in casa allevato, deliberò quella notte col suo compagno uccidere l'uno e l'altro, e per debito che avea, mandarli a Firenze a un suo amico tavernaio, e farne danari, e così feciono.

- Allevare di sangue o di spirito: nutrire di (anche fig.).

[22] Teperto, Lettera in prosa, XIII sm. (pis.), pag. 433.12: E, poi si è, carissimo, che 'nsieme si contenpriamo, dir potemo che Divina Grasia n'àe allevati d'uno spirito, lo quale, tucto privati siamo di prezunsione corporali, lo speculo dela 'ntelletuale nostra mente tuctor veghia e difina e ditermina e raporta l'un l'autro...

[23] Lancia, Eneide volg., 1316 (fior.), Libro 6, pag. 307.18: e Romolo si aggiugnerà all'avolo, il quale Ilia sua madre alleverà del sangue trojano. Ed il padre Marte già il segna del suo onore; e due creste li stanno in su la testa... || Cfr. Aen. VI, 777-79: «Quin et avo comitem sese Mavortis addet / Romulus, Assaraci quem sanguinis Ilia mater / educet...».

[24] Angelo di Capua, 1316/37 (mess.), L. 6, pag. 122.15: Eciamdeu Romulu si aiungirà a so avu, lu quali Ilia sua matri allivirà di lu sangui truyanu; et sou patri Mars ià lu insigna di so hunuri et dui cristi li stanu sur la testa... || Cfr. es. preced. (1 [23]).

[25] S. Caterina, Libro div. dottr., 1378 (sen.), cap. 117, pag. 237.9: O carissima figliuola, duolti inestimabilmente di vedere tanta ciechitá e miseria in coloro che sono lavati nel Sangue come tu, e nutricatisi e allevatisi d'esso Sangue al petto della santa Chiesa...

1.1 [Di piante:] coltivare.

[1] Libro mem. Donato, 1279-1302 (lucch.), pag. 158.5: Fue a die xiiij d'otobre lxxxiiij, ruito per mano di ser Qualardo deli Marachi. ... de taliare pu[n]to di lename se noe vi [n]d'aleva unn alto ... buono uvero per fare levasio in dela vinia, e chosie [sono] li pati da mei a llui.

[2] Stat. perug., 1342, IV.141.14: E che 'l scendeco del comuno de Peroscia [[...]] possa dare, concedere e locare a ciascuno lavoratore tre staiuogle de terra del terreno del comuno, se tanto terreno vorrà el lavoratore overo meno per vingne piantare e fare, le quale alevare fare e piantare degga el lavoratore.

[3] Poes. music., XIV (tosc., ven.), Zaccaria ball. 3.7, pag. 311: I' pur nol credo né esser porrie mai / cotal disaventura. / Picciola nel giardin mi t'allevai / pargola pianta e pura: / mo ti [dimostri] salvatica e dura / cangiando la tua vista.

[4] Bibbia (08), XIV-XV (tosc.), iii prol. Am., vol. 8, pag. 183.17: Ed era guardiano di porci in uno grande spazio di campi, i quali sono presso allo castello chiamato Tecue, ne' quali è grande ariditade della terra, ed è molto arenosa, in tanto che non ci si puote allevar niente di biada; ma sono molto grassi di pastura...

1.1.1 Fig. Istituire, fondare.

[1] Stat. fior., a. 1284, I, par. 27, pag. 40.7: Le festivitadi per le quali si fa pur al ferro sono queste: l'ottava di Sancta Maria di febraio, per madonna Sancta Agnesa, per San Giovanni Baptista e per Sancto Giovanni Vangelista [[...]] e la seççaia domenica di maggio, inperò che in cotal die fue allevata la Compagnia nostra.

1.2 Aumentare di dimensione o di numero; espandersi.

[1] Bono Giamboni, Vizi e Virtudi, a. 1292 (fior.), cap. 46, pag. 81.2: Allevata e cresciuta questa Legge Pagana nelle parti d'oltremare, e creduta per legge di Dio da molta gente, i demonî di ninferno la condussero con tutto loro sforzo nel campo là ove le Virtú co li Vizî faccíano le battaglie; e appellò a battaglia la Fede Cristiana.

