ALLOGARE v.

0.1 alloca, allocano, allocao, allocarammi, allocare, allocari, allocaro, allocarose, allocase, allocata, allocate, allocati, allocatili, allocato, allocatu, allocava, allocavi, allochamo, allocolla, alloga, allogà , alloga'gline, allogai, allogando, allogandole, allogandoli, alloganmo, allogar, allogarà , allogare, allogarla, allogarlo, allogarne, allogaro, allogaronla, allogarono, allogaronsi, allogarsi, allogarvi, allogasse, allogasseno, allogassero, allogassono, allogata, allogate, allogati, allogato, allogava, allogavano, alloghammo, alloghamo, alloghanmo, alloghare, allogharo, allogharono, alloghata, alloghate, alloghatelo, alloghato, allogherà , allogherae, allogherai, allogheranno, allogherolli, alloghi, alloghino, alloghisi, alloghò, alloghoe, allogò, allogoe, allogolla, allogolli, allogossi, allogrà , allogràe, allogranno, allucati, allugatu, allughino, alluoga, alluogala, alluogano, alluogavano, alluogha, alluoghano, alluoghi, alluoghino, alluoghinsi, aloca, alocare, alocata, alochate, alochò, alocò, aloga, alogà , alogadha, alogadi, alogai, alogaila, alogaillie, alogammo, alogamo, alogamolo, aloganmo, aloganseli, alogao, alogar, alogare, alogaro, alogasse, alogata, alogate, alogati, alogato, alogaxe, alogha'glile, aloghai, alogha'la, aloghammo, aloghamo, aloghamogli, aloghare, alogharglielo, alogharo, alogharono, aloghasono, aloghata, aloghato, alogheremo, aloghò, aloghoglimi, alogholi, alogholici, alogò, alogosi, alucandu, alughamo, alughamolo, alukimula, aluoche, aluogano, aluogha, aluoghino.

0.2 Lat. allocare (LEI s.v. allocare).

0.3 Doc. pist., 1240-50: 2.

0.4 In testi tosc. e corsi: Doc. pist., 1240-50; Brunetto Latini, Rettorica, c. 1260-61 (fior.); Lett. sen., 1262; Restoro d'Arezzo, 1282 (aret.); Libro mem. Donato, 1279-1302 (lucch.); Stat. pis., 1302; Doc. prat., 1296-1305; Stat. volt., 1336; Doc.cors., 1365.

In testi sett.: Pietro da Bescapè, 1274 (lomb.); Bonvesin, Volgari, XIII tu.d. (mil.); Poes. an. ver., XIII sm.; Fr. Grioni, Santo Stady, a. 1321 (venez.); Jacopo della Lana, Inf., 1324-28 (bologn.); Doc. bologn., 1287-1330; Passione genovese, c. 1353.

In testi mediani e merid.: Legg. Transito della Madonna, XIV in. (abruzz.); Stat. perug., 1342; Buccio di Ranallo, Cronaca, c. 1362 (aquil.); Doc. orviet., 1339-68, (1361); Anonimo Rom., Cronica, XIV.

In testi sic.: Accurso di Cremona, 1321/37 (mess.); Stat. catan., c. 1344; Stat. palerm., 1349; Simone da Lentini, 1358 (sirac.).

0.7 1 Collocare secondo un ordine o una finalità ben precisi; sistemare convenientemente; affidare. 1.1 Occupare; insediarsi. 1.2 Stabilire, fissare; occuparsi di qsa, organizzare (giuridicamente). 1.3 Mettere; deporre, posare; adagiare (anche pron.). 2 [Dir.] Cedere temporaneamente una proprietà (un podere, una bottega, un mezzo di trasporto) a qno in cambio di un compenso e sotto det. condizioni; prendere in affitto; noleggiare. 2.1 [Dir.] Alienare (un diritto di esazione). 3 Allogare qno (a un lavoro): prendere qno a servizio, assegnargli un compito; allogare qno con qno: porre qno alle dipendenze di un altro. 3.1 [Mar.] Allogare un marinaio a (o in) una nave. 4 [Econ./comm.] Effettuare un'operazione di deposito. 5 Commissionare l'esecuzione di un'opera. 6 Elevare qno ad una carica.

0.8 Elena Artale 29.10.1999.

1 Collocare secondo un ordine o una finalità ben precisi; sistemare convenientemente; affidare.

[1] Bonvesin, Volgari, XIII tu.d. (mil.), Disputatio mensium, 114, pag. 7: Quel mes avenidhizo, ke pos li oltri è metudho, / Sor tug i mis de l'anno mo è denanz metudho. / Sí com pos i undex misi Zené fo po trovao, / Cosí pos li oltri misi devrav ess alogao: / Quand Numa imperator questo mes av trovao, / Denanz entre nu oltri no fiva nominao.

[2] Restoro d'Arezzo, 1282 (aret.), L. I, cap. 7, pag. 11.30: E così ponon ciascheduno là o' s'afere al suo luogo; e quello che se confà a l'ochio non ponono al pè, e quello del pè non ponono a l'ochio; adonqua pare che ogne pezzolo de vetro sia alogato al suo luoco, là o' elli s'afere, e se stesse altro' sarea inconveniente.

