0.1 alpesta, alpestra, alpestre, alpestri, alpestro.
0.2 Da alpe, sul modello di campestre e silvestre (cfr. DELI 2 s.v. alpe).
0.3 Guittone, Rime (ed. Egidi), a. 1294 (tosc.): 1.2.3.
0.4 In testi tosc.: Guittone, Rime (ed. Egidi), a. 1294 (tosc.); Gatto lupesco, XIII sm. (fior.); Panuccio del Bagno, XIII sm. (pis.); Cicerchia, Passione, 1364 (sen.).
In testi sett.: Jacopo della Lana, Inf., 1324-28 (bologn.).
In testi mediani e merid.: Dom. Scolari, c. 1360 (perug.).
0.7 1 Che appartiene all'alpe; tipico di zona alpina; alpino, montano. [In partic. delle Alpi (intendendo anche gli Appennini)]. 1.1 Montuoso. 1.2 Fig. [Con signif. fondamentale di selvaggio].
0.8 Milena Piermaria 23.02.2000.
1 Che appartiene all'alpe; tipico di zona alpina; alpino, montano. [In partic. delle Alpi (intendendo anche gli Appennini)].
[1] Dante, Commedia, a. 1321, Par. c. 6.51, vol. 3, pag. 89: Esso atterrò l'orgoglio de li Aràbi / che di retro ad Anibale passaro / l'alpestre rocce, Po, di che tu labi.
[2] Dante, Commedia, a. 1321, Purg. c. 14.32, vol. 2, pag. 230: ma degno / ben è che 'l nome di tal valle pèra; / ché dal principio suo, ov'è sì pregno / l'alpestro monte ond'è tronco Peloro...
[3] Boccaccio, Filocolo, 1336-38, L. 1, cap. 22, pag. 92.21: or credi tu che questi sieno nati delle dure querce o delle alpestre rocce, che essi non abbiano pietà, né che essi non ascoltino le tue parole...
[4] Boccaccio, Filocolo, 1336-38, L. 5, cap. 32, pag. 589.17: E quindi partiti, passano l'alpestre montagne e truovano le dolci onde del Tevero; e passando avanti, i gelati monti truovano ancora tiepidi delle battaglie di Persio.
[5] Fazio degli Uberti, Dittamondo, c. 1345-67 (tosc.), L. 3, cap. 1.98, pag. 185: Similemente, quando ci fu noto / monte Galganeo, là dov'è Sant'Agnolo, / in fino a lui non mi parve ire in vôto. / Con lo studio che fa la tela il ragnolo, / ci studiavam per quel cammino alpestro / e passavam or questo or quel rigagnolo.
[6] Petrarca, Canzoniere, a. 1374, 208.1, pag. 269: Rapido fiume che d'alpestra vena / rodendo intorno, onde 'l tuo nome prendi, / notte et dì meco disioso scendi / ov'Amor me, te sol Natura mena, / vattene innanzi...
[7] Petrarca, Disperse e attribuite, a. 1374, 81.1, pag. 164: L'alpestri selve di candide spoglie / Vedo spogliarsi, e li tepidi fonti / Rinfrescar le sue rive...
[1] Fazio degli Uberti, Dittamondo, c. 1345-67 (tosc.), L. 4, cap. 12.32, pag. 288: Norvegia lungo Isolandia m'apparve. / Dal mezzodì con Dacia confina; / da levante Galazia e da ponente / l'Ibernico ocean li s'avvicina. / Bianca, robusta e grande v'è la gente / e il paese alpestro e con gran selve / e freddo sì, che poco caldo sente.
1.2 Fig. [Con signif. fondamentale di selvaggio].
1.2.1 [Detto di una bestia:] selvatico, feroce.
[1] Gatto lupesco, XIII sm. (fior.), 120, pag. 292: Ed io ristetti per vedere, / per conoscere e per sapere / ke bestie fosser tutte queste / ke mi pareano molte alpestre...
[2] Fazio degli Uberti, Dittamondo, c. 1345-67 (tosc.), L. 3, cap. 17.65, pag. 233: Echion fu quello che primo percosse / l'alpestro porco e non passò la scorza, / ch'era come corazza o scudo a l'osse.
