ALLEVIARE v.

0.1 alebia, alebiare, alebie, alejerea, aleva, alevia, aleviade, aleviado, aleviano, aleviar, aleviare, aleviati, aleviava, alevii, alevij, aleyarsi, alievar, alievi, aliviado, allebbia, allebbiare, allebeche, alleva, allevasse, allevato, alleve, alleverallo, allevi, allevia, alleviando, alleviano, alleviar, alleviarà , alleviare, alleviarti, alleviassero, alleviata, alleviate, alleviati, alleviato, alleviava, allevii, allevij, allevïò, allevioe, alliebbeche, allieva, allievaci, allievare, allievi, alligiarisi, alliviarli, arliviata.

0.2 Lat. alleviare (LEI s.v. alleviare).

0.3 Pamphilus volg., c. 1250 (venez.): 1.

0.4 In testi tosc.: Guittone, Lettere in prosa, a. 1294 (tosc.); <Tesoro volg. (ed. Gaiter), XIII ex. (fior.)>; Giordano da Pisa, Pred. Genesi, 1309 (pis.); Ciampolo di Meo Ugurgieri, a. 1340 (sen.).

In testi sett.: Pamphilus volg., c. 1250 (venez.); Gramm. lat.-ven., XIII ex. (padov.); Anonimo Genovese (ed. Cocito), a. 1311; Paolino Minorita, 1313/15 (venez.); Jacopo della Lana, Purg., 1324-28 (bologn.); Parafr. pav. del Neminem laedi, 1342.

In testi mediani e merid.: Simone Fidati, Ordine, c. 1333 (perug.); Preci assis., XIV pm.

In testi sic.: Accurso di Cremona, 1321/37 (mess.); Simone da Lentini, 1358 (sirac.).

0.5 Locuz. e fras. alleviare di 2.1; alleviarsi di 2.1.

0.7 1 Lo stesso che alleggerire: rendere meno gravoso, più facile da sopportare. 1.1 [Mar.] Alleggerire il carico (di una nave). 1.2 Far perdere d'importanza; sminuire, svilire. 1.3 Rendere favorevole, propiziare (detto di un augurio). 2 Sollevare, recare sollievo (anche assol.); liberare da una sofferenza o da una situazione onerosa (nelle espressioni alleviare di o da qsa). 2.1 Fras. Alleviare, alleviarsi di qno (detto di una donna): far sgravare; partorire.

0.8 Elena Artale 28.09.2004.

1 Lo stesso che alleggerire: rendere meno gravoso, più facile da sopportare.

[1] Pamphilus volg., c. 1250 (venez.), [Panfilo], pag. 39.5: Et en cotal mesura lo mieu dolore no m'è aleviado per lo conseio de madona Venus, mai lo amore sì regna e sovrasta en lo mieu tristo peito.

[2] Guittone, Lettere in prosa, a. 1294 (tosc.), 25, pag. 303.7: Amore, di sua propia natura, onni grave alleva e onni amaro adolsa.

[3] <Tesoro volg. (ed. Gaiter), XIII ex. (fior.)>, L. 9, cap. 8, vol. 4, pag. 305.8: che 'l senno de' cavalieri e del popolo, e la fede e la lealtà di tutti i cittadini aiuterà portare parte di nostro carico, ad allievare per buona ubbidienza.

[4] Anonimo Genovese (ed. Cocito), a. 1311, 14.484, pag. 169: ché se de li atri avese cura, / 'lo t'alejerea l'usura, / chi semper te roman a dosso, / e sì te roe tam fim a l'osso.

[5] Jacopo della Lana, Purg., 1324-28 (bologn.), c. 3, 133-141, pag. 56, col. 1.11: Qui mostra che, per orazione, del decreto de Dio l'effetto s'accorza; e perzò lui prega ch'el notifichi a Costanza soa figliuola, azò che s'alievi la pena del tempo del so exilio...