[3] Fiore di rett., red. beta, a. 1292 (fior.), cap. 82, pag. 101.29: Le imagini sono forme e cose simiglianti della cosa della quale ci vogliamo ricordare, sì come cavagli o leoni o aguglie; che, se delle dette cose memoria vogliamo avere, le imagini loro in certi luoghi ci conviene allogare. Ora, chenti luoghi si debbiano trovare, e in che modo trovare si debbiano, e come ne' luoghi le 'mmagini mettere, ti vo' per ordine mostrare e aprire.

[4] Bart. da San Concordio, 1302/08 (pis.>fior.), dist. 9, cap. 8, par. 28, pag. 187.25: Di quelle cose, che volemo memoria avere, doveremo in certi luoghi allogarne immagini e similitudini. E aggiugne Tullio che' luoghi sono come tavolette o carte, e le immagini come lettere, e l'allogare delle immagini come scrivere, e 'l dire come leggere.

[5] Legg. Transito della Madonna, XIV in. (abruzz.), 709, pag. 42: Sancta regina, prègote multu devotamente, / che·llu tou figlio te entenda, prègalu dolcemente, / ch'agia mercede all'anima de omne meo parente / et alli mei benefacturi e ad tucta fidele gente; / et quella che quisto dictatu fece fare / in paraviso dégiala allocare.

[6] Lancia, Eneide volg., 1316 (fior.), Libro 2, pag. 177.19: Vanno là li giovani e maravigliansi del mortale dono di Minerva; maravigliansi della grandezza del cavallo; e, temendo, Timete primo comandò ch'elli sia menato dentro alle mura e che sia allogato nella rôcca.

[7] Pistole di Seneca, a. 1325? (fior.), 27, pag. 60.31: I' vidi nel tempo mio un ricco uomo, ch'avea nome Calvisio Sabino, al quale quella ricchezza era molto male allogata.

[8] Zibaldone da Canal, 1310/30 (venez.), pag. 98.29: Corando ani MLXXXXVJ miser Rigo Contarini veschovo da Venexia [[...]] sì andà in Ierussallem e sì prexe un chastello che aveva nome Gaifas e puo' tornà in Venexia et allogà li corpi s(an)ti in lo luogo de miser sen Nichollò de lido...

[9] Cavalca, Vite eremiti, 1321-30 (pis.>fior.), cap. 10, pag. 185.20: La cui morte poiché intese lo santissimo Esichio suo discepolo [[...]] dipo dieci mesi prese quel corpo santissimo e occultamente, mettendosi a grande rischio, lo recò ad una terra di Palestina, che si chiama Maiuma; e poiché fu presso, facendolo assapere alle genti, con grande moltitudine di monaci e d'altra gente, che gli vennero incontro, sì lo allogò e ripuose in un antico monastero della terra.

[10] Simintendi, a. 1333 (prat.), L. 2, vol. 1, pag. 91.4: La quale, avvegna che sia giusta, con addornamento aiuta quella: acconciasi i capelli; alluoga lo mantello sì che gli penda acconciamente, acciò che si veggia il lembo e tutto l'oro; acciò che la ritonda verga sia nella mano diritta, colla quale mena i sonni e costringeli; e' calzamenti risprendino ne' netti piedi.

[11] Inchiesta San Gradale, XIV pm. (tosc.), cap. 36, pag. 152.12: «Ai francho cavalieri, io vi prego che voi mi lasciate andare per quest'a sinistra, percioe che io potrò provare mia forteçça, et per conoscere se in me dé avere alcuna bontà, et per sapere se m'è bene allogata l'ordine della cavalleria, s'a voi piace».

[12] Cost. Egid., 1357 (umbro-romagn.), L. II, cap. 36, pag. 605.26: E se le arme d'alcuna potestà, comunità on università o d'altri nobile fisseno sculpite o depincte in alcuno logho ove fosse sculpite on depincte li arme della Ghiesia e de misere lo Papa, quell'altre non presumptuosamente, ma reverentemente fiano allocate, sì che l'insegne e lle arme della Romana Ghiesia e de miser lo Papa abianno sopra le altre decente preminentia, e li fedeli la fedeltà chi diseno mostreno in gli portamenti, el grado de sotto cognosca el merito del superiore.

[13] Piero Ubertino da Brescia, p. 1361 (tosc.), pag. 68, col. 1.9: E però, amico mio ccarissimo, io vi voglio avere innarato questo mio impiastro, la sua virtù e tutte le sue laldabili cose, imprima elli lieva il trimore dello occhio e aluogha l'occhio nello suo istato, mitigha il dolore e rischiara il vedere.

[14] Libro del difenditore della pace, 1363 (fior.), diz. 2, cap. 12, par. 8, pag. 238.29: Son tuttavia alquni che diritto naturale chiamano di diritto ragione di cose faciboli o che ssono a ffare le dictieme, il quale sotto il diritto divino elli l'alluoghano, però che tutto l'effetto secondo la legie divina e ssecondo il consilglio di diritta ragione sinpremente è llodevole...

[15] Paolo dell'Abbaco, Regoluzze, a. 1374 (fior.), 46, pag. 34.6: Se vuoli trarre u' numero d'un altro, alluogha il minore sotto il maggiore e poi trai ciaschuna fighura di sotto di ciaschuna di sopra, chominciando dalla parte diritta; e quando la fighura di sotto è maggiore aggiungni a quella di sopra una dicina et alla fighura di sotto giugni uno.