[2] Stat. pis., a. 1327, L. 1, cap. 1, pag. 26.7: Et ciò se fa, perchè alcuna buona usansa et consuetudine di argintiera non si observa, per cagione che lo Capitano o Rectore et Judice vogliano che buona usansa et consuetudine s'aprove per legge: et la dicta terra argentiera è stata allevata per consuetudine d'usansa et observata in de la dicta terra, et non per legge. || Cfr. Ibid., L. 1, cap. 53, pag. 68: «Ordiniamo, che per lo megliore stato et accrescimento dell'argentiera del Signor Re di Ragona, che di tucti boschi et salti [[...]], si possano traggere ognia legname necessario et bisognevile per benificare l'argentiera...».

[3] Enrico Dandolo, Cron. Venexia, 1360-62 (venez.), pag. 265.13: Ma la furia et la crudeltà di queli infideli Ungari, pur che fusseno da lor seguri, li faxeva ogni fadiga quasi dilecto. I fuzitivi andava alevando et acressando ogni giorno piui, per spatio de anni 159.

2 [Con il signif. fondamentale di sollevare:] elevare moralmente o spiritualmente.

[1] Patecchio, Splanamento, XIII pi.di. (crem.), 544, pag. 581: Quelui qe vol far ben, temporivo se leva; / qi dà pas e la tien, Deu l'exalta e l'aleva. / L'omo semplo et antigo sì cred ogna parola; / l'omo veçad se guarda, d'ogno sen dis q'è fola.

[2] Chiaro Davanzati, XIII sm. (fior.), canz. 61.39, pag. 206: lo ben c'âvuto, pensi aver sognato; / metta speranza com'più nonn abassi, / che 'gnudo fue primeramente nato; / per cui solo alevato? / per lo potente Dio, cui già non lassi, / i· lLui merzé, merzé sempre cherere...

[3] Laudario S.M. d. Scala, XIII ex./XIV po.q. (tosc.), 19 (beta).120, pag. 286: Rapisco contemplando / astracto et alienato; / vadomi trasformando / di radii circundato; / con giubilo cantando, / so' in estasi alevato: / racto son via andato, / del mondo mi partisco.

[4] Boccaccio, Esposizioni, 1373-74, Accessus, par. 22, pag. 5.31: la sustanziale istoria del presente libro, dell'essere dannati i peccatori, che ne' loro peccati muoiono, a perpetua pena, e quegli, che nella grazia di Dio trapassano, essere allevati alla eterna gloria, è, secondo la catolica fede, vera e stata sempre.

2.1 Elevare ad una carica.

[1] Fatti di Cesare, XIII ex. (sen.), Luc., L. 7, cap. 55, pag. 287.13: A tutti quelli cui elli aveva in balía e conestabilaría, ogni semplice ordine di cavallaría, donò elli commiato d'andare a Pompeio; chè, tanto come Pompeio fu bene di lui, sì ne allogò elli per suo amore, e donò buono commiato d'andare a colui che l'aveva allevato. || Cfr. Fet des Romains, p. 732: «A toz cels que il avoit mis en baillies ou en conestablies ou en simple ordre de chevalier, il dona co‹n›gié que il se tornassent et alassent a Pompee, se il les avoit ordenez par sa proiere [[...]]. A cels donoit il boen congié d'aler a celui par cui il les avoit alevez».

[2] Vita di S. Petronio, 1287-1330 (bologn.), cap. 1, pag. 7.20: Morto questo Teodoxio imperadore, uno altro Teodoxio, che avea cusì nome como l'altro, lo quale era sancto et amigo de Dio, fo alevado e chiamado imperadore per la gratia de Dio e de la sanctitade soa, la quale regnava in lui.

[3] Buccio di Ranallo, Cronaca, c. 1362 (aquil.), CCCXCIV, pag. 89: Quanno ne more alcuni de quisti che male fanno, / La gente se nne alegra ca è morto lo tiranno; / Non se nne adao li tristi, ca altri se va allevando / Che serrao plu pejuri et farranno plu dando!

- Locuz. verb. Allevare a maestro o a bottega: conferire il titolo di maestro di un'Arte.

