0.1 adlumenone, allumenare, allumenasti, allumina, alluminadi, alluminala, alluminami, alluminando, alluminandole, alluminandosi, alluminandoti, alluminandovi, alluminano, alluminar, alluminâr, alluminarà , alluminare, alluminarebbe, alluminargli, alluminarle, alluminarlo, alluminarmi, alluminaron, alluminassi, alluminasti, alluminastimi, alluminata, alluminate, alluminati, allùminati, alluminato, alluminatu, alluminau, alluminava, alluminavano, alluminavi, alluminerà , alluminerannosi, alluminerebbe, alluminerò, allumineroe, allumini, alluminiate, alluminò, alluminoe, alluninatu, alumena, alumenà , alumenai, alumenàlo, alumenao, alumenarà , alumenare, alumenarla, alumenati, alumenato, alumenerei, alumenoe, alumina, aluminà , aluminada, aluminadho, aluminai, aluminami, aluminando, aluminandosi, aluminano, aluminar, aluminare, âluminare, aluminasse, aluminasti, aluminata, aluminato, aluminava, aluminavan, alumine, alumini, aluminò, aluminoe.
0.2 Lat. *alluminare (LEI s.v. *alluminare); per 3 'miniare' fr. ant. enluminer.
0.3 Uguccione da Lodi, Libro, XIII in. (crem.): 1.2.
0.4 In testi tosc.: Brunetto Latini, Rettorica, c. 1260-61 (fior.); Restoro d'Arezzo, 1282 (aret.); Bestiario toscano, XIII ex. (pis.); Doc. prat., 1305.
In testi sett.: Uguccione da Lodi, Libro, XIII in. (crem.); Poes. an. bologn., XIII; Anonimo Genovese (ed. Cocito), a. 1311; Fr. Grioni, Santo Stady, a. 1321 (venez.).
In testi mediani e merid.: S. Francesco, Laudes, c. 1224 (assis.); Orazioni abruzzesi, XIII; Jacopone (ed. Ageno), XIII ui.di. (tod.); Legg. S. Caterina veron., XIV in.; Simone Fidati, Ordine, c. 1333 (perug.); Stat. castell., XIV sm.
In testi sic.: Angelo di Capua, 1316/37 (mess.).
0.7 1 Illuminare; trasmettere a qno o qsa la luce necessaria. 1.1 Infondere di luce spirituale; istruire, ammaestrare. 1.2 Rendere la vista. 2 Irraggiare luce diffusamente. 3 Lo stesso che miniare.
0.8 Alessandro Pancheri 10.03.1998.
1 Illuminare; trasmettere a qno o qsa la luce necessaria.
[1] S. Francesco, Laudes, c. 1224 (assis.), 7, pag. 33: Laudato sie, mi' Signore, cum tucte le tue creature, / spetialmente messor lo frate sole, / lo qual'è iorno, et allumini noi per lui. / Et ellu è bellu e radiante cum grande splendore: / de te, Altissimo, porta significatione.
[2] Brunetto Latini, Rettorica, c. 1260-61 (fior.), pag. 155.3-4: Et se l'occhio è nobile membro del corpo dell'uomo, dunque la salutazione è nobile parte della pistola, c'altressì allumina tutta la lettera come l'occhio allumina l'uomo. Et al ver dire, la pistola nella quale non à salutazione è altrettale come la casa che non à porta né entrata...
[3] Restoro d'Arezzo, 1282 (aret.), L. II, dist. 8, cap. 18, pag. 227.16: E lo corpo de lo sole cum tutta la sua luce è aparecchiato per alumenare, e le stelle deano èssare apparechiate per recévare; adonqua è mestieri ch'elle abbiano lo loro corpo polito e forbito come lo spechio, e sia lo loro corpo ottuso perché la luce li se rafigga sù, che non lo possa passare.
[4] Doc. fior., 1290-95, pag. 570.8: It. al maiestro Iacobo ricopritore da Ghagliano per ricop[r]itura de la casa s. XVIIJ. It. in uno occhio per alluminare la casa d. VIIIJ. Summa lb. V s. XV d. VIIIJ.
[5] Giordano da Pisa, Quar. fior., 1306 (pis.>fior.), Predica 22, pag. 114.10-14: Il sole non si participa così universalmente, però che ·cci ha molti ciechi e impedimentiti degli occhi; altressì di notte non allumina, quegli che fuoro non allumina, gli uomini che verranno non allumina altressì; ma la sapienzia sì ·ssi participa con tutti: non è sì cieco, non rimanga egli per suo difetto. La sapienzia così t'allumina e puoila usare la notte come 'l dì, e dipo la morte rimane all'uomo.