[16] San Brendano tosc., XIV (ven.>tosc.), pag. 55.11: O frati miei, non abbiate paura, Iddio nostro ci reggerà e governerà e daràcci di quello che ci farà bisogno, onde allogate tutti e' remi e l'altre cose a' luoghi suoi e lasciate la vela sua alta distesa, e domene Dio farà de' suoi servi e della nave quello che a llui piacerà».

[17] St. de Troia e de Roma Ricc., XIV (rom.>tosc.), pag. 159.36: A la fine fuoro vinti li romani e da capo tucti li romani andaro a combattere con Anibale ad uno castello, ma Anibal sicome proveditore e savio fece allogare li paviglioni, sì che 'l vento ch'era molto forte li venia dirieto e a' romani dinançi e per cagione del vento e de la polvere che facea il vento, li romani perdero.

[18] Anonimo Rom., Cronica, XIV, cap. 14, pag. 121.26: Da l'aitro lato stao una villa de più de quattro milia perzone la quale hao nome Albavilla. Fra queste doi terre, nelli campi piani, a pede alla costa de Carsia, allocao tutta la soa iente e puse soa oste.

[19] Bibbia (03), XIV-XV (tosc.), 1, Re 2, vol. 3, pag. 17.3: L'arco de' forti è vinto, e gl'infermi sono di fortezza accinti. 5. Li saziati prima, s'allogarono per lo pane; e gli affamati furono saziati, insino che la sterile partorì più figliuoli; e quella ch'avea molti figliuoli si è infermata.

- [Di imbarcazione:] ormeggiare; ricoverare.

[20] Bono Giamboni, Vizi e Virtudi, a. 1292 (fior.), cap. 47, pag. 82.17: Ma non valse neente, perché, poscia che la Fede Pagana fu scesa in terra co la sua gente, e suo navilio ebbe allogato ne' porti di Cicilia, da che vide che la Fede Cristiana non ebbe ardimento di rincontrarla, venne pigliando tutta la terra in qualunque parte andava, sicché in picciol tempo tutta Italia conquistò.

[21] Jacopo della Lana, Inf., 1324-28 (bologn.), c. 21, 1-18, pag. 511, col. 2.8: Quale nell'Arzanà .... Dà exempio al buglire della pegola ... È da savere ch'i Viniciani hanno un logo, lo quale appellano Arzanà , in lo quale tutt'i navilii l'inverno quando non navegano, sí se repono e aloganseli; e se ad alcuno fa mestero de mutar fundo o dai ladi alcuno cuncero, sí la i fanno; poe gle calcano de stoppa e de pegola sí che, quando vene lo tempo novo, sono cunci e apparecchiati de navegare.

[22] San Brendano ven., XIV, pag. 56.13: Onde elli la gità via e in cavo de li tre dì Iesù Cristo li lasà zonzer a porto, et elli alogà la so nave e desmontà zoso per manzar, e per l'isola andà zercando da manzar, e stete tre dì a trovar questo porto intorno questa isola, e in ora de nona elli zonse a uno porto molto streto, sì che apena 'de intrà la so nave.

- [Di giovani:] accasare.

[23] Comm. Rim. Am. (B), a. 1313 (fior.), ch. 114, pag. 864.18: Cioè tu hai uno figliuolo c'hai pensieri d'allogarlo, overo quando elli è nell'oste (però che li cavalieri romani solo per vec[c]hiezza posavano in Roma, onde i padri erano in grandi pensieri): quelli ti costringano e ti caccino amore del petto.

[24] Fiorio e Biancifiore, 1343 (ven.>tosc.), st. 69.3, pag. 96: E 'l padre lo volea consolare, / e dis[s]e: - Figliuolo, tu se' cosa vana: / piùe altamente ti voglio alogare, / e nonn- avere cura d'esta cristiana, / e per lei non te ne consumare: / e da ch'ella è morta, non si può far viva. / E per moglie ti darag[g]io una saracina / che è più bella che rosa di spina.

[25] Boccaccio, Decameron, c. 1370, II, 8, pag. 145.25: Al conte piacque molto questa domanda e prestamente rispose di sì, e con lagrime gliele diede e raccomandò molto. E così avendo la figliuola allogata e sappiendo bene a cui, diliberò di più non dimorar quivi; e limosinando traversò l'isola e con Perotto pervenne in Gales non senza gran fatica, sì come colui che d'andare a piè non era uso.

[26] Anonimo Rom., Cronica, XIV, cap. 26, pag. 228.24: Era incarnato con Forlivesi, amato caramente. Demostrava muodi como de pietosa caritate. Maritava orfane, allocava poizelle, soveniva a povera iente de soa amistate. Vengo alla guerra. Don Gilio Conchese de Spagna fece sio fonnamento e residenzia in Ancona.

1.1 Occupare; insediarsi.

[1] Velluti, Cronica, 1367-70 (fior.), pag. 110.5: e poi anche a via maggiore tradimento feciono di parte di quello era a Montalbino. Di che io, veggendo ciò, subitamente n'andai a Montalbino, e presi la possessione del podere, e allogai.