[6] Nicolò de' Rossi, Rime, XIV pi.di. (tosc.-ven.), Son. 12.5, pag. 30: Amor m'ucide façendo[mi] torto, / amare atendere a mi non vale, / l'erore ch'i' veço mi fa conforto, / tornare spero che m'aleva il male.

[7] Accurso di Cremona, 1321/37 (mess.), L. 7, cap. 6, vol. 2, pag. 133.18: avinni que unu di quilli pilyau unu surici et ananti lu volsi vindiri ad un altru per CC dinari ca consumarlu per aleyarsi un pocu la fami.

[8] Ciampolo di Meo Ugurgieri, a. 1340 (sen.), L. 8, pag. 267.8: Il vecchio re andava, e la sua compagnia teneva a lato a sè, e il suo figliuolo, e andando alleviava la via con varie parole.

[9] Preci assis., XIV pm., 12, pag. 141.25: Iesu Cristo, per le merita della sua passione, se mova a pietade e misericordia e allebeche le pene e scurte ro 'l tempo e conducagli alla gloria de vita eterna.

[10] Fazio degli Uberti, Dittamondo, c. 1345-67 (tosc.), L. 1, cap. 3.38, pag. 10: Di' che vuoi tu fare». / E io rispuosi: «Alleviar quel carco, / che scarcar mi conven sol con l'andare».

[11] Torini, Brieve collezzione, 1363-74 (fior.), pt. 3, cap. 27, pag. 322.1: Dice S. Gregorio, ch'ogni grave e faticosa operazione s'allevia per lo guadagno.

- [Rif. a un sentimento o a un moto dell'animo:] diminuire d'intensità; smorzare.

[12] Simintendi, a. 1333 (tosc.), Suppl. L. 10, vol. 4, pag. 19.9: E congiunse li divoti corpi. Lo padre riceve la sua carne nel maladetto letto; e allieva la paura della vergine, e conforta lei che temea.

[13] Boccaccio, Fiammetta, 1343-44, cap. 1, par. 17, pag. 40.23: Né crediamo che occulto ti sia quale testimonianza già Nettunno, Glauco e Alfeo e altri assai n'abbiano renduta, non potendo con le loro umide acque, non che spegnere, ma solamente alleviare la costui fiamma...

[14] Deca terza di Tito Livio, XIV (fior.), L. 8, cap. 20, pag. 321.21: Fu questa vittoria più mansueta, perciò che non era in costoro tanta colpa, e alquanto aveva l'ira alleviata la volontaria dedizione.

1.1 [Mar.] Alleggerire il carico (di una nave).

[1] Stat. pis., 1322-51, nova capitula, pag. 580.11: Et qualumque piactaiuolo u vero schafaiuolo sarà chavato, cho' la sua piacta u vero schafa, della tascha predicta per andar allebbiare alcuno naviglio, aver possa per la dicta allebbiatura soldi sette di denari pisani per ciascuno pondo, et non più.

1.2 Far perdere d'importanza; sminuire, svilire.

[1] Dante, Convivio, 1304-7, I, cap. 4, pag. 19.16: per che fatto mi sono più vile forse che 'l vero non vuole non solamente a quelli alli quali mia fama era già corsa, ma eziandio alli altri, onde le mie cose sanza dubbio meco sono alleviate...

1.2.1 [Rif. a un peccato:] considerare o rendere meno grave; scusare, perdonare.

[1] Giordano da Pisa, Pred. Genesi, 1309 (pis.), 21, pag. 153.13: però che, avegna che la ignorantia dall'una parte allevij lo peccato et lo sapere l'aggravi...

[2] Cavalca, Specchio di croce, a. 1342 (pis.), cap. 12, pag. 55.19: ovvero dice: io fui indotto da altri; e molte cotali escusazioni trova per potere appiattare, o almeno alleviare o scusare il suo peccato.

1.2.2 [Rif. a un difetto:] rendere meno grave; correggere.