[3] A. Pucci, Gismirante, a. 1388 (fior.), Cant.II ott. 35.4, pag. 191: E, quando il porco si sentí fedito, / ruppe la lancia, e rizossi sú destro: / inverso Gismirante ne fu ito, / come demonio feroce ed alpestro.
1.2.2 [Detto del mare in tempesta].
[1] Chiaro Davanzati, XIII sm. (fior.), canz. 26.4, pag. 95: Quando lo mar tempesta, / per natura che gli ène, / de lo suo tempestare gitta l'onda; / e 'n quella guisa alpesta / è spesso, ché grand'ène / la cagion che tempesta [sì] gli abonda.
1.2.3 [Detto di una persona non ingentilita dall'educazione:] rozzo, incolto, semplice; duro (nei modi), riottoso.
[1] Guittone, Rime (ed. Egidi), a. 1294 (tosc.), canz. 38.14, pag. 101: a grazioso in tutto e santo tanto / de miser ontoso om laud'è non gente: / non conven pentulaio auro ovrare, / e non de baronia / ni de filosofia / alpestro pecoraio omo trattare. / Non degno è, segnor meo, magno ree, / toccare om brutto bel tanto bellore...
[2] Guittone, Lettere in prosa, a. 1294 (tosc.), 14, pag. 182.8: e, ss'è loco a guerra reputato alcuno, no è cità, ma alpi, ove alpestri e selvaggi se sogliano trovare homini come fere.
[3] Boccaccio, Filostrato, 1335-36 (?), pt. 2, ott. 82.3, pag. 64: Ella si stava ad una sua finestra, / e forse quel ch'avvenne ella aspettava; / né si mostrò selvaggia né alpestra / verso di Troiol che la riguardava, / ma tutta volta in su la poppa destra, / onestamente verso lui mirava. / Di che allegro Troiol se ne gio, / grazie rendendo a Pandaro ed a Dio.
[4] Petrarca, Canzoniere, a. 1374, 52.4, pag. 71: nuda / la vide in mezzo de le gelide acque, / ch'a me la pastorella alpestra et cruda / posta a bagnar un leggiadretto velo...
[5] Boccaccio, Rime, a. 1375, pt. II. componim. 35.28, pag. 193: Ella ha ver me quegli animi infiammati, / non ragionevolmente, / ch'a mio fallir dovriano esser scudi, / e poi dall'altra parte ha stimolati, / con atto irriverente, / i rustici insensati, alpestri e rudi, / per false conietture e segni nudi / di ciascun verisimil fondamento...
[6] A. Pucci, Contrasto, a. 1388 (fior.), St. 43.6, pag. 63: Pognam che infine caro le costòne / Se contro al suo marito fu alpestra...
- Fig.
[7] Boccaccio, Amorosa Visione, c. 1342, c. 15.34, pag. 74: Nè però era sua sembianza alpestra / ma giovinetta e di mezzana etate, / dimestica e piatosa e non silvestra.
[8] Petrarca, Canzoniere, a. 1374, 50.19, pag. 67: Come 'l sol volge le 'nfiammate rote / per dar luogo a la notte, onde discende / dagli altissimi monti maggior l'ombra, / l'avaro zappador l'arme riprende, / et con parole et con alpestri note / ogni gravezza del suo petto sgombra...
- Sost.
[9] Panuccio del Bagno, XIII sm. (pis.), 11.8, pag. 73: malenansa, / e soverchiando me da tutte parte: / poi che tra gente croia, / come non saggi, alpestri, / c'aver degni capestri / lor serian distringendo come fère / quale più son crudere...
[1] Cicerchia, Passione, 1364 (sen.), ott. 9.5, pag. 311: Che mi volete dar se 'l mie maestro / a tradimento vi daraggio preso? - / Non riguardando 'l futuro sinestro, / avendo 'l cor pien di malizia acceso, / e' fece 'l patto, 'l traditore alpestro...
[2] Bart. Cast. Pieve, Benché, 1370 (tosc./umbr.), 50, pag. 11: chè 'l guidator del sole et de la luna / con Pietro con Agabito et Silvestro / con volto aspro et alpestro / ti ricordarà tosto in primo fundo / regnum meum non esse de hoc mundo.