[2] Anonimo Rom., Cronica, XIV, cap. 27, pag. 245.30: Da vero questa fu la resposta delli Todeschi, e fu vera. Soco Todeschi como descengo dalla Alamagna semplici, puri, senza fraude. Como se allocano fra Italiani deventano mastri coduti, viziosi, che siento onne malizia.

1.2 Stabilire, fissare; occuparsi di qsa, organizzare (giuridicamente).

[1] Bonvesin, Volgari, XIII tu.d. (mil.), Rationes quare Virgo tenetur diligere peccatores, 61, pag. 234: A temp el fo fag prevedhe per söa voluntá, / Tut zo k'el no foss degno de tanta dignitá. / El ha alogao lo di k'el dé far messa nova. / No manda al patre so k'el voia far quest'ovra: / Perzò ke so patre era un pover hom de fora, / No 'g plax ke 'l patre 'g sia ni sapia 'd questa nova.

[2] Accurso di Cremona, 1321/37 (mess.), L. 5, cap. 2, vol. 2, pag. 20.13: Marcu Cornutu, essendu preturi, et alucandu issu lu suttirari di Hyrcu et di Pansa per cummandamentu di lu Senatu, quilli qui intandu faciannu quilla arti di asuttirari li morti prumissiru et lu usu di li lor cosi et lu lur ministeriu di bona volya senza nullu preciu...

[3] Valerio Massimo, prima red., a. 1338 (fior.), L. 5, cap. 6, pag. 382.25: Però che nella seconda guerra di Cartagine, vôta la nostra camera, in tanto che non bastava a li sacrificii de li dii, li gabellieri, di loro volontade confortarono li censori, che tutte le cose del comune così allogassero, come se la republica abondasse di moneta, e ch'elli darebbero tutte le cose: e promisero che niuno danaio ne radomanderebbono se non compiuta la guerra.

[4] Stat. perug., 1342, L. 4, cap. 141, par. 14, vol. 2, pag. 515.16: E 'l ditto scendeco s'aluoche idoneamente de le ditte vingne piantare e ponere dagl lavoratore enfra 'l termene. E se 'l lavoratore non porrà e pianterà en lo termene che se ordenerà, ciascuno sia punito e condannato per ciascuna volta en .XXV. livere de denare da pagare al comuno de Peroscia.

[5] Buccio di Ranallo, Cronaca, c. 1362 (aquil.), XCV, pag. 19: Quello che agio in core vollio palificare: / Quasi per dollia et ira serrà lo mio parlare! / Como lauday colloro che Aquila edificaro, / Questa bella terra così bene la allocaro, / Et tante libertati quante da re acquistaro, / Così li despregio: tali homini vi menaro!

1.2.1 Allogare qno a qsa: assegnare qno ad una specifica mansione. Pron. Disporsi all'esecuzione di un compito.

[1] Conti morali (ed. Zambrini), XIII ex. (sen.), 12, pag. 120.21: Egli ebbe già, per lo tempo passato, ne la Nera Montagna uno romito, che s'allogò a Dio servire, e l'anima ebbe cara e 'l corpo vile; in quello deserto si mise per ciò, là u' egli fece molto dura penetenza; e mangiava pur erbe e beveva acqua, tanto fue p[e]loso di fame!

[2] Bart. da San Concordio, 1302/08 (pis.>fior.), dist. 39, cap. 1, par. 6, pag. 549.21: Gregorio, ed è nel Decreto primo, questione sesta. Siccome quegli, il quale invitato rifiuta, e cercato fugge, è da allogare a' sacrati altari, così quegli, che per sé disidera e increscevolmente s'intramette, sanza dubbio è da cacciare.

[3] Valerio Massimo, Libro II volg. B, a. 1326 (fior.), par. 107, pag. 62.28: poi ch'ebbero ricevuto il grande numero de' pregioni loro cittadini spontaneamente rimandati da re Pirro, giudicarono che chi avesse usato arme a cavallo fosse messo tra 'l novero de' pedoni e quelli ch'erano stati pedoni fossero allogati all'aiuto de' rombolatori e che alcuno di loro non s'atendasse dentro dal campo e che non cingessero di fosso né di steccato i· luogo loro assegnato e che non avessero tenda di pelli...

1.3 Mettere; deporre, posare; adagiare (anche pron.).

[1] Fr. da Barberino, Regg., 1318-20 (tosc.), pt. 16, cap. 12, par. 4, pag. 367.6: Onde la natura à dato insengniamento a questi ugielli, che dalla prima nidata innanzi alluogano l'uova tutte dal lato destro per avere de' maschi.

[2] Simintendi, a. 1333 (tosc.), L. 10, vol. 2, pag. 233.10: Tutte le cose pare che le si convengano: e ignuda non pare meno bella. Egli alluoga costei nel letto adornato di porpora; e chiamala la compagna del letto: e poi ch'ella s'è riposata, nelle morbide piume la ripone pianamente, come s'ella lo dovesse sentire.

[3] Passione genovese, c. 1353, pag. 32.6: E Criste sì lo repreyxe e disse: «O Pero, Pero, alloga lo to cotello e guarda che tu non tochassi più nissum, ché te so dir una cossa, che chi ferirà de cotello, de cotello serà ferio. Pensite tu, Pero - disse Criste - si me voresse deffender, che lo me' payre no me mandasse più de XII legioym d'angeli? Ma non voglo impaihar la mea passiom.»