[6] Dante, Convivio, 1304-7, III cap. 12, pag. 227.5-6: Lo quale [[sole]] di sensibile luce sé prima e poi tutte le corpora celestiali e [le] elementali allumina: così Dio prima sé con luce intellettuale allumina, e poi le [creature] celestiali e l'altre intelligibili.
[7] San Brendano pis., XIII/XIV, pag. 52.29: Similliantemente ala tersa ora diceano: «Cantate al Singnore nosso, cantate ar Rè nosso, cantate saviamente». A sexta diceano: «Singnore, allumina lo volto tuo sopra noi et abbi misericordia di noi».
[8] Palladio volg., XIV pm. (tosc.), L. 1, cap. 12, pag. 22.17: In prima si vuole studiare, che la casa sia bene alluminata: e poi che ella divisa per parti risponda a diversi tempi dell'anno, siccome dicemmo di sopra.
[9] S. Caterina, Epist., 1367-77 (sen.), lett. 51. (1375), pag. 196.6: Legato che l'uomo è nel fuoco, gli fa el fuoco della divina carità nell'anima come el fuoco materiale, che scalda e allumina e converte in sé. O fuoco dolce trattivo, che scaldi e cacci via ogni freddezza di vitio e di peccato e amore proprio di sé medesimo!
[10] Storia d'un romito, XIV (fior.), pag. 12.8: «Le vie del nimico sono coperte e tenebrose: el figliuolo di Dio sì allumini e afortifichi il mio cuore». E così si levò e alluminò la sua ciella, e diciea in se medesimo: «Coloro che seguitano la volontà della formicazione vanno a' tormenti e al fuoco dello inferno»...
1.1 Infondere di luce spirituale; istruire, ammaestrare.
[1] Bono Giamboni, Vizi e Virtudi, a. 1292 (fior.), cap. 65, pag. 104.9: O verage maestra delle Virtudi, o chiara luce di questo mondo, per cui tutte le genti sono alluminate, quanti n'hai già recati a penitenzia di coloro che andavano per questo mondo cieco come matti...
[2] Poes. an. bologn., XIII, 31, pag. 10: Vostra possança altissima oltra fine è grandissima, in cel fortificata. / Lucerna splendidissima, soave e dolcissima, da Cristo aluminata, / vostra vita certissima sempre averà durata.
[3] Orazioni abruzzesi, XIII, B. Oratio 3, pag. 105: Potentia de lu Patre, conforta me. / Sapientia de [lu] Filiu, ensenia me. / Gratia de lu Spiritu Sanctu, allumina me. / Damme a ccognoscere te a mme, / K'io te poça amare et temere / Et poça fare lo teu placere.
[4] Poes. an. abruzz.>march., XIII sm., 282, pag. 127: Plù ke parente illu m'amone, / Le me' peccata me perdonone, / Enfra la gente sì me onorone, / Sta peccatrice sì adlumenone!
[5] Dante, Commedia, a. 1321, Purg. c. 22.66, vol. 2, pag. 377: Ed elli a lui: «Tu prima m'invïasti / verso Parnaso a ber ne le sue grotte, / e prima appresso Dio m'alluminasti. / Facesti come quei che va di notte, / che porta il lume dietro e sé non giova, / ma dopo sé fa le persone dotte, / quando dicesti: 'Secol si rinova...
[6] Cino da Pistoia (ed. Contini), a. 1336 (tosc.), 38.7, pag. 678: Da poi che la Natura ha fine posto / al viver di colui in cui Virtute / come 'n su' proprio loco dimorava, / i' prego lei che 'l mio finir sia tosto, / poi che vedovo son d'ogni salute: / ché mort'è quel per cui allegro andava, / e la cui fama il mondo alluminava / in ogni parte del suo dolce lume.
[7] Cavalca, Atti Apostoli, a. 1342 (pis.), cap. 31, pag. 177.6: sie testimone di quelle cose ch'hai vedute, e ch'io ti mosterrò, e liberrotti de' popoli e delle genti, alle quali io ti manderò, per alluminargli della vera fede, sicchè si convertano dalle tenebre alla luce, e dalla podestà di Satana allo Dio vivo, sicchè ricevano remissione de' peccati loro...
[8] A. Pucci, Guerra, a. 1388 (fior.), cant. 5, ott. 1.3, pag. 231: O indivisa, ed eterna Trinitade, / che tutti i Cieli allumini, e la terra, / alluminami il cor, che con pietade / canti del franco Capitan di guerra, / Messer Pier da Farnese, cui bontade / è sì notoria, che nessun si serra...
[1] Angelo di Capua, 1316/37 (mess.), L. 12, pag. 211.23: Poy adunca ki Turnu vidi ad Eneas partirisi da lu campu, allura si alluminau di una spiranza subita; et currendu contra li inimichi, a multi di loru auchisi et firiu a morti.