[3] Boccaccio, Rime, a. 1375, pt. I. componim. 22.27, pag. 24: Non è, come altrui pinge sua figura, / crudele, iniusto, faretrato e nudo, / né ha de' suoi suggetti poca cura; / anzi è di vera pace eterno scudo, / vestito di virtute e gentilezza, / ma contra ogni lascivo, alpestro e crudo...
- Fig.
[4] Cicerchia, Risurrez., XIV sm. (sen.), cant. 2, ott.120.4, pag. 435: la giudea gente messo ve l'avia / per darli morte con martir alpestro, / quel santo di Iesù, magestà pia!
[5] A. Pucci, Centiloquio, a. 1388 (fior.), c. 63, terz. 81, vol. 3, pag. 207: Nota Lettor, che fra gli altri trattati, / che fe Castruccio, crudeli, ed alpestri, / perchè i Fiorentin fossero annegati...
1.2.4 [Detto di un luogo:] Che presenta asperità, di difficile accesso, poco praticabile; impervio, accidentato.
[1] Dante, Commedia, a. 1321, Inf. c. 12.2, vol. 1, pag. 191: Era lo loco ov'a scender la riva / venimmo, alpestro e, per quel che v'er'anco, / tal, ch'ogne vista ne sarebbe schiva.
[2] Gl Jacopo della Lana, Inf., 1324-28 (bologn.), c. 12, 1-15, pag. 331, col. 2.16: cussí era fatto quel passo, zoè denudado et era alpestro, zoè selvateco.
[3] Fazio degli Uberti, Dittamondo, c. 1345-67 (tosc.), L. 4, cap. 26.19, pag. 328: Al fin, per aver copia de la Scozia, / passammo là e fu breve il cammino, / però che l'una presso a l'altra è sozia. / Molto è il paese alpestro e pellegrino / e la gente v'è ruvida e salvatica, / aspera e fiera a ogni suo vicino...
[4] Fazio degli Uberti, Dittamondo, c. 1345-67 (tosc.), L. 1, cap. 6.103, pag. 20: gli Schiavi / vi passa l'uom, che tristo non v'innaspi». / Più e più luoghi alpestri, oscuri e cavi, / poi mi mostrò, formando col suo sesto, / ch'al mondo son pericolosi e gravi.
[5] Maramauro, Exp. Inf., 1369-73 (napol.>pad.-ven.), cap. 12 parr. 13-21, pag. 232.23: Qui D. figura la ragione umana in V., e in questo Minutauro lo vicio de la bestialità, mostrando como stava in loco alpestro, ruinoso etc. como fanno le fere.
[6] Gl Boccaccio, Esposizioni, 1373-74, c. XII (i), par. 4, pag. 560.4: E dice questo luogo essere «alpestro», cioè senza alcuno ordinato sentiero o via, sì come noi il più veggiamo i trarupi dell'Alpi e de' luoghi salvatichi...
[7] Petrarca, Canzoniere, a. 1374, 25.13, pag. 33: per la via fossati o poggi, / fu per mostrar quanto è spinoso calle, / et quanto alpestra et dura la salita, / onde al vero valor conven ch'uom poggi.
[8] Petrarca, Disperse e attribuite, a. 1374, 121.10, pag. 188: piantato presso a l'acque. / E se di tanto ben sête radice, / Dentro le selve alpestri e pellegrine / Di rami più che nulla altra felice, / Statti salda Colonna insino al fine...
1.2.4.1 [Detto di un giardino:] ricoperto da vegetazione spontanea, non coltivato.
[1] Dom. Scolari, c. 1360 (perug.), 145, pag. 14: Da poi in qua deventato è alpestro / el mio giardino e de le miei sorelle / e per desuetudine è silvestro / e siamo state tucte vedovelle / de quei che ce soliano esser sposi / e 'n chui solen raggiar nostre fiammelle.
1.2.4.2 Fig. [Detto di un discorso:] di difficile comprensione.
[1] Amico di Dante, XIII ex. (fior.), Son. 46.1, pag. 764: Sed io comincio dir che pai' alpestro / e ssia noioso e non si possa 'ntendre...
[u.r. 17.01.2018]