[4] Boccaccio, Epist., 1361, pag. 1115.13: Chi potrebbe dire quanti già a diletto lasciarono le propie sedie e allogaronsi nelle altrui? E, se questo può fare il senno per se medesimo, quanto maggiormente il dee fare dalla opportunità aiutato e sospinto? Per che estimo, poscia che così piace alla Fortuna, che voi a voi medesimo facciate credere non costretto, ma volontario l'esservi d'uno luogo permutato in un altro...

[5] Teologia Mistica, 1356/67 (sen.), cap. 3, part. 3, pag. 73, col. 1.31: Onde, se la mente inchinasse la faccia verso la terra, quando ella si stende nell'ardore desiderando il congiungimento del diletto, si impedirebbe l'attuale istendimento o vero in grande parte si cesserebbe. Conciossiacosachè ella desiderando appetisca colui, il quale è sopra essa ineffabilmente allogato, secondo il B. Dionisio, il quale promette i desiderati gaudii e dice: su è menato a colui il quale è sopra ogni sustanzia e cognizione.

[6] A. Pucci, Centiloquio, a. 1388 (fior.), c. 23, terz. 100, vol. 1, pag. 269: Compiut'è l'Abbiccì della mia stima, / or m'avanza materia, tantoch'io / non credo il fin veder, come la cima. / Priego l'Onnipotente, e vero Iddio, / che mi conceda, s'è suo piacimento, / ch'i' ci possa allogare il nome mio; / che più di trenta passerà il trecento.

[7] Anonimo Rom., Cronica, XIV, cap. 23, pag. 218.29: Venuto in Santo Pietro senza compagnia, senza ululato, senza chierico fu operta semplicemente la soa sepoitura della soa cappella. Là fu iettato. Non fu allocato, anco fu iettato sì che cadde in bocconi, e così imboccato remase. Considera dunqua que ène la vita umana, que ène la gloria dello munno, que ène lo onore.

[8] Sam Gregorio in vorgà , XIV sm. (lig.), L. 1, cap. 9, pag. 97.24: Tanto dunca è pu da temer l'ira de li iusti, quanto certa cosa è che in li lor cor è presente quello lo qua pò far ogni vendita. A un atro tempo lo dito Costancio preve so nevò vendé un so cavalo dôçe dinai d'oro, li qua' alogà in l'arca e insì fora a far atri soi fati.

1.3.1 Fig.

[1] Pistole di Seneca, a. 1325? (fior.), 19, pag. 40.13: alcuni sono, che tanto più odiano, quanto più debbon dare, perocchè colui, ch'accatta piccola quantità, diventa debitore, ma colui, che l'accatta grande, diventa nemico. Questo, com'addiviene, ch'il ben fare non fa amico? Certo si fa, quand'e' s'alloga a buon'uomo. E però l'uomo, che dà, de' por mente a cui.

[2] Bart. da San Concordio, 1302/08 (pis.>fior.), dist. 18, cap. 2, par. 2, pag. 305.21: Niuna cosa umana è più bella che l'amistà; perché allegrezza della vita è che tu abbi a cui tu apra il tuo petto, e con cui tu participi li tuoi segreti, allogandoli in colui che fedele t'è, il quale della prosperità s'allegri con teco, e nella tristizia t'abbia compassione, e nelle persecuzioni ti conforti.

[3] Bibbia (10), XIV-XV (tosc.), Prol. Ap, vol. 10, pag. 488.8: La disposizione però della cui scrittura, ovver ordinazione del libro, da noi non si espone per ciascheduna parte, acciò che [al]li non scienti si alluoghi il desiderio del chiedere, e alli chiedenti il frutto e la fatica, e a Dio sia servata la dottrina del magisterio.

2 [Dir.] Cedere temporaneamente una proprietà (un podere, una bottega, un mezzo di trasporto) a qno in cambio di un compenso e sotto det. condizioni; prendere in affitto; noleggiare.

[1] Doc. pist., 1240-50, framm. 5, pag. 64.12: Lo Giuu(n)ta Barbieri alogò da noi e da' co(n)sorti la botega dela tore p(er) lo filio suo p(er) s. xxv l'ano: (co)ni[n]ciosi p(er) Oniasa[n]ti, nela prima sinioria Guilielmi Cane, qua(n)do corea ani Domini Mccxxxx.

[2] Brunetto Latini, Rettorica, c. 1260-61 (fior.), pag. 111.4: Statuto era in Costantinopoli che qualunque nave viniziana arrivasse nel porto loro, la nave e ciò che entro vi fosse si publicasse al segnore. Avenne che mercatanti genovesi allogaro una nave di Vinegia e passaro con grande carico d'avere.

[3] Lett. sen., 1262, pag. 285.12: (E)d avemo già aloghato un albergho per Treseto, e die chostare cinquanta s., (e)d èvi istato s(er) Gherardo in q(ue)sta fiera. (E) intesi chome volavate q(ue) se i deti Parmisgiani volesero fare pani p(er) Sant'Aiuolo, q(ue) ne faiesemo cho· loro infino in quindici torseli, le due parti vostri (e) -l terço loro, la quale chosa sia in buon'ora.