[4] Stat. sen., 1329, cap. 14, pag. 291.10: Et passati e' decti tre anni, debbia et sia tenuto di pacare al comuno de la decta Arte XL soldi di denari senesi, per ciò che li è rimessa e racomunata la decta pocessione a lui come a nui, se vorrà conciare cuoia a la decta nostra pocessione, o se vorrà fare calzari di vacca; et non possa in pacare avere alcuna iscusa, o alcuna ecezione oppónare, se s'allevaa maestro: et intendase ch'abbia servito l'Arte tre anni, come decto è di sopra.

[5] Stat. sen., 1356 (2), pag. 17.7: Come niuno si possa allevare a bottigha se non è aprovato. [[...]] providdero e' savi predetti che non sia neuna persona, la quale ardischa di fare o di fare fare la detta arte de la spetiaria, né tenere alcuna cosa medicinale, se prima non è approvato per li rectori e conselglieri e camarlengo della detta arte e tre spetiali per ciascheuno terzo, e tre medici, e' quali sieno tenuti per legame di saramento sottilmente esaminare quello cotale che a bottigha si volesse allevare ... || Diversamente Cecchini-Prunai, che interpreta 'ammaestrare' (p. 113).

2.2 Muovere (un'accusa). Fras. Allevare cagione.

[1] Incontrino de' Fabrucci, XIII sm. (fior.), 49, pag. 383: secondo ch'io intesi, / data mi fue intenzone / per sua mossa e da suo cominc[i]amento / di darmi compimento / a tut[t]o il mio talento / quando fosse ragione: / or m'aleva cagione, / portami blasmo assai; / già unque non pensai / c'amasse a tradigione.

2.3 Innalzare, edificare.

[1] Enrico Dandolo, Cron. Venexia, 1360-62 (venez.), pag. 265.10: Et in Rivoalto ne vene una gran parte [[...]], et lì hedifficono loro maxon et stançie, de legnami et de paglia, al meio che poteno. Et è da creder che cun grande fadiga alevono i luogi et stançie tra queli paludi.

3 Lo stesso che levare; portar via.

[1] Nicolò de' Rossi, Rime, XIV pi.di. (tosc.-ven.), son. 20.10, pag. 34: Da' cinque senni no si pò partire / li culpi forti c'onni ben m'aleva...

[2] Giovanni Campulu, 1302/37 (mess.), L. 4, cap. 7, pag. 135.28: Adunca - dichi sanctu Gregoriu a Petru - a mmi è bisognu ki eu ti dimustru jn ki guisa li animj, quandu jschìanu fora, oy eranu visti, oy ki dichìanu; a zo ki pir li exempli ki eu ti mustrirò, ti poza acirtari beni et alivari omni dubiu di la menti tua, la quali pir rasunj eu non pocti beni arrendiri certa».

[3] Stat. perug., 1374, pag. 12.18: En que modo deggano andare al morto. Quando advenisse che convenisse d'andare ad alevare el morto, vada tutti gl'ufitiali innante e puoie ei conseglere, e se ce fossero sacerdoti o vero cavaliere e giudice sì lo' se degga fare onore.

3.1 Far nascere?

[1] Boccaccio, Esposizioni, 1373-74, c. VIII (i), par. 30, pag. 453.23: E, oltre a questo, scrivono alcuni che esso uccise la figliuola, la quale, per ciò che vicina era al tempo del parto, fu da alcuni aperta e trattale la creatura, già perfetta, del ventre e allevata: e questi che così eran tratti de' ventri delle madri erano consegrati ad Apolline, in quanto per beneficio della sua deità, cioè dell'arte della medicina, erano in vita tratti.

4 [Da fraintendimento del testo francese]. || Scegliere?

[1] Fatti di Cesare, XIII ex. (sen.), Luc., L. 7, cap. 68, pag. 303.13: Ma tutti affermaro, al diretano, che elli medesimo aveva tal morte allevata. E' già aveva udito dire che Currio, lo re di Persia, era stato morto lentamente e per lunga malizia... || Cfr. Fet des Romains, p. 743: «Mes il tuit quiderent et affermerent au derrien que il meïsmes avoit itel maniere de mort esleüe...».

[u.r. 09.10.2021]