[1] Cavalca, Specchio di croce, a. 1342 (pis.), Prologo, pag. 3.12: e spero che per gli meriti ed orazioni delle sante persone le quali ne averanno frutto, si potrà alquanto alleviare il mio difetto.

[2] Parafr. pav. del Neminem laedi, 1342, cap. 30, pag. 146.10: Ma questa ignorancia no scuxava né toglieva via lo peccao in tuto ma aleviava la colpa, e perçò lo Segnor feriva 'sto mondo no sì duramente e de rar lo bateva.

1.3 Rendere favorevole, propiziare (detto di un augurio).

[1] Ciampolo di Meo Ugurgieri, a. 1340 (sen.), L. 3, pag. 74.23: venerava le Ninfe agreste e il padre Gradivo [[...]]: acciò che rettamente e prosperamente secondassero le cose vedute e lo augurio alleviassero. || Cfr. Aen., III, 34-36: «Multa movens animo Nymphas venerabar agrestis / Gradivomque patrem, Geticis qui praesidet arvis, / rite secundarent visus omenque levarent».

2 Sollevare, recare sollievo (anche assol.); liberare da una sofferenza o da una situazione onerosa (nelle espressioni alleviare di o da qsa).

[1] Paolino Minorita, 1313/15 (venez.), cap. 60, pag. 86.9: lo povolo demandà gracia, k'ello devesse alliviarli alguna cosa de le greveze, ke Salamon li avea oppressi.

[2] Simone Fidati, Ordine, c. 1333 (perug.), pt. II, cap. 2, pag. 655.10: però che chi è corretto e di quanto è corretto in questo mondo, tanto sará alleviato dalla correzione dell'altro mondo...

[3] Boccaccio, Ameto, 1341-42, cap. 2.35, pag. 682: E te, Cupido, per le tue dorate / saette priego, e per quella vittoria / che d'Appollo prendesti, e per l'amate / ninfe [[...]] / che tu perdoni, alquanto alleviando, / le fiamme nuove dal tuo arco messe / nel cor...

[4] Simone da Lentini, 1358 (sirac.), cap. 25, pag. 116.4: Et di mayu per fini ad ottubru li Saragusani si difisiru et recalcitraru valentimenti. Li Saragusani havianu multi Cristiani prixuni intra la chitati et per alligiarisi tutti li cacharu da fori.

[5] Gregorio d'Arezzo (?), Fiori di med., 1340/60 (tosc.), pag. 43.12: imperciò che questo cotal bangno àe a rinovare, overo alleviare il corpo, et apre i pori et manda via le superfluitadi ke sono sotto la pelle...

[6] Laud. Battuti Modena, a. 1377 (emil.), 5.12, pag. 18: che se le aneme so' fosseno in alchune pene de Burgatorio, / Christo per pietà li alebie e sì le tire fora de quello martorio, / e sì le conduga ancho' a la soa benedecta gloria.

[7] Deca terza di Tito Livio, XIV (fior.), L. 10, cap. 31, pag. 498.15: Ma come a te è cura di sentire di quanta gravezza i tuoi cittadini per te siano alleviati, così a me è da faticare...

2.1 Fras. Alleviare, alleviarsi di qno (detto di una donna): far sgravare; partorire.

[1] Dante, Commedia, a. 1321, Par., c. 16.36, vol. 3, pag. 261: dissemi: «Da quel dì che fu detto 'Ave' / al parto in che mia madre, ch'è or santa, / s'allevïò di me ond'era grave, / al suo Leon cinquecento cinquanta / e trenta fiate venne questo foco / a rinfiammarsi sotto la sua pianta.

[2] Boccaccio, Filocolo, 1336-38, L. 2, cap. 47, pag. 199.3: volto verso la figlia di Latona, così cominciò a dire: - O graziosa dea, i cui beneficii io sento continuamente, lodata sii tu; tu alleviandola mia madre di me, piegandoti a' suoi prieghi, le mi donasti...

[u.r. 15.01.2018]