[4] Doc. venez. (>pis.-lucch.), 1263, pag. 29.13: Ed ancho lasso a questo ser Giorgio piena bailia e podestade di vendere, di baratare, d'i[n]vestire, d'alogare e de conduciere queste cose i· mano del bailo di Venesia in Achan a rischo e aventura de questa avere.

[5] Doc. fior., 1274-84, pag. 479.27: MCCliivij, dì xvj di febraio. Avemo aloghato a lavorare ad afitto a Manetto f. Dietifeci e a Dino (e) a Tieri su' figliuoli u· nostro podere posto nel populo di San Donato a Laviçano corte di Quarantola in uno anno; deocine dare p(er) afitto l'anno lib. xx; avemone malevadore Ispigliato f. Bontenppi; avemone carta p(er) mano di s(er) Petro f. Toschani.

[6] Stat. pis., 1302, cap. 52, pag. 974.14: Ordiniamo ancora, che se avenisse che alcuna botthega de la suprascripta arte fusse incarata a cului che stesse in de la dicta bottega, et quello coiaio a cui fusse incarata quella botthega per quella cagione n'escisse, che nullo de la suprascripta arte alluoghi nè entri in de la suprascripta bottega, nè stia nè faccia arte in de la dicta botthega, ad pena di livre x di denari, ad uopo de la legathia di Pisa.

[7] Doc. prat., 1296-1305, pag. 265.5: Questa è ll'uscita (e) lle spese facte p(er) Mone Aldimaringhi (e) Nuto Benodi, factori del Ce(p)po. Diedi a s(er) Ce(n)ni p(er) J charta di terra ch'allogai dr. VIIJ; it(em), portatura di grano ad Alti, dr. VIIIJ...

[8] Doc. pist., 1294-1308, pag. 136.11: Ebbi io Cialdo da Puccio mio chasano, a dì due di lullio, p(er) una va(c)cha la quale ve(n)deo ad uno che à nome Favilla, lib. ... Alogaiin socio a Guiducio Bonacorsi mio chasano in Bonsalto uno paio di vache a p(ro)de ed a da(n)no di lui e di me, e costaro le dicte va(c)che lib. xxv e s. xv: è(n)de carta p(er) mano di s(er) Va(n)ni Cherardi e fecesi a dì xxj di magio nel CCC.

[9] Giordano da Pisa, Prediche, 1309 (pis.), 6, pag. 50.19: Se è cavallo o casa et cotali altre cose ben si possono prestare et allogare et prenderne pecunia, et non è uçura, ma è pigione. Et quel medesmo è in delle simili cose.

[10] Doc. bologn., 1287-1330, (1330) 12, pag. 74.19: scrita per mano de Filipo de Çohane de Perino nodaro nexuna fata ne xia mençione del dito frade Domenego, né che conparaxe per lui né ch'io pagaxe lo prexio del soi dinaro et eçiandeo alogaxe ad afito la dita peça de tera a li prediti vendeturi in quello mileximo, indiçione e dìe de lìe e sei ani, e questo per dexe livre e dodexe soldi de bolognini...

[11] Stat. volt., 1336, cap. 14, pag. 18.12: Et sieno tenuti et debbano i decti consoli et camarlingo mantenere et fare bene acconciare li decti terreni et campi per la decta arte, et quegli non allogare sanza consiglio et volontà de' loro consiglieri et di dieci buoni huomini della decta arte chiamati a cciò da loro; et che non si possono allogare per più tempo di cinque anni, et farne fare carta, et quella far compiere et tenere per lo camarlingo.

[12] Stat. perug., 1342, L. 4, cap. 141, par. 12, vol. 2, pag. 514.6: Anchora el scendeco del comuno, el quale se ordenerà per lo comuno ad alocare egl lavorecce e el terreno del comuno de Peroscia en lo Chiusce, sia tenuto precisamente, enfra l'altre cose pertenente al suo ofitio, locare a buone e convenevegle lavoratore, egl quagle siano fuor de onne sospitione de nobeletà e de potentia...

[13] Stat. catan., c. 1344, cap. 7, pag. 37.13: Et per kisti cosi e per tucti li autri necessitati poça vindiri e caniari di tucti li fructi di lu monasteriu; ancora poça allocari oy luiari tucti li casi e li terri oy altri possessiuni, sicundu la sua discricciuni. Et ecciamdeu pruviya di lu durmiri di li hospiti.

[14] Stat. fior., 1357, cap. 83, pag. 376.2: E se alcun comperasse fictiçiamente alcuna delle dette boteghe, fondacho, o terreno, non possa però in quella stare o alcuno allogare, sança volontà di colui il quale in essa stesse o avesse condotta, sì come detto è, sotto la detta pena... || Cfr. più avanti, pag. 376.14: « la qual cosa se far cessassono, sien tenuti i Consoli dare et concedere licença all'oste della tal botegha o fondacho allogare a colui o a' quali a' detti osti piacerà... »

[15] Doc. cors., 1365, 15, p. 218.12: la quale carta manifestava sì como frate Bartalomeio abate de Montecristo anticisore di lo dito abati mess(er) Ioha(n)ni, sì como lo dito abate alogòa Rolanducielo (con)da(m) Guill(elmu)cio Amondascho (et) a Soçarel(l)o (con)da(m) Upiçino Amondascho (et) a li soi consorti... || L'oggetto non è espresso; si evince da quanto detto più avanti (p. 218.22): «lo dito mess(er) Ioha(n)ni abate p(er) l'alogaçione fata ch'elo trovò p(er) lo suo anticisore sì conferma ali diti Amondaschi [[...]], una p(r)ociesione di Canpo Iani sì como si contene in ne la loro carta».