[1] Uguccione da Lodi, Libro, XIII in. (crem.), 223, pag. 608: et a Longì faìssi verasïo perdon, qe de la lança Te ferì a bandon / qe 'l sangue e l'aqua ie ven soto 'l menton / (en veritad ben saver lo dev'on, / c'aluminadho fo de salvacïon, / clamà soa colpa, Iesù li fe' perdon); / sì com' è vera la nostra oracïon / qe en la cros perdonàs al laron...
[2] Bestiario toscano, XIII ex. (pis.), cap. 24, pag. 46.13: Ché quello homo è ciecho et àlo cechato lo dimonio, lo quale è in via di peccato; e se lo nostro segnore non l'aluminasse della sua santa gratia, sì serebbeno ciechi del verace lume che inlumina l'anima e lo corpo di ciascuno peccatore...
[3] Giordano da Pisa, Quar. fior., 1306 (pis.>fior.), Predica 43, pag. 225.17-20: sì come il cieco che volendo andare, sì erra la via, e cade in mal luogo: se fosse menato bene, overo alluminato, non gli 'nterverrebbe. La medicina contra questo male si è la parola di Dio, venire alle prediche - questa è somma cosa, sommo bene - overo leggere libri. In altro modo non puo' essere alluminato, ché da ·tte non hai il lume...
[4] Jacopo della Lana, Par., 1324-28 (bologn.), c. 26, 1-12, pag. 572, col. 1.13: Anania. Fo quello discipulo ch'aluminò san Polo in Damasco.
[5] Ugo Panziera, Trattati, a. 1330 (tosc.occ.), tratt. 12, cap. 7, pag. 84R.23: El septimo si fu tempo di doctrina e miracoli manifestando al mondo la sua mirabile virtù e potentia, risuscitando e morti, liberando gli attracti, alluminando e ciechi, rendendo l'udire a' sordi, faccendo parlare a' muti: e tutte l'altre infirmitadi quando a llui piaceva curava, dimonstrando la sua profonda sapientia...
[6] Alberto della Piagentina, 1322/32 (fior.), L. 4, cap. 4, pag. 153.7: imperciò che non possono gli uomini volgari gli occhi alle tenebre usati levare alla luce di vera chiarezza, e sono simili agli uccelli, il cui sguardo la notte allumina e 'l dì accieca.
[7] Ottimo, Par., a. 1334 (fior.), c. 26, pag. 563.8: Anania fu quello discepolo che alluminò santo Paolo in Damasco: Acta Apostolorum, nono capitolo.
[8] Giovanni Campulu, 1302/37 (mess.), L. 1, cap. 9, pag. 24.14: La miracula addunca ky illu fichi alluminando chillj duj cheky, et illu commandau ky illu non se dichissi, et tamen chillj cheky lu dixeru, a zo fo, a nostru exemplu...
[9] Legg. sacre Mgl. XXXVIII.110, XIV sm. (sett.), 15, pag. 55.7: Çascaduno infermo, chi tocava questo corpo, receveva sanità, i cegi s'aluminavan, i demonij ch'erano entro i corpi ensivan fora. E queloro, chi tocavan lo corpo santo, da ogni infirmità recevean sanità.
2 Irraggiare luce diffusamente.
[1] Fiore, XIII u.q. (fior.), 74.10, pag. 150: Sì nobilmente vestita e parata / Che tutto 'l mondo gia di lei parlando. / E sì avea in sé tanta bel[l]ez[z]a / Che tutto intorno lei aluminava / Col su' visag[g]io, tanto avea chiarez[z]a; / Ed un suo amico co· llei si posava. / La donna sì avea nome Ric[c]hez[z]a, / Ma· llui non so com' altri l'apellava.
[2] Tristano Veneto, XIV, cap. 199, pag. 178.4: Tristan guardava le belleçe de Ysota, la qual resplendeva et aluminava tanto qu'ello non desirava cossa alguna forssi Ysota, et Ysota non desirava cossa forssi Tristan.
[3] Giannozzo Sacchetti (ed. Corsi), a. 1379 (fior.), I.29, pag. 374: Costei, ch'alluminava / di sua gentil bellezza l'aria tutta, / travagliata e distrutta / in terra giace come cosa morta, / dov'ell'è piú che mai viva e accorta.
[1] Dante, Commedia, a. 1321, Purg. c. 11.81, vol. 2, pag. 183: «Oh!», diss'io lui, «non se' tu Oderisi, / l'onor d'Agobbio e l'onor di quell'arte / ch'alluminar chiamata è in Parisi?».
[u.r. 15.01.2018]