ALLISTARE v.

0.1 alistarà , alistata, allista, allistati.

0.2 Da lista.

0.3 Restoro d'Arezzo, 1282 (aret.): 1.

0.4 In testi tosc.: Restoro d'Arezzo, 1282 (aret.); Stoppa de' Bostichi, Se la Fort., XIV pm. (fior.).

0.7 1 Comporre mediante strati di diverso aspetto e colore. 2 Rendere qsa più bello e gradito, abbellire, fregiare. 2.1 Pron. Farsi bello, fregiarsi, vantarsi.

0.8 Pietro G. Beltrami 12.01.1999 [prec. red.: Alessandro Pancheri].

1 Comporre mediante strati di diverso aspetto e colore.

[1] Restoro d'Arezzo, 1282 (aret.), L. II, dist. 6. pt. 4, cap. 1.26, pag. 159.24: E trovamo lavorato da la virtude del cielo en modo del perfetto artifice, che per stasione farà lo suo artificio d'uno colore, e per stasione lo farà de molti colori, secondo ch'elli ha en sé de sapere e de poter fare; ché per stasione farà e·llo suo artificio una lista de bianco, e deppo' questo farà una lista de nero; e per la nobilità l'alistarà de molti colori. E anco per più operazione e per più nobilità farà l'artificio tutto gottato de molti colori, come scacato; e tale gotta sarà bianca, e tale nera, e tale gialla e tale rossa, e tale d'uno colore e tale d'un altro.

[2] Restoro d'Arezzo, 1282 (aret.), L. II, dist. 6. pt. 4, cap. 1.36, pag. 160.5: E la virtude del cielo, la quale ha en sé de fare e adoparare quella petra la quale è chiamata nichilo calcedonio sardonio, la quale è alistata de bianco e de nero e d'altro, da la prima creazione auna e mesta li elementi asieme che se convengono a ciò per fare questa sua operazione.

2 Rendere qsa più bello e gradito, abbellire, fregiare.

[1] Stoppa de' Bostichi, Se la Fort., XIV pm. (fior.), 16, pag. 679: L'uom nasce al mondo ignudo: / dunque ha d'avanzo ciò che poi acquista: / però non mi par crudo / se Fortuna mi batte o m'allista... || «mi fregia, mi abbellisce coi suoi doni» (Corsi).

[2] Ristoro Canigiani, 1363 (fior.), cap. 14.52, pag. 40: Nïuna cosa tanto il dono allista, / Quanto far lieto volto e da gradire / È più che 'l don la grazïosa vista.

2.1 Pron. Farsi bello, fregiarsi, vantarsi.

[1] Ristoro Canigiani, 1363 (fior.), cap. 29.43, pag. 74: Chi, per lodarsi la lingua disserra, / Derisïone spesse volte acquista; / Ma non chi lode d'altra lingua afferra. / Guai a colui che d'altro non s'allista, / Che d'asaltation di propia bocca; / Però che spesso dentro al cor s'attrista: / E ma' non è quel che finge suo vista.

[u.r. 23.03.2021]