[16] Doc. orviet., 1339-68, (1361), pag. 144.12: la quale po(n)ticha è i(n) nel rione di s(an)c(t)o Salvatore, apresso la chosa di s(an)c(t)o Ilio e lla chosa dell'op(er)a e lla strada piubicha e lla chosa di mis(e)r Bonefazio; la quale po(n)ticha gli allochamo p(er) I a(n)no prossimo che viene p(er) prezzo di III lb. X s. l'a(n)no, a dì primo d'aprile.

[17] Deca terza di Tito Livio, XIV (fior.), L. 7, cap. 3, pag. 195.2: A Capova in questo tempo Flacco, mentre che in vendere i beni de' principi e in allogare i campi che pubblicati erano, li quali tutti allogò a frumento, il tempo mette; acciò che non mancasse materia da incrudelire ne' Campagnini, desiderandolo egli, in occulto nuovo peccato per indizio fu innanzi tratto.

2.1 [Dir.] Alienare (un diritto di esazione).

[1] Doc. pis., 1368, pag. 355.21: El dicto diricto [[scil. della vendita del grano]] si può vendere, allogare, fare ricoglere come piace all'operaio della dicta opera per qualunque modo a llui paresse che dovesse esere più utile et vantaggio della dicta opera. E l'opra soprascripta è tenuta et dé tenere indella dicta piazza quarre et ogn'altre mizure per mizurare lo dicto grano e biade senza nullo altro pagamento che quello che dicto è di sopra.

3 Allogare qno (a un lavoro): prendere qno a servizio, assegnargli un compito; allogare qno con qno: porre qno alle dipendenze di un altro.

[1] Milione, XIV in. (tosc.), cap. 170, pag. 254.17: E' vanno nel mare LX miglia, e quini gittano loro ancore, ed entrano in barche piccole e pescano com'io vi diròe. E sono molti mercatanti, e fanno compagnia insieme, e aluogano molt[i] uomini per questi IJ mesi, tanto come la pescheria dura.

[2] Stat. sen., 1309-10 (Gangalandi), dist. 5, cap. 156, vol. 2, pag. 300.6: Anco, statuimo et ordiniamo che neuna fancella posta o vero allogata con alcuno o vero con alcuna de la città per fancella, possa o vero debia andare a stoppiare...

[3] Stat. sen., 1324, (1330) Addizioni, pag. 264.6: Che neuno maestro dia a lavorare a neuno discepolo che stia con altro maestro. Anco, con ciò sia cosa che molti discepoli e gignori, o vero lavoranti, i quagli si pongono a salaro ordinato, [e] tutto il lor tempo ordinato a lavorare ànno promesso et allogato con maestri de la detta Arte di Chiavari, prendono a fare il lavorìo d'altri maestri d'essa Arte (el quale fanno a tempo di notte, senza parola e conscienza di coloro coi quagli sono posti)...

[4] Stat. pis., a. 1327, L. 4, cap. 68, pag. 222.33: Et che nessuno altro guelco quello cotale lavoratore allogare et ricevere al suo lavoro, essendo a llui vietato, non possa nè nen debbia, et dinontiatoli dal primo allogatore; et se contra facesse, paghi per pena marcho uno d'ariento a vuo' del Signore Re.

[5] Stat. palerm., 1349, pag. 42.15: Item ki, si[cundu] li Statuti supra la guardia, da la marina e da la plagia predita pozanu omni fiata ki li bisugnirà allocari homini quanti a lloru parrà, a spisa di la Universitati di Palermu, pir mettiri in execuccioni tutti li predicti causi ki misteri farranu, in zo ecciam di prindiri di la pirsuna killi homini, di qualuncata chitati, terra et locu sianu...

[6] Simone da Lentini, 1358 (sirac.), cap. 22, pag. 102.8: Anno Domini MLXXXI, lu conti Rugeri, poy chi illu turnau, in Calabria stabiluta chi appi la terra di Girachi, et illu appi diversi mastri artifichi, di diversi terri alogati, et vinni in Missina et incominczau a fundar lu castellu et multi altri turri a la chitati, et supra la maramma sì ordinau diversi mastri chi fussiru supra li operaturi et chi havissiru bona cura di la opera. || Trad. il lat. conductis.

3.1 [Mar.] Allogare un marinaio a (o in) una nave.

[1] Stat. pis., 1322-51, cap. 49, pag. 512.31: Et lo dicto marinaio sia comdennato, in quel caso, in della metà del suo conducto, a uopo della corte del Mare; et in della altra metà comdennato sia al padrone di quello legno allo quale in prima era allogato; et nessuna altra pena li possa essere levata, nè ad questa corte nè ad altra.

[2] Stat. pis., 1322-51, cap. 49, pag. 513.1: Et se alcuno u vero alcuni marinari s'allogheranno u vero allogherà in alcuna nave u vero legno con alcuno nighieri, u vero scrivano, u vero padrone d'alcuna nave u vero legno, per alcuno viagio fare, siano tenuti et sia tenuto, et debiano et debbia, in del dicto viaggio ire, stare, compiere et seguitare, in quello modo et forma sigondo che fie scripto in del quaderno di quella nave u vero legno in della quale u vero in del quale allogato u vero allogati finno u vero fie, per lo scrivano del legno u vero della nave predicta.

[3] Stat. pis., 1322-51, cap. 49, pag. 515.9: Et che lo marinaio allogato a mese, o vero a viaggio, u vero in alcuno altro qualumque modo, lo quale arà prestansa u vero quantità alcuna di marinaticho, u vero salaro, lo quale de' avere per lo viaggio in del quale andare dovea, cesserà sè et non anderà in del viaggio a lui promesso...

4 [Econ./comm.] Effettuare un'operazione di deposito. || Il deposito poteva mascherare un prestito a interesse: cfr. es. 4 [1].

[1] Libro vermiglio, 1333-37 (fior.), pag. 83.43: Matteo Vilani e chopangni de la chopangnia de Bonachorsi dimorante in Vingnione ci deono dare a dì XXII di novebre MCCCXXXIIII fior. seciento d'oro, i quali dipositamo loro chotanti detto die, ricivette Nicholo Alberti loro iscrivano, i quali d. ci ànno promesso di darci a nostra volontà a dì XXII di genaio anno detto; deocine di dono a ragione di fior. diecie per cientinaio; abianne una iscritta di mano del detto Nicholo sugielata del sugiello de la chopangnia, alogholici il Chorte sensale. Ànne dato a dì XXIII di gennaio MCCCXXXIIII fior. seciento diecie d'oro, avemo chontanti, diede Bartolomeo Alfani per loro fior. seciento e i fiorini diecie diede Nicholo loro iscrivano, rendemo loro la detta iscritta di suso.

[2] Pegolotti, Pratica, XIV pm. (fior.), pag. 205.8: Argento morato, ciascuna delle parti denari 4 per libbra. Cambiora da una terra a una altra e allogare denari, ciascuna delle parti soldi 2 per centinaio di fiorini d'oro. Cambiare monete d'argento a fiorini d'oro, soldi 1 per centinaio di fiorini d'oro [da ciascuna parte].

[3] Stat. pis., 1322-51, cap. 1, pag. 590.15: Argento morato paghi, per parte, chi vende et chi compra den. II. Cambio d'una terra a un'altra, alogar denari, per centenaio de fiorini, chi vende et chi compra et sigura sol. II. Cambiar moneta d'argento a fiorini d'oro, paghi per parte chi vende et chi compra, per centonaio de fiorini d'oro sol. I.

5 Commissionare l'esecuzione di un'opera.

[1] Doc. pist., 1344, pag. 76.9: Facciomo memoria che noi, messer Thomeo di Lante [delli Agolanti], Mannino Moni, e Saracino Barti, Operari dell'Opera di messer Sancto Giovanni, alogamo a Schiacta Orsocci, in nelli anni Domini, mcccxliiij, die ij di septembre, a fare lo frontispizo della chiesa, del dicto messer sancto Giovanni, verso lo borgo Sopedanieri, di marmo bianco e nero...

[2] Doc. fior., 1353-58, (1356), pag. 90.15: Diliberarono 6 di febraio che la fighura si lasciasse istare, e dessesi loro una lapida con cierti patti iscritti a libro A a c.. D'alloghare i sette Profeti. - Vogliono gli operai, e così comandorono dì VJ di febraio 1356, che Neri faccia sì, che di concordia Neri di Fioravante e compagni finischano l'opera d'ognie cosa fra qui a XV dì, o e' rimetta lire 150 piccioli che ebe..

[3] Deca terza di Tito Livio, XIV (fior.), L. 9, cap. 37, pag. 441.3: Il rifabbricare i tetti aspramente e con somma fede fecero; e la via dal mercato Bovario e quella dal tempio di Venere, e intorno a' mercati pubblici, e a fare il tempio della Madre Grande nel Palagio allogarono. E ancora nuovo tributo dell'annona salaria statuirono.

6 Elevare qno ad una carica.

[1] Fatti di Cesare, XIII ex. (sen.), Luc. L. 7, cap. 55, pag. 287.12: A tutti quelli cui elli aveva in balía e conestabilaría, ogni semplice ordine di cavallaría, donò elli commiato d'andare a Pompeio; chè, tanto come Pompeio fu bene di lui, sì ne allogò elli per suo amore, e donò buono commiato d'andare a colui che l'aveva allevato. || Cfr. Fet des Romains, p. 732: «A toz cels que il avoit mis en baillies ou en conestablies ou en simple ordre de chevalier, il dona co‹n›gié que il se tornassent et alassent a Pompee, se il les avoit ordenez par sa proiere; car tant come Pompee fu bien de lui, en aleva il auquant por s'amor. A cels donoit il boen congié d'aler a celui par cui il les avoit alevez».

[u.r. 17.10.2018]